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''Barbara''
Post n°238 pubblicato il 07 Aprile 2014 da Bacio.Notturno
Barbara fa parte della grande tradizione del fumetto argentino di fantascienza, il quale negli anni '70 e '80 ebbe una buona diffusione anche qui in Italia, attraverso Lanciostory e Skorpio, riviste edite dall’Eura Editoriale. Il ricco volume della 001 Edizioni, ci ripropone in versione restaurata la prima parte della lunga trama, la quale descrive un pianeta Terra del futuro sconvolto da un Grande Disastro, con sullo sfondo i resti della città di Buenos Aires ormai abbandonata ed invasa dalle acque e dalla vegetazione. Attraverso le peregrinazioni di Barbara, la protagonista, poco a poco scopriremo le superstizioni, i pericoli, la memoria dimenticata di un popolo diviso in tribù rivali, e dominato da una popolazione aliena, gli Adri, segreti artefici della condizione attuale. Il tema dell’invasione aliena, abusato in tante storie anche argentine (vedi l’Eternauta), assume qui una connotazione ben diversa, strisciante, quasi accettata, la quale non può non far pensare ad eventi ben più reali, come le dittature dei paesi sudamericani. Barbara è un fumetto comunque di avventura, che regala grandi sorprese ad ogni pagina, con personaggi che entrano ed escono, con continui colpi di scena; alcuni disegni possono sentire il peso degli anni, anche se il design dei mezzi è attualissimo e ci sono anche delle citazioni del manga della corazzata spaziale Yamato (serie conosciuta da noi come Star Blazers). La sceneggiatura regge benissimo il confronto con produzioni anche più recenti, soprattutto in termini di originalità e di dinamismo, anche se apparentemente il lettore potrebbe avere la sensazione di un quadro incompleto leggendo solo la prima parte. Confrontando questa nuova edizione con le passate prodotte dall’ Eura (volumi cartonati compresi), salta all’occhio come siano state reintegrate diverse vignette in passato “adattate” , tagliate o addirittura cancellate, ed inoltre l’intero schema delle pagine era stato del tutto modificato negli anni '70, alterando la comprensione di alcuni passaggi. Stessa cosa per i dialoghi, i quali adesso sono molto più precisi, anche se alcuni nomi sono stati tradotti in italiano (Jorge cinque è diventato Giorgio cinque), ma questa è solo una piccolissima annotazione che può davvero passare inosservata, se confrontata al recupero totale dell’opera. I disegni (nel bianco e nero originale, mentre l’Eura aveva anche una versione a colori), appaiono più freschi, con delle linee più sottili e pulite, fatto probabilmente dovuto alla stampa tratta direttamente dalle pellicole originali. Nelle edizioni Eura col tempo la linea si era fatta più pesante e grossolana, a causa delle varie ristampe. Il volume in sé è ben fatto, elegante e corposo, ma l’opera è davvero lunga e dovremo aspettare il secondo volume in quanto poi la trama si arricchirà di personaggi, spostandosi nello spazio. Ricordiamo che Ricardo Barreiro fu anche l’autore de La Città e di Asso di Picche (disegni di Juan Gimenez), dei quali speriamo presto in un recupero simile a quello effettuato con Barbara. |
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