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« "Martina" IIAL DIAVOLO DEI GIRONDINI »

"Martina" III

Post n°19 pubblicato il 31 Luglio 2007 da demone_1973
 

Il silenzio e il freddo nella grande casa sembrava palpabile…. Le sensazioni sgradevoli degli sguardi che i tre si scambiavano a tavola durante la cena sembravano un arrangiamento della dolce melodia di Chopin che teneramente suonava nello stereo. Il vento fuori urlava furioso, e il buio della grande casa antica rendeva tutta la scena quasi da film horror… come se da un momento all’altro qualcosa di brutto stesse x abbattersi sui commensali. La cena volse al termine e il vino scorse a fiumi nei loro calici. Anche Martina che non era abituata a bere, quella sera decise di mandar giù il liquido color rubino. I tre si accomodarono sul divano di pelle dell’enorme salotto, illuminato solo dallo sfavillare della legna che bruciava nel grande camino di marmo. Lucie cominciò a parlare; si alzò di scatto dalla sua poltrona preferita e, bellissima, si piazzò all’impiedi tra i due. Spostò la pesante poltrona e si riaccomodò. Adesso pretendo che mi raccontiate tutto…. E voglio sapere da quand’è che va avanti questa tresca tra voi due. Luca guardò Martina, la quale col capo chino cominciò a raccontare tutto a Lucie. Il racconto fu lungo ed intenso, e le orecchie incredule della bella francese si sforzavano di capire. Dominazione… Master… schiava…. Dolore…. Ma che state dicendo… e tu Luca… non mi hai mai parlato di queste cose… Dio che vergogna, urlò piangendo Lucie, domani stesso preparo le mie cose e vado via. Luca fu preso dalla disperazione pensando che non avrebbe piu rivisto la sua piccola Giulia, e Martina, assalita da terribili sensi di colpa, come un’automa si alzò dal divano piangendo, e si inginocchiò ai piedi di Lucie cingendo, in ginocchio, le ginocchia della Francese. Luca e Lucie rimasero un attimino attoniti… storditi dalla visione di quella scena. Lucie era arrabbiata in modo furioso, ma quel prostrarsi dinanzi a lei le provocò inspiegabilmente una sensazione di bagnato tra le labbra della sua vagina… si! Era eccitata dalla visione di quella donna prostrata ai suoi piedi. Le salì il sangue alla testa x la rabbia, e senza badare alle conseguenze, respinse Martina con un violento calcio sul suo seno, facendola cadere rovinosamente x terra. Si alzò imperiosa su di lei, e guardandola con disprezzo dall’alto verso il basso, le sputò in pieno viso dicendo: Fuori da casa mia lurida puttana! Martina si sollevò immediatamente, raccolse le sue cose, e con il volto rigato dalle lacrime e dalla saliva di Lucie che le colava sulle labbra abbandonò eccitatissima la bella dimora. Appena la porta si richiuse alle sue spalle, Lucie cinse il collo del marito e lo baciò. Scopami adesso! Fammi vedere quanto sei uomo e quanto sai dominare una donna diversa da quella puttanella. Luca si eccitò tantissimo a vedere la bella moglie così determinata e assieme trascorsero la notte piu bella della loro vita. Lucie il giorno dopo si alzò stranamente allegra con una strana luce che pervadeva il suo bel volto. La amavi? chiese al marito con espressione sorridente. Luca rispose: si l’amavo alla follia e c’era tra di noi una perfetta intesa. Lucie stette ad ascoltare il marito x molto tempo, finchè disse: Fa che lei si trasferisca qui con noi….. vivrà in casa nostra e sarà x sempre la nostra schiava. Ieri mi sono eccitata e bagnata tantissimo a vederla prostrata ai miei piedi; desidero che diventi il nostro cane e che provveda esclusivamente a noi e alla nostra casa. Se accetterà dille che non avrà piu una vita propria e che sarà umiliata, esibita e prestata da noi in qualunque momento desideriamo. Luca era incredulo… aveva terrore x Martina e x le parole della sua Lucie, ma era anche terribilmente eccitato all’idea di avere una moglie e una schiava assieme. Se non accetterà, aggiunse Lucie, io domani stesso tornerò a Parigi con Giulia, e non saprai mai piu nulla di noi. Detto questo si chiuse in bagno, e Luca non sapeva come fare. Si vestì in fretta, prese la sua auto e si incamminò verso il suo negozio, non prima di essere passato x la cameretta della sua adorata bambina, stringendola ed abbracciandola, come se fosse una delle ultime volte che la vedeva. Quando giunse a destinazione, la sorpresa fu grande. Accomodata sul divanetto c’era Martina… immobile e silenziosa. Lui entrò, e dopo aver congedato i suoi collaboratori, si chiuse nell’ufficio privato con lei. La conversazione fu lunga e anche quella volta Luca non perse il suo carattere autoritario, seppur soggiornava la minaccia dentro di lui della perdita di sua figlia. Martina, dopo averlo ascoltato, gli sorrise felice, e le sue parole furono: Ho già lasciato Gianni… ciò che desidero è essere la tua schiava per tutta la vita. Luca sorpresissimo, le illustrò l’insolita richiesta della moglie, al che Martina, senza neanche permettergli di terminare il discorso, disse: Comunica a Lucie che stasera stessa mi trasferirò da voi. Si alzò e baciò intensamente Luca sulle labbra, e con fare sicuro disse: questo è stato l’ultimo bacio che hai avuto da me.,… da oggi in poi la mia vita sarà dedita al tuo e al suo piacere. A stasera….. Signore….e con fare sicuro abbandonò il negozio. Luca rimase incredulo; immediatamente telefonò la moglie e le comunicò la splendida notizia. Lucie rimase in totale silenzio al telefono… e solo alla fine aggiunse: bene vedrai che starà bene qui con noi. Da quel giorno in poi la loro vita cambiò totalmente. Lucie si rivelò di un sadismo impressionante. Non permetteva a Martina l’uso della parola. Le consentiva di uscire solo x provvedere alla spesa e x prendere e lasciare la piccola Giulia all’asilo. Si occupava Martina di tutto, dell’igiene e cura della Signora, del suo piacere quando Luca era assente x lavoro, passava ore e ore prostrata al pavimento con la lingua che carezzava i suoi piedi. Anche Luca, dopo l’iniziale momento di smarrimento, tornò ad essere un vero Dom x lei. Martina doveva sempre assistere agli amplessi dei padroni, Lucie godeva come una matta nell’essere leccata tra le bianche natiche mentre Luca la penetrava, e permetteva alla schiava di leccare la sua vagina dopo che aveva fatto l’amore con il suo uomo. La sofferenza di Martina era indescrivibile; l’unica parte del corpo di Luca che le era concesso di leccare, erano i piedi, mentre Lucie godeva come un’ossessa nel vedere la sofferenza sul volto di Martina desiderosa di adorare anche il sesso o altre parti del corpo del suo signore. A cena lei attendeva nuda tra i suoi padroni, scalza e totalmente immobile, pronta a scattare x qualunque richiesta le fosse stata fatta. Quando c’era Luca, la vita di Martina era piacevole, in quanto lui era molto piu esperto di Lucie, ma quando non c’era cominciava il martirio della schiava. Lucie trovava ogni volta un modo diverso x umiliarla e farla soffrire. Si divertiva a piantarle i tacchi sulle mani e a segnarne la pelle delicata. La lingua della schiava doveva sempre essere in movimento sul suo corpo, e spesso e volentieri le punizioni dure arrivavano anche se non meritate. Vedere una bellissima donna che prostrata le puliva le scarpe ogni giorno, suole comprese, le dava un’idea di onnipotenza. Spesso la teneva sotto i piedi quando andava alla toilette, e man mano che il tempo passava la lingua di Martina  cominciò a sostituire la carta igienica, e la sua bocca il wc x le urine dei signori. All’inizio la poverina aveva frequenti crampi allo stomaco e violenti conati di vomito, e ogni volta la punizione era peggiore. Ma ormai dopo tempo che era al loro servizio, pur di ottenere un contatto con il sesso di uno dei due padroni, Martina era arrivata ad aspettare il mattino per leccare il loro sesso, seppur dopo aver urinato ed espletato le funzioni giornaliere. Sempre piu spesso le venivano somministrati dolorosi clisteri, durata dei quali a volte raggiungeva tempi di trattenuta lunghissimi, dove Martina spesso e volentieri sveniva x il troppo dolore. Il suo orifizio anale veniva volta x volta dilatato sempre di più, e i suoi capezzoli pinzati o trafitti da decine di aghi, disciplina che la schiava imparò a sopportare in assoluto silenzio e a ringraziare dopo averla ricevuta. Nonostante tutto però Martina godeva di ottima salute, veniva ben nutrita, le era imposto una assoluta e totale igiene e cura del suo corpo. Doveva sempre essere bellissima e impeccabile x i suoi signori. Lucie e Luca amavano esibirla e renderla partecipe delle loro sessioni con gli amici piu intimi. Una sera Luca diede una festa nella sua bellissima casa, x pochi ed intimi amici che sapevano anche dell’esistenza della schiava. In quelle occasioni Martina veniva posta all’ingresso dell’appartamento stesa x terra sullo zerbino, in modo tale da accogliere gli ospiti come meglio conveniva. È chiaro che gli uomini scavalcavano sempre l’ostacolo, anche se spesso si deliziavano nel passare le suole delle scarpe sulla lingua e sul volto della schiava, senza mai pesare, ma le mogli e le donne impazzivano nel vedere le smorfie di dolore sul suo viso mentre calpestavano il giovane corpo sotto le loro scarpe, e poco importava loro se la schiava piangeva disperata x il forte dolore. C’erano due amiche di Lucie che ogni volta che potevano si precipitavano a casa di Luca; la loro crudeltà superava i limiti di sopportazione umana. Non lavavano i piedi x giorni e giorni, non curavano la loro igiene intima x molto tempo, senza neanche cambiare le mutandine. Appena arrivavano Martina si stendeva come al solito sullo zerbino e veniva duramente calpestata dalle loro calzature, le quali in giorni normali, e cioè quando non vi era nessuna festa, indossavano scarpe di vario genere, dalle sportive agli stivali con tacchi e senza, martoriando i floridi seni della schiava. Dopo che veniva loro servito qualcosa da bere, Martina cominciava il suo compito di adorazione e di pulizia, ma la cosa particolare era che dopo il primo momento di disgusto, mandava giù tutto cio che la sua lingua incontrava, raggiungendo spesso il piacere senza neanche sfiorarsi. La sua bocca serviva da posacenere, e il sadismo delle 3 o 4 amiche a volte arrivava a livelli impensabili. Amavano raccogliere la loro saliva in un bicchiere, e a fine serata, gustarsi la scena di Martina che si deliziava di quella insolita e sublime bevanda. Passarono anni da quel momento, e la vita del terzetto scorreva felice. Ormai Martina aveva consacrato la sua esistenza alla sofferenza e alla soddisfazione dei Padroni, senza dei quali si sentiva totalmente perduta. Ormai non poteva piu vivere senza leccare i piedi ai suoi signori e agli amici. Ormai la sua esistenza era lì in ogni momento e in ogni luogo ove occorrevano i suoi servigi. La Padrona le aveva insegnato il francese, la cucina parigina, andavano assieme a fare shopping, assieme andavano a passeggio x la città e sempre Martina seguiva i padroni durante le loro vacanze. Adorava Lucie e Luca, adorava la loro bimba che ormai era cresciuta. Gli anni passavano inesorabilmente e quella situazione divenne nel tempo una routine… una cosa normalissima. Martina Lucie e Luca si avviavano man mano verso i 50 anni e la piccola Giulia divenne una bellissima donna. Si avvicinava il giorno del suo 18° compleanno, e quello che fin’ora le era stato tenuto nascosto, le fu rivelato dai genitori. Si, Giulia venne a conoscenza del reale ruolo di Martina nella loro famiglia. Le fu raccontato tutto, le fu raccontato che oltre ad essere la tata era una schiava. Giulia in un primo momento scoppiò a piangere, ma quando cominciò a capire che poteva anche lei usare ed abusare della schiava le cose mutarono rapidamente. La vita divenne dura x la bella Martina, la quale seppur 50enne, conservò incredibilmente immutata la sua bellezza. Ogni sorta di tortura le venne inflitto, e ogni cosa piu sgradevole le venne imposta. Il sadismo di Giulia arrivò a limiti impensabili, usando come sfogo personale la povera Martina anche quando tornava a casa   nervose x cose che non le riguardavano. Il destino giocò sporco con la schiava, in quanto una notte in cui i Padroni erano in viaggio di piacere, apprese dalla polizia la notizia che entrambi avevano perso la vita in un brutto incidente stradale. Il colpo fu durissimo e la povera schiava non resse al dolore di quella perdita, di quelli che rappresentavano il suo mondo e tutti i suoi ricordi. Giulia divenne una sadica dominatrice di uomini e donne, scialacquando in breve tempo l’ingente eredità che il padre le aveva lasciato, mentre Martina ben presto si ammalò, decise di rifiutare il cibo e qualunque cura x il proprio corpo, cosa che nel giro di due mesi le permise di raggiungere i suoi adorati padroni. Così Martina morì felice, con il sorriso sul volto, la trovarono un giorno riversa nella vasca da bagno piena di acqua ghiacciata e con 6 flaconi di tranquillanti che galleggiavano. Avrebbe continuato a servire coloro che le regalarono la vita felice che desiderava….. x l’eternità.

 
 
 
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