Creato da: domenicomolinini il 09/02/2010
& dintorni

Area personale

 

link amici

Tempo vivente

Domenico Molinini - Tempo vivente

Concerto per Flauto e Pianoforte
Flautista Michele Bozzi
Pianista Gianni Saponara
29 Giugno 1980 - Corato

I parte

 

II parte

 

Ildebrando Pizzetti, Messa di Requiem

 

Ildebrando Pizzetti, Concerto dell'Estate

 

copertina MN


 

lorca


 

Rota

 

tre liriche

 

Ultime visite al Blog

domenicomolininiavv.carnevaleellyslscassetta2poliziano69zeronuvolettaalphabethaailike06vi_dialinaba2011mpt2003ilGrinch86carmelitanopasqualeodio_via_col_ventoStowassa
 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 16
 

Ultimi commenti

allora? questo libro? questa storia???? ;-)
Inviato da: ilike06
il 18/08/2012 alle 16:09
 
Una storia che merita di essere raccontata.Tra pochi...
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:08
 
Già... sono del '51 :-)
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:05
 
Grazie!
Inviato da: domenicomolinini
il 17/06/2012 alle 12:03
 
è ancora in fibrillazione per via della copertina che ha...
Inviato da: ilike06
il 16/06/2012 alle 21:28
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

visitors

free counters

 

contatore



 

 

 
« Ma che Musica... (2)Ma che musica (3) »

Ferragosto

Post n°54 pubblicato il 15 Agosto 2011 da domenicomolinini
 

Ho guardato il mare dal mio balcone.
Sono le 7,30 del mattino. Oggi è Ferragosto.
Il mare, il mio Adriatico, è a circa 6 chilometri in linea d'aria. Appare calmo. A quest'ora è anche lasciato in pace. Conosco le abitudini dei suoi frequentatori e a quest'ora lo trovo sempre deserto.
Il mare che vedo è stato quello della mia fanciullezza e giovinezza. E' lì che prestissimo ho imparato a nuotare, istintivamente, e nei fondali rocciosi del Trabucco (la zona del litorale di Trani riservata agli esperti e considerata con timore dai bagnanti) ho iniziato ad immergermi per pescare, per anni senza maschera subacquea. La mia prima maschera subacquea l'ho acquistata con i risparmi di un anno, frequentavo già le medie. Il negoziante mi ha guardato male quando ha visto la montagna di soldini contenuti nella busta di carta marroncina del pane.
Ricordo quando, ragazzino, all'inizio degli anni '60, tornavo a casa con una borsa a rete enorme, piena di ricci. Saturavano con il loro profumo l'autobus della *** che allora ci portava dal mio paese al litorale di Trani e ritorno. Qualche signora più ardita me ne chiedeva qualcuno che io munificamente elargivo.
Ma il momento topico era il mio arrivo a casa. Solitamente era l'ora del pranzo. Un'ora in cui a quei tempi si sentiva solo il rumore delle stoviglie a contatto con i piatti, ammesso che riuscisse a sovrastare il canto assordante e meraviglioso delle cicale. Quando arrivavo al cancello della palazzina condominiale, però, tutto si fermava, poiché si celebrava il rito della distribuzione dei ricci ai coinquilini, tra i quali i cugini di mio padre che io chiamavo zii.
Com'erano lunghe quelle estati.
Da decenni il mio Adriatico è quello del Gargano che ho iniziato a conoscere il 1969, andandoci con la mia seconda auto. La prima fu una Fiat 500 bianca, con le portiere controvento ed il tetto apribile; la seconda una Fiat 128 di un colore carta da zucchero che a ricordarlo mi vergogno ancora.
Il Gargano degli anni '60 possono ricordarlo solo quelli che l'abbiano vissuto. Non c'era nulla o quasi di quello che oggi lo deturpa e insozza. Ho calcato luoghi deserti ed incontaminati dove a partire dalla fine degli anni settanta sono sorti dapprima campeggi discreti poi diventati villaggi bercianti.
Eppure, ancora oggi il Gargano riserva spiagge, dove tutto questo c'è, ma non in maniera invasiva. E restano le lunghe scogliere, impraticabili dalla riva, dove tutto è rimasto come sempre e domina la macchia mediterranea i cui profumi si mescolano a quello del mare.
Ho guardato il mare dal mio balcone.
Prima di iniziare a fare ciò che faccio quando resto solo in casa.
Si può restare soli in casa anche il giorno di Ferragosto.
Per tanti motivi.
Quando accompagnavo da piccolo mio figlio in ospedale, per consolarlo gli dicevo: "guarda abbiamo come al solito problemi per parcheggiare. Questo significa che ci sono tanti bambini che non stanno bene come te. Forse qualcuno sta anche peggio...". Chissà quante volte mi avrà mandato mentalmente.
Oggi è Ferragosto, ma per chi dializza non fa differenza: che sia il  dì della Vigilia o il giorno di Natale o quello San Silvestro o di Capodanno o di Pasquetta.
Eccezione fatta per le domeniche, non fa differenza.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963