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Post N° 852

Post n°852 pubblicato il 03 Settembre 2007 da cgil3palermo
 

Gli stipendi a luglio crescono dell'1,8%
E' il valore più basso da quattro anni

Non sorridono i lavoratori italiani. Le retribuzioni contrattuali crescono ma a ritmi minimi. I più bassi degli ultimi quattro anni. Nel mese di luglio, le retribuzioni sono cresciute dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente. Lo scostamento rispetto a luglio dell'anno scorso è invece dell'1,8 per cento, di un soffio sopra l'inflazione che nello stesso mese è stata pari all'1,6%. A renderlo noto è l'Istat. Per trovare un dato simile, spiegano dall'Istituto di statistica, è necessario andare indietro fino al giugno 2003 quando l'incremento fu dell1,7 per cento.

Chi rallenta di più. A subire il maggiore rallentamento sono state le retribuzioni delle forze dell'ordine che sono cresciute solo dello 0,3 per cento. Sono aumentati poco anche i valori contrattuali degli addetti del settore militare e della difesa e del comporato delle assicurazioni (+0,6%). Variazione nulla per i contratti di pubblici esercizi e alberghi, credito, scuola, ministeri, regioni, autonomie locali e servizio sanitario nazionale.

Chi sale di più. A crescere di più, tra luglio 2006 e luglio 2007, sono stati invece gli stipendi degli addetti del comparto dell'energia elettrica, gas ed acqua, dove l'incremento ha toccato il 5,1 per cento, seguiti da quelli dall'edilizia (+4,1%) e dai servizi alle famiglie (+3,5%).

Minore copertura contrattuale. Cresce il numero dei contratti scaduti in attesa di rinnovo. A luglio solo il 25% dei contratti era in vigore mentre nel mese di giugno erano il 40 per cento. Sono infatti solo 40 gli accordi non scaduti che regolano il trattamento economico e normativo di 3,4 milioni di dipendenti.

Sono invece 36 i contratti decaduti che regolano il rapporto di lavoro di circa 8,9 milioni di dipendenti e al 74,3% del monte retributivo totale.

Gli incrementi sul mese. Il rialzo dello 0,1% registrato nel mese di luglio è riconducibile agli aumenti tabellari di alcuni contratti vigenti (cemento, calce e gesso, gomma e plastiche, trasporti aerei-servizi a terra e banca centrale) e alla revisione degli importi dell'indennità di vacanza contrattuale per il settore del commercio, delle poste e dei servizi di smaltimento rifiuti. Hanno inciso anche lacune specifiche indennità per gli addetti del settore del vetro, dell'energia elettrica e dell'edilizia.

Gli scioperi. Nei primi cinque mesi del 2007 sono state 824 mila le ore non lavorate per conflitti causati dal rapporto di lavoro: il 63,4% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La gran parte degli scioperi sono riconducili al rinnovo del contratto e alle altre cause residuali, con quote percentuali sul totale delle ore non lavorate rispettivamente pari al 26,2% e al 41,1%.

 
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Commenti al Post:
cgil3palermo
cgil3palermo il 03/09/07 alle 15:48 via WEB
L'incremento delle retribuzioni di luglio 2007, che è risultato pari ad un più 0,1 per cento rispetto al mese precedente, e con un aumento dell'1,8 per cento rispetto a luglio 2006, è il dato più basso degli ultimi 4 anni. Lo comunica l'Istat, che aggiunge che «l'aumento registrato nel periodo gennaio-luglio 2007, rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, è del 2,5 per cento». La ragione principale di questa contrazione degli aumenti salariali, va ricercata nel grande numero di lavoratori i cui contratti collettivi sono scaduti. Risultano infatti scaduti 36 contratti relativi a circa 8,9 milioni di dipendenti e che rappresentano il 74,3 delle retribuzioni totali.Sono invece in vigore 40 accordi per soli 3,4 milioni di dipendenti. Per quanto riguarda gli aumenti retributivi, gli incrementi più elevati si osservano, dice l'Istat, nei seguenti comparti:energia elettrica , gas e acqua (più 5,1 per cento), edilizia (più 4,1 per cento), servizi alle famiglie (più 3,5 per cento), commercio, gomma e plastiche, estrazioni minerali (per tutti e tre i comparti la variazione tendenziale è più 3,4 per cento). Viceversa gli incrementi più contenuti si riscontrano nei comparti militari-difesa e assicurazioni (per entrambi più 0,6 per cento) e forze dell'ordine (0,3 per cento), per i contratti pubblici esercizi e alberghi, credito, scuola, ministeri, regioni, autonomie locali e servizio sanitario nazionale la variazione risulta nulla.
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