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Un blog creato da nisidacapino il 20/01/2008

FIGLI DELL'ALER

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ABUSIVI IN RIVOLTA

Post n°147 pubblicato il 06 Maggio 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

Con la minaccia di far esplodere le bombole del gas evitano gli sgomberi. Sono quelli del fronte pro-abusivi: quaranta famiglie in zona Niguarda. E comitati in difesa dell’illegalità sorgono anche a Ponte Lambro, Rozzano e Bruzzano. Tutti uniti per resistere ai blitz delle forze dell’ordine, mentre Aler ribadisce «tolleranza zero». Intanto, i giudici lanciano l’allarme - «troppe occupazioni all’ombra della Madonnina» - e i gip si schierano contro la Procura: «Basta con le achiviazioni. La scusa dello “stato  DI NECESSITA'DANNEGGIA GLI ONESTI

 

 

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CHI E' STATO LORIS ZAFFRA

Post n°146 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino

ARRESTI ECCELLENTI PER TANGENTI SULLE MENSE

MILANO, 17 NOVEMBRE - Ha toccato il cosiddetto secondo livello, cioè quello degli ex amministratori pubblici, l'inchiesta sugli appalti alle mense. Nella nuova tornata di arresti per l'inchiesta sulle tangenti pagate per la fornitura di derrate alimentari agli enti comunali milanesi, è finito anche un ex assessore comunale di Milano.
Si tratta di Pierfranco Giuncaioli, 71 anni, ex assessore all'economato del Comune di Milano nella giunta Pillitteri dei primi anni '90, per il quale il Gip Cristina Mannocci ha disposto gli arresti domiciliari.
Giuncaioli era stato convolto nel filone di Mani Pulite riguardante le tangenti Aem di Milano, inchiesta per la quale era stato arrestato l'11 febbraio 1993.
Sono quindi quattro le persone finite in carcere, oltre a Franco Marino che ha
avuto la notifica dell' ordinanza di custodia in prigione.

Gli altri arrestati sono Pietro Canini, dirigente della Marr spa, una società attiva nel settore agroalimentare di Rimini, Pierino Chiappani, imprenditore della Chiappani Ortofrutticola, e Casadei Coccia, una delle persone che erano state arrestate all' inizio dell' indagine e che poi avevano ottenuto la scarcerazione.

Questo filone di inchiesta si riferisce a fatti che non riguardano l' attuale amministrazione comunale. Tra le accuse vi sarebbero tangenti per centinaia di milioni di lire.

Ad eseguire gli arresti, stamani alle 6, sono stati i carabinieri del
Nucleo Operativo di Milano. Pietro Canini, 35 anni, residente a Rimini, è stato arrestato invece a Cagliari, dove si trovava in quanto direttore della filiale locale della Marr spa.
I capi d'imputazione - hanno spiegato i carabinieri - sono fondamentalmente gli stessi della prima tranche di arresti dello scorso 5 ottobre: associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d'asta e corruzione.
Le quote delle tangenti anche in questo caso ammontano alle stesse cifre già evidenziate nelle indagini, ovvero tra i 10 e i 200 milioni circa, con una tangente media - hanno precisato i carabinieri - di circa il 2% su ogni fornitura, da suddividere nei vari ruoli, per una cifra annuale complessiva che rasentava il miliardo.

Le forniture su cui si sono concentrati gli investigatori dell'Arma in questa seconda parte dell'indagine erano dirette al Comune di Milano (per la refezione scolastica) e all'istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano).
A Casadei Coccia, 54 anni, commerciante nel settore degli alimentari, già rimasto coinvolto nella prima indagine, sono stati revocati gli arresti domiciliari ed è stato trasferito in carcere. L'altro imprenditore arrestato, Pierino Chiappani, 55 anni, è titolare della Chiappani snc di Andalo Valtellina (Sondrio).
E due ex assessori milanesi del Psi, Loris Zaffra e Alfredo Mosini, sono
stati destinatari di perquisizioni e risultano indagati nella seconda tranche dell' inchiesta sugli appalti alle mense che oggi ha portato all'emissione di sei ordini di custodia cautelare.

L' ipotesi di accusa, secondo quanto si è appreso nel pomeriggio, sarebbe quella di concorso in corruzione aggravata.
Loris Zaffra, che è attualmente membro del Coordinamento politico regionale di Forza Italia, è stato fra l'altro segretario lombardo della Uil, capogruppo del Psi al Consiglio comunale ed assessore all'edilizia privata. Mosini è stato assessore nella giunta Borghini del '92. Entrambi furono imputati
nei primi anni '90 nell'ambito dell'inchiesta Mani Pulite.

Alfredo Mosini era rimasto coinvolto con lo stesso Loris Zaffra nell'inchiesta per le tangenti pagate da alcuni imprenditori per le forniture ad ospedali milanesi. Al termine dell'udienza preliminare aveva patteggiato una condanna a otto mesi di reclusione.

Più complicata, invece, la vicenda giudiziaria di Loris Zaffra che, arrestato per le tangenti per le forniture ad alcuni ospedali milanesi, aveva ammesso di avere percepito 50 milioni. Una volta in carcere era però stato raggiunto da altri ordini di custodia cautelare per inchieste relative agli appalti Sea, per un episodio di ricettazione e per le tangenti per gli appalti delle Ferrovie Nord. Arrestato il 30 luglio del 1992, aveva ottenuto la libertà con l'obbligo di firma il 5 settembre dello stesso anno, ma il 15 ottobre era stato nuovamente arrestato.

Loris Zaffra aveva intrapreso una battaglia con i magistrati, si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere ed era anche nato un Comitato a sostegno della sua scarcerazione. La polemica sulla detenzione era diventata aspra soprattutto in dicembre quando erano scaduti i termini della custodia cautelare e il Gip l'aveva prolungata di altri 45 giorni. La vigilia di Natale, comunque, l'ex capogruppo del Psi a Palazzo Marino aveva ottenuto gli arresti domiciliari

 
 
 

Post N° 144

Post n°144 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino

Comunicati stampa da Palazzo Isimbardi
21 Febbraio 2007 Al via l’Agenzia del Lavoro e della Formazione. Penati: risposta al mercato del lavoro in continua evoluzione


E’ stato nominato dal presidente della Provincia di Milano, Filippo Penati, il Consiglio d’Amministrazione dell’Agenzia per il lavoro e la formazione, atto che ne sancisce la nascita e che darà all’area metropolitana milanese servizi all’altezza delle attese dei lavoratori e delle imprese. La sede dell’Agenzia si trova in via Soderini 24, all’interno del polo per la Formazione, l’Innovazione e il Lavoro.
“Da tempo la Provincia di Milano - dichiara il presidente Filippo Penati - è impegnata su un percorso di riorganizzazione dei servizi territoriali legati al lavoro e la nascita dell’Agenzia del lavoro risponde a un mercato del lavoro in continua evoluzione, che richiede efficienza e rapidità in termini di orientamento, formazione, incontro tra domanda e offerta”.
Agenzie simili nasceranno, in collaborazione con i comuni, in tutta l’area metropolitana milanese con il medesimo intento di unire i servizi per l’impiego ai percorsi di formazione professionale che saranno sempre più necessari in un mercato del lavoro ad alta flessibilità.
Fanno parte del consiglio d’amministrazione Maurizio Belloni, in qualità di presidente, Alberto Bellocchio , Rosaria Rotondi, Rinaldo Terrazzani e  LORIS  ZAFFRA indicato dalle minoranze del consiglio provinciale.
“Sono convinto – conclude Penati – che tutti i componenti del consiglio d’amministrazione saranno in grado di condurre al meglio gli obiettivi dell’Agenzia del Lavoro, che vanno nella direzione di una sempre più stretta connessione tra lavoro e formazione, necessaria per lanciare uno sviluppo di qualità e un’economia della conoscenza ”.

 
 
 

NUOVE NOMINE VERTICI ALER

Post n°143 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino

di Redazione
«Tra i candidati alla Regione c’è Giancarlo Abelli» dice la coordinatrice regionale Mariastella Gelmini, lanciando l’assessore azzurro come uomo forte del dopo-Formigoni. Abelli conosce bene la macchina, è ritenuto una garanzia dagli assessori e potrebbe arginare eventuali tentativi di «allargamento» da parte del Carroccio. Se la Lega avrà il presidente, Abelli sarà il vice di Castelli, garantendo il controllo sulla sanità lombarda (che rappresenta il 70 per cento del bilancio). Inoltre il neoparlamentare assessore è anche uomo di partito e il suo nome circola anche come possibile futuro coordinatore regionale. Se invece Formigoni dovesse restare fino al 2010, il probabile vice sarebbe il leghista Davide Boni. Nonostante i balletti di governo, la Regione va avanti. E ieri, dopo una riunione tra i segretari regionali di Pdl e Lega, sono state chiuse le nomine Aler, l’azienda lombarda di edilizia residenziale che gestirà le iniziative di housing sociale. Nominato presidente LORIS ZAFFRA (Fi), vicepresidente Filippo Musti della Lega Nord, tra i consiglieri due esponenti di An (Cerullo e Mastrandrea), per il centrosinistra Bianchi.

 
 
 

LA CASA A MISURA DI ANZIANI

Post n°142 pubblicato il 24 Aprile 2008 da nisidacapino

Lcd, sensori e chip per non essere mai soli e avere costante controllo medico
I futurologi: gli appartamenti high tech permetteranno ai pensionati di gestirsi la vita
"Nel 2048 addio alle badanti"

 
dal nostro corrispondente ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - Oggi hanno poco più di vent'anni e sono la prima generazione "ad alta tecnologia", cresciuta, praticamente fin dalla nascita, in mezzo a telefonini cellulari, computer, Internet, chat line, web cam, videogiochi e iPod. Fra quarant'anni, nel 2048, quando gli odierni "twentysomething", i ventenni e qualcosa di oggi, cominceranno ad andare in pensione, la tecnologia che li avrà accompagnati per tutta la vita stabilirà nuovi comportamenti, nuove regole e, si spera, anche maggiore comfort e soddisfazione per la loro terza età. Non avranno più bisogno di assistenza a domicilio, badanti e ospizi; non si sentiranno più tagliati fuori dall'esistenza più attiva e magari geograficamente distante di figli e nipotini; non patiranno più la solitudine, anche se costretti a vivere soli. Per loro ci sarà infatti il "virtual granny flat", l'appartamento virtuale per nonni, una casa "high tech" in grado di assicurare compagnia, sicurezza e aiuto domestico, pensati espressamente per gli anziani dell'era digitale.

La previsione è di un team di futurologi britannici, in un rapporto commissionato dalla Life Trust Foundation, una fondazione creata per analizzare l'impatto di una vita media più lunga sulle società occidentali. "Il fatto che oggi viviamo più a lungo è un trionfo dell'Occidente sviluppato e dei suoi sistemi sanitari, ma è un trionfo solo se la gente può avere una qualità della vita soddisfacente in età avanzata", afferma Mike Lake, direttore della Life Trust Foundation. "Dobbiamo usare la tecnologia affinché questo sia possibile". E il primo fondamento di questa filosofia è una casa del futuro in cui i pensionati possano vivere soli, o comunque, se in coppia, senza bisogno di una costosa assistenza a domicilio.

La "granny flat", la casetta dei nonnini del 2048, funzionerà così. Un televisore a grande schermo installato su una parete permetterà loro di seguire in diretta, in videoconferenza, tutto quanto avviene nelle abitazioni di figli e nipoti, anche 24 ore su 24 e in modo interattivo, cioè interloquendo come se fossero presenti nella casa dei loro parenti, anche se a chilometri di distanza. Potranno, così, leggere ai nipoti una favola prima che si addormentino e perfino fare loro da baby sitter, se i genitori sono usciti. Speciali sensori nei pavimenti daranno l'allarme a parenti e medico di fiducia se la "granny", la nonna, cade a terra e non si rialza.

Altri sensori su lavandini e vasca da bagno riconosceranno se il rubinetto dell'acqua è stato lasciato aperto e un segnale vocale avvertirà il nonno che deve andare subito a chiuderlo. Un segnale sonoro le dirà che è ora di prendere le medicine; un altro che in frigo non c'è quasi più latte o pane; un terzo che il cibo lasciato sui fornelli sta bruciando. E ancora: un "mood sensor", un sensore dell'umore, sceglierà musica, programmi televisivi e illuminazione più desiderati da "granny"; il telefonino monitorerà i suoi battiti cardiaci; e un "chip" elettronico, impiantato sotto la pelle, permetterà al medico di famiglia un monitoraggio più completo in caso di malattia. Dice Ian Pearson, uno dei futurologi autori del rapporto: "Gli anziani vogliono compagnia, ma vogliono anche essere indipendenti. Parte della tecnologia necessaria a ciò esiste già, il resto sarà disponibile entro vent'anni o poco più".

(23 aprile 2008)

 
 
 

SIAMO TUTTI DI QUESTO MONDO

Post n°141 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino

La casa crolla

Se le cose vanno come sembra non sarà più il costo di affitti e acquisti, quello di cui i cittadini spagnoli dovranno lamentarsi.

La crisi del settore immobiliare spagnolo sembra peggio di quello che si immaginava.

Malgrado Bbva continui a parlare di “atterraggio morbido” i dati fanno prevedere di peggio.

Nel terzo trimestre del 2007 le transazioni immobiliari sono diminuite del 16% (dopo il -11,5% del secondo e il -8,9% del primo).

I prezzi nel 2007 si allineeranno ad un incremento pari a quello
dell’inflazione e ben lontano dal +9,1% del 2006 e dal
+12,6% del 2005.
Secondo Deutsche Bank, nel 2008 e’ previsto un calo delle valutazioni tra il 2 e l’8%.

Male anche le costruzioni, che in Spagna occupano il 13% della forza lavoro e contribuiscono vigorosamente al Pil, che perderanno fra i 250mila e i 400 mila occupati da qui al 2009.

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CORRISPONDENTI SENZA TETTO

Post n°140 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino

LE trasmissioni Telepobre, il canale dei senzatetto di Madrid. Un esperimento di comunicazione che dopo quattro mesi si stabilizza. Esclusivamente su Youtube, naturalmente.

Denunciare gli abusi a cui sono sottoposti dalle forze di polizia e dal personale di pulizia, che distrugge gli alloggi di fortuna di cartone che possono voler dire sopravvivere a una notte di gelo.

Telepovera, nasce dall’inizitiva Pedro Cluster, un ex-senzatetto che si autodefinisce “l’indigente mediatico".

Cluster, frequentando le postazioni Internet delle biblioteche pubbliche (collegamenti alta velocità gratuiti per tutti senza il ridicolo obbligo di registrazione dei documenti che vige qui, periferia della modernità e paradiso del controllo di polizia) aveva messo su il suo blog (www.sinhogar.es: Indigenza, storie reali di vita quotidiana degli indigenti di Madrid), senza bisogno di avere casa. Qui una sua intervista per Adntv su un raid della nettezza urbana madrilena.

Telepobre su Youtube, appoggiandosi al computer di un albergo, che adesso prepara il salto di qualità con l’apertura di un canale dedicato sulla piattafroma di sharing.

Cluster ha contattato una ong, la Fundación BIP-BIP, che si dedica a rendere accessibili le nuove tecnologie alle persone a rischio esclusione, che lo ha aiutato a trovare telefoni cellulari con telecamera per i corrispondenti di Telepobre (con postazioni più o meno fisse dai marciapiedi di Atocha, del Planetario, del Ministerio del Aire e della Plaza Mayor). E adesso ha girato la richiesta anche a fornitori di servizi di telefonia, perché oltre agli apparati mettano a disposizione tariffe favorevoli se non gratuite, certo che ne avranno in cambio un buon ritorno pubblicitario.

Secondo una ricerca organizzata dal comune madrileno nello scorso gennaio, malgrado il gelo che si abbatteva sulla città, i senzatetto che restavano per strada senza andare a cercare rifugio nei dormitori erano circa 620.

Il canale sarà attivo da novembre, ovunque voi siate, qualunque cosa facciate, guardate il web!

 
 
 

E IN ITALIA?

Post n°139 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

Affittare emancipa

Si chiama Rendita di base di emancipazione. Dal primo gennaio 210 euri al mese di contributo ai giovani tra 22 e 30 anni che vogliono vivere da soli e affittare casa. Meraviglie di un bilancio dello Stato in attivo e di una politica che guarda alle cose. È la Spagna, bellezza!

Approvato dal governo spagnolo il Real decreto che interviene sull’accesso al mercato della locazione immobiliare per i giovani. Si chiama Piano di appoggio all’emancipazione e d’impulso all’affitto.

Oltre ai 210 euri, altri 600 sono concessi come prestito agevolato per pagare l’anticipo e 120 per i costi della fideiussione, nel caso venga richiesta in contratto e stipulata presso un privato.

La Rendita di base di emancipazione può essere concessa per massimo quattro anni a chi dispone dei seguenti requisiti: essere titolari di un contratto di affitto che corrisponda alla residenza e disporre di una rendita regolare, obbligatoria, non superiore a 22mila euri lordi l’anno.

Per rendita regolare la legge intende gli ingressi da lavoro autonomo o dipendente, le borse di studio o le prestazioni sociali di publica assistenza a carattere periodico, contributive o assistenziali. Bisogna certificare un’attività lavorativa di almeno sei mesi di anzianità precedente alla richiesta o prevederne altrettanti a partire dalla richiesta.

Il decreto stabilisce che gli interessati potranno richiedere il riconoscimento del diritto alla Rendita di emancipazione anche prima della stipula dell’affitto, dopodiché disporranno di tre mesi per presentare il contratto d’affitto e il resto della documentazione necessaria.

Per accedere all’aiuto basterà essere cittadini spagnoli o comunitari o stranieri regolarmente residenti in Spagna.

Annunciando il provvedimento la vice presidente del governo, María Teresa Fernández de la Vega, ha sottolineato come il provvedimento, di cui beneficeranno circa tre milioni di giovani «che richiedono una prestazione per mettere in moto la propria vita», apporterà importanti benefici all’economia e permetterà lo sviluppo del mercato degli affitti.

Ci sono volute manifestazioni e il lavoro di un movimento che da almeno due anni ha scosso la società mostrando l’impossibilità di accedere a un mercato immobiliare fatto ormai per ricchi e turisti.

 
 
 

CASE POPOLARI A VIENNA

Post n°138 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

Hundertwasser e la monnezza

Hundertwasserhaus

Per chi non conoscesse l'artista austriaco Hundertwasser consiglio una breve visita informativa sulla pagina di Wikipedia a lui dedicata. Quella che vedete nella foto è la Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari costruite a Vienna dal "medico dell'architettura", un perfetto esempio di quello che l'artista austriaco considerava necessario, ovvero la rottura della linea retta, a suo dire atea e immorale. Nella foto potete vedere il verde che domina nelle case, espressione fondamentale del naturalismo tipico di Hundertwasser, sicuramente insieme a Beuys una delle figure di artista militante ecologista più note di tutti i tempi. Di lui, che rivendicava il diritto di ognuno a decorare la propria finestra e la facciata della propria casa, mi piace l'idea di "albero-inquilino", la decorazione per rendere più umano l'inceneritore di Spittelau, ma soprattutto le sue sagge parole sul ciclo dei rifiuti che potrebbero essere tranquillamente applicate all'attuale situazione campana.

"La nostra sporcizia, i nostri rifiuti vengono gettati lontano. In questo modo avveleniamo fiumi, laghi e mari oppure li trasportiamo in complicatissimi e costosi impianti di depurazione, raramente in fabbriche centralizzate di compostaggio, o invece i nostri rifiuti vengono annientati.
La merda non ritorna mai ai nostri campi e nemmeno là da dove viene il cibo. Il circuito dal cibo alla merda funziona. Il circuito dalla merda al cibo è interrotto". Leggi gli ultimi post dedicati alla situazione in Campania: Campania, Wwf al posto delle Province; Campania, le ecoballe satellitari; Rifiuti, una notizia dimenticata; La raccolta differenziata clandestina; Rifiuti, così è Napoli (se vi pare); L'Antimafia e i rifiuti a Napoli; Rifiuti, ecco la soluzione!.

 
 
 

CASA E CONFORT

Post n°137 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino

Il gabinetto che abolisce la carta igienica

gabinetto

Un gabinetto che riduce notevolmente il consumo d'acqua ed elimina la carta igienica. Un'altra idea dei giapponesi, dopo i gabinetti senza sciacquone. Si chiama Neorest AH, di Toto. Sarà a Milano per Japan design 2008 innovation,

Uno sciacquone tradizionale usa 13 litri d'acqua, un'enormità: e infatti gli sciacquoni assorbono un terzo dei nostri consumi di acqua potabile. A Neorest AH, che si approvvigiona da un serbatoio all'interno del wc e da una riserva d'acqua esterna, bastano 5,5 litri.

E non solo. Il comfort della carta igienica equivale ad alberi che finiscono nel water. Con Neorest AH non ce n'è bisogno. Un sistema installato all'interno della seduta utilizza acqua ed aria calda per il lavaggio e l'asciugatura della persona dopo l'uso.

Non ho trovato traccia del prezzo. Se qualcuno a Milano ha occasione di prendere informazioni...

Neorest AH, il gabinetto di Toto che limita il consumo di acqua e abolisce la carta igienica

 E I giapponesi inventano i gabinetti senza sciacquone

vespasiano

Per combattere lo spreco d'acqua, in alcune stazioni ferroviarie giapponesi sono stati introdotti speciali vespasiani "a secco". Nel senso che lo sciacquone non c'è proprio.

L'idea è tutt'altro che insensata. Lo sciacquone è un insostenibile vizietto ripicamente occidentale, ed assorbe un terzo dei nostri consumi domestici di acqua.

I gabinetti per uomini giapponesi "a secco" sono 18, in stazioni ferroviarie della Nankai Electric Railway Co. Si stima che grazie ad esse verranno risparmiate 22.000 tonnellate d'acqua e, conseguentemente, 6.000.000 di yen, pari a poco meno di 40.000 euro.

Sono ricoperti da un materiale che impedisce la formazione di depositi - di qui appunto la possibilità di eliminare lo sciacquone - e l'urina è raccolta in contenitori, cosa che riduce anche i cattivi odori.

Pare anche che questi vespasiano vengano puliti in modo tale da garantire più igiene rispetto ai gabinetti muniti di sciacquone.

Su Mainichi Daily News i gabinetti senza sciacquone in Giappone

Lo spreco d'acqua nelle abitudini quotidiane

Leggi Energia pulitae rinnovabile dal wc

ilano Japan design 2008 innovation

 
 
 

DECRETO SICUREZZA IMPIANTI

Post n°136 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

Decreto sicurezza sugli impianti degli immobili

Il nuovo regolamento in tema di sicurezza delle strutture domestiche, , diffuso lo scorso 27 marzo, ha fatto discutere molto, ma pochi sono riusciti davvero a capire cosa prevede oggi la legge.
“In realtà – spiega Lidia Ranghetti, Coordinatrice giuridica, tecnica e fiscale di Gabetti Property Solutions – quella resa nota alcuni giorni fa è una norma regolamentare che ribadisce i contenuti di alcune disposizioni di legge già esistenti in tema di impianti. La differenza però è che mentre prima si aveva un atteggiamento poco chiaro sull’argomento, oggi si tende a parlarne e mettere in guardia i cittadini sugli eventuali rischi e sulle nuove procedure da seguire al momento di effettuare una transazione, una donazione o un contratto di locazione immobiliare”.
Da oggi quindi, prima di partire con le trattative per una compravendita, il venditore avrà l’obbligo di certificare (con un apposito modulo firmato) lo stato di manutenzione degli impianti della propria casa. “L’acquirente tuttavia, potrà effettuare l’acquisto anche se gli impianti non sono a norma, purché firmi una dichiarazione in cui dichiari di aver preso visione dello stato di manutenzione dei sistemi domestici,prendendosi così tutte le responsabilità del caso”.
A livello pratico dunque non cambia nulla ma, a differenza di quanto si temeva all’inizio, la compravendita può avvenire anche se i sistemi non sono in regola. Purché l’acquirente ne sia esplicitamente informato.
Ciò spingerà naturalmente i venditori a mettere a norma i loro impianti e soprattutto andrà ad influenzare il prezzo finale dell’abitazione, diventando così un elemento di trattativa. Ovviamente, più le strutture saranno ben tenute, maggiore sarà il prezzo di vendita della casa e viceversa, proprio come succede oggi per la certificazione energetica.
“Con tutta probabilità - conclude la Ranghetti – gli effetti di questa nuova norma tenderanno a livellare i prezzi degli immobili usati, senza incidere sulla possibilità o il numero di compravendite che si effettueranno”.

 
 
 

CASA:SEMPLIFICAZIONE DICHIARAZIONE DI CONFORMITA'

Post n°135 pubblicato il 21 Aprile 2008 da nisidacapino

semplificazioni per la dichiarazione di conformitàIl Ministero dello Sviluppo economico interviene per semplificare l’applicazione della disposizione che impone al fornitore di sospendere l’erogazione di luce, acqua e gas se non viene consegnata la copia della dichiarazione di conformità o di rispondenza degli impianti. Nessun rischio quindi di distacco per le vecchie utenze domestiche che non hanno il certificato di conformità degli impianti. La copia della dichiarazione di conformità, pena la sospensione del servizio, deve essere infatti consegnata entro trenta giorni dall’allacciamento solo in caso di nuove forniture. Qualsiasi modifica del contratto di fornitura già avviato, invece non determina l’obbligo di consegna della dichiarazione. Per le utenze già esistenti dichiarazione di conformità o di rispondenza deve essere consegnata solo in caso di aumento della potenza impegnata, se l’aumento avviene nei rari casi in cui il decreto impone di redigere il progetto per i nuovi interventi: anche in tali casi, l’obbligo scatta solo se l’impianto elettrico raggiunge almeno la potenza di 6 kw. Il fornitore del servizio, che viene in contatto con l’utente, dovrà controllare i nuovi allacci, mentre per le variazioni faranno fede le dichiarazioni rese sotto la propria responsabilità dall’utente. In ogni caso, gli obblighi richiesti al fornitore si limitano all’acquisizione e conservazione della dichiarazione e alla gestione della procedura di temporaneo distacco fino al suo ottenimento. Per concludere, la documentazione relativa agli impianti condominiali riguarda solo la parte comune dell’edificio, mentre la documentazione relativa al singolo appartamento non comprende le parti comuni.

www.italia.gov.it

 
 
 

VA BENE TUTTO CARO PALLOTTA MA DOVE LE METTIAMO LE BOMBOLE GPL?

Post n°134 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

DECRETO IMPIANTI NO AI POLVERONI:


LA LEGGE VA RISPETTATA

Dichiarazione di Luigi Pallotta segretario generale del Sunia -


E’ inevitabile che una norma che impone trasparenza e informazione sullo stato della sicurezza delle case e degli impianti porti sconcerto e confusione in tutti coloro che da tempo alzano le spalle infastiditi quando si parla di sicurezza e di qualità delle abitazioni.
Vogliamo ricordare che il contratto tipo concordato previsto già dal 1999 contiene precisi riferimenti allo stato dell’immobile e degli impianti. Mentre molti contratti cosi detti liberi a canoni incontrollati si riducono alle solite quattro formule di stile.
Noi rifuggiamo da reazioni emotive ma è certo che molti alloggi si presentano nel nostro paese come inquinati, inquinanti, pericolosi. Ciò deve cambiare a partire dall’onere della garanzia e dagli interventi necessari. Del resto da anni si può risparmiare dal 36% al 55% sulle tasse se si fanno lavori di messa a norma.
Per entrare nel merito del decreto sulla sicurezza è certo che da domani nulla sarà uguale a prima: la certificazione di conformità e di rispondenza va prodotta e consegnata. questo è certo.
Gli atti devono essere regolari nell’interesse di tutti e in particolare, per quello che ci riguarda, per inquilini e acquirenti (spesso le figure coincidono) da troppo tempo costretti ad accettare a scatola chiusa e senza garanzia l’ennesimo appartamento “assolatissimo ecc. ecc …………offresi.”
Non va dimenticato che questo decreto ha contenuti articolati che si rivolge alle imprese installatrici e manutentrici imponendo parametri di qualità che condividiamo.
Quanto ai proprietari e ai venditori comprendiamo le comprensibili preoccupazioni che ogni novità introdotta in Italia produce: comprendiamo assai meno le irresponsabili sfuriate di chi propone lo sciopero dei contratti, dopo che per anni ha parlato di bollino blu per gli alloggi.
Queste posizioni rischiano di far aumentare gli affitti in nero e senza controllo.
E’ certo che inquilini e acquirenti non potranno accettare indebiti scarichi di responsabilità: le norme vanno rispettate, la sicurezza va garantita.

Roma 26 marzo2008

 
 
 

MERITEVOLE DI RISPOSTA

Post n°133 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino

DECRETO IMPIANTI NO AI POLVERONI:

 
 
 

NON CI RESTA CHE SPERARE!

Post n°132 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino

SIAMO SEMPRE ALLE SOLITE!!!!!! URGENTE! CHI SA' PARLIIII

Sfondano la porta. Fanno entrare gli abusivi. E intascano fino a 3 mila euro. A Milano è emergenza per il mercato nero delle occupazioni
 
Trovare casa a Milano non è poi così difficile. Servono un po' di pelo sullo stomaco e un paio di migliaia di euro. Tanto basta al racket organizzato per consegnare un appartamento di una cinquantina di metri quadri da cui nessuno, per almeno otto anni, potrà mai cacciare il nuovo inquilino. Il fenomeno delle occupazioni abusive nel capoluogo lombardo ha ormai assunto proporzioni da emergenza: a fine 2006 le case dell'Aler, l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale, 'requisite' da abusivi erano 2.769, quasi il 7 per cento del totale. Altrettanti sono gli appartamenti del Comune cui è toccata la stessa sorte, anche se manca una stima ufficiale. Oltre 5 mila persone in pratica hanno rubato la casa ai 14 mila cittadini onesti che hanno partecipato ai bandi per le assegnazioni. Ci sono gli italiani che chiamano i parenti a occupare un appartamento vicino, appena liberato, gli stranieri che occasionalmente e dietro un modesto compenso adottano lo stesso espediente per i connazionali e c'è il racket organizzato, che offre il pacchetto completo dell'occupazione abusiva.

Polizia e carabinieri intervengono, in media, venti volte al giorno. Centinaia i verbali compilati dagli agenti e dai carabinieri che vanno a riempire enormi faldoni, destinati a fare solo statistica. Basta sfogliarli, quei verbali, per capire che dietro al fenomeno che crea ritardi di anni nelle assegnazioni regolari e danni per milioni di euro agli enti proprietari, si muove anche un'organizzazione criminale che si arricchisce senza rischi. In grado di avere informazioni in tempo reale sugli appartamenti che si rendono disponibili, con una lista di clienti del mercato nero delle case, e in grado di fornire un'assistenza tutto compreso, dalla nuova serratura all'allaccio della luce. Il tutto per cifre che vanno dai 300 ai 3 mila euro. In quei verbali ci sono storie di ordinario malaffare condite da reticenze e omertà: i tre egiziani che hanno pagato 2 mila euro a un marocchino "sconosciuto" per un appartamento in via Bruzzesi; una marocchina incinta al settimo mese che ha pagato "un italiano di 26 anni, di nome Fabio, incontrato al parco", per un alloggio di via Spaventa, mentre un'altra marocchina l'ha avuto in via Tommei da un italiano, che le ha anche cambiato la serratura. Trecento euro li ha intascati un altro marocchino per sistemare, in via Bellini, Katia, italiana di 22 anni, con una figlia di cinque. Una donna egiziana con due bambine piccole invece ha dovuto sborsare "1.050 euro ad un marocchino sconosciuto" per due vani più bagno in via Famagosta. E pazienza se quelle due stanzette erano già state assegnate dall'Aler ad un italiano di 76 anni, che ora dovrà aspettare chissà quanto un'altra sistemazione. Gli spacciatori di case restano impuniti, mentre gli abusivi, opportunamente istruiti, si fanno trovare da agenti e carabinieri con un attestato di gravidanza, qualche pargolo al seno e magari un anziano parente con certificato medico. E nessuna legge li potrà cacciare. L'ente proprietario presenterà una querela per occupazione abusiva che giacerà in tribunale, in attesa di un'improbabile sentenza di sfratto.

Fino a oggi nessuna inchiesta ha fatto luce sul fenomeno, anche se in sospetti si rincorrono. E spesso ricadono su altri inquilini o addirittura sugli stessi dipendenti di Aler e Comune. Accuse mai provate. O forse mai approfondite. L'unica condanna è di  Francesco G., 41 anni, dovrà scontare tre anni e quattro mesi per aver estorto, puntando una pistola alla tempia, 1.500 euro a una donna incinta a cui aveva procurato una casa. Le indagini hanno accertato che l'uomo, un inquilino Aler, aveva occupato una serie di alloggi che poi 'rivendeva'.

Per correre ai ripari l'azienda ha messo in piedi una task force. Siccome l'unica speranza di cacciare l'occupante è sorprenderlo in flagranza di reato, l'Aler ha predisposto una squadra che comprende un fabbro, un medico (200 euro a chiamata) e un proprio ispettore. La squadra, appena riceve la segnalazione di una porta sfondata, avverte le forze dell'ordine e si precipita sul posto. Nei primi nove mesi dell'anno sono stati così sventate 513 occupazioni su 711 segnalate. Ma i costi sono alti. Ogni intervento, compresa l'installazione di una lastra di piombo saldata al posto della porta, costa mille euro. Briciole in confronto al danno che le occupazioni provocano alle casse degli enti. 

Aler, denuncia che nel mirino dei senzacasa finiscono spesso interi edifici sgomberati per lavori di ristrutturazione: "Si assegnano gli appalti, si aprono i cantieri, ma gli operai non possono procedere perché in quegli edifici, in poco tempo, vanno a vivere famiglie abusive che noi non possiamo mettere per strada". L'altro espediente a cui ricorre l'Aler è quello di rompere, a colpi di piccone, i bagni degli appartamento sgomberati. Un metodo anti-economico ma efficace, perché permette alle forze dell'ordine di decretare lo stato di inagibilità dell'appartamento, con il conseguente allontanamento coatto degli occupanti. Mentre l'ultimo strumento burocratico è la delibera regionale del 2004, che vieta i bandi per le case popolari a chi in precedenza ha occupato abusivamente.

Ma anche il racket ha affinato le armi e ora colpisce soprattutto di notte e nei fine settimana, quando gli assistenti sociali sono difficilmente reperibili e diventa impossibile assicurare sistemazioni provvisorie in strutture di accoglienza. E infatti le occupazioni non si fermano, anzi. A ondate diverse, coinvolgono etnie differenti, a riprova del tam tam dell'organizzazione che le pilota. A San Siro occupano i marocchini, al Giambellino e nel quartiere Spaventa gli egiziani, mentre a Quarto Oggiaro è il momento dei romeni, di cui molti rom. Gli inquilini raccontano di veri e propri giri di perlustrazione compiuti durante la settimana. Poi, a metà settimana, arrivano le roulotte cariche di masserizie. E la domenica, all'alba, tutti i membri della famiglia escono dalla roulotte e salgono fino all'appartamento che qualcuno gli ha segnalato. A ottobre i carabinieri hanno salvato una famiglia rom, sorpresa a occupare un appartamento di un anziano morto da pochi giorni in via Lopez 8, e cacciata con violenza dagli abitanti dello stabile. "Poche ore dopo", racconta Donato, energico vecchietto a presidio del pianerottolo, "sulla porta di quell'appartamento è comparso un biglietto con il nome di un italiano che l'aveva subito dopo occupato illegalmente".

E la tensione tra i residenti aumenta. Gli inquilini regolari minacciano ronde, alcuni politici locali cavalcano l'onda del malcontento senza fare proposte concrete. Ma per avere conferma che gli alloggi pubblici sono terra di conquista basta leggere l'inserzione pubblicata su 'Secondamano' il 31 ottobre: 'Cedo casa Aler con grosso terrazzo di 35 mq. Totalmente arredata. Chiedo solo l'acquisto dei mobili. Prezzo 3 mila euro'. Anna Bubbico, responsabile della segreteria di presidenza dell'Aler, racconta di aver fatto la denuncia e di aver telefonato, fingendosi interessata. Le hanno risposto che l'appartamento era già stato assegnato.
 
ANCHE I PARTITI CI SGUAZZANO ALLA GRANDE .E VAIIIIIIIII!
 
Le case dell'Aler di Milano non fanno gola soltanto al racket delle occupazioni abusive. Anche i partiti politici e le associazioni più o meno stravaganti hanno fatto un'abbuffata di locali pubblici, regolarmente assegnati, ma con canoni d'affitto decisamente fuori mercato. Grazie a una mozione del consigliere regionale di An, Silvia Ferretto Clementi, l'Aler è stata costretta a rendere noti i beneficiari di 160 locali di proprietà della Regione. Trenta di questi sono occupati dai partiti politici, sopratutto ex Ds e Rifondazione (16 unità immobiliari). Tutti gli altri ospitano le attività di associazioni ben note, come la Lega italiana per la lotta contro i tumori, ma anche di sigle poco conosciute o addirittura misteriose. È il caso del Centro culturale Gawasi ('Che promuove la diffusione della rumba gitana'), dell'Ambasciata di Calabria, nel quartiere Botticelli, e del Centro studi Gianni Prosperini, insigne latinista, nonno dell'attuale assessore regionale al Turismo, Pier Gianni, che ammette che in quello scantinato da tempo non si sente parlare in latino. Una distribuzione di spazi, come si vede, trasversale, che ha suscitato le proteste delle 14 mila famiglie in attesa di un alloggio. G. D.

 
 
 

ABUSIVISMO SELVAGGIO

Post n°130 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

 


CHE FINE HA FATTO LA COMMISSIONE? LE OCCUPAZIONI SONO IN AUMENTO  DAL GIAMBELLINO AIUTOOOOOOOOOOOOOOO!

Case popolari, istituita la Sottocommissione Occupazioni abusive
  
La Sottocommissione consiliare Occupazioni abusive è stata istituita nell’ambito della Commissione Casa e Demanio.

"Milano ha rifiutato la strada della sanatoria intrapresa da Roma – ha spiegato Barbara Ciabò, Presidente della Commissione Casa e Demanio –scegliendo invece la via della legalità coniugata alla solidarietà.
Occorre procedere allo sgombero immediato in flagranza di reato e in tutte le situazioni caratterizzate da reddito e tenore di vita elevati, proprietà e affitto di altri immobili, delinquenza.

Quindi, ridotto il rischio di permanenza di alloggi vuoti grazie alle procedure di un appalto aperto previsto in assestamento di Bilancio 2007, e distinti gli occupanti abusivi per necessità, potremo valutare con la Regione Lombardia come affrontare il problema di sostenere i più deboli senza danneggiare chi, rispettando la legge, aspetta da anni l’assegnazione di una casa popolare”.

“Il Consiglio comunale – ha ricordato il Presidente Manfredi Palmeri – ha approvato all’unanimità il 3 maggio scorso una mozione volta a contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive.

Chi opera nelle istituzioni deve sentire in modo particolare la responsabilità di garantire l’osservanza delle regole nel rispetto del bisogno sociale, soprattutto quando si tocca un bene prezioso per i cittadini: la casa.
L’istituzione di una Sottocommissione consiliare competente, con l’impegno che riferisca in tempi brevi in Aula, va certamente in questa direzione”.



 
 
 

COSE GIA' DETTE E RIDETTE

Post n°129 pubblicato il 20 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

17 Aprile 2008
Milano, "patto" fra le istituzioni contro le occupazioni abusive

5.000 gli alloggi Aler da sgomberare. Scotti: "Garantire la casa a chi ne ha diritto"
Lombardia Notizie 

Da un censimento terminato lo scorso 31 dicembre, in provincia di Milano 4.913 case di edilizia residenziale pubblica risultano ancora occupate abusivamente. Di queste, 3.410 fanno parte del patrimonio dell'Aler Milano (e 2.839 sono nella città di Milano) e 1.503 rientrano nei possedimenti del Comune di Milano.
Per fronteggiare un fenomeno di tali proporzioni e per facilitare, allo stesso tempo, la riassegnazione di alloggi occupati da chi non ne ha diritto a scapito invece di chi invece ne possiede tutti i requisiti, l'assessore alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti, ha sottoscritto con il prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, il questore Vincenzo Indolfi, il vice sindaco Riccardo De Corato, l'assessore comunale alla Casa, Gianni Verga, l'assessore provinciale Daniela Gasparini e il presidente di Aler Milano, Luciano Niero, un "Patto per la riqualificazione e la sicurezza nei quartieri di edilizia residenziale pubblica in attuazione della legge regionale n. 27 del 2007".

"Queste occupazioni - ha spiegato Scotti - si concentrano proprio dove Aler e Comune di Milano stanno realizzando importanti interventi di riqualificazione e non solo minacciano la sicurezza di chi vi abita, ma ostacolano la stessa riqualificazione, vanificando gli sforzi finanziari di chi come Regione, Aler e Comune di Milano sta pianificando la propria politica per la casa per garantire un tetto a chi ne ha davvero bisogno".
Un piano che, attraverso l'attivazione dei 23 Contratti di Quartiere, condivisi anche con il Ministero delle Infrastrutture, ha portato allo stanziamento di oltre 520 milioni d euro che hanno già permesso di cambiare il volto delle zone più degradate. A Milano valgano come esempi i Quartieri Stadera, Spaventa, Mazzini, Molise-Calvairate, San Siro, Ponte Lambro e Gratosoglio.

Il patto individua le linee precise affinché comuni e Aler possano predisporre misure serie e decise di prevenzione dell'abusivismo e iniziative che assicurino gli sgomberi con l'intervento delle Forze dell'Ordine. Nello specifico sono già previste ricognizioni puntuali delle condizioni di disagio e insicurezza abitativa attraverso un lavoro cui sono chiamati anche gli assegnatari che sono invitati ad "ottimizzare" la sorveglianza e a individuare le nuove occupazioni "in flagranza", anche attraverso il coordinamento con le Forze dell'Ordine.
"Questi sforzi - ha però sottolineato Scotti - sarebbero vani se non fossimo in grado di prevedere anche lo snellimento delle procedure di assegnazione degli alloggi tuttora vuoti e azioni di accompagnamento in collaborazione con i Servizi Sociali del Comune per i nuclei in reale stato di necessità".

Nuovi investimenti saranno destinati alla rivitalizzazione economica, al rafforzamento di misure di welfare e di potenziamento della vigilanza sul territorio tramite l'acquisto di innovativi strumenti di tutela per la Polizia Locale, l'installazione di telecamere di sicurezza antintrusione, il rinnovo e l'incremento delle dotazioni tecnico/strumentali e del parco autoveicoli, la modernizzazione ed unificazione delle centrali operative e di rilevamento satellitare per l'individuazione delle pattuglie sul territorio. (Ln)

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INIZIATIVE SOCIALI SU CARTA

Post n°128 pubblicato il 16 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

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"IL PORTIERE SOCIALE"

Molteplici sono gli interventi messi in campo da ALER Milano per il miglioramento

della qualità della vita della popolazione anziana, che costituisce il 31,27% (n.

23.420) degli inquilini ALER nella sola città di Milano ed il 20,59% (n. 12.547) dei

nostri abitanti in Provincia.

Il numero elevato di ultrasessantacinquenni, spesso soli (n. 11.216 in Milano e

Provincia), rende necessaria un’attenzione particolare nei confronti di questa fascia

di popolazione che necessita di un’assistenza del tutto particolare che va dalla

semplice compagnia all’aiuto nel disbrigo delle faccende domestiche (spesa,

acquisto di farmaci), fino alla presenza sul territorio di strutture socio-assistenziali.

A tale scopo, con il Comune di Milano, Aler Milano ha stipulato una Convenzione

per inserire la figura del "Portiere Sociale" nelle case popolari.

Il servizio, partito nel 2002, ha avuto grandi consensi sia da parte delle Istituzioni

che degli utenti, nonché un impatto rilevante per gli anziani ultra65enni e i

portatori di handicap con difficoltà motorie, che vivono la solitudine nelle case

ALER.

In 19 portinerie, situate nei quartieri popolari di Milano dove la presenza degli

anziani è più alta, operano altrettanti portieri sociali affiancati da 16 custodi sociali

indicati dal Comune di Milano. Il loro compito in pratica consiste in:

-

problemi motori e psichici;

compiere un giro quotidiano negli alloggi di anziani e altri inquilini con

-

accertarsi dei loro bisogni sociali;

-

attivare la serie di servizi necessari (Asl, Medici di base, rilascio di ricette);

-

la spesa, acquistare medicine o ritirare ricette dal medico di base,

provvedere a pagamenti in posta ed altri piccoli impegni burocratici.

La dislocazione territoriale è stata individuata in funzione del numero di anziani

presenti negli stabili, in base a quanto risulta dalla nostra anagrafe. Il bacino

d’utenza delle 19 portinerie è di n. 4837 anziani e la loro dislocazione è la seguente:

prestare assistenza nel disbrigo di alcune faccende quotidiane come farettp://www.aler.mi.it/13INIZIATIVE/..%5CDATI%5Ciniziative_sociali.pdf
 CLICCA E CONTINUA

2

ALER E GLI ANZIANI

 
 
 

CONDOMINIO + RISPARMIO

Post n°127 pubblicato il 10 Aprile 2008 da nisidacapino

Se il rapporto con i propri vicini e, ancor meglio, con gli inquilini del proprio condominio sono sereni, questa può essere un’ottima alternativa per poter risparmiare sulla spesa. I condomini, pertanto, si uniscono in gruppi per poter fare insieme la spesa e ottenere degli “sconti comitiva”.
Il condominio dunque può essere una soluzione per far fronte al rincaro dei prezzi dei generi alimentari ma anche delle bollette domestiche. Si tratta di gruppi di persone, Gruppi di acquisto, che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari o di uso comune, da ridistribuire tra loro ottenendo sconti sulla spesa.

Spesa

Come funziona:
Le persone e le famiglie che decidono di prendere parte a questi gruppi d’acquisto hanno come obiettivo il risparmio sulla spesa. Per ottenere uno sconto, generalmente, si preferisce come canale di acquisto i mercati ambulanti, l’agricoltore o l’azienda agricola, eliminando i costi di intermediazione.
Si viene quindi a creare un comitato di persone con a capo un rappresentante, il capo, che un giorno alla settimana raccoglie gli ordini relativi agli alimenti di cui le famiglie hanno bisogno. Una volta stilata la lista della spesa, si raccoglie il denaro sufficiente per acquistare i prodotti. Il capogruppo si incaricherà di comprare gli alimentari direttamente dai produttori o nelle aziende agricole cercando di ottenere prezzi favorevoli. Il denaro che non viene speso viene conservato in un fondo cassa comune che potrà essere utilizzato per altre occasioni di acquisto.

Vantaggi

  • Prezzi più economici della merce (senza rincaro) in quanto si compra direttamente dal produttore e quindi vengono eliminati i costi di intermediazione e anche quelli della confezione del prodotto
  • Risparmio sulla spesa: comprare in grosse quantità non è come comprare mezzo chilo di zucchine. Significa che il venditore incassa una cifra significativa, è più propenso a fare uno sconto per fidelizzare la clientela
  • Risparmio di tempo e di carburante per fare la spesa
  • Occasione di incontro per le famiglie che spesso abitano vicine ma non si sono mai conosciute

Svantaggi

  • Si acquista senza vedere direttamente la merce
  • Delega dell’acquisto

Bollette

L’unione condominiale può risultare proficua anche per le bollette: infatti, con la liberalizzazione dell’energia, da luglio scorso è possibile cambiare fornitore e quindi sottoscrivere un contratto diverso rispetto al precedente. Ma se più persone si uniscono, è possibile acquisire forza contrattuale e ottenere delle condizioni contrattuali vantaggiose che magari non sarebbero concesse se richieste da singolo utente.
Anche l’acquisto collettivo del gasolio può rappresentare una buona alternativa per le tasche dei consumatori: una volta contattati più vicini e presi opportuni accordi, si effettua un solo ordinativo comprendente il combustibile necessario per tutti. Mentre una fornitura di 2.000 litri di gasolio costa 1,06 €/l, acquistandone una quantità maggiore, ad esempio 10.000 litri, il prezzo scende a 1,03 €/l. In questo modo si saranno risparmiati 270 € in tutto. Se poi si raddoppia il quantitativo ordinato a 20.000 litri, il costo diminuisce ulteriormente e arriva a 1,02 €/l, con un risparmio complessivo di 740 €! I prezzi aggiornati dei combustibili per riscaldamento sono riportati nel foglio informativo “Confronto prezzi dei combustibili” predisposto dal Centro Tutela Consumatori Utenti.

 
 
 

TEMPI CHE CAMBIANO

Post n°126 pubblicato il 06 Aprile 2008 da nisidacapino
Foto di nisidacapino

L'INCHIESTA. Annunci esplici o velati, rivolti a chi deve pagarsi gli studi
Il caso scoppia in Francia. Un'inchiesta fotografa il fenomeno italiano"Casa gratis in cambio di sesso"
in Rete il mercato degli affitti hard
Il documento di Repubblica Tv: così attirano le studentesse
di LAURA PERTICI e FABIO TONACCI

 
C'E' chi scrive "cerco un aiuto domestico". E invece vuole sesso in cambio di un tetto, una stanza. Perché desidera una ragazza che si muova per casa, che entri ogni tanto gli faccia compagnia. Una donna con la quale ridere davanti alla tv. "Offro a ragazza italiana o europea max 32 anni posto in camera doppia centro di Milano. Completamente gratis. Prestazioni saltuarie da concordare. Sono un professionista di 29 anni, sano e pulito".

Per avere quella ragazza si va su internet, ci si affida ad una bacheca virtuale, un portale di annunci. Si spera che dall'altra parte, davanti al computer, ci sia una studentessa, magari fuori sede, senza troppi soldi. Una disponibile. E la si trova. Perché se decine e decine sono i messaggi di maschi che cercano e che ogni giorno vengono pubblicati da portali conosciuti e rispettabili, parecchie sono le risposte delle ragazze.

"Ho bisogno di mini appartamento e persona discreta con cui condividere affitto in zona centrale. Sconto in cambio di sesso". Repubblicatv ha incontrato gli uomini che preferiscono la scorciatoia. Ha risposto ai loro inviti lanciati dai siti più comuni: Kijiji, Porta Portese, Bakeka. Da una mail è nata una telefonata. Poi un appuntamento al bar. Dopo diversi imbarazzi ecco l'appartamento, la stanza, il conteggio dei rapporti. "Quante volte al mese?". Dipende. Davanti ad una persona in carne ed ossa, gli uomini sembrano più impacciati. Sospettosi. Il video che testimonia gli incontri (girato con telecamera nascosta) è all'indirizzo web tv. repubblica. it. Qui vi raccontiamo come è nata e cresciuta questa inchiesta.

LO STUDENTE
Marco ha un altro nome. Ma viene davvero dall'Abruzzo, studia Giurisprudenza a Roma, ha 23 anni. Lui su internet è spavaldo. Da Bakeka. it annuncia: "Offro a studentessa una stanza doppia, costo 270 euro. Per il pagamento chiedo solo prestazioni sessuali". Rispondiamo al messaggio, ci manda una mail con il suo numero di cellulare. Telefoniamo. È mattina. Lui è a casa a studiare. "Vediamoci, così parliamo con calma". Sì, ma quante volte, non vorrei ci fossero equivoci. "Ora non so dirti, è meglio se ci incontriamo".


Ci troviamo in un bar sulla via Tuscolana, non lontano da Cinecittà. Marco si nasconde dietro agli occhiali neri. Ha l'aria un po' arrogante. Ordina il caffè, si siede. Alza le lenti. Racconta. "Ci sono dei miei amici che lo fanno, hanno delle ragazze in casa. Sono studentesse pure loro. Solo che facendo sesso risparmiano sull'affitto. Io sto in una camera grande. C'è un letto a una piazza e mezza. Se vuoi quello lo do a te, ne possiamo mettere uno più piccolo vicino. Ogni mese pago 270 euro, in casa c'è pure un coinquilino. Tu magari potresti trasferirti piano piano. Così non se ne accorge il proprietario". Non voglio diventare una fidanzata, cosa ti aspetti, due o tre volte al mese? "Non lo so, te l'ho detto. Ma non faccio beneficenza, all'annuncio hanno già risposto tre ragazze prima di te. Non voglio forzature".

Un caso isolato? No. "Non si può dire quanti siano gli universitari che alimentano questo mercato - dice Giulia Serventi Longhi, direttrice di Studenti Magazine - ma dal nostro sito Studenti. it abbiamo lanciato due forum per sapere se in ateneo c'è chi usa il corpo per fare soldi. Pensavamo ad una provocazione, ci hanno risposto in tantissimi. C'è chi ha l'amico gigolò, chi la compagna che fa la camgirl e si spoglia davanti alla webcam. Se non si hanno problemi di coscienza, l'affitto in cambio di sesso è una strada percorribile".

IL QUARANTENNE
In Francia a gennaio è stato pubblicato il romanzo-confessione Mes chères études ("I miei cari studi") della ventenne Laura D. Senza falsi pudori la giovane parla delle sue esperienze di studentessa costretta a prostituirsi, via internet, per pagare le tasse universitarie. Il quotidiano "Le Figaro" si è occupato di sesso in facoltà: citando uno studio del sindacato Sud etudiantes del 2006 ha registrato che 40mila giovani tra i 19 ed i 25 anni erano pronti a concedersi per pagare rette e affitti. E un altro giornale, "Liberation", si è interessato al fenomeno del "sesso per un tetto": pagamenti in natura in cambio di una stanza o un appartamento.

Notizie che hanno colpito un inserzionista napoletano di 45 anni. Su Vivastreet. it ha pubblicato questo messaggio: "Annuncio serio. Come a Parigi. Offro gratuitamente una stanza arredata indipendente con bagno in palazzo signorile zona Vomero a studentessa universitaria. In cambio di due prestazioni sessuali mensili". Non siamo arrivati all'incontro. Il signore aveva già trovato compagnia.

L'UFFICIALE DELLA FINANZA
Lui ha 30 anni. Una casa grande. Intorno troppo silenzio, Arriva in anticipo in un bar sulla via Prenestina, a Roma. Vuole spiegare. "L'appartamento me l'ero venduto, adesso però lo sto ricomprando. Vorrei qualcuno con cui ridere se vedo un film comico, una persona con la quale scambiare due parole. Questa cosa del sesso sì, l'ho scritta. Ma adesso non so quantificare. Tu come fai? Quattro volte al mese che vuol dire? Conosciamoci, proviamo a capire di più. Non ti sto chiedendo di fare le pulizie. L'importante è avere in casa una persona fidata. Una che se lasci un braccialetto non te lo fa sparire".

Tra i vialetti dell'università "La Sapienza" nessuno si scandalizza. Entriamo in diverse facoltà, spieghiamo dell'inchiesta. Non si sorprendono. Molti studenti dicono che "non si fa per necessità, ma per avere una vita più facile". Però non vogliono giudicare. "Ne ho sentite parecchie di queste storie. Ognuno è libero. L'importante è non essere sfruttati".

 
 
 
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