L'Anonimo

SOAVE BIKE: 251 esimo!!!

Partire con il 291 e finire 251 esimo può sembrare anche un bel miglioramento, di fatto la Soave Bike mi ha messo alla frutta, anche se posso dire di aver messo sui pedali quanto potevo. Nella lunga salita iniziale, quella che passa da Bocca Scaluce, mi sembra di aver fatto un ritmo molto simile a quello impostato con il Papataso mercoledì e questo mi ha fatto ben sperare per il proseguo della corsa. Il caldo e la fatica mi hanno però tagliato leggermente le gambe ai meno cinque dal gpm, dove ho perso definitivamente di vista il Diego Bertani che per parecchi chilometri ero riuscito a tenere a vista. Dal GPM comincia tutta un'altra corsa fatta di guida veloce a rilanci, una sorta di mangia e bevi per capirci. Al chilometro 32 becco il Bante appiedato da una foratura mentre stava facendo un buona corsa a ridosso del Papataso, un guasto meccanico che comunque gli lascia perlomeno la felicità di finire la prova. Prova che finisco anch'io senza infamia e senza lode, i segnali avuti in settimana mi avevano fatto pensare che si poteva fare un filo meglio, ho dato il mio massimo se vede che come al solito tanti i ghe na de più pace e amen!! Ottima l'organizzazione dell'evento, quindici edizioni non nascono per caso e a Soave sanno bene come organizzare un gran evento. Bravi gli allievi della scuola alberghiera che hanno gestito il pasta party veramente sopra le righe, bravi ragazzi!!!!

FACCIA DA ARU .....

Sappiatelo difficimente vi stanno facendo un complimento ....... .

L'obbiettivo alle volte può essere molto cattivo, e poco obbiettivo ahh ahh

Come dise me fradel: più forte che belo sicuramente!

TEST LAP SULL'XC DI TREGNAGO

Parte a tutto gas l'uscita di ieri da Soave volta ad andare a vedere il tracciato dell'XC di Tregnago ridisegnato per l'evento del 2 giugno. I venti chilometri che da Soave ci separano da Tregnago li percoriamo sulla dorsale della Soave Bike a ritmo velonoso, io sono praticamente a tutta e l'impressione è di andare anche abbastanza forte. Il Papataso ha qualche watt in più da giocarsi che mi costringe a un ritmo mai domo. Ore 19 siamo a Tregnago dove assieme al CSI facciamo una bella tornata del tracciato.

Intenso, questo l'aggettivo che mi viene al momento, intenso nel ritmo che ti costringe a fare e nelle emozioni che genera in alcuni passaggi da pelo, uno lo vediamo sotto nel quale sono protagonista ...

Si scende in picchiata e il fondo ieri umido non ha aiutato a prendere bene il passaggio successivo. Il percorso è ricco di passaggi tecnici alcuni anche artificiali che non sono impossibili ma richiedono giusta determinazione e tecnica, come in questo sotto ...

Finisco il giro decisamente provato, come si vedrà nella foto questi percorsi generalmente però necessitano di diversi giri per assimilarli per me era il primo e l'espressione e abbastanza eloquente ........

Se vi piace l'XC di certo con questo percorso non sbagliate!!

IL DADO E' TRATTO!!!!

La sfida con l'estremo, spesso questa ha animato gesta eroiche di piccoli uomini al cospetto di grandi imprese, sfidare l'estremo spesso e volentieri significa mettersi di fronte ad uno specchio per conoscerci ancora più profondamente.

E l'estremo per me sarà guarda caso da rincorrere sui pedali cavalcando il ritorno della Legend nel suo percorso più lungo, l'Extreme di 125 chilometri.

Non è stata una decisione facile, ci sono in ballo diciassette partecipazioni a questa corsa tutte andate a buon fine di cui quattro sul percorso più lungo, fallire sarebbe una macchia proprio nella corsa in cui sono nato ciclisticamente. Metto in gioco quindi tutta la mia carriera, ed anche il Lessinia Tour di quest'anno, in una sfida più personale che altro. Palcoscenico maestoso della diatriba sarà la Lessinia, che ancora una volta ospiterà questa avvincente storia sui pedali. Non sarà una corsa, ma UN VIAGGIO, e solo interpretandola così so che potrò arrivare all'ultimo chilometro!!!

TANTI AUGURI E ME .... CHE SON LO RE .......

AAAAAAA cercasi giovane disperatamente .............

ECCOLO!!!! 

sulla soglia dei 42 carnevali, che a dir il vero in ricordo tutti ......

posso ancora vantare su un fià da leoni .....

bestia ho steso il "2" vacci che fià!!!

Auguri anche a mio fratello che fare pure lui 42, dai che se se mettemo insieme rivevo alla pension sa doman!!! 

PROSSIMA CORSA ........

Soave bike, una classica dell'est Veronese un'anteprima di quello che ci aspetta lo si vede nel video dello scorso anno, via alle immagini ...

"LA SOCA DEI PESO"

Ancora una volta a Velo Veronese per rispondere presente alla chiamata del ceppo storico della mia famiglia, "La Soca dei Peso" che tradotto fa circa "il Ceppo dei Pezzo". Un bel numero di parenti che fa sempre piacere rivedere, che possiamo notare in questa foto intitolata:

UN PEZZO, FRA I PEZZO!!!

chiudiamo con un bel dolce a tema e un grazie ai tanti intervenuti a questa bella giornata ...... alla prossima!!!

USCITA DI DISLIVELLO

Salita, anzi no salite, un piacere che mancava da tempo, fare una, due, tre, quattro ascese tutte nello stesso giro, mancava da tempo.

Il meteo è li incerto se pioverti addosso così con il Papataso si decide per un giro di salite collinari, magari belle toste giusto per tribular anche senza salire molto. La più facile alla fine sarà il Pian di Castagné che grazie al ritmo tenuto risulterà la più difficile. 16'25” per arrivarci su da giù, con il Papataso che scandisce un passo giusto / tirato per me regolando l'andatura in base al mio respiro. Fatica qua fatta veramente tanta, le gambe erano ancora legnose ma tutto sommato quando vedevo la velocità sempre prossima ai 20 orari ero pure felice ….. soffrendo ovviamente.

La San Cassino è la seconda asperità di giornata, se non hai la compact o una bella scala dietro è meglio che lasci stare ha una pendenza molto cattiva e molto costante, me la sono giocato tutta con il 34/27 34/24 tentando pure un allungo sul Papataso che mi tien comunque sotto controllo.

Arriviamo così nella vallata di Tregnago che ci conduce alla salita più lunga di giornata quella che passando da Campiano ci porta su ai Finetti. Probabilmente la salita fatta più tranquilla del giro con il finale su un tratto decisamente scivoloso che costringeva a pedalare seduti.

Scendiamo da Catignano per arrivare a San Giovanni dove ci attendo tanta acqua e un vento contrario così forte che ci induce a prendere la salita per Castelcerino. Anche questa con delle punte toste, ma che in 4 chilometri ti fa sbrigare la formalità con la vallata dell'Alpone per scollinare verso Soave.

Da Soave il più è fatto resta solo da prendere acqua fino a casa per chiudere un gran bel giro con quasi 1.800 metri di dislivello.

Sono i giri che più mi danno più soddisfazione questi, salite secche e dure su strada stretta in rapida sequenza danno molta adrenalina all'uscita, e se a piovuto be tanto peggio per meteo, noi abbiamo pedalato uguale!  

AAAAA CERCASI

Patenti usate ma in buono stato ..................

Ma alle volte penso che la patente qualcuno l'abbia veramente comperata su postal market .... questo le proprio un mito, con decine, decine e decine di posti liberi a disposizione, di cui almeno cinque a soli pochi metri ecco che el nuvolari del volante ti piazza l'auto sulle strisce, di traverso e davanti ad un passo carraio ...... ma cose? la gare per perdere più punti con una sola manovra????

Ma si sa ognuno fa le sue bischerate al volante e nel mio quartiere il must è rappresentato da diversi fautori del FAMILA  che con due parcheggi scoperti a disposizione e uno coperto vanno a parcheggiare in divieto di sosta nello spazio riservato al passaggio dell'autobus. I giorni che gongolo è quelle due, tre volte all'anno che la nostra carissima polizia municipalizzata passa a metter giù i foglietti gialli ai fortunati possessori della auto. MA IO DICO, MA PORCA DI QUELLA PUTTANA, MA SE VOLETE RISOLVERE IL DEPITO PUBBLICO, NO DUE TRE VOLTE ALL'ANNO, DOVETE PASSARE DUE TRE VOLTE AL GIORNO che così si vede se finiscono prima i foglietti gialli o si stufano prima i nuvolari del volante. W l'ITALIA sempre, popolo del bengodi di burattin e salti in banco!!!

IL CIRCUITO DELL'ACQUA ....

Pedalare sotto l'acqua si può è una cosa che sta al ciclismo come gli oro saiwa al latte, l'importante le farlo con un minimo di cognizione di causa. Evitare di andare troppo distante aiuta di certo il rientro, così la tappa di ieri l'ho vissuta tutta sul circuito Soave-San Vittore-Costeggiola-Soave, praticamente una tappa a chilometro zero appena fuori dalle porte della ditta. Cinque giri più il trasferimento hanno portato a quaranta i chilometri fatti e visto che oggi e domani facile che non si pedala va ben così.

e poi al giro di acqua ne prendono parecchia di più .... quindi .... ridi che la mamma la fatto i gnocchi!!!