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Messaggi del 21/05/2015
Post n°31980 pubblicato il 21 Maggio 2015 da nickvi77
Era nata come un'iniziativa per avvicinare culture diverse, ma per il momento sembra aver sollevato più polemiche che altro. A Pisa, nella scuola media "Fucini", fa discutere l'inclusione nel programma scolastico dell'ora di "cultura rom", nell'ambito di un programma di integrazione dei piccoli studenti di etnia nomade. Come racconta Libero, il progetto prevede sei ore complessivamente, da tenersi durante le lezioni di italiano. Per la professoressa Marta Trafeli, che ha dato la disponibilità delle proprie ore per "ospitare" il laboratorio, l'iniziativa serve a "invogliare i ragazzini rom a venire a scuola, anche perché tra loro c'è un alto tasso di dispersione scolastica". Durante le ore di "cultura rom", spiega la docente, "viene un educatore che spiega ai nostri studenti la cultura e la tradizione di quel popolo". Non tutti, però, hanno accolto con favore la novità. Alcuni genitori, ad esempio, puntano il dito sulla sovrapposizione che si viene a creare con le ore di italiano. Anche perché inizialmente il laboratorio era facoltativo e previsto per il pomeriggio, ma poiché "quasi nessuno aveva deciso di frequentarlo" è stato spostato alla mattina e reso obbligatorio. Oltre ai genitori preoccupati per il programma curricolare dei propri figli è poi intervenuta la politica: il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato l'episodio suggerendo "corsi di cultura pisana" al posto di quelli di tradizioni rom e concludendo caustico: "A quando i corsi di accattonaggio?" E c'è anche una mamma che insinua: "Il fatto che l'associazione che ha proposto il corso operi nell'ambito della Società della Salute la dice lunga. Dietro a tutto questo, come al solito, c'è il governo Pd della Toscana che non vede l'ora di spendere soldi per integrare i rom che, di conseguenza, votano quel partito." E ancora, come non bastasse: "Che titolo hanno poi gli esperti dei rom - insinua Susanna Ceccardi della Lega - per potersi sostituire agli insegnanti di italiano che hanno vinto un concorso?" (IL GIORNALE) |
Post n°31978 pubblicato il 21 Maggio 2015 da nickvi77
Un messaggio «furbetto», lanciato per vedere chi abbocca da un falso ginecologo. Un gioco? No, niente di innocuo, purtroppo, vista l’esplicita trappola a sfondo sessuale nella quale potrebbero cadere molte ragazze un po’ sprovvedute. Una vicenda che avrà ora il suo strascico di tipo penale, dato che una giovane lucchese, dopo aver ricevuto il messaggio in questione, ha subito segnalato l’accaduto alla Polizia postale, per le opportune indagini. «Mi chiamo Angelo G(xxxxx) e sono un professore ginecologo. Se casomai mi aggiungi su Skype «angelo.gXXXXX90» (nel messaggio compaiono i riferimenti completi, ndr) oppure facebook. Io resterò gratis x sempre gratis (visite controlli etc etc). Ti aspetto, ciao». Ma non è tutto. Il presunto medico le ha anche spiegato che le visite via Skype (immagini comprese...) erano gratuite perché doveva farsi un po’ di pubblicità, che la sua tecnologia è particolarmente avanzata, «un macchinario americano giapponese, ultra tecnologico». Quanto basta, insomma, per configurare una tentata truffa a sfondo sessuale, con tanto di (tentato) abuso della professione medica. La ragazza lucchese non ha abboccato all’esca del ginecologo fasullo, ma si è posta il problema di quante potenziali vittime potesse fare questa persona. Così ha segnalato il suo profilo a Facebook e ha anche denunciato il tutto alla Polizia Postale. E’ quasi scontato che si tratti di generalità fasulle, per coprire una persona che dal sostanziale anonimato spera di «catturare» qualche ingenua preda. Magari qualche ragazzina che potrebbe farsi convincere a una «visita» via Skype, ovvero tramite la telecamera dello smartphone o del computer. Ma la Polizia postale ha i mezzi tecnici per risalire alla persona che si nasconde dietro il falso profilo. (LA NAZIONE) |
Post n°31977 pubblicato il 21 Maggio 2015 da nickvi77
Quasi sicuramente è da tutta la vita che fate la cacca nel modo sbagliato. È quanto rivela la dottoranda in biologia medica Giulia Enders nel suo libro Charming Bowel, bestseller in Germania. Secondo la studiosa sedersi sul water non è la mossa migliore per aiutare l’evacuazione, perché il meccanismo di chiusura dell'intestino non è progettato per "aprire lo sportello completamente" quando siamo seduti: è come un tubo piegato. Al contrario per evitare la costipazione la posizione migliore è quella dello squat (fianchi indietro, ginocchia piegate e busto abbassato), che metterebbe molta meno pressione sul fondoschiena: “1,2 miliardi di persone nel mondo che utilizzano lo squat – ribadisce la Enders - hanno meno probabilità di soffrire di diverticoli e meno problemi di emorroidi". Nel suo libro la biologa rivela anche alcuni segreti sul funzionamento dell’intestino. Il primo è che esistono due sfinteri, uno gestito da noi e uno inconscio, controllato dal cervello. Si tratta di un sensore in grado di capire se è il momento di aprirsi a seconda del contesto in cui ci troviamo: sul lavoro ad esempio non avrà la rilassatezza tale da permettere l’evacuazione. Il secondo segreto è che la flora batterica che riempie l’intestino influisce sulla produzione di ormoni che possono influire il nostro umore. Questa connessione fra defecazione e cervello è un ramo ancora inesplorato della medicina che, secondo il biochimico americano Rob Knight, "offre tante promesse come quello della ricerca sulle cellule staminali". (NEWSCRON)
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Post n°31976 pubblicato il 21 Maggio 2015 da nickvi77
Con l’arrivo di Android Wear e Apple Watch, ormai i dispositivi indossabili possono fare tutto, o quasi. A proporre qualcosa di inedito c’è WellBe, un elegante braccialetto in sughero che staraccogliendo fondi su Indiegogo e che promette di avvisarti quando stai per uscire dai gangheri, offrendoti contestualmente qualche soluzione temporanea per evitare di dare completamente di matto. Per intuire il tuo stato d’animo prima che sia tu stesso a rendertene conto, WellBe utilizza informazioni come l’aumento del battito cardiaco, l’ora del giorno, il luogo in cui ti trovi e le persone che hai intorno (ottenute dal calendario degli appuntamenti). Una volta capito che qualcosa o qualcuno ti sta infastidendo oltre il limite del Super Saiyan, l’app per smartphone collegata a WellBe ti manda una notifica: “fai un bel respiro, beviti un sorso d’acqua, rilassati un po'”. Se accetti il consiglio, il telefono prosegue nella sua opera e tisuggerisce qualche tecnica di rilassamento, continuando a monitorare il tuo stato. I metodi che secondo l’algoritmo sortiscono i migliori risultati sui tuoi nervi, saranno quelli che WellBe ti proporrà anche in futuro. (WIRED)
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Post n°31975 pubblicato il 21 Maggio 2015 da nickvi77
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Inviato da: poojasharma
il 04/04/2024 alle 13:05
Inviato da: Escorts in Dwarka
il 21/03/2024 alle 11:14
Inviato da: Royalvvip
il 18/03/2024 alle 08:26
Inviato da: Royalvvip
il 18/03/2024 alle 08:24
Inviato da: Navya Singh
il 16/02/2024 alle 10:33