Creato da Airetikios il 18/06/2011
Se Dio esiste ,forse non sono io.

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Letture

Post n°169 pubblicato il 31 Dicembre 2011 da Airetikios

"Un'altra storia che ricordo con grande emozione è quella del poeta andaluso Pedro Garfias, Nell'esilio capitò nel castello di un Lod in Scozia. Il castello era sempre vuoto e Garfias, andaluso inquieto, si recava ogni giorno alla taverma della contea e  in silenzio, perchè non parlava scozzese, ma solo spagnolo gitano che io stesso non riuscivo a capire, beveva malinconicamente la sua birra solitaria.
Questo cliente muto richiamò l'attenzione dell'oste . Una sera, qando tutti i bevitori se ne erano ormai andati , l'oste lo pregò di rimanere e di continuare a bere insieme in silenzio, accanto al fuoco del caminetto che scoppiettava e parlava per tutti e due.
Questo invito divenne un rito. Ogni sera Garfias veniva accolto dall'oste, solitario come lui, senza moglie e senza famiglia. A poco a poco le loro lingue si sciolsero. Garfias gli raccontava tutta la guerra di Spagna, con interiezioni, giuramenti, imprecazioni molto andaluse. L'oste ascoltava in religioso silenzio senza capire naturalmente neppure una parola.

A sua volta lo scozzese cominciò a raccontare i suoi guai, probabilmente la storia della moglie che lo aveva abbandonato, probabilmente le gesta dei figli i cui ritratti in uniforme adornavano il caminetto. Dico probabilmente perchè nei lunghi mesi in cui durarono queste conversazioni, neppure Garfias capì una parola.
E tuttavia l'amicizia dei due uomini solitari che parlavano appassionatamente ciascuno dei fatti propri e nella propria lingua, inaccessibile all'altro, andò aumentando e, sedendosi ogni sera e parlando fino all'alba, si trasformò pian piano in una necessità.

Quando Garfias dovette partire per il Messico, si salutarono bevendo e parlando, abbracciandosi e piangendo. L'emozione che li univa così profondamente era la separazione dalle proprie solitudini.
"Pedro", dissi molte volte al poeta, "che cosa credi che ti raccontasse?"
"Non ho mai capito una parola Pablo, ma mentre lo ascoltavo ho sempre avuto la sensazione, la certezza di capirlo. E quando parlavo io, sono sicuro che anche lui mi capiva"


Sto leggendo "confesso che ho vissuto", di Pablo Neruda, un libro poetico, ma anche pieno di momenti, aneddoti, pillole di vita spicciola come quella che ho voluto trascrivere.

Conosco bene i momenti di intima condivisione che intercorrono tra due uomini soli, vuoi per scelta di vita, vuoi perchè il lavoro li ha portati lontani dalla famiglia e dagli affetti, come conosco anche quei momenti di solidarietà e reciproca comprensione che il vino, la birra, l'alcool in genere possono suscitare eliminando quelle barriere che la riservatezza ed il pudore innalzano.

La solitudine non è un dramma, a volte è un'oppotunità, un'occasione per andare incontro agli altri, per fare nuovi incontri, per assaggiare il sapore di un'amicizia nuova.

Alex

 
 
 

Astrologia

Post n°168 pubblicato il 30 Dicembre 2011 da Airetikios

Ecco che ci siamo, un nuovo anno si affaccia bello lindo e pulito e già un mucchio di gente cerca di guardargli sotto il pannolino per capire come sarà.

Secondo la saggezza orientale quello appena trascorso  era l'anno del coniglio, timido, pauroso, coprofago, ma tromba come un matto.

mmmh, sulla coprofagia mi sa che ci siamo, con le manovre, manovrine, manovrette non siamo andati molto lontano, anche per il "timidi e paurosi" pensando a cosa ci aspetta con il decreto Crescitalia successivo al Salvaitalia e precedente al ...azzItalia prossimo venturo, quindi non voglio sapere il soggetto e l'oggetto dell'ultima parte del paragrafo precedente.

Ma l'anno prossimo , il 2012, sarà l'anno del Dragone!
Sta a vedere che la Cina terminerà la sua invasione.

Leggo su internet : Il Drago è magnifico. Egli è fiammeggiante, attraente e pieno di vitalità e di forza. In Cina il drago è il simbolo imperiale, il segno dell ‘imperatore, o il maschio elemento Yang. Il Drago è il simbolo del potere e della ricchezza.

Uhmm, se il Dragone è tutto questo mi sa che eccezionalmente in Italia l'anno prossimo sarà quello del cricetino o al massimo del pesce rosso, di più non ci possiamo permettere.

Da sempre gli uomini hanno cercato di sapere come sarà il futuro perchè l'ignoto fa paura, perchè vorremmo che i nostri passi potessero avvenire con una minima luce e non nel buio più completo ed allora si interrogano i fondi di caffè, le interiora di pollo, (che razza di avvenire si può leggere nelle interiora di pollo? Bleah).

Si interrogano anche e soprattutto le stelle.

L'astrologia è un'arte antica, antica come l'uomo forse anche di più, da sempre gli uomini hanno guardato nel cielo per capire quale sarebbe stato il futuro, hanno imparato ad interpretare le fasi lunari, il salire e scendere del sole nel corse delle stagioni.

Chi vive in campagna sa bene che ci sono dei momenti precisi, scanditi dalla luna per seminare o mietere, vendemmiare o imbottigliare il vino, gli esperti del Cicap dicono che sono tutte balle, ma se fosse per loro temo che berremmo l'aceto.

In fondo, anche ammesso d essere solo materiale biologico ed elettrico, come non pensare che i campi magnetici che provocano le maree non possano influire sui nostri poveri neuroni?

Da quattro anni circa ho un'astrologa personale, una ragazza che è appassionata di astrologia , che continua a studiare e che sa per certo non finirà mai.

Con lei mi confronto, la ascolto parlare anche se sono assolutamente dislessico per quanto riguarda l'influenza degli astri, so solo che Saturno fa girare i maroni se ti capita addosso , (ed io ce l'ho nel segno)!

A quelli del Cicap mi sentirei di dire che non è vero che le stelle sono ininfluenti sul nostro destino, piuttosto direi che le stelle sono indifferenti a noi, non sono loro a determinare il nostro futuro, ma sicuramente noi veniamo influenzati da questi passaggi sulla nostra testa, ed allora capita che lo stesso problema una volta lo affrontiamo di buon umore e le cose vanno bene, un'altra volta l'umore è negativo ed allora andrà tutto male, ma l'errore è pensare con il metro umano, come se fossimo al centro dell'universo, come se ciò che noi consideriamo "fortuna", "bene", "sucecsso" avesse lo stesso significato anche per l'universo.
Figuriamoci! è già differente da uomo ad uomo...

Non è così, noi di questo universo siamo un atomo e le stelle continueranno a transitare nel nostro cielo anche quando noi non ci saremo più, ciò che noi reputiamo successo o gloria o ricchezza non vale nulla nel cielo, lo dimostra il fatto che quando le stelle sono estremamente favorevoli è il momento in cui si muore.

Il destino è sempre e comunque nelle nostre mani, stelle o non stelle, fortuna o non fortuna.

in fondo leggendo gli oroscopi di inizio anno, quelli che hanno lo sguardo lungo su tutto il periodo si trovano le stesse cose, periodi in cui le cose andranno bene, periodi in cui le cose andranno male, momenti tristi e momenti allegri, giorni di sole e di pioggia ed in mezzo a questi eventi ci siamo noi con le nostre barchette a riposarci quando l'acqua è tranquilla ed a sudare sangue quando il mare si fa in tempesta.

Noi timonieri della nostra vita.

Magari sapere di un transito negativo ci aiuterà ad aver fiducia, a tenere duro che le cose cambieranno, mentre un transito positivo ci potrebbe spingere a cercare in noi ciò che di positivo c'è anche se le apparenze spingono in tuttaltra direzione.

 
 
 

A christmas Carol

Post n°167 pubblicato il 25 Dicembre 2011 da Airetikios

"Ho la mente tutta piena di qui ed adesso... ed adesso ... é Natale!"
...
"Hai mai notato come tutto sia meraviglioso quando è Natale?"
...
.Una parte del dialogo tra Ebenezer Scrooge ed il Natale presente, ma ci tornerò su dopo...

Un musulmano mi ha mandato gli auguri di Natale ed anche se in allegato c'erano i documenti per il visto del prossimo viaggio in Pakistan, la cosa mi ha commosso, non mi era dovuto e non lo avevo richiesto, è stato un moto spontaneo che ho apprezzato e che va nella direzione di quel dialogo interculturale, interreligioso che da anni sto cercando.
Qualcuno , un paio di giorni fa, mi ha detto che apprezzo troppo la cultura araba, ma stavamo litigando e non fa testo, non è che amo quella cultura particolarmente, le sono grato per averci tramandato Aristotele, Socrate, Platone, sapienza che l'ottusità cattolica del medioevo avrebbe voluto cancellare.

Mi sono cucinato la pasta alla Norma, forse ne ho fatta troppa, forse una bottiglia intera di Muller Thurgau è troppa da solo... il cane della signora dell'alloggio accanto lancia guaiti disperati. Ho visto la signora uscire prima, ma non posso farci niente, lui è chiuso in quell'appartamento non posso fargli compagnia... il fatto che a Natale sia tutti più buoni a quanto pare è una balla colossale, ieri , in Francia, ad un casello una signora con snowboard nell'abitacolo non mi ha permesso di immetermi nella su corsia nonostante la mia fosse bloccatat da qualche accidente di camionciono che non aveva i soldi per pagare il pedaggio....Tra me e me ho pansatop azz... lo spirito del Natale.

Poi qualcosa è successo, l'autista del camioncino è passato tra noi che eravamo in coda chiedendoci qualche soldino... una  colletta tra sconosciuti, ridicola se penso a quanto mi ha chiesto... siamo passati tutti prima della fetentona  , che Dio l'abbia in gloria .
Forse lo spirito del natale non è una cazzata....

Credo che "A Christmas Carol" di Dickens, sia uno dei più bei racconti di Natale mai scritti. L'ho visto nella versione di Disney, con Zio Paperone nelle vesti di Scrooge, l'ho visto in versione Musical con Danny Kaye che impersonava il nipote di Scrogge, mi paicciono tutti e li vorrei collezionare, ma quello che amo particolarmente è la versione dei Muppets, i pupazzi che andavano di moda negli anni '80.

Due anno fa mi sono stati regalati due DVD, ovviamente piratati,. (non si è parenti di un hacker per caso), sul Natale dei Muppets ed oggi sto guardando appunto "A Christmas Carol", il canto di Natale di quel maestro dell'Inghilterra Vittoriana che fu Charles Dickens nella versione riveduta e (s)corretta dei Muppets...

... E' un Natale che scorre piano, con la sua magia,,, siete tutti nei miei pensieri...

Buon Natale

Alex

 
 
 

Con questa faccia da straniero

Post n°166 pubblicato il 21 Dicembre 2011 da Airetikios

Alzo il viso gocciolante dal lavandino e mentre annaspo alla ricerca dell'asciugamano mi vedo riflesso nello specchio ed il primo pensiero è rivolto alla mia barba. "Appena torno la taglio!" .
Il secondo pensiero è in antitesi con il primo, "azz, me la devo tenere almeno fino a che non torno dal Pakistan"

La mia bella barba da studente del Corano, meno folta e lunga di chi è strettamente osservante, ma che si gonfia intorno al viso, soprattutto se la arruffo un poco lisciandomi il collo in contropelo, è il miglior modo per passare inosservato in un paese in cui scivolare per le strade facendosi i fatti propri è lo sport nazionale.

Barba nera, capelli scuri, occhiali da intellettuale, camminata eretta e faccia seria di chi è attento ai fatti degli altri sono il miglior viatico per non essere guardati, per evitare che sguardi indiscreti possano scrutare quella pelle un po' troppo chiara.
Uno shalwal farà il resto.

Mi è sempre piaciuto fare il camaleonte, adattarmi alle situazioni, fondermi con i posti, imparare le lingue locali, (oddio, imparare è una parola grossa, diciamo riuscire a capirci qualcosa).

Non sono animale da villaggio turistico dove tutto è esattamente come a casa, ed il tocco esotico è dato da qualche palma e da qualche frutto strano e mai provato che spesso , vuoi per curiosità o ignoranza, vengono mangiati acerbi o troppo maturi
con il risultato di ottenere cagarelle di un esotismo vagamente casalingo, ma che nei racconti diventano le terribili febbri africane.

A me è sempre piaciuto vagare , gironzolare, perdermi nei luoghi che in fondo è il modo migliore per conoscere una città e potercisi orientare dovendo fare attenzione ai dettagli, alle differenze.
Mi è anche piaciuto seguire le usanze dei luoghi, il rito del the,  acquistare il cibo per strada aiutato da un fegato e da uno stomaco a prova di tutto, 
Non ho mai avuto problemi convinto che, se non rompo le scatole a nessuno, difficilmente qualcuno le romperà a me.

Sono anche stato fortunato perchè quasi sempre non ero il turista capitato li per caso e che dopo pochi giorni deve andarsene in altri lidi.
A me è capitato, capita spesso di viaggiare per lavoro, fermarmi per pochi giorni o per lunghi periodi, ma strettamente connesso con chi in quel determinato luogo vive, ama , studia, cresce i figli ed allora è la mia curiosità, il mio desiderio di sapere che getta i ponti della conoscenza, dell'amicizia.

Molte persone, soprattutto quelle semplici sono convinte che la loro vita sia banale, e sono stupite di vedere come uno straniero dei paesi ricchi possa essere interessato ai loro usi, alle loro tradizioni, a ciò che per loro è la quotidianità e mi è capitato spesso di essere il centro di un capannello di persone che fanno a gara per spiegarmi cosa significa questo, cosa significa quello, e devi provare questo e devi provare quello.

Il fatto che spesso non capisca una parola di quello che dicono è un dettaglio poco significativo per loro , ci sarà chi mi darà lumi casomai , ma è così, in questo modo che in ogni luogo in cui ho vissuto mi sono preso qualcosa  di quel posto ed ho lasciato qualcosa di me, come un alchimia di vita vissuta, provata, amata.

 
 
 

IF

Post n°165 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da Airetikios

Ci sono poesie scolpite in profondità dentro di noi, poesie incontrate un giorno per strada quando ancora eri un ragazzino che mordicchiava appena la vita e subito ti sono entrate in profondità, subito hai sentito che quelle parole erano per te.

Sono poesie carsiche, che appaiono e scompaiono nel corso dell'esistenza, scendono in profondità e tornano in superfice durante gli anni in cui , senza rendertene conto, un passo dopo l'altro, tra successi ed errori , diventi uomo.

Affrontare il successo, affrontare l'errore sono aspetti dello stesso cammino, sentirsi esaltati e subito dopo denigrati non sono gli estremi opposti di un'impresa, ma semplici momenti della nostra crescita.
I momenti si succedono gli uni agli altri, oggi c'è il sole, oggi piove , godersi il bel tempo sapendo che peggiorerà, (e per questo goderlo al massimo), portare pazienza nella fatica che la pioggia richiede rendendo pesanti le attività consuete con la consapevolezza che smetterà non è la semplice accettazione dell'evento meteorologico, ma è una scuola di vita.

Ho usato una parola "consapevolezza" anzichè "speranza", per indicare che smetterà di piovere, perchè in fondo noi sappiamo che nulla è eterno, nulla dura per sempre, non l'amore, neppure un dolore , ma nelle nostre mani è sempre il momento presente.
Non solo noi abbiamo la possibilità e l'opportunità di vivere il nostro presente, ma abbiamo anche il dovere di viverlo bene nei confronti di quella persona che noi saremo domani.

Oggi sono il lavoro, la fatica, l'impegno, la gioia ed il pianto, i successi ed i fallimenti degli innumerevoli "me" che si sono susseguiti da quando ho preso in mano la mia vita fino al momento in cui sto picchiettando su questi tasti  e poi continueranno, sommandosi al presente, evolvendosi nel domani fino al game over finale ed allora ho la responsabilità di tramandare al "me" che sarò domani il mio impegno quotidiano a rendere la mia vita degna di essere vissuta.

Tutto questo fa di me un Uomo.

Ma ritorniamo all'inizio...

... ho incontrato questa poesia da bambino, scritta in appendice ad un libro che mio padrino mi regalò per Natale, l'ultimo regalo di quel signore anziano che era stato il Padre lavorativo di mio padre.
Mi viene tenerezza a pensarci oggi che mio padre ha settantasei anni che anche lui fu un ragazzino ai primi giorni di lavoro e che un uomo gli insegnò tutto ciò che c'era da imparare per vivere e sopravvivere in una fabbrica, mi viene tenerezza perchè allora, mentre io ero un bambino non potevo rendermi conto che quell'uomo a cui dovevo affidare la mia vita aveva avuto bisogno a sua volta un'altro uomo che lo proteggesse, mi viene tenerezza perchè questa è la grandezza degli uomini semplici, che compioni gesti semplici nella loro grandiosità.

Quella poesia era IF di Rudyard Kipling ed era stata trascritta sul risvolto di copertina del "libro della Jungla".
E' entrata nella mia vita regalandomi subito un'emozione, c'è rimasta quasi come una lista della spesa a cui di volta in volta spuntavo ciò che era stato fatto, ciò che avevo raggiunto, ciò che ancora mi mancava.

Credo che possa essere un'emozione anche per chi non l'ha dimenticata... o non l'ha mai conosciuta.

Molti potranno considerarla la solita tiritera buonista ... beh al mondo non siamo tutti uguali.

 

IF you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you,
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too;
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise:
If you can dream - and not make dreams your master;
If you can think - and not make thoughts your aim;
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same;
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools:

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss;
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: 'Hold on!'

If you can talk with crowds and keep your virtue,
' Or walk with Kings - nor lose the common touch,
if neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much;
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And - which is more - you'll be a Man, my son!

 

 
 
 
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