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Oasi e deserto

Post n°73 pubblicato il 12 Febbraio 2011 da Caronte0202
 
Tag: Tunisia
Foto di Caronte0202

Oggi ci addentriamo nell’entroterra tunisino per conoscere meglio questo affascinante paese.

Partiamo di buon’ora da Djerba e ci imbarchiamo sul traghetto per navigare il breve tratto di mare che ci separa dalla Tunisia. Una volta giunti, iniziamo a percorrere la strada in direzione sud e, dopo una cinquantina di chilometri, ci fermiamo per visitare una caratteristica abitazione bèrbera. Questo popolo, per proteggersi dal caldo torrido, usava costruire le case scavate nella roccia che, per il fatto di essere interrate e di avere muri spessi più di un metro, mantenevano al loro interno una temperatura costante intorno ai 22-23 gradi. Inoltre queste case, grazie a un’architettura particolare, convogliavano e immagazzinavano la poca e preziosa acqua piovana in dei serbatoi di raccolta. Veramente ingegnose!

Ci rimettiamo in cammino e il paesaggio, chilometro dopo chilometro, diventa sempre più arido: gli ulivi, veri protagonisti fin qui, lasciano posto ai cespugli del deserto.

Ci fermiamo a Matmàta, cittadina caratteristica, scelta per il suo paesaggio lunare come set cinematografico del famoso film “Guerre Stellari”.E’ un vecchio centro bèrbero costruito sopra un promontorio che domina le vallate circostanti, con le tipiche case di pietra; all’orizzonte si vede solo il deserto di roccia e qualche piccola oasi in lontananza. Abbiamo come la sensazione di trovarci ai confini del mondo civilizzato! 

Dopo una sosta al “Café Sahara” (non vi dico che lusso), riprendiamo la marcia, direzione sud, verso la  mitica città di Douz.

Douz è chiamata anche “La porta del Sahara”, perché è ultimo centro abitato prima dell’inizio dell’immenso deserto; dopo di essa ci sono solo piccole oasi . Ci troviamo nella città che ha la più grande produzione di dàtteri della Tunisia. Le palme da dàttero sono ovunque e, in questo periodo, ci sono grappoli e grappoli di frutti maturi pronti per essere raccolti. Molto bello e soprattutto molto buoni!

Qui inoltre è il punto di partenza delle numerose spedizioni nel deserto: c’è una grandissima stazione dei dromedari, gestita -pensate- da un italiano, che si diverte a sorvolare l’area, a bordo di un piccola aereo da turismo suonando di tanto in tanto il clacson quando incontra i turisti. Un Pazzo!

Noi non potevamo, arrivati fin qui, non farci una cammellata nel deserto, e allora: pronti… via!

Partiamo in sella a dei dromedari con in testa il mitico turbante arabo, indispensabile per proteggersi dal vento e dal caldo, che qui non scherza affatto. Davanti a noi, dopo poco, vediamo qualche oasi e poi una distesa di sabbia rosa a perdita d’occhio. Ci troviamo all’inizio dell’”Erg orientale”, questo è il termine dato al deserto sabbioso fatto di dune che si spostano con il vento. Qui c’è solo la natura, l’uomo si arrende; non ci sono strade poiché scomparirebbero dopo poco, sommerse dalla sabbia in movimento; non ci sono centri abitati, scarseggia l’acqua perché i pochi pozzi sono distanti tra loro giorni di cammino; questo è un luogo estremo. Noi sentiamo il sole che picchia davvero e capiamo perché è consuetudine coprirsi il più possibile. Il Sahara è un vero e proprio spettacolo della natura!

Terminata la nostra cammellata ci rimettiamo sulla via del ritorno. Vediamo scorrere lentamente il paesaggio arido e brullo di queste parti.

Rientriamo nell’isola di Djerba attraverso il vecchio ponte di epoca romana che non è altro che un ammasso di rocce, accatastate una sopra l’altra, a formare una diga sulla quale è stata costruita la strada.

Abbiamo trascorso davvero una bella giornata, alla scoperta di questa affascinante terra chiamata Tunisia.

 

 

Matmata

Matmata

 

 

Sahara tunisino

Sahara tunisino

 

 

Cammellata nel deserto

Cammellata nel deserto

 
 
 
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