Creato da digirita70 il 04/02/2009

Di tutto un pò

Musica, parole e colori... un viaggio alla scoperta della mia vita.

 

50 sfumature di Grigio, finalmente nei cinema l'attesissimo film.

Post n°208 pubblicato il 18 Marzo 2015 da digirita70

 

Ci siamo il 12 febbraio è uscita in tutte le sale cinematografiche l'attesissima

pellicola le 50 sfumature di Grigio, trasposizione cinematografica del

famosissimo  romanzo di E. L. James, scrittice britannica ,

autrice di successo della trilogia le "50 sfumature di..."

romanzi erotici , presto diventati dei best sellers, amatissimi

e letti da tutte le donne.

È da quest'estate che, con l'uscita dei due scottanti trailer, i

l web attende con ansia di vederlo, ed è sicuramente un film

che siappresta ad essere tra i più chiacchierati di questo 2015:

stiamo parlando di

50 Sfumature di Grigio, trasposizione cinematografica

del best seller campione già campione d'incassi.


 Trama

Anastasia Steele è una giovane e graziosa studentessa universitaria,

laureanda in Letteratura Inglese. È un po' per caso che,

chiamata a sostituire l'amica Kate - direttrice del giornale

universitario -per un'intervista, la dolce fanciulla

incontra Christian Grey, giovane uomod'affari dal fascino

enigmatico e irresistibile.

Attratta in maniera incontrollabile da quest'uomo, ma

convinta che dopo l'intervista non avrà più modo di incontrarlo, Anastasia

torna alla sua vita tentando invano di dimenticarlo.

Ciò che la ragazza non può immaginare è che sarà

proprio Mister Grey a cercarla: presentandosi nel negozio in cui

Anastasia lavora, il giovane miliardario la inviterà ad uscire con lui.

Tra i due nascerà quindi una profonda relazione, di cui  

la passione costituirà l'ingrediente principale.

Ma c'è un lato di Mister Grey che Anastasia ancora non conosce:

l'apparente splendore dell'uomo d'affari cela

una personalità oscura, un uomo consumato da

un irrefrenabile bisogno di controlloe dai gusti erotici inusuali.

 Film

Il film, bollente adattamento cinematografico dell'omonimo libro

di E. L. James, è stato tacciato di misoginia dalla critica.

Questo pervia delle scene sadomaso in cui la protagonista del film,

Anastasia, rischia diapparire agli occhi del pubblico c

ome un oggetto, un mezzo per soddisfare il piacere e le fantasie

più estreme di Mr Grey.


Una interpretazione che non è andata giù a Jamie Dornan,

protagonista maschile nel ruolo di Chrisian Grey,

ormai così calato nella suaparte da difenderla a spada tratta.


«Posso capire che in molti ritengano misogina – spiegal'attore -

una storia con un uomo che lega una donna e la sculaccia.

Tuttavia,ci sono molti più uomini sottomessi alle donne che viceversa,

anche uominimolto potenti. In particolare, c'è una scena che potrebbe

succedere in qualsiasi città del mondo, perché un sacco di persone

sognano di essere a sculacciate con una tavola di legno borchiata…

L’amore qui è più importante delsadomaso: stiamo raccontando la

storia d’amore tra un uomo e una donna.

Ciò che succede nella stanza rossa non è il fulcro di tutto».

Ho visto attentamente questo film analizzandone i contenuti ,

le scene e le battute in maniera molto accurata e mirata

e non so definirlo.Tutti ci ridacchiano e ci fanno battute ed

allusioni, invece io l'ho trovato un film molto carico di emozioni

e tinte forti, non è datutti e, parlo delle donne accettare

di scendere a certi compromessiemozionali, che una volta

provati potrebbero compromettere la futura vita

sentimentale ed affettiva ;ma le donne "stell" ...acciaio...forti...

resistono e vanno avanti fino a quel punto dove finisce l'eros puro

e inizia il coinvolgimento affettivo, a volte dicendo "stop"

ad una cosa che

magari le appaga e le stimola pur sapendo che i cosidetti

"uomini normali "le accontentano ma non sono capaci

di farle godere con la fantasia

e lo stupore di gesti al limite di un immaginario banale e scontato,

che va oltre l'attosessuale puro.

Non lo ritengo  un film per zozzoni o pervertiti è ben altro.

Bisogna rifletterci per capirlo.

                                                                       Buona serata Rita

 

 
 
 

IL LATO OSCURO DELLA LUNA

Post n°207 pubblicato il 17 Marzo 2015 da digirita70

Non c’è nessun lato oscuro della luna

Di fatto è tutta scura

L’unica cosa che la fa sembrare luminosa

è il sole»

E’ una voce impercettibile,

che viene da lontano, ennesima trovata

(o diavoleria)

disseminata lungo tutto un capolavoro.

Sì, è la frase pronunciata

dal portinaio dei celeberrimi

studi londinesi di

Abbey Road che chiude

The Dark Side Of The Moon

dei Pink Floyd, la loro summa

teorico-musicale,

il punto più alto di

una leggendaria carriera,

la musica classica che veleggia verso il rock.

Ebbene, DarkSide compie 42 anni,

pubblicato negli Stati Uniti il 1 marzo 1973

(ma la data è controversa:c’è chi dice il 10,

chi il 17)


WE  ARE ONLY ORDINARY MEN - Ecco,

la saggezzaantica del portinaio che chiosa

l’album

e in qualche modo ne

contraddice il nucleo ideologico

(o forse ne allarga gli orizzonti)

il lato oscuro della luna ovvero

l’alienazione

che è in noi diventa «siamo tutti

potenzialmente matti»

-è lì a

dimostrare

la grandezza di The Dark Side.

E non basta dire che è rimasto in

classifica

per oltre 15 anni in America né che

sia stato fonte d’ispirazione per

generazioni

di musicisti a venire.

The Dark Side è un manifesto

della decadenza della civiltà

occidentale,

anticipatore di temi e verità

non solo meramente sonore:

gli imperativi del consumismo;

il terrore della pazzia;

la guerra,

come disvalore assoluto;

la finitezza umana di fronte

all’arroganza dei poteri

(we are only ordinary men).

TRIBUTO AL CAPPELLAIO MATTO

-Ma Dark Side è anche un tributo

dei quattro

al grande iniziatore

dell’avventura

floydiana:

the madcap,

il geniale cappellaio matto

Syd Barrett,

corroso dalla follia,

inabile al lavoro già

da diversi anni in quel 1973,

eppure convitato di pietra

in tutto il disco.

Disco che appunto,

alla maniera della classica,

si ascolta tutto di filato per

i fatidici

42 minuti e 57 secondi.

Come un’opera sinfonica,

con tanto di leitmotiv

ricorrente.

E che non rinuncia però

all’estrema

modernità dell’elettronica,

sintetizzatori a profusione

con la regia, alle macchine,

del grande Alan Parsons.

Dimostrando

ancor oggi una freschezza

ben più giovanile dei suoi

quarantadue anni.


PICCO POPOLARE ESPAZIALE

Dark Side è perciò la terra di mezzo

e quindi il picco dei Pink Floyd:

lo sperimentalismo rivoluzionario

degli swinging sixties

che trova la sua sintesi popolare

e spaziale.

E nulla sarà più come

prima nemmeno per la band,

con Waters

che si ammalerà di lirico

gigantismo,

pensando di essere lui solo,

i Floyd, e perciò rompendo

con tutti i compagni.

Ma questa è un’altra storia.

E, dunque, poiché siamo

partiti dalla fine,

chiudiamo con l’inizio:

«Breathe breathe in the air,

don’t be afraid to care»,

cioè «respira, respira nell’aria,

non aver paura di amare».

Già, con l’ouverture di

Speak ToMe/Breathe

si apre l’album,

ma potrebbe esserne

anche il congedo.

Perché,amare, alla fine,

è quel che conta..

....felice serata Rita

 
 
 

...FORZA RED

Post n°205 pubblicato il 16 Marzo 2015 da digirita70

 In questi ultimi anni anni sono stata assente dal mio blog, oggi ricomincerò a scrivere e ricomincio da qui con una dedica al mio grande bassista preferito Red Canzian mi,mitoco bassista dei Pooh.. gli voglio fare un augurio di pronta guarigione con la speranza che possa tornare presto a cantare e ci ha promesso un concerto a Chieti, la città che ama tanto.... FORZA RED...SIAMO CON TE...!

Vi regalo l'articolo che il mitico Red ha scritto per rassicurare i suoi fans italiani sulle sue condizioni si salute, è stato un internvento delicato e difficile ...ma qualcuno dall'alto ha deciso che il nostro amico Red doveva restare ancora un po' insieme con noi per regalarci altre canzoni e splendide emozioni....a voi la lettura dell'articolo... 

amici noi ci sentiamo domani per qualcosa di nuovo..... bacini la vostra Rita!

"TREVISO. «Mamma mia, che botta...». Con uno filo divoce, Red Canzian- il bassista e cantante dei Pooh - dal suo luogo diconvalescenza sul Lago di Garda, racconta al telefono il “miracolo” di averesuperato la dissecazione dell’aorta, causata da un’aneurisma. Operato d’urgenzaal cuore il 25 febbraio a Roma dal professor Ruggero De Paulis e dalla suaequipe medica, l’artista (63 anni) solo ieri nel suo profilo facebook ha svelatola vera natura del malore che lo aveva colto mentre si trovava nella capitale eche aveva richiesto un «tagliando e una revisione».

«Abbiamo voluto smitizzare la cosa», dice ora. «L’aneurismami era stato diagnosticato dieci anni fa, per caso, e lo tenevo d’occhio.Pensavamo che non si sarebbe mai mosso; invece quella mattina a Roma ha cominciato a fare i suoi danni. L’aneurisma è asintomatico; andavo a letto e addio. È quello che una volta si diceva “xe morto de un colpo”. Invece io, per fortuna, il sintomo l’ho avuto. Mi è arrivato addosso un Tir con il motoreincendiato, il peso e il bruciore in mezzo al petto. Credevo fosse un infarto,ma una volta verificato il tutto mi hanno mandato subito in sala operatoria. Eancora, altra circostanza favorevole, ma ce ne sono state tante di cosepositive in questa vicenda e grazie a queste son qui a raccontarla, ilprofessor De Paolis è quello che ha ideato il sistema di cambiare l’aorta senzacambiare la tua valvola. Più di qualcuno da lassù mi ha messo una mano sullatesta».

 

In facebook Red ha postato un breve video che lo riprende con il lago di Garda alle spalle ed il suo intramontabile buon umore, rivoltoai molti fans che lo seguono nel social: «Ciao bella gente, è quasi tutto aposto. Ancora pochi giorni e poi ci ritroveremo. Vi voglio bene». E conclude al telefono: «Sono in convalescenza fino all’inizio di aprile. Poi ho ancora tante cose da fare, ci aspettano i festeggiamenti per i cinquant’anni dei Pooh nel 2016».

 
 
 

UN UOMO PURCHE' SIA...ossia la sindrome delle donne girasole... che non sanno vivere senza un uomo.

Post n°202 pubblicato il 13 Aprile 2011 da digirita70

     Mi sono imbattuta nella lettura di questo libro intitolato  "Un uomo purchè sia", scritto dalla psicologa Gianna Schelotto edito da Mondadori. ammetto che inizialmente ho avuto seri problemi ad immedesimarmi nella lettura ed a capire e metabolizzare certi costrutti che l'autrice utilizza, poi piano piano ci sono entrata dentro e pagina dopo pagina mi si aprivano mondi sconosciuti, ho analizzato comportamenti e situazioni, che in qualche modo rispecchiano il mio modo di vivere e pensare il mio rapporto con il sesso maschile.

   Nuove dipendenze, le definirei io scaturite da insicurezza,mancanza di autostima,fallimenti sentimentali sono alcuni dei motivi che rendono queste donne dipendenti tanto da contentarsi del primo che capita perché la solitudine per loro non è positiva, ma terrificante.

    Non è ricerca interione né equilibrio psichico, non è apertura all'altro e conoscenza di sé, ma isolamento e fallimento.

     Voglio riportarne un breve riassunto perchè vale veramente la pena soffermarsi sulla lettura di questo libro, che a mio modesto parere fa capire e comprendere il perchè di certi comportamenti.

 

     Chi non ha incontrato almeno una di queste donne ,così ben descritte dalla psicologa Gianna Schelotto nel suo nuovo libro - che vogliono un uomo a tutti i costi, anche scarsamente innamorato o niente affatto adatto a loro?

    Donne di età diverse magari anche colte, belle e ben inserite in una professione, alle quali l' esistenza senza un uomo accanto pare noiosa, sprecata, se non insopportabile? E fin qui non ci sarebbe niente di male né di molto strano, perché la solitudine, si sa, non piace a nessuno.

     Lo strano, l' incomprensibile, il drammatico comincia là dove queste ragazze e signore, forse esasperate da anni di fallimenti sentimentali o di inutile attesa, si concentrano sul primo che passa immaginandosi innamorate e chiudendo perciò gli occhi su tutti gli eventuali aspetti negativi, le idee non condivise se non addirittura le incompatibilità della persona in questione; difetti che, in tempi normali e a mente fredda, riconoscerebbero probabilmente al primo sguardo. 

      Nel libro la  Schelotto mette in fila sette storie di donne che definisce «girasole», donne che si adattano, cioè, con fede cieca e senza badare alle inevitabili difficoltà, a ogni uomo che incontrano, sempre pensando che sia quello giusto, e il risultato ricorda quel che succede se si infila un piede di taglia quaranta dentro una scarpa del trentotto e mezzo: dopo qualche passo doloroso e incerto si è inevitabilmente costretti a scalciarla via, convinti che la colpa sia tutta della scarpa troppo piccola e non di chi ha preteso di indossarla.

     I casi che l' autrice narra le sono stati ispirati sia dalle sue pazienti sia dalle lettrici che scrivono alle sue rubriche di posta, dagli innumerevoli sfoghi e confessioni, dunque, che da anni ascolta e immagazzina.

    E sono casi che commuovono, irritano, sbalordiscono tanto sono incredibili, visti da lontano. Perché chi legge, dopo poche pagine ha già capito l' andazzo e intravisto il fallimento del connubio; potendo, vorrebbe avvisare la malcapitata signora girasole che quel tipo non va bene per lei, che non la ama, che ha in mente altro, che a volte va in cerca soltanto di qualche vantaggio, e che tutti e due si meriterebbero un partner più adatto, più giusto.

     Inutile dire - e Gianna Schelotto lo illustra con chiarezza nel commento a ciascun episodio - che la sindrome dell' uomo a tutti i costi è una specie di malattia le cui cause vanno cercate nel passato delle donne, nella loro infanzia e giovinezza, nel loro rapporto con i genitori per qualche verso andato storto

    E il risultato è quell' insicurezza, quella mancanza di autostima e di fiducia in sé che fa sentire coloro che si ritrovano prive di un fidanzato, di un marito, di un compagno le ultime della terra, indegne di essere amate e perciò costrette a mettersi in caccia sistematica di un soggetto di genere maschile purchessia. Guarire non è facile, sostiene la dottoressa, ma per fortuna qualcuna ci riesce.

    Per tutte queste storie il lieto fine insomma, non è assicurato, però due storie su sette  finiscono bene....

    Se a qualcuno, maschio o femmina che  sia, venisse la curisità di leggere questo libro, consiglio di farlo con grandissima apertura di mente e grande curiosità perchè vale la pena di leggerlo ...a me è servito per capire certi miei comportamenti e per analizzarli fino , il miglior medico per se stessi ritengo sia proprio la persona stessa e la sua interiorità.... buona lettura Rita

 
 
 

LA VITA NON E'....

Post n°201 pubblicato il 09 Aprile 2011 da digirita70

 La vita non è uno scherzo....

Prendila sul serio Come fa lo scoiattolo, ad esempio, senza aspettarti nulla dal di fuori o nell'al di là.

 Non avrai altro da fare che vivere. La vita non è uno scherzo...

Prendila sul serio.. ma sul serio a tal punto Che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate, o dentro un laboratorio col camice bianco e grandi occhiali, tu muoia affinché vivano gli uomini di cui non conoscerai la faccia, e morrai sapendo che nulla è più bello, più vero della vita.

 Prendila sul serio, ma sul serio a tal punto che a settant'anni, ad esempio, pianterai degli ulivi non perché restino ai tuoi figli ma perché non crederai alla morte pur temendola.. e la vita sulla bilancia peserà di più.

Nazim Hikmet 

                                                                        Buon sabato .... RITA

 
 
 
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................BLU................

Blu: è il colore del mare, del cielo,

della tenerezza, della gioia di

vivere.

Il carattere di chi ama questo colore

è dolce e gentile, semplice e

romantico. Amante della natura,

degli amimali e dei bambini.

Apprezza la sincerità e l'onestà,

cerca rapporti cordiali e duraturi;

è una persona degna di fiducia.

In amore è un buon compagno

affettuoso e tollerante e

per nulla geloso.

 

     Nata sotto il segno dei

      PESCI  22.2.1970

 

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I delfini
che vengono a portare le storie
raccolte lungo le chiglie delle navi,
storie di lacrime e lavoro,
storie di cuori infranti,
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di gente incamminata
verso la propria felicità...

                     Rita

 

 

 

 

 

 
 
 

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