ATEGODITODEVAGHE

METZ E CREMONA RICORDANO I VIGILANTES

I LAVORI PIU' STRESSANTI

Il sito statunitense CareerCast.com ha stilato una classifica in base ai seguenti fattori di stress: viaggiare, scadenze, sottoposizione al giudizio altrui, competitività, pericoli, rischio per la propria vita, rischio per la vita di altre persone, contatto col pubblico e sforzo fisico.

1. Soldato
Anche se un soldato può essere adibito a mansioni di vario genere, passando dal servire il cibo in mensa al combattere in prima linea e al dissotterrare mine, questa professione ottiene il massimo punteggio in quanto a stress. I doveri e i rischi con cui un soldato si confronta ogni giorno sono decisamente snervanti.

2. Pompiere
Che sia un palazzo in fiamme, un incidente stradale o il recupero di un gatto su un albero, il pompiere mette sempre a rischio la propria vita per salvare quella altrui. L’alto grado di pericolo insieme a costanti decisioni di vita o di morte consegnano a questa professione il secondo gradino del podio.

3. Pilota di linea
Garantire la sicurezza dei passeggeri, rispettare gli orari, affrontare emergenze e perturbazioni sono decisamente fattori di stress. Se a ciò aggiungiamo ore lavorative irregolari e rotte che conducono da una parte all’altra del globo, con inevitabili problemi di jet lag, si capisce perché il pilota di linea è al terzo posto nella classifica.

4. Generale Militare
Un Generale è un leader di alto livello nelle forze armate. Comanda le truppe nell’addestramento e nella battaglia vera e propria, assumendosi la responsabilità della vita o della morte dei suoi sottoposti e assoggettandosi ad un continuo pericolo. Decisamente stressante.

5. Poliziotto
Proteggere i cittadini dalla delinquenza e investigare su attività criminali di vario tipo non è di certo rilassante. Il poliziotto lavora col pubblico, svolge un ruolo di prevenzione del crimine e di educazione, e risponde per primo in caso di incidenti seri o di eventi pericolosi. L’essere un costante bersaglio di criminali e fanatici rende quello del poliziotto un lavoro che mette davvero sotto pressione.

6. Coordinatore/organizzatore di eventi
Ebbene sì. Pianificare la logistica e tutte le attività legate ad un evento può essere piuttosto stressante. Tante responsabilità oltre che elevate possibilità di fallire ed essere sottoposti al giudizio degli altri sono elementi che generano forte stress nell’organizzatore di eventi.

7. Responsabile Pubbliche Relazioni
Creare e mantenere un’immagine positiva verso il pubblico di imprese, associazioni no profit e agenzie governative può rivelarsi molto logorante. Fare presentazioni e parlare di fronte a molti interlocutori, affrontare un’elevata e dura competizione, sottoporsi ad una grande visibilità e rispettare scadenze stringenti. Ecco altre fonti di stress per il PR, il quale può essere anche chiamato ad interagire con operatori dei media potenzialmente ostili.

8. Dirigente aziendale
Soprattutto nell’attuale situazione di crisi economica, il dirigente aziendale si trova spesso ad affrontare decisioni difficili (come i licenziamenti) e ad elaborare politiche e strategie d’impresa complesse. A lui è richiesta una profonda conoscenza di materie e ambiti anche molto diversi tra loro, oltre che una certa dose di nervi saldi nell’affrontare scelte che influenzano necessariamente la vita dei dipendenti.

9. Fotoreporter
Armati di macchina fotografica, i fotoreporter sono in prima linea in situazioni di pericolo, come incendi, battaglie e scontri armati. Rischi elevati, scadenze restrittive e possibili problemi tecnici possono essere causa di grande stress.

10. Tassista
Molto spesso nei film “made in USA” l’innocente tassista si ritrova ad affrontare inseguimenti, sparatorie, furti e altri crimini. Guidare da una parte all’altra della città, anche nelle zone più malfamate,  facendo salire sulla propria auto perfetti sconosciuti può essere snervante. Considerando poi il dover affrontare ogni giorno il traffico caotico e l’insoddisfazione dei clienti, si comprende quanto può essere sfibrante questo lavoro.

NUOVA FIAMMA PER BALOTELLI?

Si chiama Desiree Busetto, mestrina, una velina mancata.

MISS PUGLIA VS FRIZZI

Era considerata tra le favorite e forse lei stessa ci credeva moltissimo. L’eliminazione da Miss Italia è giunta quindi in modo del tutto inaspettata e la concorrente pugliese Alessandra Monno si è lasciata andare ad uno sfogo, forse “praticato” da ognuno di noi, ma sicuramente un pò disdicevole se ci sono delle telecamere ad inquadrarti. Un vaffa con destinazione “universale” che ha finito con l’aumentare le polemiche sulla serata finale del concorso. Come consolazione però, Alessandra Monno ha portato a casa le fasce di Miss Miluna e Miss Tv Sorrisi e Canzoni. Intervistata da QuotidianoPuglia.it la ragazza ha avuto modo di tornare a parlare dell’incidente (se così vogliamo chiamarlo). Per parte sua non conferma ne smentisce ma si limita a dire: “Non ricordo, ma mi hanno riferito che avrei detto: vaff… brutte m… Quando si è nervosi e non si condivide ciò che accade può succedere che qualcuno dica cose senza rifletterci”. Viene da chiedersi se magari ci fossero uno o più destinatari chiaramente identificabili; “Non era diretta verso qualcuno in particolare, ma era indirizzata verso la gente che si è permessa di parlare senza saper nulla, basandosi soltanto sui successi del mio percorso”. Insomma uno sfogo contro pettegolezzi e contro le “ragazze cattive”. In cuor suo Alessandra non aveva già condiviso diverse eliminazioni, come quella di Miss Lazio, Silvia Bella, con cui è riuscita a creare un buon legame. Evidentemente essere tra le favorite non ha portato bene; “queste voci in genere danneggiano. Dopo che ho vinto le fasce sono stata definita raccomandata, poi dopo l’esclusione sono rimasti tutti muti. Ho detto in diretta che la mia esclusione era la dimostrazione che su di me erano state dette solo cattiverie”. In ultimo, nonostante sia già stata richiesta per un film, assicura che non ha intenzione di fare passi più lunghi della gamba ed in generale non ha idee precise sul suo futuro professionale. La sua vita, dice, rimarrà la stessa di prima.

EX PORTIERE DEL FLAMENGO DA IN PASTO AI CANI I RESTI DELL'AMANTE

Avrebbe sequestrato, torturato e infine ucciso la sua amante: poi ne avrebbe dato i resti in pasto ai suoi rottweiler per togliere ogni traccia dell’omicidio. Queste le accuse per Bruno Fernandes De Souza, portiere di calcio brasiliano ed ex star del Flamengo. In realtà Fernandes De Souza è già in carcere per il sequestro della donna, un'attrice di 25 anni di nome Eliza Salmudio. L'ex portiere del Flamengo sta scontando quattro anni e mezzo ma ora le cose si aggravano ulteriormente, perché le accuse dei pubblici ministeri si sono parecchio aggravate. Secondo la ricostruzione dei fatti, formulata dagli investigatori, il corpo della ragazza, che non è mai stato ritrovato, è stato in parte dato in pasto ai cani del calciatore e in parte “nascosto” dentro il calcestruzzo. Si tratterebbe quindi di un omicidio premeditato avvenuto nel 2010. Bruno, come scrive Leggo.it, avrebbe coinvolto otto persone per sbarazzarsi della ragazza che era rimasta incinta dopo una notte di amore clandestino. Tra queste otto persone ci sarebbe stata anche la moglie. Per “ripulire il suo onore” Bruno avrebbe sequestrato la ragazza, assistito a barbare torture a cui Eliza è stata sottoposta. E una volta morta avrebbe pianificato e messo in atto l’occultamento del corpo. A quanto pare, quando la giovane aveva comunicato di essere incinta, Bruno avrebbe reagito molto male, ordinandole di abortire. Ma la ragazza ha rifiutato. Bruno ha portato a compimento il suo macabro progetto dopo il parto. Il piccolo Bruninho oggi ha due anni ed è stato affidato alla nonna materna dal tribunale minorile.

(LIBERO)

VODKA E RUM AL METANOLO,19 MORTI IN REPUBBLICA CECA

Pensavano di aver acquistato al supermercato vodka e rum. Diciannove persone sono morte (sedici in Repubblica Ceca, due in Polonia e una in Slovacchia) dopo aver bevuto alcolici di contrabbando, contenenti metanolo chimico industriale, che sono stati anche la causa del ricovero ospedaliero per avvelenamento di altre 24 persone. La polizia ha arrestato un uomo di 36 anni coinvolto nella distribuzione delle bevande. Secondo quanto riferisce la Bbc, l'azienda proprietaria del marchio di alcolici si è giustificata dichiarando che le etichette delle bibite incriminate erano contraffatte, e pertanto l'azienda non era responsabile del loro contenuto. Alcune delle persone finite in ospedale hanno perso la vista dopo aver bevuto le bevande incriminate. Numerosi pazienti sono tenuti in coma farmacologico. Misure di emergenza sono state prese dalle autorità locali, che hanno imposto il divieto di vendita di superalcolici. Proseguono intanto le ricerche per individuare l'origine delle bevande avvelenate. Un caso che ricorda molto quanto accadde da noi il 17 marzo 1986: l'ingestione di vino al metanolo, prodotto dall'azienda Ciravegna nel Cuneese, causò l'avvelenamento e l'intossicazione di parecchie decine di persone, per la maggior parte risiedenti in Lombardia, Piemonte e Liguria: alla fine vi furono 23 morti, mentre altri riportarono danni personali gravissimi, dalla cecità a patologie neurologiche.

(CORRIERE)

LA VERITA' SULLA STRAGE DI SHEFFIELD, 23 ANNI DOPO

Colpa di quegli hooligan ubriachi, bestie irresponsabili, non paghe di quanto già avevano combinato nella maledetta notte dell'Heysel, i 39 morti nella finale di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool. Fu facile il 16 aprile del 1989 trovare il colpevole: dopo che la sera prima 95 tifosi dei Reds (ancora) avevano perso la vita a Sheffield, nella semifinale tra il Liverpool e il Nottingham Forest, schiacciati e soffocati nella calca, la più grande tragedia dello sport inglese. Il Sun, la stampa britannica tutta, titolarono subito a quattro colonne l'indomani: «Gli ultrà del Liverpool, decisi a entrare a tutti i costi allo stadio, anche se non c'era spazio, hanno perfino rubato i portafogli ai compagni morti sugli spalti, hanno addirittura urinato sui cadaveri». Trascinandosi dietro, in questa frettolosa versione dei fatti, i quotidiani di tutto il mondo. Ma che le cose non fossero andate come a Bruxelles, che le responsabilità del massacro dovessero ricadere sulle forze dell'ordine, sulla mancata sicurezza, sui soccorsi insufficienti era un dubbio che si era insinuato subito nell'opinione pubblica d'Oltremanica. Sicuramente era una certezza per i famigliari dei morti che l'hanno sempre sostenuto. Ora è una verità che ha costretto perfino il premier Cameron a chiedere scusa ai parenti delle vittime. Due volte. «Per l'incapacitá di proteggere le vite dei loro cari l'imperdonabile attesa per arrivare alla verità». Le scuse vengono dopo la pubblicazione di un report indipendente di 395 pagine. La relazione, che potrebbe costituire la base per una nuova inchiesta, ha chiarito che i tifosi del Liverpool «non sono stati la causa del disastro». L'apertura di un cancello del settore Leppings Lane End dello stadio di Hillsborough segnò l'inizio della tragedia. Migliaia di supporter dei Reds, rimasti fuori dall'impianto, cercarono di riversarsi sugli spalti già gremiti. Secondo le inchieste ufficiali, alle 15.15 tutte le 96 vittime erano già decedute. Ora, invece, si scopre che 59 erano ancora vive e anche almeno 41, secondo il report, avrebbero potuto essere salvate se avessero ricevuto soccorsi tempestivi. Il lavoro del Panel accende i riflettori su «evidenti lacune operative» e specifica «in maniera definitiva» che i tifosi del Liverpool «non hanno causato e non hanno contribuito alla morte» delle vittime, come sostenuto a più riprese dalle forze dell'ordine. Si punta il dito, in particolare, verso la polizia del South Yorkshire che avrebbe anche imbeccato alcuni media fornendo versioni parziali e infondate. Le inchieste ufficiali sarebbero state macchiate dalle «modifiche significative» apportate a 164 testimonianze, con l'obiettivo di assolvere agenti e soccorritori da evidenti responsabilità. L'analisi dei documenti, compresi filmati televisivi, ha mostrato che «i pochi isolati episodi di comportamenti aggressivi e di abusi verbali» dei tifosi «erano causati da frustrazione e disperazione. La stragrande maggioranza dei fans sul terreno di gioco cercava di aiutare i soccorritori e portava via morti e feriti». No, nessun hooligan ubriaco e nessuna bestia irresponsabile.

(CORRIERE)

I GOL DELLA SERIE A LI VEDREMO PRIMA SU CIELO, E POI SULLA RAI

Sarà Cielo a trasmettere i gol in chiaro della serie A per questa e le prossime due stagioni del campionato. La Lega professionistica di serie A ha annunciato di aver ceduto a 'Cielo', canale 'free' di Sky (visibile sul digitale terrestre e sul bouquet satellitare della pay tv), i diritti del pacchetto 6A, che contiene - tra l'altro - i collegamenti in diretta prima e durante le partite e le interviste in diretta nel post-gara. Cielo ha acquistato dalla Lega A i diritti per il triennio 2012-2015 per la trasmissione in esclusiva in tutto il territorio nazionale degli highlights della serie A. In particolare, il canale visibile sul digitale terrestre trasmetterà per primo e in esclusiva, dalle 18 alle 18.15 della domenica, i gol in chiaro del campionato di calcio di serie A e sarà anche la nuova 'casa' televisiva in chiaro della domenica pomeriggio in diretta dagli stadi della Serie A.

(SKY)

LA MASCOTTE DEI MONDIALI DI CALCIO DEL 2014

Una rara specie di armadillo e' destinato ad essere la mascotte ufficiale dei Mondiali 2014 in Brasile. La Fifa ha gia' registrato la licenza della mascotte sul sito europeo dei marchi, martedi', subito dopo che il disegno animato e' apparso sulla tv brasiliana nel programma 'Fantastico'. Il 'Tolypeutes tricinctus' o 'tatu-bola', e' un mammifero in via di estinzione, originario del Brasile. La peculiarita' di questo tipo di armadillo e' la capacita' di mimetizzarsi e rotolare sotto forma di palla, per difendersi in caso di pericolo. Il nome della mascotte sara' deciso attraverso un sondaggio via internet cosi' come e' stato per "Brazuca", il nome scelto per il pallone dei Mondiali 2014. L'armadillo e' stato scelto come mascotte del torneo dal Comitato organizzatore dei Mondiali di Brasile 2014 a seguito di una campagna di protezione delle specie locali a rischio estinzione, dell'associazione Caatinga.

IMBOSCATA AL PULLMAN DELL'ARGENTINA

Un'imboscata in piena regola quella che hanno teso al pullman dell'Argentina i tifosi del Peru'. Il mezzo sul quale viaggiavano Messi e compagni e' stato preso di mira con sassi e mattoni che hanno mandato in frantumi i vetri. Per fortuna tanto spavento ma nessun ferito ne' tra i calciatori ne' tra i componenti dello staff. L'imboscata e' stata tesa allo Stadio Nazionale dopo la rifinitura sul terreno di gioco che ospitera' la partita contro il Peru'. Dopo questo episodio la polizia peruviana ha rafforzato le misure di sicurezza.

(AGI.IT)

ANIMALISTI VS STONER

A Misano è diventato subito protagonista. Stavolta però a fare notizia non sono le imprese su moto di Casey Stoner, visto che il campione australiano è finito nel mirino di un'associazione di animalisti, la  'Centopercentoanimalisti'. Sotto accusa la sua passione per caccia e pesca, intollerabile per gli animalisti che hanno affisso uno striscione sul muro di cinta del circuito. Nell'immagine c'è il pilota e accanto quelle di pesci e animali morti, più una scritta in inglese: «Questo sarebbe un campione?». «Stoner - afferma l'associazione in una nota diffusa per spiegare il loro gesto - esprime il suo 'amore' per la natura distruggendo e uccidendo. Inoltre, la caccia che lui pratica in Australia è quella con arco e frecce. Un tipo di caccia particolarmente crudele». E poi un'altra stoccata, stavolta di tipo calcistico: «In questa sua insana passione, Stoner ricorda Ibrahimovic: un altro che dedica tempo libero e soldi per andare ad assassinare animali in ogni parte del mondo. La caccia è un'attività sadica, dannosa, immorale».

(CORRIERE DELLO SPORT)

ONORE A VITTORIO COLO'

A 101 anni, Vittorio Colò, si è suicidato lasciando un biglietto laconico: “Voglio morire”. Da sei anni aveva abbandonato l’atletica, dopo quasi 80 anni di attività e dopo un’operazione alla gamba  ed era caduto in una profonda depressione. Non sopportava più l’idea di non poter correre, di non poter praticare sport. Lo sport però gli mancava e allora ha deciso di farla finita. Per due decenni aveva indossato la casacca degli Amatori Masters Novara, partecipando alle gare master nazionali e internazionali. Dopo una carriera incredibile nell’atletica fatta di titoli mondiali vinti a più di 90 anni nel 2004 in Germania nel salto in lungo, in alto, triplo e 60 metri piani, è arrivata la malattia. Le gambe, troppo deboli, non gli consentivano più di fare atletica. Anche dopo l’intervento per un’aneurisma all’arteria femorale aveva sperato di poter tornare a correre, ma una volta capito che la sua carriera sportiva non poteva più riprendere, ha perso la voglia di vivere. Domenica Vittorio Colò, dopo aver assistito alla messa nella chiesa vicino a casa sua, si è puntato la pistola alla testa e ha sparato.

(QUOTIDIANO PIEMONTESE)

SOMIGLIANZE

SGARBI AGGREDITO? NO, DENUNCIATO PER ATTI OSCENI

Non più tardi di 48 ore fa la notizia che l’ex sindaco di Salemi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, era rimasto vittima di una aggressione con una tazza di caffè bollente versatagli addosso da uno sconosciuto, salvo doversi quasi denudare in pubblico per evitare scottature. E’ di oggi la notizia invece che il critico era già nudo quando la cosa è accaduta e che il denunciato è lui e non c’è nessun aggressore. Il fatto è avvenuto in un agriturismo di Mazzarone, nel catanese, dove Sgarbi si trovava per ritirare un premio per il suo lavoro di critico d’arte e per la sua attività da sindaco di Salemi (che per la verità non gli dovrebbe fare molto onore visto che il Comune è stato sciolto per inquinamento mafioso). All’indomani del premio dall’entourage di Sgarbi era stata fatta uscire la notizia che l’ex sindaco era stato sorpreso alle spalle, mentre usciva dalla piscina dell’agriturismo dove era ospite, da una persona che dapprima lo aveva colpito alle spalle e poi gli aveva versato addosso del caffè bollente, tentando poi di aggredirlo fisicamente. Oggi la versione dei fatti è cambiata radicalmente: c’è infatti una denuncia alla Procura di Caltagirone, inoltrata dai carabinieri di Mazzarone, che racconta tutt’altro. Sgarbi risulta denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Il critico sarebbe infatti finito in mezzo ad una rissa perché rimasto in mutande davanti agli altri ospiti dell’agriturismo: famiglie, con donne e bambini, dopo aver fatto il bagno con un costume poco adeguato. La cosa questa ha suscitato la veemente reazione dei presenti, e, viene facile immaginare, l’altrettanto reazione, sconsiderata, di Sgarbi che ha continuato a camminare sul bordo piscina, facendosi fotografare. L’ex primo cittadino non ha voluto dare ascolto alla proprietaria del residence, Marcella Zago, e avrebbe risposto dicendo che non stava facendo nulla di male salvo poi sistemarsi davanti al tavolo di una ventina di persone tenendo la patta del boxer aperta. “Gli era stato fatto notare che quel suo comportamento era offensivo – dice la Zago – e lui ha risposto con insulti”. Sono state le persone che si sono trovate il critico d’arte praticamente nudo davanti a cominciare a protestare, ma ad aggredire sarebbe stato proprio l’ex sindaco di Salemi.

(IL FATTO QUOTIDIANO)

STOP AGLI SPOT INGANNEVOLI?

TASSA SUI TATUAGGI

E’ recente la notizia circolata su internet riguardante una eventuale tassa da far pagare a tutti coloro che sono desiderosi di avere nuovi tatuaggi sulla propria pelle. Lungi da me lo screditare l’informazione o il bollarla direttamente come fake (anche se girando per il web risulta sia davvero un fake), la troverei una tassa alquanto stupida visto che, in teoria, i tatuatori dotati di studio già pagano le tasse per il lavoro svolto e questa si troverebbe ad essere quindi una seconda tassa sullo stesso “bene”…la cosa mi lascia parecchio perplessa… In ogni caso, vi propongo qui un estratto dell’articolo da cui ho letto la notizia: “Dopo una riunione fiume tra il Presidente del Consiglio Mario Monti e i ministri Passera, Profumo e Cancellieri, si è deciso di adottare una nuova tassa che presto potrebbe essere ripresa anche dagli altri paesi europei in difficoltà economica. Si è deciso infatti di tassare tutti i possessori di tatuaggi, ritenuti un bene di lusso visto l’alto costo di produzione. Si calcola che in Italia ci siano circa 5 milioni di tatuati e questo enorme numero porterebbe nelle casse dello Stato ben 500 milioni di euro annui, una cifra enorme ma di certo non abbastanza da salvare le casse italiane“.

(BODYART-DRACONIA.NET)

P COME...

VIDEO INUTILI

RACCONTACI LA TUA STORIA...CHE SEMBRA INTERESSANTE

Per togliere la scritta schiacciate sulla X

MISS ITALIA 2012

E' Giusy Buscemi

PARLIAMO DI BRASILE

BEVO VODKA...E ME NE VANTO!

IL MONDO E' FATTO A SCALE...

MORTE ASSURDA!

PIU' VELOCE DI UN AEREO

L'IDIOTA DEL GIORNO

BRAVISSIMA!!!!

LO SO FARE ANCHE IO

Ed anche più veloce...

VIDEO SHOCK

BOH????

RINUNCI A SATANA????

CE LA FARANNO I NOSTRI EROI?????

IL GATTO DEL GIORNO

MAMMA MODERNA

THIS IS RUSSIA!