Vi parlo di me...

Post N° 59

Altre volte ci trovammo a condividere lo stesso attrezzo in palestra. Ovviamente lo cedevo volentieri a lei, che mi regalava un sorriso. Mi piaceva quel sorriso, era gioioso e triste nello stesso momento. Passarono un pò di giorni che Nunzia nn venne in palestra e io mi ritrovavo a cercarla con gli occhi, pensando a quel sorriso. Quando la rividi, nn ricordo come, eravamo seduti su due panche per gli addominali, uno difronte l'altra, a raccontarci della nostra vita. Sembrava che nn ci fosse nessuno intorno a noi, e tutti badarono bene a nn disturbare la nostra conversazione. "Sono separata..." ... "(evvaiiiiiii) Beh, lo sono anche io." ... "Ho un figlio di 14 anni, e altri 2" "Io ho 2 figli, uno di 13 e l'altro di 9. I tuoi che età hanno?" ... "27 e 25 anni" ... "(Cazzo, ma li ha fatti da bambina?)..." Mi stava per scappare di bocca "...ma quanti anni hai?" ma mi trattenni. So che nn si deve chiedere l'età a una signora ma nn avvenne altrettanto e mi chiese "Quanti anni hai?" "Compirò 43 tra qualche giorno..." "Ah...auguri allora" "...grazie". Continuammo a parlare del più e del meno, ma continuava a frullarmi per la testa di conoscere l'età di quella donna che sembrava indefinita, nn poteva avere più di 45 anni. Boh, nn sono mai stato bravo a capire l'età delle persone. Vabbè, se mi capiterà, glielo chiederò più in là.
La volta successiva venne in palestra accompagnata da un'amica la quale avrebbe dovuto riaccompagnarla a casa. Avrebbe. Invece ci fu un imprevisto..."Nunzia, se vuoi, posso accompagnarti io a casa, ho la moto. Dove abiti?" "Qui vicino" "Ok, allora ti aspetto all'uscita e ti accompagno a casa." "Non so, nn vorrei disturbarti" "Ma figurati, è un piacere per me."
Rimasi un'ora sospeso nel nulla aspettando che finisse la sua scheda, sperando che nn intervenissero intoppi che avrebbero potuto mandare all'aria la nostra uscita insieme. L'amica se ne andò prima di noi, così io e Nunzia ci ritrovammo fuori dalla palestra. "Sei mai stata su una moto?" "No" "Hai paura?" "No" "Ok, sali, si fa così". Nel tragitto verso casa, andai più piano che potei, quasi spingevo la moto coi piedi, per chiacchierare un altro pò con lei. "Non lasciarmi sotto casa, lasciami un pò prima, continuo a piedi" "Va bene, nessun problema.".
Lei scese, la salutai, "Ci vediamo domani in palestra".
Veleggiavo verso casa.