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IL RICORSO ALLA CIG: UNA ANALISI

Post n°6 pubblicato il 07 Maggio 2014 da anna_maria_bruno

 

 

IL RICORSO ALLA CIG:  UNA ANALISI

 

Non passa giorno senza sentir parlare in TV, sui giornali  e  sui network della cassa integrazione guadagni: imprese che la chiedono; imprese che la perdono; politici che chiedono di aumentare il ricorso agli ammortizzatori sociali e di abolire la cassa  in deroga e lavoratori che aspettano  il sussidio da mesi senza ancora riceverlo, così come denuncia oggi il Governatore della Regione Toscana Rossi  sulla sua pagina FB: ""Il sistema degli ammortizzatori sociali in deroga deve essere riformato. Ma la vergogna è che da agosto i lavoratori in cassa integrazione in deroga non ricevono un euro di quanto è loro dovuto. ...Sono migliaia di persone in Toscana che vengono lasciate sole. Non si può andare avanti così.".

 

  • ORE AUTORIZZATE DI CIG (ANNI 2007/2013)

TIPOLOGIA

GIG

GIG

CIG

CIG

ANNO

ORDINARIA

STRAORDINARIA

IN DEROGA

TOTALE

2007

70.646.629

88.181.115

24.883.728

183.711.472

2008

113.024.235

86.688.660

27.946.759

227.659.654

2009

576.385.501

215.648.310

121.606.785

913.640.596

2010

341.802.613

485.812.295

370.201.259

1.197.816.167

2011

229.477.339

423.715.817

319.971.271

973.164.427

2012

335.603.725

400.284.270

354.766.227

1.090.654.222

2013

343.544.183

458.897.124

273.421.048

1.075.862.355

TOTALE

2.010.484.225

2.159.227.591

1.492.797.077

5.662.508.893

 

FONTE: Elaborazione propria su dati INPS

 

In effetti, il massiccio ricorso alla GIG avvenuto in Italia in concomitanza con lo scoppio della crisi finanziaria (ultimi mesi del 2008), sta scatenando non poche problematiche di ordine economico e sociale di cui, però,  nessuno parla, essendo comunemente ritenuta la panacea alla crisi e lo strumento indispensabile per controbatterla.

Ma è davvero così?

Prima di analizzare i diversi aspetti controproducenti dell'imponente ricorso alla GIC di questi ultimi anni, proviamo innanzitutto a chiarire la terminologia utilizzata nell'ambito dello strumento più utilizzato fra gli ammortizzatori sociali.

 

CIG

LEGGE DI ATTUAZIONE

AMBITI DI INTERVENTO

 

 

ORDINARIA

 

 

D.Lgs Luogotenenziale

n. 788 del 1945.

 

 

Integrare o sostituire la retribuzione dei lavoratori che vengono a trovarsi in precarie condizioni economiche per sospensione o riduzione dell'attività lavorativa

 

STRAORDINARIA

 

L. 1115/68  e succ. mod.

(L. 164/1975,  L.223/1991

L. 236/1993),

 

Fronteggiare gravi situazioni di eccedenza occupazionale che potrebbero portare a licenziamenti di massa con evidente ripercussione sul piano sociale

 

 

IN DEROGA

 

Circ. INPS 75 26/05/ 2009

 

Intervento di integrazione salariale a sostegno di imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione guadagni

 

 

 

Pur essendo  evidente e chiaro che la crisi in corso è  molto più imponente e strategica  delle crisi precedenti, oltre a mancare a livello di Sistema Paese  il confronto e il dibattito serrato e costruttivo  sulle cause alla sua base e sulle sue possibili soluzioni a breve, medio e lungo termine, gli strumenti utilizzati per controbatterla non si  discostano minimamente da quelli messi in atto in periodi precedenti. Le misure attuate, infatti,  ricalcano fedelmente quelle attuate in passato e finalizzate nello specifico:

  • a sostenere il reddito dalle famiglie in difficoltà economica,

  • alla concessione della CIG per le imprese in crisi;

  • alla concessione di garanzie e  di prestiti a tassi agevolati;

  • alla tanto discussa riduzione della pressione fiscale, sempre promessa ma in realtà mai attuata).

     

    Nella totalità delle misure anticrisi previste, la parte del leone spetta di sicuro alla CIG che a partire dall'ultimo trimestre del 2008,  ha subito  una vera e propria impennata di utilizzo,  così come dimostra la tabella sottostante.

     

    Tab.  NUMERO DI CIG AUTORIZZATE  (Anni 2007/2013)

    (Variazioni % Annue)

     

TIPOLOGIA

GIG

GIG

CIG

CIG

ANNI

ORDINARIA

STRAORDINARIA

IN DEROGA

TOTALE

2008/2007

59,99

-1,69

12,31

23,92

2009/2008

409,97

148,76

335,14

301,32

2010/2009

-40,70

125,28

204,42

31,10

2011/2010

-32,86

-12,78

-13,57

-18,76

2012/2011

46,25

-5,53

10,87

12,07

2013/2012

2,37

14,64

-22,93

-1,36

 

Fonte: elaborazione propria su  dati INPS

 

Secondo il parere di chi scrive il ricorso  alla CIG   è uno strumento valido ed efficace solo nel breve periodo;  occorre nel frattempo fare  in modo che la produzione si rimetta in moto e si ristabilisca la situazione ordinaria perché se no, con il solo ricorso agli ammortizzatori sociali, non si fa altro che posticipare i problemi per poi passare "dalla padella alla brace": l'ingente  ricorso alla cassa integrazione, infatti, non intervenendo sul lato della produzione (che anzi tiene ferma) e non affrontando e risolvendo in alcun modo i problemi di stagnazione delle vendite e di mancanza di ordini  riguardanti le imprese, se nel breve periodo ha l'effetto positivo di sostenere redditi altrimenti in caduta libera, nel medio a lungo termine non fa altro che peggiorare e complicare le cose.

            A parte  dover considerare le problematiche attinenti la perdita di ricchezza (e gli effetti sui prezzi) derivante dal calo  della produzione dovuto al fermo di tantissime aziende (e agli effetti nocivi provocati sulla vita quotidiana di chi, pur avendo al momento una minima sicurezza economica, deve pensare a cosa fare durante tutto  il giorno), nel trasferire sul bilancio dello Stato costi prima a carico delle imprese (vedi stipendi, oltre che contributi fiscali e previdenziali)  e non facendo nel frattempo nient'altro per risolvere i loro problemi  ripristinando la situazione ordinaria (produrre utili o almeno coprire i costi), non si fa altro che allargare la forbice degli effetti nocivi  provocati dalla crisi, a carico non più solo del settore privato ma anche del  settore pubblico (già di per sé assai fragile), nell'erronea convinzione (però diffusissima) che  le casse dello Stato siano un "pozzo senza fondo"  pagatrici  sempre e comunque.

 E' diverso tempo che mi chiedo cosa succederà alle finanze dello Stato  se questa situazione continuerà a protrarsi: da un lato il sostenimento  di  gran parte dello stipendio (e probabilmente dei relativi contributi)  di svariate centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti di aziende private, dall'altro  le entrate stanno per forza di cose progressivamente e drammaticamente contraendosi, dato che centinaia di migliaia di imprese che hanno sempre e regolarmente pagato imposte, tasse e contributi al 16 di ogni mese (IVA, IRE; IRES, contributi INPS, INAIL, tassa CCIAA, ..ecc. ecc.) e i cui pagamenti globali e più o meno regolari hanno sempre rappresentano la principale entrata fiscale dello Stato italiano, non solo non riescono più a pagare gli stipendi ai dipendenti, ma (da ancor prima) hanno smesso di pagare i tributi e i contributi fiscali e previdenziali.

Non dispongo al momento di dati a riguardo, visto che se si trovano dati relativi al numero di  ore di CIG utilizzate, non si trovano dati relativi alla spesa in Euro da parte dell'Inps e delle Regioni e alla diminuzione delle entrate fiscali, ma volendo fare come si dice un semplice conto del serva, se si   moltiplica  x 10 € (costo ipotizzato di un'ora di lavoro) le ore autorizzate  negli anni,  la relativa spesa in Euro è facilmente immaginabile (e pur non essendo quella effettiva, certo non se ne dovrebbe discostare in abbondanza).

 

ANNO

NR. DI ORE CIG AUTORIZZATE

MILIARDI DI EURO

 

2008

227.659.654

2.276.629.190

 

2009

 

913.640.596

 

9.136.405.960

 

2010

 

1.197.816.167

 

11.978.161.670

 

 

2011

 

 

973.164.427

 

 

9.731.644.270

 

2012

 

1.090.654.222

 

 

10.906.542.220

 

2013

 

1.075.862.355

 

 

10.758.623.550

 

TOTALE

 

5.478.797.421

 

 

54.787.974.210

 

Quasi 55 miliardi di euro, una cifra enorme, considerando che il ricorso alla CIG non affronta le cause alla base della crisi e ragion per il quale chiudono sempre più imprese - ultimamente anche il famosissimo pastificio AGNESI - e non attiene alcuna forma di investimento e spesa produttiva, trattandosi di misure di assistenza.

Se è vero che   "la matematica non è un'opinione", esistendo  il Dare e l'Avere in ogni contabilità (tra cui quella di Stato), questo sbilanciamento  tra  entrate e  uscite fiscali non può perdurare a oltranza, nè può essere scevro di effetti nocivi i quali, tra l'altro,  oltre ad essere visibili sulla consistenza del nostro sempre più ingente debito pubblico,  saranno sempre più visibili, cogenti e concreti, non essendo possibile ad oltranza che lo Stato paghi, oltre a quelli consueti, anche gli stipendi e i contributi a dipendenti di imprese private.

Pur avendo prerogative particolari, il bilancio dello Stato è come qualsiasi altro bilancio di un qualsiasi altro soggetto economico. Mi permetto di dire, quindi, che così come ogni "buon padre di famiglia", il nostro stato non può coprire le spese correnti tramite il ricorso all'indebitamento ad oltranza, né può permettersi ad oltranza di pagare stipendi ai dipendenti di imprese operanti nel settore privato. E' altamente urgente e necessario perciò  che si ricorra ad altri strumenti per affrontare e risolvere la crisi.

 

Anna Maria Bruno

7/5/2014

 

 
 
 
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