Vi parlo di me...

Post N° 52

Ero al settimo cielo.
Ma Grazia mi mise sulla testa una spada di Damocle: "Non farmi rimpiangere quello che ho lasciato". In questa affermazione c'era un mondo intero. Io nn potevo essere come lui, perchè IO NON SONO LUI. Io posso essere tuo marito, tuo amico, tuo amante, ma sono sempre e solo io, coi miei pregi e i miei tanti difetti.
Cmq, fummo persi dal vortice dei preparativi per il Natale. Facemmo l'albero tutti insieme e addobbammo la casa. Io presi le ferie tra Natale e Capodanno per stare il più possibile con la mia famiglia. Decidemmo che per il pranzo di Natale avremmo invitato parenti e amici a casa. In quell'occasione io mi travestii da Babbo Natale per distribuire i regali ai più piccini della famiglia. Feci il pagliaccio per farli divertire, ma mi divertii anche io.
In una delle nostre conversazioni, lei mi disse "Ora che tornerai in ufficio troverai le mail degli auguri delle tue "amiche"". "Credo di si, ogni anno ci facciamo gli auguri via mail". "Voglio sapere chi ti scrive". "Ok, te le farò leggere".
Tornai al lavoro per l'anno nuovo. Era l'inizio del 2006. Mi arrivarono le mail di auguri da tutti quelli che conoscevo, ed anche una quantità incredibile di lavoro. Tornai a casa ma nn dissi delle mail, nn per volontà, ma per dimenticanza. Grazia nn mi chiese nulla. Erano le 4 del mattino successivo. Lei mi sveglia e mi chiede delle mail. "Ah, si, mi sono arrivate le mail di auguri". Non mi sarei mai aspettato una reazione del genere "Sei uno stronzooooo" era in piena crisi isterica. Si alzò dal letto e se ne andò sul divano. Io ero colpevole di nn averglielo detto appena tornato a casa dal lavoro. Non ci potevo pensare. Lei era sul divano che si torceva in preda ad una crisi di nervi e io che mi domandavo "Ma nn è possibile che sia per le mail". Cercai di calmarla in tutti i modi possibili, sempre con dolcezza. Lei parlai cercando di trovare le parole adatte. Sembrava che tutto stesse congiurando contro di me e contro di noi, contro la mia famiglia. Mi ricordo che le dissi di nn guardare all'apparenza delle cose, ma alla sostanza, e la sostanza era che l'amavo più di ogni altra cosa al mondo. Non so se queste parole abbiano fatto effetto. Dopo un pò lei si calmò. Nei giorni successivi cercammo di riprendere la nostra quotidianità, riempita di attenzione per i bambini. Ricordo che parlavamo molto. Ci chiudavamo in camera da letto e facevamo delle lunghe chiacchierate. Il futuro nn sembrava così roseo. Una volta lei mi domandò "Ma te... se io ti lasciassi, tu cosa faresti?". D'impeto risposi "Ti ammazzarei!!! Ma sai anche che nn lo farei mai, ti amo troppo eppoi ho giurato a me stesso che nn ti avrei mai più toccata con un dito. Quando due persone si lasciano c'è un cuore che gioisce e un altro cuore che piange lacrime di sangue."
Era il preludio a quello che stava per accadere. Le sue domande nn erano mai fatte a caso: stupido io che nn avevo visto più in la del mio naso.
I nostri rapporti si stavano raffreddando, me ne accorgevo dai suoi discorsi "Tu nn sei più capace di starmi dietro, ormai viviamo su due mondi, io sto seguendo la mia strada e tu nn ce la fai a starmi dietro. Io sono scesa dal piedistallo sul quale avevamo messo il nostro matrimonio e sto guardando avanti, eppoi io voglio un uomo che sappia tenermi testa nelle discussioni". Forse Nicola sa tenerti testa nelle discussioni che facevate, io nn amo discutere molto, nè per molto tempo. Ho la mia idea, la posso confrontare con la tua, ma quando vedo che tu vuoi avere ragione a tutti i costi, chiudo i canali di ricezione e ti lascio parlare quanto vuoi, se vuoi sempre avere ragione tu.
Era sabato 21 gennaio, i bambini erano a scuola, io ero in bagno che facevo la barba.
"Mi ha chiamato la scuola, ho una supplenza per oggi". "Ok, vado a prendere io i ragazzi a scuola, ci vediamo dopo". Una supplenza il sabato mattina? mah!
Dopo mezz'ora che era uscita mi chiama "Lello, nel cassetto del mio comodino c'è una cosa per te, leggila". "...Grazia che cavolo stai..." aveva riattaccato. Provo a richiamarla ma il suo cell nn era raggiungibile. Vado nel suo comodino, trovo un'agenda dentro la quale c'era una lettera indirizzata a me. Se n'era andata.