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Red Bull «non mette le ali» : Rimborso per coloro che negli ultimi 12 anni hanno comprato una lattina!

 

L’ACCORDO PER EVITARE UNA CLASS ACTION DOPO LA DENUNCIA DI UN CONSUMATORE AMERICANO

 

 

Ottobre 2014... una data che l'azienda produttrice della Red Bull ricorderà per molto tempo...

Ecco i fatti: Un cittadino americano ha preso in parola il famoso claim usato da Red Bull per gli spot ,che letteralmente bombardavano tv  radio e internet senza contare le testate giornalistiche nel quale "IRONICAMENTE" dichiarava che le proprie bevande energetiche mettesero le ali, infatti ha fatto causa al colosso di Salisburgo, accusandolo di aver prodotto pubblicità «ingannevole».


«Induce in errore i consumatori» Avrebbe dichiarato il "furbacchione" del momento. «Red Bull ti mette le ali». Slogan azzeccato, ma che negli Usa ora costerà molto caro al produttore di bevande austriaco. Per evitare una class action, secondo la quale l'azienda di Didi Mateschitz  ha fatto uso di pubblicità in maniera ingannevole per le sue bevande energetiche, Red Bull ha accettato di pagare 13 milioni di dollari (circa 10 milioni di euro). Chi ha comprato una lattina negli Usa dal 2002 - e forse si è meravigliato che non gli sono spuntate le ali (però le orecchie d'asino sicuramente si!) - potrà richiedere un risarcimento. Secondo quanto riferito dal portale americano Consumerist, e da quello specializzato BevNet, sono diverse le persone che hanno fatto causa a Red Bull perché : Cit. «induce in errore i consumatori con lo slogan che implicitamente promette un aumento delle prestazioni». Questa l'argomentazione di chi ha presentato la querela nel 2013, una Red Bull ha circa lo stesso effetto di una dose media di caffeina. Benjamin Careathers, al centro della class action, dichiara di aver bevuto Red Bull dal 2002, senza però riscontrare effetti significativi (Secondo me l'unico effetto significativo era che forse dopo le prime 20 poteva anche capire che era solo un claim... non era necessario andare avanti a pedane di red bull per volare... bastava comprare un biglietto aereo e faceva prima! O magari pensava che fosse il "Segreto" segreto di Superman?). Il promotore di questa denuncia dichiara anche che : «Negli spot tutti gli atleti testimonial dell'azienda dicono di aver migliorato le proprie prestazioni grazie a Red Bull. Loro sono i modelli di una generazione e avallano questa bugia».

 

In una mail a BevNet, il colosso austriaco dichiara : " Rigetta le accusa. Sottolinea di aver deciso di risolvere la controversia, ma di essere sempre stata corretta e precisa nelle iniziative pubblicitarie e nell'etichettatura dei prodotti. Stando a quanto riferito dal blog Law360, Red Bull avrebbe nel frattempo rinunciato all'opinabile slogan sul mercato americano, non così in Europa." (Ora tutti a fare causa alla Red Bull mi raccomando! Invece di apprezzare quello che fa per lo sport, dalla nostra adorata F1 alle meritevoli di lode "Umbrella Girl" , e vorrei vedere chi fa il simpatico e dice che ne potevamo anche fare a meno , ovviamente delle seconde! Giuro che gli risponderei, sta tranquillo faccio io per tutti e due! Tu va a scrivere alla Red Bull! )  


 

L'azienda esasperata (e vorrei vedere!) ha accettato di sostenere anche i costi del processo, circa 4,75 milioni di dollari. In definitiva l'accordo a portato a quanto segue (direi accordo unilaterale contro la Red Bull , e se ve lo state chiedendo tifo per le Umbrella Girl non per la Reb Bull in F1 perché ho un brutto vizio : preferisco le donne alle auto specialmente se non posso guidarle io. E comunque visto quante sono le fanciulle di cui sopra preferisco il mini-van alla F1 visto che con quello faccio un carico di Red Bulline :-)  )

 


"Chiunque (negli Usa) abbia acquistato almeno una Red Bull tra gennaio 2002 e il 3 ottobre 2014 (e può dimostrarlo) ha tempo fino a marzo 2015 per richiedere un indennizzo. Le opzioni: un rimborso di 10 dollari in contanti oppure prodotti Red Bull per un valore di 15 dollari (con spese di spedizione a carico dell'azienda). Appena tutte le richieste saranno pervenute, sarà un tribunale a decidere in merito al pagamento, che però non potrà in ogni caso superare i 13 milioni di dollari. Cosa significa? Se si fanno avanti 13 milioni di persone, ognuno avrà diritto a non più di un dollaro." ( un dollaro... che giaguaro! )


Oggettivamente invece di fare i "topo gigi" ad honorem non era meglio evitare di fare tutto sto delirio per uno spot che per la prima volta , oserei dire, con un fumetto, trattando di personaggi storici anche (vedi Napoleone) con ironia palese e leggerezza ci faceva incaxxare un pelino meno quando partivano gli spot tv durante la scena clou di un film! Ora no! Ci dobbiamo beccare senza remissione di peccati lo spot di quelle che ballano su scarpe comodissime! Ed ho detto tutto! Siamo più contenti?


Grazie eh Topo Gigio made in  USA! P.S. la prossima volta che ti viene un'idea cosi geniale, prova con spot che fanno pena, almeno ce li leviamo dalle scatole! Tanto se compri quelle scarpe non diventa tutto rosso, ne ti compaiono 200 ballerini che ballano a tempo con te! Quindi? Che aspetti? Vai su!

 

In ultima analisi (con prova alla mano) non mette le ali... ma una cosa la sto notando... o produce magliette/canottiere leggermente piccole o fa aumentare il decolletè mi sa! E' da verificare! :-)


 

 
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