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CREATIVITA' e STABILITA'

Post n°54 pubblicato il 04 Marzo 2009 da ultimomitlu

Se esistessero solo le ABITUDINI, tutto si ripeterebbe sempre uguale, all'infinito...ma  se avessimo solo CREATIVITA', nulla potrebbe apparire stabile. L'EVOLUZIONE dipende dal bilanciamento tra stabilità e creatività...le LEGGI, ad ogni livello, servono a creare un'INTESA, ma non sono mai né eterne, né assolute.

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Commenti al Post:
pendrakon
pendrakon il 06/03/09 alle 11:24 via WEB
E' VERO: INDISPENSABILE LA CREATIVITA' NELLA VITA, POICHE' RENDE SPECIALE ANCHE L' INAPPARENTE... C'E' LA CRISI?? EBBENE, ALZIAMOCI LE MANICHE E UTILIZZIAMO L' INNEGABILE CREATIVITA' ITALIANA!!!
 
daredevil665
daredevil665 il 06/04/09 alle 19:42 via WEB
Il bene, il male e la legge La legge s'impone con il terrore della punizione ma essa, molto spesso, non è che il "rattoppo ritardato" della società sulle voragini di una mancata educazione...così l'uomo si ritenga responsabile anche degli errori altrui quando all'altrui educazione non partecipa.... Poiché se si ritiene che ognuno debba avere il diritto di far parte di una comunità educata, proprio per questo, nel proprio ideale di educazione, il principio primo, o prima preoccupazione, dovrebbe essere di diffondere la medesima educazione, il principio secondo "non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te" che si rifonde al principio primo cioè non far mancare agli altri ciò che non vorresti mancasse a te per essere in armonia nella società: l'educazione. L'educazione è l'insieme dei principi che ritornano utili a tutti e quindi in essa si riflette il concetto di bene. Il concetto di male si riflette nell'illusione egoistica di un ritorno utile. L'educazione si è sviluppata in contrapposizione al desiderio laddove l'appagamento di un desiderio andava a ledere il principio secondo e il suo fallimento è il mancato rispetto del principio primo; Nel mondo animale la legge è la legge della natura dove gli animali uccidono per nutrirsi, per difendere il proprio territorio o per assicurarsi l'accoppiamento e questo comportamento è sempre uguale da milioni di anni. Agli occhi dell'umanità la natura può sembrare crudele ma la natura stessa, per poter mantenere attiva ogni sua parte in questo mondo, ha avviato questo meccanismo; essa è il meccanismo stesso. Forse, perchè la natura si è voluta assicurare che in ogni sua parte esistesse la possibilità di riprodursi, cioè di non perdere quello stato di cose che ha raggiunto con l'evoluzione, ha così inserito nel codice genetico il fatto che ogni individuo deve assicurare la continuità della specie con il sintomo della "paura" di non riuscirci e le relative reazioni di fuga o di lotta e, forse allo stesso scopo e in parallelo, una spinta egoistico - narcisistica o amor per sé. Sia nell'uomo che nell'animale esiste il "principio di piacere" (vedi Freud in "Al di là del principio di piacere") ossia quella spinta a fuggire un qualsiasi stato di sofferenza, forse perchè sofferenza può significare, già nel profondo del nostro inconscio, pericolo di morte. L'uomo, però, è capace di modificare le proprie azioni nel tempo per la presenza del meccanismo dell'intelligenza, ma sopratutto per una differenza sostanziale: nel mondo animale esisterebbe, quasi esclusivamente, il desiderio primario di sopravvivenza mentre nell'uomo, una volta appagato lo stesso desiderio primario, subentrano i desideri della psiche per quali il meccanismo intelligente cerca il modo di appagarli ed è la natura che ci ha dotato di questa struttura psichica. Tale capacità ha due risvolti principali: 1) consente di plasmare la natura secondo i propri desideri, di scoprire in essa verità e di raccogliere e provocare emozioni attraverso l'arte. 2) rende l'uomo, a differenza degli animali, consapevole della propria morte; tale consapevolezza provoca una sofferenza psichica, più o meno inconscia, e crea nell'uomo stesso il desiderio di fuggire dalla morte. Fuggire dalla morte però è impossibile e soprattutto dare un senso alla sopravvivenza in vista di una fine è l'angoscia dell'uomo. Così la psiche umana cerca di appagare il desiderio di avere un senso, costruendosi i miti e le religioni, oppure, in contrapposizione ai miti e con libero sfogo della spinta egoistico - narcisistica, uno sfrenato attaccamento e accumulo di cose materiali, pensando che oltre la vita non esista un seguito; che convenga o che il senso della vita sia di godere al massimo nell'arco temporale della vita stessa. Per questo motivo ci si limita egoisticamente alla visione di un mondo offerto al proprio piacere e che quindi, in suo nome, sia "naturalmente" giusto prevaricare i principi dell'educazione o di imporre una propria visione del mondo, incuranti delle visioni altrui; ma l'uomo è animale sociale quando il desiderio di appartenere alla società, di esservi riconosciuto nel valore, e di non essere offeso dalla maleducazione, è appagato, al contrario esso si emargina o si rivolge contro di essa; per cui ogni azione egoistica inaugura il malessere nelle società che aumenta fino al punto di mostrarsi al mondo con i relativi "interessi": Gli ultras, i ragazzi del cavalcavia, i black block, gli strani casi di figli che sterminano le famiglie, la droga ecc.. Abbiamo un valore e un potere immenso, dono della natura nella psiche, che consiste nel meccanismo dell'intelligenza atto a servire il desiderio... L'educazione favorisce la costruzione di una coscienza o rapporto tra l'Io e il Super-Io, riflesso della medesima educazione... segue tratto da un mio post.... "Dove nel mondo animale non si fa distinzione di età e di sesso, nel mondo umano si comincia a parlare di perversione e di pedofilia. Ma alla natura appartiene anche il Super-Io o consigliere e giudice morale; la natura lo ha previsto nel compito di dare una regola a qualcosa, che sorgendo dall’inconscio, senza di esso, non conoscerebbe ostacoli; il tentativo stesso della natura di infondere un senso comune di un modo di vivere; perché la natura umana, a differenza di quella animale, possiede una capacità chiamata intelligenza che, anch’essa, se non guidata da un giudizio, potrebbe condurre all’autodistruzione; quindi se la nostra coscienza è la conseguenza della presenza di un Super-Io, proprio ad esso dobbiamo il successo del poter continuare a vivere. È quindi la natura che, avendoci donato la potenzialità di tante emozioni, di tante pulsioni e di altrettante possibili soddisfazioni, è costretta a darci anche uno strumento che consenta di non cader vittime di noi stessi; ma, essendo il Super-Io il riflesso più o meno nitido nella psiche di un mondo esterno che è differente tra i luoghi della terra, e il frutto dell’insegnamento dei genitori, della scuola e della “strada”, le cause delle sofferenze dell’Io sono relative al mondo umano di appartenenza; è per questo motivo che ogni società ha i suoi mali; e la coscienza, che è il rapporto tra Io e Super-Io dove la scelta dovrebbe condurre alla difesa della vita, è l’unica forza in grado di modificare, attraverso l’apprendimento e l’utilizzo della ragione, un Super-Io scarno e malato dove tutto è il contrario di tutto e tutto è consentito; una coscienza capace di capire che il modello di riferimento esterno, o Super-Io collettivo, al quale il proprio Super-Io interiore si è ispirato, è malato, è corrotto." F.G. 06/04/2009
 
daredevil665
daredevil665 il 07/04/09 alle 12:09 via WEB
In definitiva, l'educazione della civiltà non parte dalle leggi per effetto del terrore della punizione o dal divieto, che spesso è l'input per la trasgressione laddove esiste un'insoddisfazione, bensì dalla comprensione che quelle semplici regole di comportamento non tradiscono le aspettative di nessuno; Spesso i governi maleducati tradiscono le aspettative di una parte della società per privilegiarne un'altra e sono così costretti ad erigere lo scudo, mai sufficientemente ampio e veloce, della legge sui mali da essi creati.
 
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