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Post n°401 pubblicato il 25 Settembre 2011 da atipalermo2008
Il "tunnel della Gelmini" è uno degli argomenti più gettonati, su Internet è già un tormentone. Tutto nasce da un comunicato diffuso ieri sera dal ministero dell'Istruzione e pubblicato sul sito del dicastero. Nella nota, infatti, il ministro plaude giustamente alla scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, riguardante la dimostrazione di come la materia possa superare la velocità della luce, "un avvenimento scientifico di fondamentale importanza". Ma nel far questo sottolinea che "alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro" Ed è su questo passaggio che si è scatenata l'ironia della Rete. Praticamente è stato detto che esiste un tunnel della lunghezza di 732 km tra il cern di ginevra e il Gran Sasso di cui il governo si è fatto carico delle spese per la realizzazione. Tra i messaggi sui vari social network si legge:"Code di neutrini in ingresso al Gran Sasso si consigliano percorsi alternativi" oppure:"i neutrini hanno fatto la Tav alla faccia nostra". E ancora:"il 'tunnel Gelminì fa parte di una rete di passaggi segreti che collegano le residenze del premier". "il Torpedone tunnel Cern-Gran Sasso in partenza davanti ministero Ricerca. Orari: uno ogni nanosecondo" - "Ma nel tunnelgelmini ci sono le fermate tipo metropolitana?" La Gelmini è intervenuta successivamente con una nota in cui assicura che al ministero nessuno crede all’esistenza del tunnel più lungo del mondo. ”Premesso che il comunicato stampa del Miur poteva essere formulato in maniera più precisa – riconosce il ministro – è in malafede chi ritiene che qualcuno al Ministero possa pensare veramente che esista un tunnel di questo tipo. Il vero tunnel – attacca – è quello di chi alimenta polemiche pretestuose prive di senso, proprio in un momento storico per la ricerca italiana”.
Post n°400 pubblicato il 20 Settembre 2011 da atipalermo2008
Brunetta rimandato alla Consulta. Le trattenute per malattia incostituzionali?
Le trattenute previste dal decreto Brunetta che vengono applicate ai docenti e agli Ata in caso di assenze per malattia potrebbero essere incostituzionali. Secondo il giudice del lavoro di Livorno, ridurre la retribuzione al dipendente pubblico è contro il principio di uguaglianza, perché non è previsto per il lavoratori del settore privato. E in più viola il diritto alla salute, il principio di retribuzione sufficiente e il diritto di assistenza del lavoratore inabile. Insomma, ce n'è abbastanza per interrogare la Corte costituzionale. Che se dovesse dare ragione al giudice di Livorno potrebbe cancellare con un colpo di spugna l'articolo 71 del decreto Brunetta: una delle disposizioni più odiate dai dipendenti pubblici, perché riduce la retribuzione , anche se solo per la aprte accessoria, quando il lavoratore si assenta per malattia. Una disposizione che interessa tutto il pubblico impiego e la scuola in particolare, che è il settore statale più corposo con il suo milione di dipendenti. L'ordinanza di rimessione, di cui si è avuta notizia solo in questi giorni, porta la data del 5 agosto scorso (1330/2010 r.g.) ed è motivata facendo riferimento a 4 norme costituzionali: gli articoli 3, 36, 32 e 38 della Carta. Il principio di uguaglianza
Il giudice di merito ha posto l'accento, anzi tutto, sul fatto che la decurtazione della retribuzione, che consiste nella mancata attribuzione del compenso accessorio per i primi 10 giorni di ogni episodio di assenza (poche decine di euro), è prevista solo per il personale della pubblica amministrazione e non per i dipendenti del settore privato. Il tutto nonostante entrambe le tipologie di personale siano caratterizzate da un identico vincolo di subordinazione. E ciò, secondo il giudice rimettente, viola il principio di uguaglianza di cui all'art. 3 della Costituzione.
La retribuzione sufficiente
Il giudice ha fatto presente inoltre che, per effetto dell'art. 71, il lavoratore legittimamente ammalato si trova privato di voci retributive che normalmente gli spetterebbero in funzione del suo lavoro, subendo pertanto una riduzione del corrispettivo in busta paga. «Riduzione che, dati gli stipendi che percepiscono ad oggi i lavoratori del comparto pubblico», si legge nell'ordinanza «diventa tale da non garantire al lavoratore una vita dignitosa. Di fatto la malattia diventa un lusso che il lavoratore non potrà più permettersi, e ciò appare in contrasto con l'art. 36 della Costituzione che prevede che sia garantita una retribuzione proporzionata ed in ogni caso sufficiente a garantire un'esistenza libera e dignitosa».
Il diritto alla salute
L'art. 71, inoltre, sempre secondo il Tribunale di Livorno, incidendo pesantemente sulla retribuzione del lavoratore malato, crea di fatto un abbassamento della tutela della salute del lavoratore che, spinto dalle necessità economiche, viene di fatto indotto a lavorare aggravando il proprio stato di malattia. Il tutto in violazione dell'art.32 della Costituzione, che qualifica il diritto alla salute come diritto fondamentale.
Il diritto all'assistenza
Il giudice rimettente, infine, ha fatto riferimento anche all'art. 38 della Costituzione. Che risulterebbe violato per effetto del trattamento deteriore previsto dal decreto Brunetta, perché la Costituzione garantisce i mezzi di sostentamento al lavoratore inabile al lavoro. La violazione deriverebbe, appunto, dalla decurtazione stipendiale, che priverebbe il lavoratore parzialmente inabile di parte della retribuzione utile al proprio sostentamento. Sulla base di queste considerazioni il giudice ha sospeso il giudizio ed ha trasmesso gli atti alla Consulta. La palla passa dunque alla Corte costituzionale che, se dovesse dare ragione al giudice rimettente, potrebbe cancellare la norma che dispone le decurtazioni e tutto ritornerebbe come prima della riforma. (da ItaliaOggi di Antimo di Geronimo)
Post n°399 pubblicato il 13 Luglio 2011 da atipalermo2008
ALLORA E' GIUSTO CHE TUTTO PARTA DALLA REGIONE LAZIO. IL PROBLEMA E'CHE I TAGLI INCIDONO SU TUTTO IL PERSONALE, MA PER I COLL. SCOL. LA COSA E' PIU' EVIDENTE:
tratto da aetnanet.org
I tagli agli organici della scuola pubblica starebbero determinando non solo casi sempre meno rari di 'classi pollaio', ma anche seri problemi alla sorveglianza degli alunni: è quanto sostengono i sindacati della scuola del Lazio - la Flc-Cgil, la Cisl Scuola, la Uil Scuola, lo Snals-Confsal e la Fsu-Gilda Unams - che in un documento congiunto esprimono "sconcerto e preoccupazione per la grave condizione della scuola italiana e laziale" e chiedono l'immediato avvio di un tavolo di confronto perchè, tra le situazioni più allarmanti c'è la carenza cronica di bidelli, che da settembre (con il taglio di ulteriori 1.238 Ata) metterà in discussione "anche la stessa possibilità di apertura dei cancelli di alcuni plessi". A livello nazionale i posti in meno da non docente rispetto allo scorso anno saranno quasi 15mila. Che si sommano ai 30mila tagliati nell'ultimo biennio. Di questi oltre un terzo sono collaboratori scolastici. Secondo Paolo Mazzoli, presidente dell'Asal, Associazione scuole autonome del Lazio, siamo ormai "al di sotto della soglia minima per garantire la sorveglianza degli alunni". Il problema si pone soprattutto nei grandi edifici scolastici, spesso composti da più plessi. Oppure negli istituti cosiddetti 'comprensivi', che inglobano più livelli scolastici.
Post n°398 pubblicato il 06 Luglio 2011 da atipalermo2008
A SEGUITO DEI PESANTI TAGLI AGLI ORGANICI CON CONSEGUENTE DIMINUZIONE DEI POSTI IN ORGANICO DI DIRITTO, DELLE DISPONIBILITA’ PER LE SUPPLENZE, DELL’AUMENTATO CARICO DI LAVORO, DELL’IMPOSSIBILITA’ DEL BUON FUNZIONAMENTO DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE, LE OO.SS. UNITARIE HANNO DICHIARATO LO STATO DI AGITAZIONE DELLA CATEGORIA.
PERLUNEDI’ 11 LUGLIOE’ STATA INDETTA UNA MANIFESTAZIONE REGIONALE DI PROTESTA CHE AVRA’ IL SEGUENTE SVOLGIMENTO:
ØORE 9,30 INIZIO CONCENTRAMENTO A P.ZZA MASSIMO DEI LAVORATORI A.T.A.;
ØCORTEO DA P.ZZA MASSIMO FINO ALLA PREFETTURA Via CAVOUR;
ØSIT IN FINO ALLE ORE 15,00 DAVANTI LA PREFETTURA.
SI RACCOMANDA, ED E’ NECESSARIA, LA PRESENZA DI TUTTO IL PERSONALE A.T.A. PRECARIO E DI RUOLO.
Post n°394 pubblicato il 09 Giugno 2011 da atipalermo2008
Un anno catastrofico. Con i tagli del personale, in molte scuole si è arrivati al totale caos, il prossimo anno, con il calo demografico e conseguente riduzione degli iscritti e l'ultima mannaia di tagli che si abbatterà sulla scuola, sarà difficilissimo poterlefarle funzionare. Ne vedremo delle belle. I dirigenti scolatici, pur di far funzionare il proprio istituto, si ostinano ad approvare progetti fini a se stessi, cioè a far quadrare il bilancio familiare di chi li propone, senza rendersi conto che, il personale stesso, ormai ridotto all'osso, è appena bastevole per il minimo necessario al funzionamento della semplice didattica. A nulla valgono le lamentele e l'evidente caos giornaliero, dovuto spesso alla cattiva organizzazione. Troppo arrosto sul fuoco. I direttori amministrativi, che in teoria dovrebbe organizzare il personale ATA permigliorare il servizio, sono troppo impegnati a far quadrare i conti, lo stesso vale per le persone incaricate da lui a farquesto, sono talmente impegnate nell'amministrare ( essendo quest'ultimi ridotti al minimo) che delegano a sua volta, altre persone a danno dell'organizzazione e quindi all'andamento degli istituti stessi. E' vero i tagli sono stati pesanti, quindi si può dire che hanno le attenuanti, ma se l'istituto che si gestisce rimane per grandezza, per attività extracurriculari uguale a 10 anni fa, è chiaro che il personale, più che dimezzato rispetto allo stesso periodo, non può sopperire a tale tagli, se poi si aggiunge, che, per il proprio prestigio o orgoglio, si faa meno del personale che il comune metterebbe a disposizione ( gesip, lsu, pip,ecc.)non occorrono grandi menti per capire che, tutta la gestione scolastica pesa sulle spalle dell'esiguopersonale ATA, con le dovute conseguenze. Si arriva alla follia pura, perché le autorità che dovrebbero tutelarti, alzano le spalle in segno di arresa: non chiedendo i comunali non ci sono altre soluzioni, per cui seiimpossibilitato a sopperire a tale mancanza, perché essendo non richiesti non si possono prendere inconsiderazioni altre richieste, oltre il danno, la beffa. Istituti fatiscenti, ragazzi sempre più discoli, riduzione del personale ata , docenti demotivati porteranno sicuramente allo sfracello della scuola pubblica, dovremmo tutti rimboccarci le maniche e chi ci amministra non deve ostinarsi a far prevalere il suo ruolo, senza mai chiedersi, se è veramente possibile realizzare il quotidiano lavoro, o peggio ancora, nel voler dimostrare ad altri, che il raggiungimento dell'obbiettivo è fattibile, costi quel che costi. Occorre ricordare che siamo tutti sulla stessa barca, nessuno escluso. A volte mi chiedo: e se rifiutassimo di far il lavoro straordinario … e ci dedicassimo solo a quello ordinario! Utopia. C'è sempre il collega che ha di bisogno, … come vuoi dargli torto con gli stipendi che ci becchiamo. E allora? La soluzione potrebbe essere nell'aumento delle ore lavorative, con relativo e ovvio congruo aumento dello stipendio, oppure un miglior utilizzo delle risorse umane, ottenibile con una migliore organizzazione. Non sarà facile, ma se non si prenderanno le giuste misure il prossimo anno sarà difficilissimo, ed è facile intuire che qualcosa potrà accadere, non al sud , ma in qualche altro posto d'Italia qualcuno che avrà toccato il fondo si ribellerà … noi no, stiamo troppo male e la carenza di lavoro ci tiene frenati e toccato il fondo … inizieremo a scavare!!!
Post n°393 pubblicato il 10 Maggio 2011 da atipalermo2008
Una quarantina di anni fa, le brigate rosse uccidevano i magistrati e li definivano servi dello stato. Adesso il Presidente dello Governo, definisce i magistrati il cancro dello Stato. Praticamente in soli quarantanni, i pareri degli estremi politici coincidono, infatti, le brigate rosse erano di estrema sinistra, mentre il presidente è di centro-destra ( per me, più destra che centro), mentre per il concetto di servitù, il parere si è ribaltato, prima erano i brigatisti che accusavano i magistrati di essere servi dello stato, adesso è lo stato che accusa i magistrati di essere brigatisti. C'è qualcuno che sa spiegarmi come stanno le cose?
Post n°392 pubblicato il 08 Maggio 2011 da atipalermo2008
Si parla tanto di possibili assunzioni che saranno fatte per il prossimo anno scolastico, 65.000 fra docenti e personale ata . In molti già sperano sulla possibilità che quest'anno potrebbe essere la volta buona. Peccato che ci sono di mezzo le elezioni (amministrative), e come spesso accade con questo governo, ci fanno apparire le cose impossibili per cose possibili, praticamente pur di accaparrarsi qualche voto da qualcuno che "abboccherà" sicuramente all'amo, lanciano il solito spot politico, per poi scoprire che magari le assunzioni le spalmeranno in ics anni e praticamente non ci sarà nessuna differenza con il passato o male che vada si rimangeranno tutto, incolpando l'ennesima crisi. Ci speriamo comunque in tanti, che ciò avvenga, ma personalmente sono molto scettico. Intanto qualche "sciocchino" gli avrà dato il voto. Ih, ih, ih, ih,ih, povero illuso!!! Io, per si e per no, non lo darei!!
Inviato da: emmegisinda
il 29/08/2012 alle 15:38
Inviato da: atipalermo2008
il 09/06/2011 alle 15:52
Inviato da: giovamatra
il 09/06/2011 alle 10:08
Inviato da: raimondoviviano
il 07/06/2011 alle 11:37
Inviato da: creazionisitipalermo
il 06/06/2011 alle 00:15