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Messaggi di Ottobre 2014

GLI STUDI SULL'ACQUA DI MASARU EMOTO (Mutazioni della struttura molecolare attraverso suono e parole)

Post n°835 pubblicato il 29 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

GLI STUDI SULL'ACQUA DI MASARU EMOTO (Mutazioni della struttura molecolare attraverso suono e parole)

Testo di Marco Stefanelli

 

Masaru Emoto

 

Lo stesso problema della coscienza dell'osservatore lo abbiamo con gli esperimenti del dr. Masaru Emoto, dove dell'acqua ghiaccia in bellissimi cristalli se in presenza di energia emozionale positiva oppure, crea strutture spiacevoli in presenza di energia emozionale negativa, come mostrato nel libro "What the Bleep Do We Know" di William Arntz, Betsy Chasse e Mark Vicente ed in altre fonti. Alcuni di questi esperimenti sono avvenuti su acqua racchiusa in contenitori sui quali sono state scritte frasi come "Ti amo" o "Ti odio". Non abbiamo visto ancora prove definitive sul fatto che Emoto abbia trovato il modo per assicurarsi che la persona al microscopio, osservando e fotografando i cristalli mentre si formavano, non abbia influito mentalmente sul formarsi dei cristalli in tempo reale, in modo da ottenere il risultato che voleva.


Il dottor Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, ha messo a punto una tecnica per esaminare al microscopio e fotografare i cristalli che si formano durante il congelamento di diversi tipi d'acqua. Ha poi fotografato l'acqua esposta a parole scritte, a musica, preghiere, parole pronunciate, acqua di montagna, acqua inquinata, ecc. Si è visto che i cristalli dell'acqua trattata muta di struttura quando si inviano messaggi. L'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri positivi forma dei cristalli bellissimi simili a quelli della neve, l'acqua sottoposta alle vibrazioni di parole e pensieri negativi reagisce creando strutture amorfe e prive di armonia. L'acqua è infatti in grado di registrare la vibrazione di una energia estremamente sottile, definita nella cultura giapponese Hado.


La prima serie di fotografie che Masaru Emoto fece, proveniva da acqua presente in natura. Acqua di fiumi, laghi, sorgenti e ghiacciai raccolta da lui stesso e da amici in giro per il mondo. Alcune acque formavano delle bellissime strutture geometriche, simili a fiocchi di neve; altre acque creavano delle forme non armoniche e persino brutte. Entusiasmato dal fatto che l'acqua sembrava veramente mostrare nella sua struttura la differenza fra acqua buona, non inquinata, ed acqua oppressa da sostanze chimiche e maltrattata dall'uomo, Masaru Emoto si mise a fotografare acque di acquedotti di tutto il mondo. Anche qui l'acqua parlava chiaro. Nelle grandi città, dove l'acqua è fortemente carica di sostanze chimiche provenienti da detersivi, saponi, cosmetici, ogni tipo di industrie ecc., l'acqua non forma dei bei cristalli, ma strutture amorfe che comunicano la mancanza di chiarezza e bellezza presenti invece nell'acqua della natura non influenzata dall'uomo.
varie
Per approfondire lo studio di questo effetto, Emoto ebbe l'ispirazione di fare ascoltare all'acqua della musica per poi vedere la sua reazione attraverso la fotografia. Viene usata dell'acqua distillata che nella fotografia ci appare come un esagono semplice, senza diramazioni e ciò equivale ad un'acqua priva di informazioni memorizzate. Quest'acqua di base viene utilizzata per tutti i test dove si vuole capire la capacità dell'acqua di memorizzare informazioni. Un flaconcino pieno di quest'acqua viene posto tra due altoparlanti, facendo successivamente ascoltare all'acqua vari brani musicali dall'inizio alla fine. Poi l'acqua viene congelata e fotografata. Ogni goccia d'acqua ha risposto individualmente alla musica ascoltata, ma sempre in relazione alle vibrazioni e alle informazioni musicali ricevute.
Il passo seguente di Masaru Emoto è consistito nell'analizzare le reazioni dell'acqua esposta a immagini e a parole scritte, ad influenze, quindi, non più percepibili come nel caso della musica. In questi esperimenti il dott. Emoto ha esposto l'acqua distillata a parole "belle" come Amore e gratitudine, Grazie e così via. Poi ha confrontato l'acqua anche con delle parole brutte tipo "stupido", "demonio", "mi fai star male" ecc. La parola scritta è un simbolo visibile dei pensieri e dei sentimenti ed è perciò carica di vibrazione e informazione.

 

 

Pace

PACE

 

Tu sei bella

 

TU SEI BELLA

Eterno

 

ETERNO

L'unica differenza che frasi e immagini hanno rispetto alla musica, è il fatto che le vibrazioni e informazioni contenute nelle lettere e nelle immagini sono basate su frequenze non udibili. Il pensiero abita in un regno di frequenze più elevate della parola. Abbassando la frequenza diventa parola e, se la parola è investita di melodia e ritmo, la chiamiamo canzone o musica. Non per niente in quasi tutte le tradizioni, l'intelligenza chiamata Dio (ma ognuno la chiami come preferisce) crea la materia tramite il suono, il verbo, la parola. Questa parola originaria, muovendosi verso la materia, abbassa la frequenza e diventa forma. Nella lettera è forma astratta, nel corpo biologico questo potenziale si trasforma in vita. Le informazioni contenute in questa parola creativa (crea-vita) creano appunto la forma materializzata, il corpo.

 

MUSICA

 

MUSICA

EXTRATERRESTRE

 

EXTRATERRESTRE

Articolo completo:  http://www.amadeux.net/sublimen/dossier/masaru_emoto.html

 

Un grandissimo ringraziamento a Masaru Emoto che recentemente ha abbandonato il corpo. Pace e Armonia a Lui

 
 
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XI: LA CHIAVE AL SOPRA E AL SOTTO - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

Post n°834 pubblicato il 28 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XI: LA CHIAVE AL SOPRA E AL SOTTO - INTERPRETAZIONE DI DOREAL

 

PIRAMIDI

 

 

Thoth descrive, agli uomini del suo tempo, le epoche di quando i loro antenati lo conobbero, e solo questo dovrebbe essere sufficiente a far capire loro il suo potere. Gli ricorda di essere stato il custode dei misteri delle epoche passate e di averli guidati dallo stato selvaggio alla Luce. Afferma che rivelerà alcuni dei misteri più antichi, che gli furono rivelati, insieme ai suoi antenati, dai Figli della Luce e dai Signori dei Cicli.

Thoth rivela come si può aprire una via alle Sale di Amenti. Tracciando una linea ad angolo geometrico dalla Sfinge, si può trovare la chiave per aprire la stanza sacra sotto la piramide.
I Cicli di cui parla Thoth sono i cicli cosmici dal lato positivo di questo Arech al lato negativo, verso cui ci stiamo spostando. Il lato negativo di questo ed il lato positivo dell’altro hanno ciascuno quattordici cicli cosmici. I Signori dei Cicli appartengono al Tutto centrale di ogni Coscienza Cosmica. Conoscono la perfezione finale di tutto.
Per la prima volta Thoth accenna al Signore dal Basso, in altre parole appartenente al ciclo cosmico inferiore. Ogni Coscienza Cosmica, dunque, ha chi la rappresenta in tutti i cicli cosmici.
Il Signore del Nove dice a Thoth che è grande ed avanti in coscienza cosmica, ma che ancora ci sono misteri di cui lui non è a conoscenza.
Thoth è sapiente, eppure nascoste in ogni Coscienza Cosmica ci sono cose che non conoscerà pienamente finché ogni cosa diverrà Uno.
L’espansione d’ogni coscienza è diversa, perché ognuna sta adempiendo ad una parte differente del piano infinito. Ognuna completa l’altra, così che la crescita di una agisce sull’altra, reciprocamente. Ognuna è necessaria quanto l’altra, anche se qualcuna adempie ad incarichi più importanti.
In verità non c’è realmente sopra e sotto, perché questi sono termini comparativi.
Le Coscienze Cosmiche sono gli strumenti con cui il Latore della Fiaccola muta il disordine ed il Caos in Ordine ed in Legge. Ognuna opera nel suo spazio compiendo le necessarie funzioni. Ed il ciclo cosmico inferiore è importante sia per il piano più alto che per l’altissimo. I cicli cosmici superiori sono soltanto di grande abilità.
Tutte le Coscienze Cosmiche in ultima analisi sono Uno, proprio come tutte le Anime sono uno nella Coscienza Cosmica.
La differenza di capacità delle Coscienze Cosmiche superiori ed inferiori è paragonata al ragazzo ed all’uomo. A Thoth è presentato l’esempio di un microcosmo ed un macrocosmo: come sopra così sotto.
I Signori, anche se manifestanti in Amenti, sono collegati e fanno parte del loro stesso ciclo cosmico. Il loro manifestarsi nei cicli cosmici serve allo scopo di aiutare la crescita dell’anima umana, e trasmetterne i risultati alla loro stessa Coscienza Cosmica, così da porre la base per la qualità del disordine permesso di fluire ad ogni ciclo cosmico.
La meta sarà la perfezione, anche se noi dovremo renderci conto che la valutazione della perfezione diminuisce in proporzione diretta alla nostra stessa crescita. Quello che oggi sembra perfezione, domani sarà imperfezione, perché sappiamo che la perfezione non sarà mai realizzata neppure dal Latore della Fiaccola.
Thoth ripete che va ad Amenti, vivrà con Loro nella verità che ha imparato, quasi la stessa cosa che ha detto Gesù. Thoth dà il comando affinché si facciano tutti i tentativi possibili per rendersi uno con la Luce.
Thoth termina la tavola con l’ordine di alzare gli occhi al Sole e liberarsi dall’Oscurità.
P.S. Le precedenti tavole si possono trovare andando su "vedi tutti i tags" (colonna a dx del blog) e poi su "THOTH" o " LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH"
 
 
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XI: LA CHIAVE AL SOPRA E AL SOTTO

Post n°833 pubblicato il 26 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH – TAVOLA XI: LA CHIAVE AL SOPRA E AL SOTTO

 

PIRAMIDI

 

Ascoltate e comprendete, oh Figli di Khem, le parole che vi dico vi condurranno alla Luce.

Sappiate, oh uomini, che conobbi i vostri padri, sì, i vostri padri di tanto tempo fa.
Sono stato immortale nei secoli, vivendo tra voi da quando ebbe inizio la conoscenza.
Mi sono sempre sforzato per portarvi in alto, verso la Luce della Grande Anima, e condurvi fuori dall’Oscurità della notte.
Sappiate, oh popoli fra i quali ho camminato, che io, Thoth, ho tutta la conoscenza e tutta la saggezza conosciuta dall’uomo sin dai giorni antichi. Sono stato custode dei segreti della grande stirpe, detentrice della chiave che conduce alla vita. Sono stato apportatore per voi, oh figli miei, perfino dall’Oscurità dell’Antico dei Giorni.
Ora ascoltate le parole della mia saggezza. Udite ora il messaggio che vi porto. Ascoltate ora le parole che vi do, e vi eleverete dall’Oscurità alla Luce.
Lontano nel passato, quando la prima volta venni a voi, vi trovai nelle caverne di roccia. Con il mio potere e la mia saggezza vi ho elevato, finché non brillaste come uomini fra gli uomini. Sì, vi ho trovato senza alcuna conoscenza. Di solo poco vi eravate resi diversi dalle bestie. Sempre ho soffiato sulla scintilla della vostra coscienza, finché alla fine vi infiammaste come uomini.
Ora vi parlerò della conoscenza antica che va oltre il pensiero della vostra stirpe. Sappiate che noi della Grande Stirpe avevamo ed abbiamo ancora una conoscenza maggiore di quella dell’uomo. Abbiamo raggiunto la saggezza delle stirpi dei nati-stella, saggezza e conoscenza ben oltre quelle umane. Giù da noi sono discesi maestri di saggezza tanto lontani da noi quanto io lo sono da voi.
Ora ascoltate mentre vi do la mia saggezza. Usatela e sarete liberi.
Sappiate che nella piramide che ho costruito si trovano le Chiavi che vi indicheranno la Via alla vita. Sì, ho tracciato una linea dalla grande immagine che ho costruito all’apice della piramide, costruita come un accesso. Tracciatene un’altra opposta con lo stesso angolo e direzione. Scavate e troverete quello che vi ho nascosto. Là troverete l’entrata sotterranea ai segreti nascosti prima che voi foste uomini.
Vi racconto ora i misteri dei cicli che si spostano con movimenti che sono insoliti all’essere limitato, perché sono infiniti oltre la conoscenza dell’uomo. Sappiate che ci sono nove cicli: sì, nove sopra e quattordici sotto, che si muovono in armonia verso il luogo di unione che esisterà nel futuro del tempo.
Sappiate che i Signori dei Cicli sono unità di coscienza mandate da altri per unificare Questo con il Tutto. Loro sono i più alti di tutti i Cicli, operando in armonia con la Legge. Loro sanno che nel tempo tutto sarà perfetto, non essendoci nessun sopra e nessun sotto, ma tutto Uno in un Infinito perfetto, un’armonia di tutto nell’Unione di Tutto.
In profondità sotto la superficie della Terra, nelle Sale di Amenti, sono seduti i Sette, i Signori dei Cicli, sì, ed un altro, il Signore del Sotto. Eppure sappiate che nell’Infinito non esiste né sopra né sotto. Ma sempre c’è e sempre ci sarà Unione di Tutto, quando il tutto sarà completo. Spesso sono stato davanti ai Signori di Tutto. Spesso ho bevuto alla fonte della loro saggezza e colmato sia il corpo che l’Anima con la loro Luce.
Mi hanno parlato e detto dei cicli e della Legge che offre loro i mezzi per esistere. Sì, mi ha parlato il Signore del Nove dicendo:
“Oh Thoth, sei grande tra i figli della Terra, ma esistono misteri che tu ancora non conosci. Sai che sei venuto da uno Spazio-Tempo sotto di questo e sai che viaggerai verso lo Spazio-Tempo al di là. Ma sai poco dei misteri contenuti in questi, sai poco della saggezza al di là. Sappi che, nell’insieme di questa coscienza, sei solo una cellula nel processo di crescita.
La coscienza sotto di te si espande sempre in modi diversi da quelli a te conosciuti. Sì, anche nello Spazio-Tempo sotto di te, la coscienza è sempre crescente in modi che sono diversi da quelli che facevano parte delle tue stesse vie. Perché sappi che cresce come risultato della tua crescita, ma non nello stesso modo nel quale sei cresciuto tu.
La crescita che hai avuto e che adesso possiedi, ha portato in essere una causa ed un effetto. Nessuna coscienza segue il sentiero delle precedenti, altrimenti tutto sarebbe una inutile ripetizione. Ogni coscienza del ciclo esiste in seguito al suo percorso verso la meta finale. Ognuna gioca il suo ruolo nel Piano dei Cosmi. Ognuna gioca il suo ruolo nella fine ultima. Più lontano è il ciclo, maggiore la sua conoscenza e capacità di armonizzare la Legge del tutto.
Sappi che, nei cicli sotto di noi, stanno operando i ruoli minori della Legge, mentre noi del ciclo che si estende da qui all’Infinito ci sforziamo di costruire la Legge più grande.
Ognuno ha un suo ruolo da giocare nei cicli. Ognuno ha il suo compito da eseguire a modo suo. Il ciclo sotto di te non è inferiore, ma è solo formato per una necessità che esiste, perché sappi che la fonte della saggezza che emette i cicli è eternamente alla ricerca di nuovi poteri da raggiungere. Sappi che la conoscenza si raggiunge solo con la pratica, e la saggezza si crea solo con la conoscenza, ed in questo modo i cicli sono creati dalla Legge. Sono strumenti per la conquista della conoscenza, perché il Piano della Legge è la Fonte di Tutto. Il ciclo sotto non è realmente in basso, ma è solo differente nello spazio e nel tempo. La Coscienza là sta operando, e prova meno cose di quelle che fai tu. E sappi che proprio come tu stai operando al meglio, così sopra ci sono quelli che stanno operando come te con altre Leggi. La differenza che esiste tra i cicli è solo nell’abilità di operare con la Legge. Noi, che siamo stati nei cicli oltre a te, siamo coloro che per primi avanzammo dalla Sorgente e, nel passaggio attraverso lo Spazio-Tempo, abbiamo acquisito l’abilità di usare le Leggi del Più Grande, che sono lontane dalla concezione dell’uomo. Là non c’è niente che realmente è sotto di te, ma solo una diversa attività della Legge.
Guarda sopra e guarda sotto, troverai lo stesso, perché tutto è parte dell’Unione che si trova alla Sorgente della Legge. La coscienza inferiore è una tua stessa parte, come lo siamo noi.
Tu da bambino non avevi la conoscenza che è venuta dopo, quando sei diventato uomo. Paragona i cicli all’uomo nel suo viaggio dalla nascita alla morte, e vedi nel ciclo inferiore il bambino con la conoscenza che aveva; guarda te stesso come un bambino diventato più grande che si arricchisce in conoscenza al passare del tempo. Guarda Noi, il bambino cresciuto in maturità con la conoscenza e la saggezza che aumenta con gli anni. Così, oh Thoth, sono i cicli di coscienza, figli in diverse fasi di crescita, eppure provenienti tutti da un’unica Fonte, la Saggezza, e tutti che torneranno nuovamente alla Saggezza”.
Egli poi smise di parlare, e rimase in quel silenzio che venne ai Signori. Poi mi parlò di nuovo, dicendo:
“Oh Thoth siamo rimasti a lungo ad Amenti, sorvegliando la fiamma della vita nelle Sale. Sappi, siamo ancora parte dei nostri Cicli con la nostra Visione che si estende fino ad essi ed oltre. Sì, sappiamo che fra tutte le cose nulla importa, eccetto la crescita che possiamo raggiungere per la nostra Anima. Sappiamo che la carne è temporanea. Le cose che sono più importanti per gli uomini, per noi non sono nulla. Le cose che cerchiamo non appartengono al corpo, ma sono solo lo stato perfetto dell’Anima. Quando tu, come gli uomini, imparerai che nulla oltre il progresso dell’Anima può contare alla fine, allora sarai veramente libero da tutte le schiavitù, libero di operare nell’armonia della Legge. Sappi, oh uomo, devi raggiungere la perfezione, perché solo così puoi raggiungere la meta. Anche se saprai che nulla è perfetto, deve essere la tua aspirazione e la tua meta”.
La voce del Nove nuovamente si fermò, e le parole discesero nella mia coscienza. Adesso cerco sempre più saggezza per perfezionarmi nella Legge con il Tutto.
Presto andrò giù alle Sale di Amenti a vivere sotto il freddo Fiore della Vita. Voi, ai quali ho insegnato, non mi rivedrete mai più. Eppure io vivrò per sempre nella saggezza che ho insegnato.
Tutto quello che l’uomo è, è per la sua saggezza. Tutto quello che sarà, sarà il risultato del suo scopo.
Ascolta ora la mia voce e diventa più grande dell’uomo comune.
Alza gli occhi in alto, lascia che la Luce riempia il tuo essere, sii sempre un Figlio della Luce. Solo con fatica potrai elevarti al piano dove la Luce è il Tutto del Tutto. Sii un maestro di tutto quello che ti circonda. Non essere mai sottomesso agli effetti della tua vita. Crea dunque cause sempre più perfette e con il tempo sarai un Sole della Luce.
Sia libera la tua Anima di elevarsi sempre in alto, sia libera dalla schiavitù e dalle catene della notte. Alza i tuoi occhi al Sole nel cielo. Per te lascia che sia il simbolo della vita. Sappi che sei la Grande Luce, perfetto nella tua stessa sfera, quando sarai libero.
Non guardare mai l’Oscurità. Alza gli occhi allo spazio al di sopra. Lascia che la tua Luce risplenda libera in alto e sarai un Figlio della Luce.
P.S. Le precedenti tavole si possono trovare andando su "vedi tutti i tags" (colonna a dx del blog) e poi su "THOTH" o " LE TAVOLE SMERALDINE DI THOTH"
 
 
 

POSSIAMO CONOSCERE IL TRASCENDENTE? IL MISTERO DELLE DIMENSIONI

Post n°832 pubblicato il 23 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

POSSIAMO CONOSCERE IL TRASCENDENTE?  IL MISTERO DELLE DIMENSIONI

 

 

 
 
 

I COSTRUTTORI ANTICHI CREAVANO STRUTTURE MONUMENTALI CHE ALTERAVANO IL SUONO E LA MENTE

Post n°831 pubblicato il 21 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

I COSTRUTTORI ANTICHI CREAVANO STRUTTURE MONUMENTALI CHE ALTERAVANO IL SUONO E LA MENTE, SOSTENGONO I RICERCATORI 

dallo SchwartzReport del 13 marzo 2012

traduzione a cura della redazione di coscienza.org - Erica Dellago

Fonte: popular Archaeology


La tentazione è sempre stata quella di pensare che i popoli con culture che non ponevano il progresso tecnologico come priorità assoluta in tutti gli aspetti della società, fossero primitivi. E’ un errore commesso da molti non-scienziati, e anche da un gran numero di scienziati. E’ sbagliato. Tenete sempre presente che quelle persone erano intelligenti tanto quanto lo siamo noi oggi. In un'epoca in cui la scienza non era guidata da strumenti e macchine, essa dipendeva dalla stretta osservazione da parte degli individui, e veniva poi meticolosamente ricordata e trasmessa di generazione in generazione. È così che si sono sviluppate l'agopuntura, la medicina ayurvedica, e una miriade di altri sistemi altamente sofisticati, inclusa la profonda comprensione dell'architettura.
Stephan A. Schwartz

I risultati della recente ricerca indicano che i costruttori antichi o preistorici delle strutture monumentali scoperte in luoghi diversi come l'Irlanda, Malta, la Turchia meridionale e il Perù hanno tutti una caratteristica peculiare comune - potrebbero essere stati progettati appositamente per condurre e manipolare il suono al fine di produrre determinati effetti sensoriali.

 

siti archeologici

 

Nel 2008 è iniziato uno studio tuttora in corso sull’imponente complesso in pietra risalente a 6000 anni fa noto come l'Ipogeo di Hal Saflieni sull'isola di Malta, che sta dando risultati rivelatori. Come le connesse strutture preistoriche a forma di tempio a Malta, la struttura evidenzia corridoi centrali e camere dalla struttura arcuata. Ma l’unicità di questo complesso deriva dal fatto che è sotterraneo, creato mediante la rimozione di circa duemila tonnellate di pietra scavate con martelli in pietra e picconi. Flebili suoni all’interno delle sue mura sono in grado di creare strani effetti eco e riverberi, e un suono emesso o parole pronunciate in specifici punti possono essere sentiti chiaramente in tutti i suoi tre livelli. Adesso gli scienziati suggeriscono che certe frequenze di vibrazioni sonore create da suoni emessi all’interno delle sue mura, siano in grado di alterare effettivamente le funzioni del cervello umano di chi si trova a portata d’orecchio.

“L’attività cerebrale regionale di un certo numero di volontari sani esposti a diverse frequenze di vibrazione del suono è stata monitorata tramite EEG”, riferisce Linda Eneix della Fondazione Studi Templi Antichi, esperta di templi a Malta. “I risultati hanno indicato che a 110 Hz i modelli di attività sulla corteccia prefrontale si spostano bruscamente, sfociando in una correlata disattivazione del centro del linguaggio e un temporaneo spostamento del lato dominante dall’emisfero sinistro a quello destro relativamente ai processi emotivi e creativi. Spostamento che non si è verificato a 90 Hz o a 130 Hz …... Oltre a stimolare i lati più creativi, si rileva che in un’atmosfera del suono in risonanza con la frequenza di 110 o 111 Hz, si è ‘accesa’ un’area del cervello che gli scienziati bio-comportamentali ritengono connessa allo stato d’animo, all’empatia e alla socializzazione. Consapevolmente o meno, le persone che hanno trascorso del tempo in un tale tipo di ambiente in presenza di un uomo dotato di voce maschile bassa – mentre eseguiva un canto rituale o più semplicemente parlava – si stavano esponendo a vibrazioni che potrebbero avere effettivamente impattato sul loro pensiero”. [1]

I ricercatori dell’Università di Malta stanno confermando le scoperte con uno studio in corso.

siti archeologici

 

Ma l’Ipogeo non è il solo a produrre particolari effetti sonori. In uno studio condotto nel 1994, un team della Princeton University aveva scoperto che il comportamento acustico nelle camere antiche nei siti megalitici come Newgrange in Irlanda e Wayland’s Smithy in Inghilterra era caratterizzato da una risonanza fortemente sostenuta, o “onda stazionaria”, in un intervallo di frequenza compreso tra 90 Hz e 120 Hz. “Quando questo accade”, dice la Eneix, “ciò che sentiamo diventa distorto, misterioso. Il picco esatto di questo comportamento varia a seconda delle dimensioni della stanza e della qualità della pietra”. Andando ancora più indietro nel tempo, la Eneix indica l’antico sito di Göbekli Tepe del 10.000 a.C. nella Turchia meridionale. Costruito da cacciatori-raccoglitori, secondo molti scienziati il sito è collocato nel periodo di passaggio al primo sviluppo della produzione agricola e dell’allevamento di bestiame addomesticato. Situato su una collina, è composto da una ventina di strutture tonde in pietra che erano state sotterrate. Le strutture che sono state scavate presentano enormi pilastri di pietra calcarea eretti, a forma di T. “Nel centro di un tempio circolare”, dice la Eneix, “un pilastro di calcare “canta” quando colpito col palmo della mano. Ovviamente realizzato per rappresentare un essere umano con una cintura decorata e le mani alla vita scolpite in rilievo, porta simboli inspiegabili nella zona della gola”. [1]

E ora, le più recenti scoperte di uno studio archeoacustico indicano che gli anziani del centro delle cerimonie delle Ande risalente a 3000 anni fa a Chavín de Huántar, negli altipiani centrali del Perù, praticavano una raffinata arte e scienza di manipolazione del suono in relazione all’architettura per produrre i desiderati effetti sensoriali. Con l’aiuto di forma architettonica e posizione, e suoni emessi da trombe a forma di conchiglia marina, “l’oracolo” di Chavín de Huántar “parlava” agli ascoltatori dell’antico centro.

Miriam Kolar, Fellow Graduate della Stanford interdisciplinary e Candidata al Dottorato di Ricerca presso la Stanford University, che ha presieduto lo studio, dice: “A Chavín, abbiamo rilevato le evidenze acustiche della trasmissione selettiva di suoni tra il monolito Lanzon e la piazza circolare: un sistema architettonico di filtro acustico che favorisce le frequenze sonore del pututus di Chavín [tromba a forma di conchiglia marina] e della voce umana”. [2]

Il Lanzon è una statua sacra o stele che raffigura la divinità principale dell’antica cultura Chavín. Pensato per essere l’oracolo principale di Chavin per i suoi abitanti, è situato in una stanza, parte di una serie di cunicoli e passaggi sotterranei all’interno del Tempio Antico del centro cerimoniale e religioso di Chavín de Huántar. E’ stato costruito un condotto acustico per collegare l’area del monolito Lanzon con quella della piazza circolare, uno spazio all’aperto dove si svolgevano attività cerimoniali. Il condotto è stato specificamente progettato per filtrare e amplificare o condurre una determinata gamma di suono – cioè la speciale gamma emessa dallo strumento Chavín pututu. Le ragioni specifiche per questa configurazione acustica non sono del tutto comprese, ma studi che coinvolgono soggetti umani nell’antico contesto architettonico del sito, indicano che gli effetti sonori che ne derivano possono essere messi in relazione agli effetti uditivi intenzionali percettivi del suono e dello spazio sugli esseri umani.

Quindi cosa significa tutto ciò? Cosa spiega questi reperti simili, seppur geograficamente e culturalmente diversi?

“E’ curioso che queste diverse strutture antiche, separate da così tanto tempo e distanza, possano avere caratteristiche comuni che implicano una conoscenza sofisticata”, osserva la Eneix. “Gli architetti del tempo facevano e sviluppavano ognuno le proprie scoperte o avevano ereditato un concetto da qualche antica scuola di apprendimento? L’aggiunta del fattore tempo ad altri settori di confronto suggerisce un “essere all’avanguardia” dell’essere umano di dimensioni grandiose”. [1] 

Un articolo dettagliato sulle qualità acustiche dell’antica architettura preistorica è pubblicato sul numero di marzo di Popular Archaeology, ed è attualmente in produzione una presentazione illustrata live sulle implicazioni dell’acustica nella creazione di strutture megalitiche. Maggiori informazioni sulla lecture “Sound and the Onset of Building Monumentally” sono disponibili presso la OTS Foundation.

Ulteriori informazioni sui templi di Malta e Gozo su:
http://www.otsf.org e http://www.ancientmed.org

NOTE

[1] Linda Eneix, The Ancient Architects of Sound, Popular Archaeology Magazine, Vol. 6, March 2012.
http://popular-archaeology.com/issue/march-2012/article/the-ancient-architects-of-sound

[2] Magic Sounds of Peru’s Ancient Chavín de Huántar, Popular Archaeology Magazine, Vol. 5, December 2011. http://popular-archaeology.com/issue/december-2011/article/magic-sounds-of-peru-s-ancient-chavin-de-huantar

Fonte: Istituto di Ricerca della Coscienza di Umberto Di Grazia http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=1272

 
 
 

LE VARIE DIMENSIONI SONO STATI DI COSCIENZA di Cerchio Firenze 77

Post n°830 pubblicato il 16 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

 LE VARIE DIMENSIONI SONO STATI DI COSCIENZA di Cerchio Firenze 77

 

 

altre dimensioni

 

 

 

Se tu avessi qualche senso in meno, nella realtà a cui appartieni, o se tu avessi qualche senso in più, ad esempio se tu fossi capace di captare le radiazioni ultraviolette oppure le onde elettro- magnetiche, la realtà assumerebbe tutta una diversa fisionomia. Se tu man mano avessi (per « tu » intendo centro di coscienza e di espressione) a perdere i sensi del corpo fisico ed acquistassi altri sensi, naturalmente perderesti la dimensione fisica e acquisteresti la dimensione astrale, se si trattasse dei sensi del corpo astrale. Allora non cambieresti spazio, cambieresti solo la gamma di ricezione. Perché la realtà è unica e la si coglie a seconda delle possibilità di recepirla.

Non interessiamoci del sentire, del mondo del sentire nel quale la percezione non esiste più; interessiamoci dell’altra parte della realtà, dove esiste la percezione, cioè dove tu puoi entrare in contatto con gli altri attraverso il processo della percezione. Allora, che differenza c’è fra piano fisico, piano astrale e piano mentale? Non sono diverse dimensioni in senso di spazi diversi; assolutamente no; è la stessa realtà ma non lo stesso spazio. Perché? Il piano di esistenza, il piano fisico ad esempio, non è una diversificazione di spazio ma solo di coscienza; è uno stato di coscienza. Tu raggiungi la coscienza nel piano fisico attraverso i sensi, che esercitano la tua percezione di una data porzione di realtà; tu raggiungi la coscienza del piano astrale attraverso i sensi che percepiscono un’altra porzione di realtà; e cosi nel piano mentale per un’altra porzione di realtà. Ma la realtà è unica. Allora, non si può parlare di spazio, perché i piani sono stati di coscienza, ed essendo piani di coscienza non sono spazio. In conclusione: né più spazi né un solo spazio, solo stati di coscienza diversa e una sola realtà.

Che cos’è la percezione? È il cogliere l’apparenza delle cose, la sembianza e la non sostanza, non la realtà. Ciò che voi vedete nel piano fisico è sempre l’apparenza, non la realtà, proprio perché il processo della percezione si fonda sulla captazione dell’apparenza.

Se anche tu avessi un microscopio elettronico capace di penetrare nella materia cosi profondamente da raggiungere la visione non solo delle molecole e degli atomi, ma degli elettroni, dei corpuscoli e via dicendo, vedresti sempre ciò che appare, non ciò che è. Da qui, appunto, il pensiero filosofico secondo il quale l’uomo non riuscirà mai a conoscere la realtà vera. Ed è giusto: l’uomo come tale, coi suoi mezzi, coi suoi sensi, ancorché incentivati con gli strumenti scientifici più perfezionati che potrà concepire, non arriverà mai ad entrare nella materia, nella realtà, dentro, se non attraverso la percezione e quindi l’apparenza.

È una contraddizione interna: l’uomo non può conoscere la realtà. E chi è che può conoscere la realtà vera? Colui che riesce a conoscerla non più mediante la percezione bensì mediante l’identificazione, la comunione: diventare la cosa che si deve conoscere. Solo attraverso a questo processo è possibile conoscere la realtà

        ed eccoci nel mondo del sentire, il mondo delle intuizioni, il mondo delle comunioni, il mondo delle identificazioni .

 

Tratto da: MAESTRO PERCHE' - risposte dall'invisibile - di Cerchio Firenze 77

 
 
 

LO SPIRITO GENERA LA MATERIA di Roy Eugene Davis

Post n°829 pubblicato il 13 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

LO SPIRITO GENERA LA MATERIA

di Roy Eugene Davis

 

cosmo

 

L’universo non è un incidente meccanico. Non si è manifestato da solo.
La materia non è la base della vita, poiché la vita non può nascere dalla “non vita”. 
La vita è la base della materia e pervade le dimensioni materiali.
La vita responsabile di tutta la manifestazione è lo SPIRITO DI DIO, che si conosce ed esprime da se stesso.
L’aspetto espressivo di Dio è il potere benevolo che nutre l’universo e che include ogni cosa nella Sua consapevolezza e nel Suo Essere.
Lo Spirito produsse l’universo da se stesso, governa i processi universali e provvede per la Sua creazione.

Stralci da: INSEGNAMENTI SUL PERCORSO SPIRITUALE DEL KRIYA YOGA di Roy Eugene Davis

 
 
 

NON DIRE SEMPRE TUTTO CIO’ CHE SI FA di O.M. Aivanhov

Post n°828 pubblicato il 09 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

NON DIRE SEMPRE TUTTO CIO’ CHE SI FA

di O.M. Aivanhov

 

bla bla

 

 

"Il lavoro spirituale non assomiglia a nessun altro lavoro: è qualcosa che tocca ciò che ogni essere ha di più profondo, di più intimo. Svolgere questo lavoro è necessario, ma senza parlare di ciò che si fa. Tutti quelli che vanno a raccontare di come si esercitano, di come meditano, ecc., e anche dei risultati che ottengono, sono degli incoscienti che non sanno cosa perderanno. Parlando del proprio lavoro spirituale, si dà prova di non aver compreso né la natura né le esigenze di tale lavoro.

Vi consiglio dunque di tenere segreto tutto ciò che fate per avvicinarvi a quell'ideale di Luce e di bellezza al quale aspirate. Tenendo segreto questo lavoro, manterrete in voi anche lo slancio, l'ardore e l'entusiasmo di cui avete bisogno per progredire. E se perseverate, se i vostri sforzi sono veramente sinceri, sappiate che un giorno o l'altro questo trasparirà: tutti sentiranno la vita dello spirito manifestarsi attraverso voi."

Omraam Mikhaël Aïvanhov

 

 
 
 

DHAMMAPADA E GLI INSEGNAMENTI DI BUDDHA

Post n°827 pubblicato il 06 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

DHAMMAPADA E GLI INSEGNAMENTI DI BUDDHA

 

BUDDHA

 

É impossibile, in una breve introduzione come questa, dare un'idea anche sommaria dell'insegnamento di Buddha. Al lettore o alla lettrice che incontrano per la prima volta il pensiero buddista, possono tuttavia essere utili alcune parole di presentazione di certi concetti ricorrenti nel testo che sono parecchio estranei al pensiero occidentale.

Il primo e fondamentale di questi concetti è proprio quello di risveglio, bodhi, illuminazione o liberazione. 'Risveglio' presuppone un sonno: il sonno, di cui qui si tratta, non è altro che lo stato della nostra coscienza ordinaria. La concezione sottostante, è che la nostra ordinaria percezione di noi stessi e del mondo sia fondamentalmente 'illusione'. Viviamo in un mondo di miraggi e di fantasmi, agiamo tutto un nostro teatro interno di sogni e di proiezioni.

Al centro di questo mondo c'è un'illusione o errore fondamentale: l'illusione dell'esistenza di un 'sé', l'illusione che ci fa credere di esistere come qualcosa di individuato e separato dal tutto. É un po' come se un'onda credesse di esistere separatamente dal mare. Le onde si raccolgono, si frangono, si rimescolano nel mare. L’acqua stessa che le forma non è mai la stessa.

L’onda è solo un disegno che emerge e si dissolve nel caleidoscopico movimento complessivo dell'acqua. Ma, se l'onda si identifica con la propria esistenza separata, essa viene a trovarsi inevitabilmente in una lotta disperata con la realtà della propria impermanenza. Il sé, che si illude di esistere non può che attaccarsi a tutto ciò che nutre la sua esistenza separata e cercare di respingere tutto ciò che avvicina la sua dissoluzione nel tutto. L’illusione primaria dell'esistenza di un sé, è perciò immediatamente seguita da due movimenti della coscienza: attrazione e repulsione, desiderio e avversione, odio, paura. L’illusione primaria è il nocciolo di quella che i buddisti caratterizzano come 'ignoranza': uno stato di offuscamento in cui non siamo in grado di percepire la realtà delle cose. E questa terna, ignoranza, desiderio, avversione, si trova al centro della ruota della vita e della morte, un curioso mandala circolare che descrive simbolicamente il fatale avvicendarsi di nascita, crescita, invecchiamento, morte e rinascita. Perduti in questo ciclo del samsara, dell'esistenza illusoria, gli esseri si trascinano di vita in vita, inseguendo un sogno impossibile, eternamente prigionieri della disillusione, della sofferenza e della morte.

La più lapidaria enunciazione di questo stato di cose è costituita dalle cosiddette 'quattro nobili verità, di Buddha. Esse sono: l'esistenza è sofferenza; questa sofferenza ha un'origine; essa ha anche una fine; il cammino che conduce al risveglio porta alla fine della sofferenza. Cioè: l'illusione di esistere separatamente, ci pone in conflitto con l'effettivo essere-così delle cose e ci pone perciò in una situazione cronica di sofferenza. Questa sofferenza ha la sua origine nell'ignoranza, nel desiderio e nell'avversione. Perciò chi va al di là di ogni desiderio e di ogni avversione, chi si risveglia dal sonno dell'ignoranza, trascende ogni sofferenza. Non è più identificato con il proprio corpo e, anche se il corpo muore, la sua coscienza vive in tutto l'universo. Ma, la sua coscienza, non è più questo frammento che si è illuso di esistere separatamente e che ha viaggiato di corpo in corpo: essa è semplicemente 'la' coscienza, la coscienza dell'universo, la coscienza del tutto.

Può esser utile dire qualche parola anche a proposito del concetto di reincarnazione, che, familiare e naturale in tutto il mondo orientale, è invece fondamentalmente estraneo alla cultura ebraico-cristiana. L’idea sottostante a questo concetto è quella di karma, secondo cui ogni azione lascia delle tracce sottili nella coscienza di chi la compie, tracce, che a loro volta facilitano il prodursi di certe azioni e di certe circostanze nella vita della persona. Il pensiero orientale assume che questo rapporto di consequenzialità non si limiti all'ambito di una sola vita, ma si estenda anche al di là della morte, in un ciclo di trasmigrazioni che il sé illusorio percorre, sospinto dalla molla del desiderio e dell'avversione e condizionato dalle tracce delle proprie passate azioni ed esperienze.

Non è necessario condividere questo presupposto per cogliere l'essenza del discorso di Buddha. Dal punto di vista di Buddha, il ciclo delle reincarnazioni, è solo la metafora con cui la mente orientale si rappresenta l'esistenza di un sé separato, mentre il pensiero occidentale, se la rappresenta con la metafora di un'unica vita seguita da un aldilà o dal nulla eterno, secondo le credenze. Né l'una né l'altra vanno prese sul serio: entrambe descrivono qualcosa che ha comunque un'esistenza soltanto illusoria. E interessante notare che questo non è soltanto il punto di vista di Buddha, ma anche quello delle più raffinate conoscenze sulla materia di cui disponiamo oggi. Dal punto di vista della fisica per esempio, l'idea dell'esistenza autonoma di un corpo è del tutto astratta e formale, nel contesto di quel viluppo indivisibile di campi interagenti che è l'immagine della realtà fornita dalle teorie più recenti.

Più vicina alla nostra esperienza diretta, è forse una semplice interpretazione psicologica dell'idea di reincarnazione. La vita del nostro corpo e della nostra coscienza è un flusso costante: in un certo senso moriamo e rinasciamo ogni momento. E ogni momento rinasciamo portando con noi le tracce del nostro passato, il nostro karma istante per istante. In questo senso il Dhammapada è un invito a concentrare tutta la nostra attenzione, tutta la nostra energia, tutta la nostra consapevolezza, tutta la nostra capacità di risveglio in ogni attimo di vita. Ogni attimo di luce si lascia dietro una scia di luce. Se in questo istante sei sveglio, attento, cosciente, è più facile che tu sia sveglio, attento cosciente nel prossimo istante. Usando una metafora cristiana potremmo dire: il paradiso e l'inferno sono qui, sono una realtà immediata, la crei tu stesso attimo per attimo.

A volte può sembrare che il Dhammapada abbia toni di negazione della vita nei suoi aspetti concretamente sensibili. Un enunciato come 'l'esistenza è sofferenza' o l'invito a trascendere ogni desiderio, possono essere letti come negazione della gioia e della bellezza, di questo miracoloso divino caleidoscopio di illusioni in cui viviamo. E non c'è dubbio che in una parte notevole dell'ortodossia buddista, come del resto di quella cristiana, tutta una dottrina e una pratica sono condizionate da questo approccio anti-vitale. Ma, fortunatamente, nel buddismo sopravvivono anche tradizioni che leggono il messaggio di Buddha in maniera diversa. Secondo queste letture l'invito non è a 'rinunciare al mondo', a minimizzare il godimento del corpo e l'esperienza sensibile, a rifugiarsi nell'ascesi, anche se questo può essere un passo utile in una certa fase del cammino. Non dimentichiamo che Buddha raggiunse la liberazione quando si spinse al di là anche delle sue pratiche ascetiche.

 

Fonte: http://www.guruji.it/dammapada2.htm

 
 
 

HARE KRISHNA HARE RAMA: MAHA MANTRA - Music: Krishna Das

Post n°826 pubblicato il 01 Ottobre 2014 da alf.cosmos
 

 

Mio video:

 HARE KRISHNA HARE RAMA: MAHA MANTRA - Music: Krishna Das

E' un mantra con immagini splendide e i versi in sanscrito

lavorano nell'Anima

Krishna-nascita

 

HARE KRISHNA - MAHA MANTRA

 

Hare Krishna Hare Krishna         हरे कृष्ण   हरे कृष्ण

Krishna Krishna Hare Hare         कृष्ण कृष्ण   हरे हरे

Hare Rama Hare Rama              हरे राम   हरे राम

Rama Rama Hare Hare              राम राम   हरे हरे

 

Che cos'è? É un mantra. In sanscrito manas significa mente e traya significa liberare. Quindi un mantra è una combinazione di suoni trascendentali che libera la nostra mente da tutte le ansie del mondo materiale. La letteratura vedica raccomanda questo mantra dicendo che è il maha-mantra, il mantra supremo. La Kali-santarana Upanisad spiega: "Queste sedici parole sono fatte apposta per contrastare i dannosi effetti dell'attuale età di discordia e di ansia". Il Narada-pancaratra aggiunge: "Tutti i mantra e tutti i metodi di realizzazione spirituale sono riassunti nel maha-mantra Hare Krishna".

 

Il nome Krishna vuol dire 'Colui che attrae tutti', il nome Rama significa 'Colui che dà piacere a tutti' e il nome Hare è indirizzato all'energia devozionale del Signore. Quindi il maha-mantra significa: "O Signore che attrai e dai piacere a tutti, o energia del Signore, Ti prego impegnami nel Tuo servizio di devozione". Cantate il mantra Hare Krishna e le vostre vite saranno sublimi.

 

 

Fonte:  http://www.harekrsna.it/index.php?

 

option=com_content&view=article&id=17%3Ail-maha-

 

mantra&catid=53&Itemid=167 

 

P.S. voglio ricordare che per “devozione” non si intente sottomissione, ma Amore  trascendente  e riconoscimento della grandezza Spirituale dell’Essere a cui si rivolge la devozione

 

 

 

Qui il video, da guardare a schermo intero 

 

 
 
 
 
 

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