Vi parlo di me...

Post N° 88

Buon lunedì a tutti.
Credo di aver trascurato per troppo tempo il mio racconto,  ed è giunto il momento di riprenderlo.

Luglio volgeva al termine, e si avvicinava il momento in cui, ad Agosto, Nunzia sarebbe partita per la Calabria. A me rimaneva un'altra settimana da trascorrere coi ragazzi. Avevo concordato con la loro madre per l'ultima settimana di Agosto, ma nn sapevo ancora dove li avrei portati. La cosa venne naturale "Perchè nn venite a stare da noi in Calabria?" mi chiese Nunzia,  "I posti letto nn mancano e credo che i ragazzi staranno bene all'interno del villaggio." Ci pensai un pò su, e alla fine decisi che la cosa si poteva fare. Ne parlai coi ragazzi che, però, nn mi dissero nè si nè no. Li trovai un pò freddini alla mia proposta. Poi capii il perchè. Pierino aveva riferito alla madre la conversazione che aveva avuto con Nunzia, nella quale mio figlio le faceva i complimenti "Tu devi essere una brava mamma" ma credo che, vedendo la faccia della madre rabbuiarsi, abbia poi proseguito "...ma nn sarai mai la mia mamma". Quest'ultima frase nn era stata mai detta da Pierino a Nunzia, ma la disse alla mamma per "rassicurarla".
Le telefonate che seguirono tra me e Grazia a causa di quella vicenda furono innumerevoli, sempre improntate sul fatto che io avessi "delegato" un'altra persona a dire quello che "spettava a te dire a nostro figlio, e nn a un'estranea, perchè Nunzia, per i nostri figli, è un'estranea!". Insomma, nn ci fu verso di convincerla che le cose nn stavano come lei si era immaginata e che i ragazzi nn avevano assolutamente confuso le due persone, come lei invece sosteneva.
Agli inizi di Agosto Nunzia partì per la Calabria, i ragazzi erano al mare con la madre, ed io rimasi da solo a casa, aspettando il momento in cui sarebbe toccato a me trascorrere la settimana di vacanza coi ragazzi. Sembrava che il tempo nn passasse mai. In più Grazia ebbe la fantastica idea di "far perdere" i cellurare ai ragazzi, in modo che nn potessi comunicare direttamente con loro, ma solo tramite lei. Il motivo? boh!
Ma alla fine arrivò l'ultima settimana di Agosto e mi ritrovai coi ragazzi a percorrere la Calabria Ionica, verso il villaggio dove ci stavano aspettando Nunzia con la sua famiglia. Il viaggio fu per me abbastanza lungo, un pò meno per i ragazzi che si trovavano già a metà strada.
L'accoglienza fu calorosa, Nunzia ci venne a prendere all'ingresso e ci portò verso casa che, anche se nn era molto grande, era in grado di ospitarci tutti.
Dopo un pò che eravamo lì, già nn vidi più i miei figli che, insieme a Paolo, erano in giro per il villaggio in missione esplorativa. Erano entusiasti del posto: c'erano campi da tennis, tavoli da ping pong, campi da calcio, pallavolo e basket, due piscine con lo scivolo e un mare da favola, l'anfiteatro dove ogni sera si tenevano spettacoli, due piano bar e una discoteca. Insomma c'era di tutto. Per i miei figli fu una settimana bellissima, nella quale si divertirno tantissimo. I ragazzi avevano fatto amicizia con gli amici di Paolo e avevano formato una piccola combriccola, per la quale, purtroppo, Pierino era un pò piccolo di età. Ovviamente Pierino voleva andare con loro e fare tardi la sera insieme a loro, cosa che nn era possibile. Così, tra proteste e musi lunghi, io e Nunzia passavamo a prendere Pierino (meglio dire lo dovevamo prendere di peso e portare via) e tornavamo a casa per la nanna. Più tardi sarebbero arrivati i due grandi.
Durante questa settimana, Grazia chiamava regolarmente i ragazzi più volte al giorno; la cosa nn mi dispiaceva nè mi infastidiva più di tanto: i ragazzi stavano bene. Forse era lei che nn stava bene sola col suo compagno sapendo che i ragazzi si stavano divertendo con me e con Nunzia.
Quella settimana passò troppo in fretta e, siccome era la fine del periodo estivo anche per Nunzia, caricammo i bagagli in macchina per fare tutti ritorno a casa.
Grazia aveva deciso di portare i ragazzi per la settimana successiva, in Sicilia, a casa del suo compagno, per cui, per nn far fare due volte il viaggio ai ragazzi, ci incontrammo a Lamezia, dove salutai i miei figli e proseguimmo io Nunzia e Paolo per casa.
Non volevo che Nunzia e Grazia si incontrassero, ma la cosa fu inevitabile. Avrei fatto meglio ad evitarlo, e i fatti che successero mi diedero ragione.