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cun sa limba e sa cultura sarda - de Frantziscu Casula.

 

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Messaggi del 01/07/2012

L'eroe dei due mondi e il Risorgimento (falsato).

Post n°612 pubblicato il 01 Luglio 2012 da asu1000

 

VERITA’ STORICA

E RETORICA

SU GARIBALDI

di Francesco Casula

Garibaldi oltre alla casa, ha anche il suo museo nazionale: sarà inaugurato dal presidente Napolitano il 3 luglio prossimo a La Maddalena.. Ci aspettiamo in qual giorno ulteriori vagonate di retorica pattriottarda. Come si fa infatti a non celebrare l’eroe dei due mondi? Passeremmo per filo borbonici, clericali o leghisti. L’esule di Caprera, storicamente, è sempre stato osannato, unanimisticamente: a destra come a sinistra e al centro. Così durante il ventennio fu santificato ed eletto come padre putativo di Mussolini e del regime e dunque fu “fascista”. Alle elezioni politiche del ’48 la sua icona fu scelta come simbolo elettorale  del Fronte popolare e dunque divenne socialcomunista. Negli anni 80 fu esaltato da Spadolini e dunque divenne repubblicano. Craxi – giustamente – lo considerò socialista. Fu persino rivendicato da Piccoli che lo fece dunque diventare  democristiano. Ecco è proprio questo unanimismo, intorno al personaggio simbolo del Risorgimento che non convince. E’ questa intercambiabilità ideologica dei suoi “eroi” che rende sospetti. Ecco perché bisogna iniziare a fare le bucce al Risorgimento, iniziando a sottoporre a critica  rigorosa tutta la pubblicistica tradizionale. Per ristabilire, un pò di verità storica occorrerebbe infatti, messa da parte l’agiografia patriottarda, andare a spulciare fatti ed episodi che hanno contrassegnato, corposamente e non episodicamente, il Risorgimento e Garibaldi: Bronte e Francavilla per esempio. Che non sono si badi bene, episodi né atipici né unici né lacerazioni fuggevoli di un processo più avanzato. Ebbene, a Bronte come a Francavilla vi fu un massacro, fu condotta una dura e spietata repressione nei confronti dei picciotti, rei di aver creduto agli Editti Garibaldini che avevano decretato la restituzione delle terre demaniali usurpate dai baroni, a chi avesse combattuto per l’Unità d’Italia. Così le carceri di Franceschiello, appena svuotate, si riempirono in breve e assai più di prima. La grande speranza meridionale ottocentesca, quella di avere da parte dei contadini una porzione di terra, fu soffocata nel sangue e nella galera. E la loro atavica, antica e spaventosa miseria continuò. Anzi: aumentò a dismisura. I mille andarono nel Sud semplicemente per “traslocare” manu militari, il popolo meridionale, dai Borboni ai Piemontesi. Altro che liberazione!

Pubblicato su SARDEGNA Quotidiano del 1-7-2012

 

 

 
 
 
 
 

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Data di creazione: 12/06/2007
 

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Questo blog, bilingue ( in Sardo e in Italiano) a disposizione, in modo particolare, di tutti i Sardi - residenti o comunque nati in Sardegna - pubblicherà soprattutto articoli, interventi, saggi sui problemi dell'Identità, ad iniziare da quelli riguardanti la Lingua, la Storia, la Cultura sarda.

Ecco il primo saggio sull'Identità, pubblicato recentemente (in Sardegna, university press, antropologia, Editore CUEC/ISRE, Cagliari 2007) e su Lingua e cultura sarda nella storia e oggi (pubblicato nel volume Pro un'iscola prus sarda, Ed. CUEC, Cagliari 2004). Seguirà la versione in Italiano della Monografia su Gramsci (di prossima pubblicazione) mentre quella in lingua sarda è stata pubblicata dall'Alfa editrice di Quartu nel 2006 (a firma mia e di Matteo Porru).

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