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PENSIERO POSITIVO

Post n°164 pubblicato il 23 Settembre 2011 da algori
Foto di algori

Come qualcuno ha suggerito devo cercare l’aspetto positivo di questo rimanere a casa senza lavoro. E cosi mi accorgo di trovarmi spesso a discutere ed a parlare con mio figlio, cosa che prima non avveniva di certo per impegni di lavoro.

Mi capita spesso di guardare alla tv il canale RAI STORIA la sera a cena, e mentre il programma raccontava la roma degli anni 50 e 60, l’occasione è stata propizia per parlare con Daniele della nostra storia, di ciò che eravamo noi, i nostri genitori, i nonni, il paese, le abitudini. Lo sai Daniele che quando tuo nonno era piccolo, in tutto il paese c’erano più o meno 20 case? La Nostra via, ora piena di condomini ed abitazioni, aveva solo 4 case, immagina le persone di allora, i bambini quanta strada facevano per trovarsi assieme. La strada che ora fai per tornare da scuola, la facevo anch’io molti anni fa, solo che allora era un sentiero di terra battuta vicino un fossato in mezzo ai campi di grano. E non c’erano case nei paraggi ma solo campi e verde tutto intorno. Vedi Daniele, mi sono accorto in questi ultimi giorni, che passi il tuo tempo libero davanti alla TV al computer e la PSP, e fai scivolare via le tue giornate senza chiedere e parlare di te, di noi, da dove arriviamo e chi siamo. ‘Ma a me non interessa tutto questo’ mi risponde. Vedi Daniele, per quanto ti sforzerai di essere unico e speciale nella tua vita, ti accorgerai di portare dentro di te ciò che sono io, tua madre, i tuoi nonni. Conoscere loro è conoscere anche se stessi per imparare dai nostri errori ed essere migliori. Quando andiamo dai nonni non gli chiedi mai di raccontarti la loro storia. Ti siedi davanti alla TV aspettando che il tempo passi e voli via. Ma i tuoi nonni sono vecchi e non ci saranno per sempre. E quando non ci saranno più avrai perso la loro storia, i loro ricordi, i loro volti, e tutto ciò che loro sono stati sarà perduto. Anch’io che sono tuo padre, non pensare che sarò qui per sempre. Se dovessi avere un’incidente e non ci fossi più, che ricordo avresti di me, di ciò che sono, se non mi chiedi la mia storia, se quando ti racconto di me sei distratto e seccato perché vuoi guardare la TV?

‘Papa cosa dovrei ricordarmi di te? Forse che a 43 anni hai perso il lavoro ed adesso sei a casa triste e preoccupato?’

No Daniele, dovrai ricordarti di tuo padre perché a 43 anni, si è rifiutato di svolgere il lavoro richiesto dal proprio titolare che senza alcun scrupolo, pretendeva che affidassi lavori a persone ed aziende pur sapendo di non essere in grado di poterli pagare. Ma quelle aziende sono persone, famiglie, figli, e non posso far loro questo. Non posso. E ho deciso di rinunciare, di farmi mettere in cassa integrazione pur di non far del male. Di fare sacrifici ogni giorno per riuscire a sopravvivere pur avere la coscienza pulita e potermi guardare ancora allo specchio.

Vedremo Daniele, se un giorno dovessi vivere la stessa situazione, se avrai il coraggio di rifiutarti di svolgere il tuo lavoro quando questo fa del male agli altri. Se sarai capace di rinunciare ai sogni di gloria, al denaro, alla notorietà, pur di avere la tua coscienza pulita. Ci vuole coraggio sai, più di quanto tu possa credere.

 

 
 
 
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