Creato da erikadt2 il 29/07/2012

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No alla schiavitù, No al lavoro minorile, No allo sfruttamento dei minori, No agli abusi!!

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BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA

Foto di erikadt2

 

Cuba, i bambini di strada rapiti ed abusati.

Non bastava il triste record degli anni scorsi sul turismo sessuale a Cuba, oasi per uomini che vanno a cercare il sesso facile; ora emerge, purtroppo, un’altra realtà che fa male: molti bambini di strada vengono rapiti ed indirizzati allo sfruttamento sessuale. Quasi sempre in questi casi, i bambini vengono ingannati con promesse di lavori onesti e ben remunerati nelle città. Le cronache e le inchieste estere riportano di turisti che richiedono bambini di età inferiore ai 14 anni di età… ed allora possiamo immaginare che i bambini di strada, senza famiglia ed allo sbando, siano le vittime per eccellenza; si trovano in fretta ed è facile dare loro un’illusione di benessere. Cuba ha delle leggi che vietano la prostituzione, ma come al solito anche qui, sembra che nessuno si accorga del traffico che avviene al proprio interno… Nonostante molti paesi, tra cui Cuba, abbiano ratificato la carta dei diritti all’infanzia ( ndr. Cuba , 21 agosto 1991), dei veri cambiamenti, per i bambini, non ci sono stati. I bambini di strada, vulnerabili, sono sempre tra i più colpiti dai rischi che la strada offre loro. Se tutti noi ci facessimo degli esami di coscienza, forse, boicottando certe rotte turistiche così esposte agli abusi ai minori, le cose cambierebbero. Purtroppo è l’economia che interessa agli Stati e se da una parte ci sopravvive anche la parte del paese povera, è anche vero che il ricco ha gli interessi che si gode realmente.

di Erika De Toffol

 

 
 
 

LAVORO MINORILE

Post n°4 pubblicato il 03 Agosto 2012 da erikadt2
 
Foto di erikadt2

IL LAVORO MINORILE IN CAMBOGIA: CAPIRE ED ELIMINARLO

 

Della sua storia travagliata, fatta di guerre, sofferenze, violazioni di diritti umani e povertà, la Cambogia dall’inizio del processo di pace ha fatto passi avanti nel portare una certa stabilità e crescita del paese. La povertà però rimane diffusa e le cause sono riscontrabili nella crescita demografica e dall’aumento della diseguaglianza sociale. Il fenomeno del lavoro minorile è preoccupante. Dati raccolti in più di un’occasione da diversi enti ed organizzazioni preposte (Unicef, Ufficio Nazionale di Statistica cambogiano, Ilo etc.)  hanno messo in evidenza come i bambini fra i sette ed i quattordici anni che lavorano sono il 52% della loro totalità. Un milione e mezzo sono i bambini che sono coinvolti in questa fascia d’età; se analizziamo i dati nella fascia tra i quindici ed i diciassette anni, la percentuale sale all’ 80%. Secondo lo studio intitolato Towards eliminating the Worst Forms of Child Labour in Cambodia by 2016: an Assessment of Resource Requirements , che si propone di eliminare il lavoro minorile nelle sue forme più pericolose (il lavoro domestico, la costruzione di mattoni, le attività nell’industria del pesce, nel settore manifatturiero, nelle piantagioni di gomma, di tabacco e di semi-industriali e nella ristorazione) entro il 2016, le risorse necessarie si aggirerebbero  tra i 40 e i 84 milioni di dollari (UCW)

di Erika De Toffol

 

(fonte dati: Ilo )

 
 
 

ABUSI AI MINORI

Post n°3 pubblicato il 03 Agosto 2012 da erikadt2
Foto di erikadt2

 

CAMBOGIA, IL TURISMO SESSUALE ED I BAMBINI CHE SI VENDONO PER DUE DOLLARI

 

C’è un paradiso in Cambogia, Sihanoukville, dove i pedofili vanno a caccia di prede. Le prede sono i bambini, in genere ambulanti che si vendono per 2 dollari ( cifre riferibili all’anno 2009). In questo paradiso turistico dove il mare e le spiagge sono contornate da una rigogliosa natura, purtroppo la piaga della pedofilia internazionale è una realtà squallida. Le famiglie più povere sono al centro degli interessi dei pedofili che arrivano a Sihanoukville: si guadagnano la stima dei genitori, fanno loro regali, ne guadagnano la fiducia, così può capitare che le famiglie stesse affittino i propri figli tutto compreso al turista “benefattore” di turno ed una volta a conoscenza della violenza subita dai propri figli, le testimonianze si fanno difficoltose; come si può testimoniare contro chi ha “in fondo” fatto del bene per la famiglia? . La legge qui è meno sentita rispetto a Phnom Penh ( la capitale): non c’è dimestichezza con le leggi del 2008 che hanno stabilito pene fino a 10 anni per chi abusa di un minore e la corruzione di agenti è facile, considerando che gli stipendi si aggirano sui 30 dollari mensili. Sono recenti le cronache di come il re in persona abbia dato la libertà ad un pedofilo russo, costruttore di un impero turistico nel paese.

La Cambogia ha aderito alla Carta dei diritti dell’infanzia il 15 ottobre 1992 e la sua entrata in vigore risale al 14 novembre 1992.

di Erika De Toffol

 

 
 
 

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA

Post n°2 pubblicato il 31 Luglio 2012 da erikadt2
 
Foto di erikadt2

ABBANDONATO ALLA STAZIONE DEI TRENI DI BANGALORE
di Erika De Toffol

Dodici anni, una vita davanti, un bambino che in treno con i suoi genitori sta facendo un viaggio. Lui è lì, su un sedile in uno scompartimento di un vagone, in un treno. Sua madre e suo padre gli dicono che vanno a prendere un po’ di cibo e di aspettarlo. Il treno riparte…. e lui ha paura, non vede la sua mamma ed il suo papà: dove sono? Salta dal treno in movimento e scende sulla pensilina…. la pensilina della stazione di Bangalore. I suoi genitori hanno perso il treno, lui li cerca ma non li trova più. Dove sono?... Li aspetta Shekar… li aspetta lì, alla stazione, e lo fa ancora. Aveva aspettato i suoi genitori sulla piattaforma. Lo fa ancora. C’è voluto poco perché lo trovassero, c’è voluto poco perché il mondo gli crollasse definitivamente addosso. I genitori non lo volevano, lo avevano abbandonato. Io immagino la delusione e lo struggimento di Shekar e mi chiedo dove è il limite etico-morale della povertà. Perché abbandonare un figlio per la povertà? So che l’istinto materno, qui, io dietro ad un pc, io che ogni giorno posso dare da mangiare ai miei bambini può stonare con i mali del mondo, ma… riflettere fa male, tanto male. Shekhar è stato affidato alla Casa dei bambini statale…sino a quando non potrà cavarsela da solo. Non lo volevano allora e non lo vogliono ora. Il suo pensiero è di struggimento e pensa che la causa sia solo sua. Ora è classificato, brutto termine ma in uso, bambino di strada: è questo il destino per i rifiutati dalle loro famiglie. Tanti, troppi piccoli Shekhar hanno un destino così. Sono piccoli, giovani, lavorano per le strade, dormono sotto i ponti, trasandati ed in cerca di amore, quell’amore che è stato negato loro da chi amavano così tanto.; poi, ci sono i bmìimbi che invece di essere stati abbandonati, sono stati abustai ed allora scappano da soli, in cerca di un rifugio che spesso porta ad abusi maggiori e sfruttamento. Le bambine, che vengono discriminate in India, hanno spesso la peggio. Per le strade, la vita è peggio di qualsiasi sofferenza indotta dalla famiglia. Da madre, mi chiedo come potrei mai pensare a mio figlio sotto il sole cocente, esposto a pericoli, affamato e senza una fissa dimora, senza amore. Perché l’India non prende provvedimenti? Perché non esiste un periodo di messa alla prova per i genitori che hanno sbagliato ed intendono occuparsi di loro in modo consono? Ci vorrebbe un programma di welfare idoneo. Ecco cosa ci vorrebbe: meno corruzione e più cura dei propri figli. Non possiamo pensare da madri, che i nostri bambini siano a dormire là fuori, esposti ai pericoli, senza cibo, inalando colle per sballarsi, che tutto vada bene. Apriamo gli occhi, quelli del cuore. Siamo ipocriti se non accettiamo che esiste il problema. Io metterò a letto i miei bambini con la consapevolezza che ci sono bambini che non hanno letto… ma solo ponti sopra le teste e cartoni sotto la schiena. 

 
 
 

BAMBINI E RAGAZZI DI STRADA

Post n°1 pubblicato il 29 Luglio 2012 da erikadt2
 

 
 
 

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