Creato da viscontina17 il 30/06/2012

Bisbigli d'onde

dolci richiami d'essenze

Messaggi di Dicembre 2014

VERMOCANE

Post n°273 pubblicato il 27 Dicembre 2014 da viscontina17

Come quella dei vermi questa categoria è priva di valore scientifico. Con vermi erranti indichiamo tutti quegli organismi che comunemente vengono chiamati vermi e che sono vagili, liberamente mobili, quindi opposti a quelle specie fisse al substrato o che vivono in tubi sotterrati nel sedimento. Vivono in tutti i mari del globo, comprendono molti phyla, classi e ordini diversi, hanno alimentazione e forme molto varie ma sono tutti accomunati da un corpo molle, capace di contrarsi e privo di arti veri e propri. La riproduzione è in prevalenza sessuata ma non mancano i casi ermafroditismo.  (WEB)

                       

 
 
 

CHROMODORIS KUNIEI

Post n°272 pubblicato il 22 Dicembre 2014 da viscontina17

 
   

Dopo gli Artropodi, sono il phylum più ricco di specie del Regno Animale. Alla scienza ne sono note circa 130,000 specie, diffuse in tutta la biosfera (dalle profondità abissali degli oceani fino alle montagne). Il corpo è costituito da capo (con la bocca e spesso tentacoli ed altri tipi di appendici) e tronco che porta inferiormente il piede. Questo è un organo muscolare utilizzato per la locomozione. L'elemento che, più di ogni altro, caratterizza il gruppo è la radula, una struttura a forma di grattugia collocata nella bocca ed utilizzata per asportare dal substrato il cibo (sia esso alghe o resti animali). Il tessuto più esterno del corpo è il mantello, che ha la funzione di produrre gli elementi calcarei dei molluschi, dei quali il più noto è la conchiglia. Si dividono in 8 classi: caudofoveati, solenogastri, poliplacofori, monoplacofori, gasteropodi, cefalopodi, bivalvi, scafopodi. Lo sviluppo è inizialmente larvale; la larva può essere immediatamente libera, oppure sono prodotte uova organizzate in masse ovigere o nidamenti, con una struttura spesso complessa. La larva subisce un processo di metamorfosi per trasformarsi nella forma adulta. [ web)

                               

 
 
 

TRINA DI MARE

Post n°271 pubblicato il 18 Dicembre 2014 da viscontina17

Letteralmente "animali-muschio", si tratta di organismi coloniali bentonici di forma incrostante oppure eretta e ramificata, che si presentano spesso come minuscoli "coralli". I Briozoi sono organismi coloniali sessili che appartengono al gruppo dei Lofoforati, dal nome dell'organo sviluppato per la cattura del cibo, detto "lofoforo". Il lofoforo è una sorta di imbuto che circonda la bocca e porta molti tentacoli ciliati. Le ciglia spingono una corrente d'acqua, permettendo di raccogliere minuscoli pezzi di cibo filtrando l'acqua. I lofofori sono trasparenti e, se estroflessi, formano un alone biancastro ondeggiante attorno all’asse della colonia. Spesso di dimensioni insignificanti, talvolta le colonie fortemente calcificate (e.g. Pentapora fascialis – briozoi a corna d’alce) possono raggiungere quasi un metro di diametro. I Briozoi sono organismi che si possono facilmente trovare nell'ambiente marino: vivono in attaccati al fondo roccioso, sulle fronde delle alghe o sopra le foglie di Posidonia, su substrati artificiali sommersi, e perfino dentro piccole cavità nel substrato. Nel Mediterraneo sono conosciute oltre 400 (WEB)                  

 
 
 

UE PROGETTO LOTTA CANCRO CON RISORSE MARINE

Post n°270 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da viscontina17

BRUXELLES, 11 giugno - Dalle profondita' dell'oceano giunge un aiuto alla lotta contro il cancro. La Commissione Ue ha oggi annunciato il sostegno finanziario ad un progetto di ricerca sui trattamenti anti-cancro a partire da sostanze chimiche ottenute da piccoli animali marini che abitano nei fondali dei mari.
Tali sostanze hanno dato risultati promettenti nella lotta contro i sarcomi, un tipo di tumore che ogni anno uccide circa 3.900 persone in Europa, ha sottolineato Bruxelles, ricordando che i risultati della ricerca - promossa da studiosi francesi, spagnoli e olandesi - verranno pubblicati sul giornale scientifico 'Marine Drugs'.
E' da tempo dimostrato che alcuni tipi di alghe e animali marini possono contribuire alla lotta contro il cancro, ha ricordato una nota della Commissione Ue.
La ricerca promossa da Bruxelles utilizza agenti chimici estratti dall'Ecteinascidia turbinata, un minuscolo animale del Mare dei Caraibi, dal quale sono stati estratti diversi principi attivi; quello che sembra avere una significativa attivita' antitumorale - precisa la Commissione Ue - si chiama ET-743.
''Si tratta di un importante sviluppo nella ricerca medica per il trattamento di alcuni tumori'', ha commentato il commissario Ue alla ricerca, Philippe Busquin, ricordando che circa 750 mila persone muoiono ogni anno di cancro.
Attualmente le sessioni di chemioterapia riescono a far diminuire la dimensione dei sarcomi, anche se una cura definitiva non e' ancora stata scoperta, mentre l'utilizzo dell'ET-743 rappresenta una promettente novita' ed ha una potenzialita' rilevante.
L'Ue prevede di investire fino a 400 milioni di euro nel progetto per un periodo di quattro anni, ma - sottolinea Busquin - per il successo della ricerca e' fondamentale che le agenzie europee del settore lavorino in stretto contatto.
L'appello di Bruxelles punta insomma ad una ''minor frammentazione della ricerca nella lotta al cancro'', oltre che al coinvolgimento delle compagnie private per il finanziamento del settore.
Nella ricerca, che si svolge in 24 centri specializzati di sette paesi dell'Ue, sono coinvolti 167 pazienti. (ANSA)(web)

 
 
 

SULL'ORIZZONTE DEL MARE

Post n°269 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da viscontina17

Sull'orizzonte del mare ti aspetterò
oltre le brumose sponde della realtà.
Fiabe di alghe e coralli racconterò
se tu verrai
verrai da me
sull'orizzonte del mare.

Dietro le fronde dei salici la verità
scritta sulla grigia cenere dei sogni miei
ma che lontano il vento disperderà
se tu verrai
verrai da me
sull'orizzonte del mare.

Come onde di tristezza le canzoni mie
viaggeranno verso spiagge irraggiungibili
sotto un cielo di ricordi e notti di follia
senza di te
sull'orizzonte del mare.

Sull'orizzonte del mare ti aspetterò
contando le stagioni di nostalgia
che questa brezza leggera porterà via
se tu verrai
verrai da me
sull'orizzonte del mare.

(MICHELE COLLATINA)

 
 
 

CAMBIAMENTI CLIMATICI ED EVOLUZIONE DEL PLANCTON

Post n°268 pubblicato il 01 Dicembre 2014 da viscontina17

La capacità del fitoplancton di adattarsi ai cambiamenti dell'ambiente marino causati dal riscaldamento globale è superiore al previsto. L'elevata flessibilità evolutiva di questi organismi è stata dimostrata da un gruppo di biologi del centro di ricerche oceanografiche GEOMAR, emanazione della Helmholtz Gesellschaft, che firmano un articolo su “Nature Climate Change”.

Il fitoplancton è la base della catena alimentare marina, è all'origine di circa la metà della produzione primaria globale di biomassa e ha un ruolo importante nei cicli biogeochimici della Terra. Dato che il riscaldamento dei mari può influire direttamente sulla fisiologia del fitoplancton e sulla sua produttività e alterare gli equilibri ecologici attraverso un'alterazione del livello di acidità degli oceani o una riduzione della disponibilità di nutrienti per gli anelli superiori della catena alimentare marina.
Thorsten Reusch e colleghi hanno il coocolitiforo Emiliania huxleyi, la singola specie di fitoplancton più importante a livello globale per il suo impatto sul ciclo del carbonio. In un esperimento durato un anno, ne hanno studiato l'evoluzione nel corso di 460 generazioni, sottoponendo i campioni – prelevati dalle acque al largo di Bergen, in Norvegia, che hanno una temperatura media di 10 °C - a condizioni ambientali variabili. In particolare, i ricercatori hanno testato i campioni in tre differenti concentrazioni di CO2 disciolta nelle acque e a due temperature,15 °C e Celsius e 26.3 °C, riproducendo cioè possibili scenari futuri, anche estremi.

In queste condizioni Emiliania huxleyi si è evoluta riducendo le proprie dimensioni, per cui ogni cellula aveva un contenuto più basso di carbonio. Tuttavia, le cellule adattate a una temperatura più
alta hanno mostrato un miglior rapporto di produzione di biomassa, con un aumento del 52 per cento del carbonio organico e del 101 per cento di quello inorganico. Considerato l'aumento dei tassi di crescita di queste popolazioni alle temperature più elevate, i ricercatori hanno calcolato che la biomassa complessiva di quel fitoplancton si attesta su valori analoghi a quelli attuali.

Nel modellare gli scenari climatici futuri, osservano Reusch e colleghi, bisognerebbe quindi tenere conto anche dei processi di evoluzione, dato che i fenomeno di adattamento possono modificare la risposta dell'ambiente in modo diverso dalle previsioni. (WEB)

 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

001

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Dicembre 2014 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 39
 

  

 

 

 

 

    

  

 

 

 

 

 

 

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963