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« Escalaplano e la Poesia | Storia sarda » |
Occore insegnare la Lingua sarda a scuola
Post n°309 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da asu1000
L'importanza della lingua madre * A Selargius si è tenuto un Convegno sull'insegnamento del Sardo nelle scuole, organizzato dall’Università di Cagliari, grazie soprattutto a Franco Meloni, il dirigente amministrativo, e Sara Chessa, curatrice del blog dello sportello Lingua sarda della stessa università. Dopo le relazioni di Maurizio Virdis, docente della facoltà di Lettere e Filosofia e di Diego Corraine, studioso del sardo, il dibattito, coordinato da Mariella Marras, della Direzione scolastica regionale ha visto gli interventi di numerosi docenti. Sono stati messi in chiaro tre punti fondamentali. Primo: la pedagogia più avveduta ritiene che la lingua materna e i valori alti di cui si alimenta sono la linfa, che nutre e fa crescere i bambini senza correre il gravissimo pericolo di essere collocati fuori dal tempo e dallo spazio, contestuale alla loro vita. Solo essa consente di saldare le valenze e i prodotti propri della sua cultura ai valori di altre culture. Negando la lingua materna, non coltivandola, si esercita una grave e ingiustificata violenza sui bambini, nuocendo al loro sviluppo e al loro equilibrio psichico. Li si strappa al nucleo familiare di origine e si trasforma in un campo di rovine la loro prima conoscenza del mondo. I bambini infatti –ma il discorso vale anche per i giovani studenti delle medie e delle superiori– se soggetti in ambito scolastico a un processo di sradicamento dalla lingua materna e dalla cultura del proprio ambiente e territorio, diventano e risultano insicuri, impacciati, “poveri”, culturalmente e linguisticamente. Secondo: non basta insegnare il sardo, occorre insegnare in sardo, perché come dimostra l’esperienza didattica e come sostengono i linguisti: “l’insegnamento della lingua come materia a sé, non produce effetti significativi, se la lingua non è usata come strumento di insegnamento di altre materie e come mezzo per l’espletamento delle attività ordinarie, ossia come mezzo di comunicazione nelle situazioni di vita” (Renzo Titone). Terzo: ogni lingua è adeguata a esprimere le attività e gli interessi che i suoi parlanti affrontano. Quando questi cambiano, cambia e cresce anche la lingua. In un periodo breve, la lingua precedentemente usata solo a fini familiari, può essere fornita di ciò che le manca per l’uso nella tecnologia, nell’Amministrazione Pubblica, nell’Istruzione. (Prof. Francesco Casula, Storico) Da "Il Giornale di Sardegna" del 27/02/2010 |
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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.
Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).
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