Creato da alfazulu31 il 06/07/2011

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E’ un pentolone che bolle questa Europa

Post n°138 pubblicato il 05 Febbraio 2014 da alfazulu31

 

Ieri il presidente Napolitano ha fatto un discorso al parlamento europeo, l’ho sentito alla radio in auto. Resta un presidente che non mi piace, ma non mi è dispiaciuto di primo acchito. Avrebbe potuto essere più incisivo, avrebbe potuto disegnare una scena che può incendiarsi da un momento all’altro, avrebbe potuto dire che se “l’Europa non  compie una sterzata davvero comunitaria e rivolta alle politiche dei popoli, gli italiani, e non solo loro, potrebbero lasciarla”. Insomma avrebbe potuto essere meno diplomatico, meno convenzionale, meno legato allo stile che solo noi italiani abbiamo, alla faccia di quei quattro leghisti ignoranti che continuano a farci fare figure di merda.


Alcuni passaggi che ho apprezzato:

“I cittadini-elettori non sono dinanzi a una scelta fuorviante tra stanca, retorica difesa di un'Europa che ha mostrato gravi carenze e storture nel cammino della sua integrazione, e agitazione distruttiva contro l'Euro e contro l'Unione.” [avrei tralasciato la particella "non"]

…Infatti, poste di fronte a una drammatica crisi finanziaria, economica e sociale, le istituzioni europee si sono mosse a fatica, fra troppe esitazioni, divergenze e lentezze, ma si sono certamente mosse nel senso della correzione di comportamenti precedentemente tenuti.

…L'Euro ha rappresentato una innovazione di valore storico. Ma è rimasta per troppi anni monca, priva di complementi essenziali ; il che può essere spiegato solo con anacronistiche chiusure e arroccamenti nazionali in campi che dopo l'introduzione dell'Euro non potevano rimanere presidiati dalla sovranità nazionale. [direi che qui le ha cantate, ha un destinatario ben preciso il presidente, anche se non lo ammetterà mai]

…E bisognerà dunque giungere, come chiede il Parlamento e come prevede lo stesso "fiscal compact" a "collocare la governance di un'autentica Unione Economica e Monetaria all'interno del quadro istituzionale dell'Unione". Perché passa di qui la questione di un deciso rafforzamento della legittimità democratica del processo decisionale in seno all'Unione : questione che si è aggravata nella percezione generale, politica se non tecnica, dell'opinione pubblica, concorrendo al diffondersi tra i cittadini di fenomeni di distacco e diffidenza verso le istituzioni europee.

…Voglio dire che - nella crisi di consenso popolare di cui l'Unione europea e il processo di integrazione stanno soffrendo - c'è tutto il peso del malessere economico e sociale che l'Unione non è stata in grado di evitare ; ma c'è anche il peso di una grave carenza politica, in varie forme, sul piano dell'informazione e del coinvolgimento dei cittadini nella formazione degli indirizzi e delle scelte dell'Unione.

…Ieri la molla del porre fine ai nazionalismi economici e politici, generatori di conflittifatali, era una molla potente per conquistare consensi alla causa dell'unità europea.” [Questa è copiata è parte dell'antico progetto europeista fine anni 50...]

…Molta strada dal 1984 ad oggi è stata dunque fatta. Ma restano da vincere ancora dure battaglie politiche, se non contro possibili ritorni di nazionalismi aggressivi, certamente contro persistenti egoismi e meschinità nazionali, contro ristrettezze di vedute, calcoli di convenienza e conservatorismi anacronistici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali.

…La "vista lunga" : una politica europea, uno spazio pubblico europeo egoismi e meschinità nazionali, contro ristrettezze di vedute, calcoli di convenienza e conservatorismi anacronistici, quotidianamente riscontrabili nelle classi dirigenti nazionali.

Una politica europea, uno spazio pubblico europeo, dei partiti politici europei, che cos'è l'Unione politica di cui si parla, se non si fa vivere su scala europea il confronto politico democratico, la competizione tra le diverse correnti ideali e forze politiche organizzate ? "

Non riporto i passaggi che mi sono piaciuti meno, ma sono riferibili spesso al modo di esporre troppo morbido.

Il presidente ha toccato l’attualità in un modo puntuale senza tralasciare nulla, non è uno che sbraita lo sappiamo. Non sono d’accordo su tutto, anche solo per il fatto che non sono un europeista anzi un antieuropeista convinto, la mai posizione è legata al tempo, non siamo pronti e auspico come sempre il Superorganismo che riesca a lasciarmi libero però. L’unico appunto che mi sento di fargli, la mancanza di verve che trasporta dove il cuore della gente batte. Standing ovation alla fine del discorso, ma si diciamo meritata, bandiere sventolanti ed inno d’Italia fuori ordinanza!

Ha preso subito la parola quell’antipatico di Schulz che ha preso le distanze dalla protesta leghista: ". "Sappiamo che non tutti condividono la sua opinione", ha proseguito Schulz rivolgendosi in italiano al presidente della Repubblica, ma quella piccola minoranza di contrari "non bloccherà il processo di integrazione". Falso non sono solo quegli idioti della lega ad essere contro, o quelli del M5S,  e stamane sappiamo bene chi lo è, che nome ha, che interessi difende.

Stamane presto sempre alla radio, sempre in auto, sotto la pioggia ascolto le reazioni ancora prima di comprare i giornali (ci sono giorni che sento di comprarne un mazzo, oggi ne ho presi 6). Non c’è ancora nessuna ANSA in rete, la sto cercando come un folle niente di niente.

Reazione della Merkel (la culona intrombabile, per quel cafone del Nano che ci ha fatto fare altre immense figure di merda come seduttori e corteggiatori per cui eravamo famosi…) che riassumo:

“Non se ne parla nemmeno di eurobond, banche centrali vere, politiche di politici davvero comunitari, di fermare l’austerità (che tale non è, stavolta si chiama fame!). La Germania ha superato anche l’export della Cina, quindi significa che il modello funziona. Si va avanti così.”


Domani acquisterò ancora 6 giornali, magari ho capito male.

Mi sono rotto i coglioni di sentire screditare il mio Paese, a dirla tutta mi sono rotto i coglioni che continuino a romperli a me!


AlfaZulu31


* Per Lei che forse mi leggerà. Sono anche questo, ho bisogno del confronto, prendere o lasciare, resti la mia unica Regina ed io non sono il tuo Re.

 
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