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VITTIME DELLA SHOAH, II GENERAZIONE

Post n°827 pubblicato il 05 Maggio 2007 da destraitaliana
 

immaginePer quanto straordinariamente longevi, i sopravvissuti dai lager di Hitler stanno scomparendo per ragioni anagrafiche.
Dopotutto, sono passati oltre 60 anni.
Come mantenere viva la memoria, e i vantaggi che ne sono seguiti?
L’idea è venuta a Gideon Fisher, un «attorney» ebreo-americano: egli esige dalla Germania adeguate compensazioni per i figli dei sopravvissuti, e a questo punto anche per i nipoti.
Questi poveri ragazzi, ha detto, «sono cresciuti all’ombra di genitori affetti da stress post-traumatico: hanno subito violenze, o la soffocante iper-protettività di papà e mamma, oppure hanno sofferto delle aspettative irrealistiche che i genitori hanno posto su di loro. Alcuni hanno avuto successo e sono anche diventati famosi; altri sono crollati».
(1)
Così, letteralmente così.
Il popolo tedesco deve riconoscersi collettivamente colpevole dei fallimenti di questi ebrei così duramente provati dall’affetto paterno.
Deve pagare, generazione dopo generazione.
Gideon Fisher  ha effettivamente avviato una causa collettiva (class action) raccogliendo le lamentele di figli abitanti in Israele, Germania e Stati Uniti, ed ha già contattato le autorità tedesche perché addivengano a una sorta di patteggiamento: paghino almeno le cure psichiatriche ai discendenti dell’olocausto che, a causa dei genitori, sono «crollati» e non hanno avuto successo nella vita.
Fisher stesso è un figlio sofferente, papà e mammà erano dei sopravvissuti.
Sette anni fa ha avuto l’idea di costituire una fondazione, «Fisher Fund», per la tutela degli interessi - diciamo così sindacali - della categoria.
Per qualche tempo ha conferito borse di studio ai bisognosi (ai nipoti, bisogna pensare: ai figli dei figli, anch’essi sofferenti).
Ma ora ha pensato meglio batter cassa a Berlino.
I suoi protetti, a nome dei quali agisce, sono «centinaia», dice.
Ma in realtà, secondo l’associazione ebraica Amcha, che assiste con provvidenze e cure la seconda generazione olocaustica, i figli degli scampati ai lager sono 350 mila solo in Israele.
E il 4% di loro, 14 mila, ha bisogno di cure psichiatriche.
Se Fisher l’ha vinta, il conto per la Germania sarà salato.

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Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità. Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. Bisogna che il poeta si prodichi con ardore, sfarzo e magnificenza, per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già creata l'eterna velocità onnipresente. Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il Futurismo.

 

 

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Luigi Ciavardini, ex militante dei Nuclei Armati Rivoluzionari, è stato dunque condannato a 30 anni di carcere dalla Corte d'Appello sezione minori del Tribunale di Bologna. Questa condanna risulta essere, senza mezzi termini, una dichiarazione di guerra preventiva a quella parte degli Italiani non allineata all'interno dei vecchi schemi di cui il Sistema rappresenta la sintesi. All'epoca dei fatti Luigi Ciavardini aveva soltanto 17 anni ed è accusato di avere trasportato fino alla stazione di Bologna l'esplosivo responsabile della morte di 85 persone e del ferimento di altre 200. Quella strage è tuttora il più grave atto sanguinario dell'Italia nata dalla resistenza. Un massacro spaventoso che ha chiuso un decennio di piccole e grandi sconvolgimenti politici e sociali. La strage di Bologna ha sepolto sotto una coltre di morte gli anni più caldi della storia d'Italia. Ma quella strage è servita, soprattutto, a mettere fuorigioco un'intera generazione di Camerati Rivoluzionari che negli Anni 70 ha imposto fieramente la propria presenza nelle piazze di tutto il Paese. Le indagini sono andate da subito in un'unica direzione, quella dell'eversione neofascista. Un intero ambiente è stato criminalizzato e fatto a pezzi dalla meschina paura dei mercanti del Sistema. Terza Posizione è stata smantellata in seguito a questa inchiesta, mentre la storia dei Nar ha avuto un tragico epilogo di sangue ed ergastoli. Si finge di credere a questa pista unicamente per togliere di mezzo lo spettro di una nuova Rivoluzione Nazionale che con il tempo stava prendendo terreno. Francesca Romana Mambro e Valerio 'Giusva' Fioravanti vennero indicati come gli esecutori materiale, tesi che neppure eccellenti nemici politici hanno tuttora il coraggio di sostenere. A Bologna non si è fatta Giustizia. A Bologna non si è cercata Giustizia.

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