So che nelle notti d'inverno il mare sospira teneramente.
Ondeggia monotono apparentemente tranquillo, e
nella sua schiuma salata, che accarezza la batigia, sono raccolte
le storie che ciascuno di noi ha vissuto nel giorno appena trascorso.
Risate e sospiri, lacrime e imprecazioni. Sentimenti di malvagità e anche di pentimento o di perdono. Finzioni o atti di bontà, vendette e tradimenti, ansie e fiducia.
Ma anche promesse e preghiere che di giorno innalziamo verso il Cielo.
Pianto antico che forma nel cielo notturno nuvole grandi rosa e grigie,
piene di lacrime di gioia o di disperazione, quelle che versiamo ma che tratteniamo con orgoglio dentro l'anima.
Il maestrale e lo scirocco le spingono verso le onde e le nuvole esplodono mischiandosi all'acqua salata del mare.
E' allora che la nostra anima, insieme all'onda, giunge sulla riva e si distacca dagli affanni cantando la storia infinita, da secoli simile.
Forse è per questo che il mare, di notte, sospira al posto nostro.