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Messaggi di Giugno 2016

Economi o economisti

Post n°1356 pubblicato il 29 Giugno 2016 da accademiartigestione
 
Tag: Brexit
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I patetici tentativi di sondaggisti e media nonché economisti di spostare l'esito del voto in Gran Bretagna anche durante le votazioni, non hanno avuto esito.
A proposito dei soloni economisti che stanno recitando il de profundis per la Gran Bretagna, pur rispettando i loro studi, reputo siano definibili più che economisti...economi visto che lavorano al servizio di qualcuno: E questo qualcuno non è certo il bene comune per cui dovrebbe operare (giuste o sbagliate le sue convinzioni) un vero economista. Penso che questa figura dovrebbe essere fondata più ancora di altre su un 'etica di distacco, pertanto il vero economista non può vedere a pro degli interessi per cui lavora sempre e solo il bicchiere mezzo vuoto.
A mio parere la BREXIT ha innestato un processo di cambiamenti EPOCALE E NECESSARIO.
In tempi relativamente brevi la Gran Bretagna diverrà un polo di attrazione di capitali ed imprese a livello mondiale senza precedenti con una crescita economica impetuosa.
In sostanza un modello da imitare.

 
 
 

5 su 5

Post n°1355 pubblicato il 29 Giugno 2016 da accademiartigestione
 
Tag: Brexit
Foto di accademiartigestione

Non accade spesso che in una nazione escano 5 dati macro in una giornata e tutti battano ampiamente le attese. Trattasi di dati britannici. Sì, quella Gran Bretagna, vilipesa per la scelta Brexit , che, forte della sovranità monetaria e dell'autonomia mantenuta su molti fronti rispetto ai diktat UE, da tempo ha imboccato una strada di ripresa che a mio parere non farà che rinforzarsi e rinvigorirsi nel prossimo futuro spinta da una scelta referendaria che restituisce pienamente ai sudditi di Sua maestà la possibilità di scegliere il proprio destino. E a chi  cita presunti  meccanismi di sicurezza che, disgregandosi l'UE, verrebbero meno porgo l'invito a guardarsi anche solo 5 minuti dei bombardamenti UE sulla Siria dove i pochi "nemici rimasti" che vengono ogni giorno colpiti sono bambini e vedove indifesi.
Fra non molto parlerà Draghi per una volta eviterò di commentare le sue uscite improduttive se non a favore di chi specula sui mercati nel brevissimo e magari chissà...

 
 
 

Feudalesimo del 21° secolo

Post n°1354 pubblicato il 21 Giugno 2016 da accademiartigestione
 
Foto di accademiartigestione

Gli straordinari dati sullo Zew tedesco usciti stamani ben oltre le attese, confermano, se ce ne fosse bisogno una volta di più , coma la politica europea sia finalizzata esclusivamente al benessere del popolo tedesco. Infatti mentre in Germania i dati cantano , in Italia ma anche in Francia la disoccupazione rimane a livelli record e i dati macro sono costantemente in bilico tra recessione e ripresa timidissima.
In tutto ciò Draghi ha poco fa ribadito che in caso di BREXIT la BCE farà tutto quanto in suo potere per evitare crash. Sì ok, ma se fa sempre le due stesse inutili  ed infruttuose mosse con un QE su bond governativi o di qualità che non fa altro che dare liquidità alle banche ma non le ripulisce dai famigerati asset tossici che tutto bloccano, a che serve? A nulla lo abbiamo già visto!
Per fortuna qualcosa si muove e rileviamo come 18 parlamentari europei abbiano proposto a Draghi il cosiddetto elycopter money: ovvero dare i soldi direttamente ai cittadini. Cosa che personalmente proponiamo da almeno due anni, ma se verrà accolta meglio tardi che mai!

 
 
 

Edilizia in & out: tutto è relativo

Post n°1353 pubblicato il 20 Giugno 2016 da accademiartigestione
 
Foto di accademiartigestione

Sono usciti venerdì scorso i dati sull'edilizia negli USA. Uno sopra e uno sotto le attese. Tempo fa sentii un quotato personaggio italiano rimandare le prospettive del settore edile in Italia a quelle che stavano, negli USA, sostenendo la sua azienda... paragone oserei dire folle.
Come se proprio il settore edile potesse disancorarsi dalla legge della domanda e dell'offerta. E se c'è un segmento in cui la domanda è determinabile chiaramente è proprio quello edile: vale a dire l'indice di natalità e più in senso ampio, l'andamento demografico sono la base da cui nasce la domanda di case. Smaltito infatti l'effetto delle famiglie mono-persona (ampiamente contabilizzato da anni con migliaia di mono-bilocali ad hoc) solo un forte trend demografico potrebbe rilanciare un settore "saturizzato dalla costruzione di migliaia e migliaia di nuove abitazioni. Edificazioni sorte spesso in comuni già colmi di immobili inutilizzati e frutto di mere speculazioni, riciclaggio e perché no mazzette a politici che hanno messo i portafogli del Comune se non i propri personali davanti a un qualsivoglia progetto di crescita urbanisticamente sostenibile.
Ora dunque o inizia la ripopolazione a suon di neonati e immigrazione selvaggia oppure in Italia , il settore immobiliare non ha alcuna prospettiva di ripresa se non ciclicamente per chi cercherà qualche immobile di maggior e pregio o in zone turistiche meno colpite da quanto descritto.
Negli Usa la crescita demografica è costante...non a caso il numero di grenn card annuali si modula in funzione del saldo di natalità:ecco perché il paragone era e resta improponibile.
Quindi gente occhio a considerare il mattone italico interessante perché i prezzi sono bassi. Come diceva tale Einstein: "tutto è relativo".

 

 
 
 

BREXIT FEAR

Post n°1352 pubblicato il 13 Giugno 2016 da accademiartigestione
 
Foto di accademiartigestione

Molti si chiedono e ci chiedono come mai le borse stiano soffrendo così tanto. Lasciando perdere per una volta l tematiche legate alle banche ed alle loro criticità, parliamo di BREXIT. Ipotesi che viene data dagli ultimi sondaggi al 60%.
La BREXIT può rappresentare un passaggio epocale, paragonabile alla caduta del muro di Berlino. Potrebbe essere la secessione della Scozia (unica area britannica pro UE) a dare il là ad una serie di eventi secessionisti a catena simile a quelli degli anni 90.
Le conseguenze dell'eventuale uscita della Gran Bretagna dall'UE tracceranno dunque un solco col passato creando nuove prospettive anche per i paesi come il nostro penalizzati dalla teutonica guida dell'UE.
Nel breve però sui mercati le reazioni potrebbero essere isteriche e complesse da decodificare. Quello che vediamo in questi giorni sono semplici anticipazioni forsanche contenute di quello che potrà accadere.

 
 
 
 
 

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Un blog di: accademiartigestione
Data di creazione: 22/03/2010
 

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