Creato da TopoCanguro il 13/04/2012
Gruppi di parole che danno senso alla Vita
 

 

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Luciano De Crescenzo

Post n°190 pubblicato il 21 Maggio 2019 da TopoCanguro
 

Nel Fedro di Platone, Socrate diceva che la scrittura era una minaccia per la cultura perché a un libro non si possono fare domande. A Socrate mancava Internet.

 

Considerazioni
Perché scrivere su internet? Che bisogno abbiamo di postare, commentare, gradire, criticare….? Chi siamo su internet?

Periodicamente mi pongo queste domande e puntualmente le risposte sono le stesse. C'è chi ha bisogno di esserci perché si sente nessuno nella vita di tutti i giorni; c'è chi ha bisogno di essere chi non è, di mostrare una forza che non ha o comunque di indossare una maschera che lo rappresenti in modo totalmente opposto a chi egli è. I troll ne sono un esempio: esseri umani sfigati la cui unica soddisfazione è quella di attaccare a morte chi è più fragile.

 

Tolta questa sottospecie di umanità restano coloro i quali sentono la necessità di condividere: dalle cose più banali (foto di cibo) a quelle più profonde come i propri pensieri, speranze, sogni (ma anche incubi) desideri. E questi sono coloro che amo follemente perché vanno direttamente alla radice dell'uomo: la propria interiorità. Ci si appoggia a frasi dette da personaggi noti per dare forza a quello che abbiamo dentro; i più coraggiosi si esprimono con le loro parole, sotto forma di poesie o racconti o semplici pensieri. E dicono tutti la stessa cosa: io SONO e tu, che mi leggi, SEI. Ci SIAMO: rendiamocene conto, stringiamoci la mano e andiamo avanti perché NESSUNO DI NOI E’ SOLO.

Ma perché c'è tutta questa solitudine?

Siamo tutti virtualmente connessi…. già, virtualmente, perché non ci sono legami reali; forse oggi e domani ci sarò ma probabilmente la prossima settimana sparisco e divento un altro: avatar non persone ecco quello che siamo e ci nascondiamo dietro ad uno schermo per cercare uno sparring partner, qualcuno che ci faccia da spalla e ci aiuti ad allenarci. Ma allenarci a cosa? Ad essere diversi? Ad essere migliori o peggiori? 

Forse ci può aiutare a non essere soli, a pensare di contare qualcosa per qualcuno distante mille miglia o dieci centimetri perché la nostra solitudine, noi, la portiamo dentro e non la mostriamo a nessuno, gelosi di dimostrare la nostra superiorità, il nostro essere quello che non siamo. E noi, chi siamo? Persone bisognose di UMANITA’, in qualunque forma essa si presenti. E così, a qualunque età, ci convinciamo che internet può donarci qualcosa che non abbiamo: la fiducia in noi stessi. E così ci dimentichiamo di essere delle persone che hanno quella particolare sensibilità: dobbiamo privarci del corpo per riuscire a mostrare il nostro vero valore, il nostro essere VERAMENTE SPECIALI.

 
 
 
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