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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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Messaggi di Giugno 2012

Presentazione della "Letteratura e civiltà della Sardegna" , organizzata dalla Pro Loco di Gesturi.

Post n°604 pubblicato il 17 Giugno 2012 da asu1000

 

 

 

 

Sabato 23 GIUGNO A Gesturi ALLE ORE 18.30

Nei locali di CASA MARINI  (di fronte alla Chiesa)

Il giornalista scrittore GIACOMO MAMELI presenterà l’ultimo libro di  

FRANCESCO CASULA:

LETTERATURA E CIVILTA’ DELLA SARDEGNA, VOLUME I  Edizioni Grafica del Parteolla (pagine 375, Euro  20)

Il volume dedica più del 50% delle pagine a Autori che scrivono in Lingua sarda e ai corrispettivi testi :dai primi documenti in volgare sardo ai  Condaghes, dalla Carta De Logu di Eleonora dArborea a Antonio Cano, da Gerolamo Araolla e Antonio Maria da Esterzili a Matteo Garipa, da Sa scomunica de Predi Antiogu arrettori de Masuddas a Efisio Pintor Sirigu, da Francesco Ignazio Mannu a Diego Mele e Peppino Mereu fino a Antioco Casula (Montanaru) e Pedru Mura.

Fra gli Autori che scrivono in Lingua italiana sono presenti Giambattista Tuveri, Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Cambosu, Antonio Pigliaru, Giuseppe Fiori, Giuseppe Dessì e Salvatore Satta.

Vi è anche un Autore bilingue Michelangelo Pira (che ci ha lasciato testi in Sardo e in Italiano) e uno quadrilingue, Sigismondo Arquer, che ha scritto in Sardo, Latino, Castigliano e Catalano.

Il secondo volume dovrebbe uscire, sempre per le Edizioni Grafica del Parteolla a maggio-giugno prossimo, con Autori che arriveranno fino ai nostri giorni.

Organizza la Pro Loco di Gesturi

 

 

 

 

 
 
 

la vera e la falsa immagine di Eleonora d'arborea

Post n°603 pubblicato il 15 Giugno 2012 da asu1000

Quel ritratto

Sbagliato

di Eleonora

di Francesco Casula

L’immagine di Eleonora d’Arborea, che solitamente vediamo riprodotta non solo nelle copertine dei libri ma anche sulle confezioni dei prodotti alimentari, è falsa: rappresenta Giovanna La Pazza – figlia di Ferdinando II d’Aragona e di Isabella di Castiglia e non la regina-giudicessa, passata alla storia per la straordinaria Carta de Logu che sarà vigente in Sardegna per più di 400 anni. In questo “falso” ci sono cascato anch’io nel volume che su di lei ho scritto in lingua sarda (Leonora d’Arborea, Alfa Editrice, Quartu, 2006). Ma ecco come descrive e spiega l’origine del “falso” Francesco Cesare Casula, il più grande storico sardo vivente, già docente di Storia Medioevale dell'Università di Cagliari: ”Cinquant’anni dopo la morte di Giovanna la Pazza avvenuta nel 1555, un pittore napoletano di maniera, certo Bartolomeo Castagnola, ricopiò a Cagliari un suo ritratto che fu riscoperto nell’Ottocento da un ignoto cultore di storia sarda il quale, in clima albertino di ricostruzione delle patrie memorie e di esaltazione romantica, vi scrisse in calce: D(OM)INA LEONORA, credendo o volendo far credere che si trattava di un dipinto trecentesco della famosa giudicessa Eleonora d’Arborea. E tale, dal 1859 in poi, è stato sempre accettato e ammirato dai Sardi di ieri e di oggi i quali, ignorantemente, continuano a riprodurlo dappertutto”. Sarà lo stesso Casula a individuare invece  l’immagine autentica di Eleonora nel 1984 quando la ritrovò effigiata nei peducci pensili della volta a crociera dell'abside della chiesa di San Gavino Martire in San Gavino, insieme al busto del padre Mariano IV, del fratello Ugone III e del marito Brancaleone Doria. Nel volto di Eleonora (parte sinistra) è evidente una vasta cicatrice. Bene. Proprio nei giorni scorsi a Mogoro, durante i lavori di restauro di una casa privata, è stato ritrovato un busto in altorilievo, che prepotentemente si stacca dalla chiave di volta di un arco. Sembra proprio di Eleonora e comunque rassomiglia enormemente – anche in questo è presente una vasta cicatrice nella parte sinistra del volto – a quello scoperto a San Gavino da Casula. In autunno è previsto un Convegno scientifico, con storici italiani ed esteri per una valutazione definitiva del ritrovamento e anche per chiarire la frequentazione della giudicessa-regina d’Arborea  a Mogoro, in una casa privata.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 15-6-2012

 

 
 
 

Marinella Sestu con "POESIA" vince il 2° Premio al Sesto Concorso letterario "Melodie nell'Anima" di UTA

Post n°602 pubblicato il 12 Giugno 2012 da asu1000

QUELLA POESIA

CHE IN SARDO

DIVENTA MUSICA.

di Francesco Casula

Non v’è nella nostra Isola paese – per quanto minuscolo esso sia – che non organizzi annualmente un Premio Letterario in Lingua sarda, sia in prosa (con Contos) ma in specie in poesia (con Cantos). E non a caso. Il Sardo, la nostra lingua materna, è  infatti soprattutto senso, suoni, musica. Lingua di vocali. Dunque corporale e fisica e insieme aerea, leggera e impalpabile. E le vocali sono per il poeta l’anima della lingua, sono il nesso fra la lingua e il canto; fra la poesia, i numeri della musica, il ritmo e il ballo. Tanto che, storicamente in Sardegna, i confini fra poesia e musica e danza, sono sempre stati labili e sfumati. Ad organizzare i Premi sono le Pro Loco, Gruppi culturali, Associazioni, talvolta esclusivamente al femminile: come la Consulta delle Donne di Uta ( composta da ben 60 componenti), che proprio sabato scorso ha  celebrato il sesto Concorso letterario “Melodie nell’Anima”. A vincere i primi tre premi – per la sezione in Sardo – sono state ancora tre donne. Prima è arrivata Rosanna Podda, seconda Marinella Sestu che due anni fa aveva vinto il 1° premio. La Sestu, oltre che deliziosa poetessa bilingue pluripremiata, è fondatrice e Presidente dell’Associazione culturale “Logos” di Iglesias che da 14 anni organizza il Premio nazionale Città di Iglesias. Ma ecco la poesia con cui a Uta sabato 9 giugno ha ottenuto il 2° posto:“S’aria dengosa/ndi furat s’anima/a s’accabu de sa dì/mentris su bentu/spraxendi froccus de zuccuru arrubiastu/sfilacciat/pensamentus atonginus accòrraus./Unu pei accapiau a s’atru/no portat mai aundi si ‘ollit andai./E diaici atturas inguni/a duus passus de mei/chi no nt’intendu,/surda a totus is fueddus/chi intregas a is froris/a is carizias de s’acua/a is giogus pipius/a is cantus chi prenint donnia giminera/a is iscarrafius chi scurriant/orus de su coru./Ma bastat una spera/a ti scoviai/in d’unu bistiri sempri differenti…/Insaras ti scadenas/in d’unu valzer/in d’unu rock’n’roll o in d’unu reggae,/t’imboddias e ti furrias/sempri de prus speddiosa/a pizzus de unu follu ammasedàu./E baddas cun gana bella/e ti fais bella/azzizzendi a mei chi abarru allolloinada/pustis ti chietas  mentris  muda abettas/chi lompat unu arrisu a t’imbolai”. La fanciulla dall’aria dengosa è metafora della poesia: non importa se classica o moderna, purché sia capace di scuotere l’animo umano.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 12-6-2012

 
 
 

Presentazione di "Letteratura e civiltà della Sardegna" di Francesco Casula

Post n°601 pubblicato il 09 Giugno 2012 da asu1000

VENERDI 15 GIUGNO A LACONI ALLE ORE 17.30

NEI LOCALI DEL PALAZZO AYMERICH

Verrà presentato il libro di FRANCESCO CASULA

LETTERATURA E CIVILTA’ DELLA SARDEGNA, VOLUME I  Edizioni Grafica del Parteolla (pagine 375, Euro  20)

Il volume dedica più del 50% delle pagine a Autori che scrivono in Lingua sarda e ai corrispettivi testi :dai primi documenti in volgare sardo ai  Condaghes, dalla Carta De Logu di Eleonora dArborea a Antonio Cano, da Gerolamo Araolla e Antonio Maria da Esterzili a Matteo Garipa, da Sa scomunica de Predi Antiogu arrettori de Masuddas a Efisio Pintor Sirigu, da Francesco Ignazio Mannu a Diego Mele e Peppino Mereu fino a Antioco Casula (Montanaru) e Pedru Mura.

Fra gli Autori che scrivono in Lingua italiana sono presenti Giambattista Tuveri, Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Grazia Deledda, Sebastiano Satta, Salvatore Cambosu, Antonio Pigliaru, Giuseppe Fiori, Giuseppe Dessì e Salvatore Satta.

Vi è anche un Autore bilingue Michelangelo Pira (che ci ha lasciato testi in Sardo e in Italiano) e uno quadrilingue, Sigismondo Arquer, che ha scritto in Sardo, Latino, Castigliano e Catalano.

Il secondo volume dovrebbe uscire, sempre per le Edizioni Grafica del Parteolla a maggio-giugno prossimo, con Autori che arriveranno fino ai nostri giorni.

 

 

 

 

 
 
 

La proposta della Confederazione sindacale sarda (CSS)

Post n°600 pubblicato il 06 Giugno 2012 da asu1000

 

UN PASS GRATRIS

PER I PARCHEGGI

DEL BROTZU

di Francesco Casula

Dopo il danno (con la sfortuna della malattia) la beffa: una odiosa e assurda gabella. Non può essere catalogata diversamente la vicenda paradossale e incredibile dei parcheggi a pagamento da parte dei  parenti dei ricoverati e dei numerosissimi utenti che ogni giorno si recano all’Ospedale Brotzu per cure,  analisi e visite. A niente sono valse – almeno fin’ora – le giuste e sacrosante proteste, pacifiche ma ferme e decise, guidate dal Presidio di Piazzale Trento, che ha denunciato questa nuova speculazione ai danni delle fasce sociali più deboli. Con loro la Federconsumatori, secondo cui la gara per la gestione di 1500 parcheggi all’esterno dell’ospedale comporterà anche una trasformazione della viabilità intorno alla via Peretti. La società che gestirà questo spazio a pagamento è la Aj mobilità, un’azienda di Spoleto che già controlla aree di parcheggio in tutta la penisola e che garantirà un introito all’ospedale pari al 18,42% sui ricavi: un bel malloppo a carico di malati o dei loro parenti e familiari. I ricavi saranno anche garantiti dalla rivoluzione dell’area che comprenderà anche un sistema di lavaggio auto, bar, ristorante, fioraio: un business con molti zeri che sarà pagato come al solito dai soggetti più sfortunati e poveri. Ma c’è più:  gli stessi dipendenti del Brotzu – scrive la Confederazione sindacale sarda (CSS) –  si lamentano anche se è stato loro concesso un pass dietro pagamento di 10 euro; protestano i tassisti a cui è stata chiesta una cauzione di 27 euro per il libero accesso e pagano il ticket le ambulanze delle associazioni del volontariato e gli stessi carri funebri. Questa situazione era già insostenibile, ma ciò che ha acceso la protesta è la recinzione dell’area parcheggio antistante l’Ospedale lato via Peretti, a cui ora si può accedere solo a pagamento. L’Assessorato Ambiente e Urbanistica del Comune di Cagliari ad aprile ha emesso una ordinanza di demolizione e ripristino delle opere abusive. Ma nel mentre, che fare? La CSS lancia una proposta intelligente ed equilibrata: l’istituzione dei pass per l’accesso libero al parcheggio, dando la precedenza a tutti quei soggetti che utilizzano i servizi dell’Ospedale Brotzu, la cui immagine di eccellenza rischia di essere offuscata e offesa da interessi estranei ad una Azienda Ospedaliera preziosa ed insostituibile per l’utenza sarda.

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 6-6-2012

 

 

 

 

 
 
 
 
 

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Un blog di: asu1000
Data di creazione: 12/06/2007
 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

Frantziscu Casula

 

 

 
 

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