Creato da: asta_lilt_60artisti il 25/05/2009
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LA GRECA - LAUDISA

Post n°22 pubblicato il 26 Maggio 2009 da asta_lilt_60artisti
Foto di asta_lilt_60artisti

Massimo La Greca cerca, crea e trasforma. E’ questa la sua vera arte, l’arte del trasformare. Sempre sensibile al recupero dei materiali più vari, tra i legni raccolti sulle spiagge che fanno da cornice alle sue storie colorate, nascono gli appunti raccolti in un album da disegno durante uno dei viaggi  in India e Nepal: paesaggi fiabeschi, un ricordo di Calcutta, punti, stelle, sensazioni, simboli e segni essenziali, colore e onde. Appunti rielaborati e riportati su tele ricavate dai sacchi di caffè provenienti da altri continenti che  portano i loro messaggi, altre energie, così come il legno del mare. Un pretesto per prendere contatto con la natura, immaginare che questi legni abbiano attraversato tanta distanza nel mare per arrivare carichi delle energie dell’acqua, del vento del sole e in ultimo della terra, spiaggiandosi. La Greca continua a modellare questa materia e a crearne altra proprio come fa il mare. I colori acrilici sulla tela lasciano segni semplici e vivi che trovano immediatamente consensi e spazi in cui collocarsi, segni di un artista-artigiano autodidatta, dotato di una manualità raffinata che dà vita ad un'arte semplice ed essenziale. La Greca ci dà la possibilità di instaurare un dialogo con la natura ma anche un dialogo interculturale. Nasce a Trepuzzi nel 1956 attualmente vive ed opera a Lecce, dagli anni ‘80 ad oggi partecipa a numerose collettive tra cui la prima Biennale d’Italia di arte contemporanea al Museo di Trevi. Vince il primo premio della seconda edizione della rassegna d’arte Kontemporanea, (organizzata dall’associazione Il Raggio Verde, Lecce). Evidente nei suoi lavori il richiamo alla natura, per molti anni pratica e insegna yoga. L’arte di trasformare è una filosofia che la Greca prende come ispirazione da Ezechiele Leandro, un grande artista salentino che attraverso il suo operato ha dimostrato che non ci sono limiti nell’arte e qualsiasi oggetto può essere trasformato e tramutato in opera.

Monica Maggiore

 

Andrea Laudisa nato a Lecce 26 anni fa, è iscritto alla Facoltà di Beni Culturali nel corso di laurea in Scienze e Tecnologie delle Arti Figurative della Moda della Musica e dello Spettacolo dell’Università degli studi del Salento, nel 2003 entra a far parte de “L’Officina della Parola” un laboratorio di scrittura creativa indipendente promosso dall’associazione culturale Il Raggio Verde con il quale realizza numerose performances poetico-teatrali; nell’anno successivo si avvicina quasi per caso al mondo della fotografia trovando in esso nuove modalità di espressione artistica; la prima occasione per mettere in mostra le sue attitudini fotografiche avviene nel marzo 2005 in occasione della mostra “Tina Modotti, il dubbio ancora vivo” promossa nell’ambito di Itinerario Rosa, presentando un lavoro di ricontestualizzazione fotografica delle opere di Tina Modotti e riscuotendo i primi consensi; il 2005 si chiude con la partecipazione a Kontemporanea, concorso d’arte contemporanea dove Laudisa viene selezionato dal CIAC e invitato a partecipare alla Biennale d’Arte Contemporanea di Roma nel febbraio 2006; ha scritto di lui il critico d’arte Ivan Serra “Per Andrea Laudisa il sedicente più forte esercito della Terra è una barchetta di carta, inoffensiva e ridicola nella sua pretesa potenza; e la Terra stessa è un pallone da spiaggia sgonfio e liso dall’abuso che l’uomo ne fa. Simbolismi e metafore di una realtà che l’artista prova a leggere e ad interpretare ricomponendone e ricercandone il senso perso fra spine, fiori fatti a strame, barriere invalicabili seppure morbide e trasparenti. La fotografia, così, rappresenta per Laudisa un lampo, una ferita, la verità che appare nuda e disvelata mentre prova a nascondersi a sé stessa...” ; successivamente all’esperienza capitolina, nell’aprile dello stesso anno prende parte alla mostra “La donna mediale e il suo doppio” con il video “0010” realizzato in collaborazione con Andrea Federico giovane regista leccese; nel maggio 2006 nell’ambito della manifestazione “Un Pieno d’Arte”, che si propone di portare l’arte nei non-luoghi, Andrea Laudisa presenta per la prima volta “Scatole” un lavoro fotografico che offre una raffigurazione ad ampio raggio del corpo umano (la stessa mostra sarà riproposta poche settimane più tardi nello spazio espositivo RaggioVerde); nello stesso mese di maggio Andrea Laudisa collabora come fotografo di e in scena allo spettacolo teatrale “Sassi Aguzzi” firmato da Antonio Lupo. Il 2007 si apre con la partecipazione in febbraio, alla Cena-Spettacolo “Petali scolpiti sul ventre”, dove Laudisa espone nuovi lavori con il titolo eloquente di “Erotic Shootz”, una serie di nudi femminili intrisi di bellezza e malinconia, nella stessa serata viene proiettato il suo primo esperimento di videoart, “I’m a Sinner”, un onirico viaggio attraverso i peccati capitali i quali si concretizzano in sette quadri che si intersecano con eterea leggerezza (proiettato poi nel mese di Aprile al Festival del Cinema Europeo); nel mese di marzo invitato dall’associazione culturale Casello13 espone all’ex convento dei Teatini, in seno ad una collettiva che va sotto il nome di “Il vissuto nelle immagini” una rassegna d’arte dal taglio reportagistico che ripercorre i lavori tipicamente femminili che oggigiorno vanno scomparendo, Laudisa in questo ambito presenta un’installazione dal titolo “Le mie mani (avevo dei pensieri sparsi)”. Nello stesso mese di marzo in collaborazione con l’associazione culturale Terra d’Ulivi, Laudisa partecipa alla mostra collettiva “Con la coda dell’occhio. Transiti al femminile” nella quale espone una serie di ritratti femminili dal titolo “I-Ride Life”, ha scritto di lui la critica: “Andrea Laudisa fotografa sette intensi primi piani di giovani ragazze, tanti quanti i colori dell’arcobaleno. Su ogni nitido bianco e nero interviene manualmente mediante un segno cromatico dal quale si generano ulteriori malìe. Il gioco di parole presente nel titolo (I-Ride Life) concettualizza il difficile ma dinamico transito femminile verso l’autoaffermazione.” In occasione della rassegna “Parole di Carta” che combina la letteratura all’arte figurativa, Andrea Laudisa presenta “Mantidamente” una serie di autoritratti comunicativi e comunicanti, minimali, dove l’espressione di sé diventa uno specchio involontario degli altri, dove si invertono i canoni dell’arte fotografica e l’autore diventa soggetto passivo e il mezzo diventa incontrollabile. Tra gli ultimi eventi che vedono Laudisa partecipe sono da ricordare, la presenza in veste di co-sceneggiatore e fotografo di scena nei film “Diario di Mezzanotte” e “Cassandra” di Andrea Federico; la partecipazione alla collettiva d’arte “AGORARTE Diversamente in piazza” organizzata in occasione della Città Del Libro 2007; realizza inoltre le fotografie per vari album in ambito rap tra cui “S.U.D.” SouthFam (2007), “CRUNK EAT” GBersa (2008), “LA BELLA ITALIA” Aban (2008) e “TUTTA COLPA DEI COMUNISTI” KillaCali (2009); nel Luglio 2008 ottiene la copertina dell’hiphop magazine Basement. In collaborazione con il regista Mauro Russo firma la direzione della fotografia di diversi videoclip lavorando con vari artisti della scena Rap e Rock italiana. Nel 2008 partecipa in veste di fotografo di scena, sull’asse Lecce NewYork, al documentario “Stay Tuned” di Mattia Epifani.

 
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