Mi affaccio nella sala già buia del cinema e sfrutto la luce intermittente che giunge dallo schermo per scrutare tra le file praticamente vuote.Come era immaginabile durante questa proiezione pomeridiana non c’è quasi nessuno: una coppietta nelle prime file e poi un po’ più indietro due gruppetti di ragazzi che chiacchierano e ridacchiano in attesa che il film entri nel vivo.Il mio sguardo si sposta poi verso le ultime file dove solitaria distinguo la sagoma di una ragazza.Quindi sei venuta. Fino all’ultimo non ho saputo se crederti… Non sapevo se questo nostro appuntamento al buio sarebbe stata una fantasia frutto dei nostri discorsi o qualcosa destinato a diventare realtà.Mi infilo tra i sedili, esattamente nella fila dopo quella in cui ti trovi tu. Mi fermo dietro di te.
“Ciao” sussurro avvicinando il mio capo al tuo “sono felice di vederti, finalmente”.
“Anche io sono contenta che tu sia qui” rispondi “sai… pensavo che non saresti venuto”.
Mi piace la tua voce. Non è la prima volta che ci sentiamo. Abbiamo chiacchierato spesso al telefono negli ultimi tempi… ma il timbro sentito dal vivo è molto più caldo e vibrante.
Mi chiedo se sei emozionata per trovarti qui, adesso.Noto che mentre ti parli non ti sei girata. Continui a mantenere il volto rivolto verso lo schermo.
Non riesco a vederti, così come tu non vedi a me…. appuntamento al buio… fino alla fine.“L’hai portata come mi avevi detto?” ti chiedo dubbioso.
E tu per tutta risposta frughi nella tua borsetta e tiri fuori una fascia scura che passi intorno agli occhi e poi mi porgi affinché io possa legartela dietro la testa… una benda che ora avvolge il tuo capo e ti nega quel poco di vista che era concessa nella sala semibuia.Scavalco i sedili e mi siedo al tuo fianco.
Con le dita inizio a disegnare i tuoi lineamenti… le guance, l’incavo del collo, le labbra.
Sensa dubbi ora, senza esitazioni, perché ho la certezza che è quello che vuoi. E’ quello che mi hai scritto e chiesto durante i nostri lunghi discorsi da sconosciuti.Inalo il tuo profumo e ascolto i tuoi respiri mentre le mie mani lentamente ti conoscono.
Il gioco ti piace e lo assecondi mentre improvvisamente, con le labbra socchiuse, afferri il mio indice e lo blocchi… la tua lingua dardeggia sulla punta del mio dito.
Mentre mi abbandono a questa sensazione le tue mani si impossessano del mio volto… lo percorrono brancolando nel buio.La mia mano scorre dietro la nuca e mentre affonda nei tuoi capelli guida il tuo volto verso il mio per quello che è il nostro primo bacio... incerto all’inizio, le labbra che si sfiorano, si saggiano, le lingue che si toccano in punta.
Poi in un veloce crescendo la passione aumenta…
E mentre il bacio esplode in maniera quasi feroce le mie mani riprendono la loro esplorazione. Ti stringo a me. Cerco il tuo corpo adesso.
Sono sotto il tuo maglione.
Mi dirigo il tuo seno che mi ritrovo subito nel palmo… avverto il turgore dei capezzoli che premono eccitati contro i polpastrelli.
Non indossi reggiseno… anche questo me lo avevi detto: niente biancheria.
La sorpresa di trovarti al cinema, l’eccitazione del nostro primo incontro mi aveva fatto dimenticare questa tua provocazione e quindi è una intrigante sorpresa scoprire che sei stata di parola.Allora la curiosità spinge le mie mani sulla gonna che percorro fino alle ginocchia, dove finisce. Da lì iniziano poi il percorso a ritroso risalendo lungo le cosce avvolte nelle calze. Quelle che sul momento immaginavo essere delle collant si rivelano delle autoreggenti.Il contatto con la tua pelle morbida mi colpisce come una frustata. Mi soffermo ad accarezzarti, ad assaporare il piacere della tua pelle vellutata, mentre i miei baci coprono il tuo seno.
Tu socchiudi leggermente le gambe per facilitare le mie carezze, per mostrarmi che mi vuoi almeno quanto io desidero te.Avverto la nostra eccitazione crescere mentre ti bacio sul collo, dietro l’orecchio, sulle spalle e poi di nuovo sul seno.
La mia curiosità iniziale è appagata… non indossi mutandine.