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In Bolivia durante l'incontro The Strongest - Universitario, piccola invasione canina...

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Doriani a Parma

AEL Limassol

Lokomotiv Mosca

NON E' UN PAESE PER VECCHI

GENTE MALATA AL CERVELLO

Amava vedere le sue vittime contorcersi all'interno del suo taxi dopo averle drogate con pesanti diuretici e filmate mentre cercavano in tutte le maniere di frenare la necessità di urinare. Per questo un tassista giapponese è stato arrestato dalla polizia dopo essere stato scoperto. L'uomo, secondo fonti investigative, ha raccontato di "eccitarsi vedendo le sue passeggere urinare nella sua auto".

"Mi eccitavo a vedere le donne che non riuscivano più a trattenersi", pare che il tassista abbia detto agli investigatori che lo hanno fermato. A casa dell'uomo sono stati sequestrati oltre 50 video, registrati con una telecamera nascosta, in cui si vedono le passeggere del suo taxi alle prese con impellenti bisogni.

La denuncia dopo l'ennesimo episodio - Le indagini sull'uomo sono scattate dopo che una passeggera aveva denunciato che il tassista le aveva offerto una corsa a metà prezzo e una volta montata in auto le erano stati offerti anche alcuni dolcetti. Quando però aveva avuto bisogno di fermarsi per andare in bagno, si era sentita rispondere di no e che avrebbe potuto urinare nel taxi e, per una questione igienica, si era vista offrire un assorbente. (tgcom)

RESPECT!

NO AL PENE GIGANTE

THIENE (Vicenza) – Lo hanno anche misurato: due metri e venti centimetri, copre praticamente l’intera serranda del locale. È il pene gigante disegnato da uno street artist, Alberto Brunello, su commissione di Michele Pretto, gestore del Bounty, locale per concerti rock e punk di Thiene, nel Vicentino. Un disegno che ha fatto mobilitare comitato di quartiere, vigili urbani e sindaco. Un polverone che a Pretto, sotto sotto, fa piacere: «Ho deciso di curare l'esterno del locale lasciando totale libertà a writer locali» spiega. E il fallo dai colori psichedelici - «Eiaculante, scrivilo pure», specifica Pretto – non è passato inosservato: tempo qualche ora e il comitato di quartiere ha segnalato l'affresco picaresco al sindaco Giovanni Casarotto, che ha girato la pratica alla polizia municipale. «Martedì scorso mi telefona il mio avvocato, a sua volta chiamato dal comandante della polizia locale – ricostruisce Pretto -. Ci chiede di comprendere le reazioni e ci invitava a coprire il fallo. Cosa che ho fatto, appoggiandoci sopra un telo nero». (corriere veneto)