Altromondo17

Cosa può essere mai un pensiero?Ce ne sono di quelli che s'insinuano,fin dalla giovane età, nella mente,trascinandosi poi all'infinito ed andando ben oltre la vita di chi l'ha generato...Ma cosa può essere mai un pensiero,quando in sè contiene una richiesta che sopravvive a chi l'ha formulata?...Così rischiano di essere questi versi, per quanto son belli ed intensi,giocati come acque agitate di un sogno che stenta a farsi realtà...........Decisamente bella,mia dolce sig.ra Gabri:un vero incanto........Un abbraccio dalle nubi vellutate che contengono tutti i pensieri di questo mondo ed un bacio di sole ancor più che tiepido........W.......

Questo pensiero è un ricordo diventato sogno e poi di quel sogno il ricordo.
Un pensiero che, pur trasformatosi, non è ancora passato, nonostante la richiesta iniziale e, ad oggi, non ancora esaudita.
Sopravvissuto, suppongo, alla vita di chi l'ha provocato e destinato a non sopravvivermi.
Grazie Signor W., e complimenti per la lettura tanto precisa da avermi indotta a credere di non essere poi tanto ermetica come in molti sostengono ma, più giustamente, a riconoscere in te il merito di comprendere perfettamente la mia lingua: la nostra.
Un bacio di luna, vista l'ora...:)

Sono i pensieri che si infilano nelle crepe della mente, eh? Sì, quelli sono duri a morire. Pensi di averli debellati e invece riaffiorano inopportuni, molesti, martellanti e spesso, meravigliosi. Talmente meravigliosi da far paura.

E' vero: i pensieri possono avere forme e colori diversi.
Suscitare paura o gioia e, persino, paurosa gioia, se a riscoprirli tra quelle crepe, magari dopo una catarsi di anni, ci si ritrova a pensarli come allora.

Forteee!
Ma quello è il secchio di photoshop!
Se lo imposti col rosso il Mar Nero si trasforma in Mar Rosso.
Impostandolo sul bianco uno ci si può sbiancare i denti, gli occhi e l'anima.
Oppure l'iconcina, come quella qui a fianco.

Sembra che il bianco sia in grado di risolvere parecchie problematiche: lo suggerisco al fotografo.
Magari, come me, non l'ha ancora capito:)

Se il mondo fosse tutto bianco sarebbe come una tela nuova, tutta ancora da dipingere.
E' così che vorrei restasse per sempre.

Condivido il tuo stesso desiderio, consapevole che ogni pennellata significherebbe una sopraffazione.

Più che una sopraffazione la considero una limitazione.
Perché qualunque sia il dipinto, anche se sublime, impedirebbe poi ad altri di dipingerci secondo il loro modo personale di intepretare la "creazione".
A meno che quella tela bianca non si espanda continuamente come l'Universo.
Ma anche in tal caso rasebbe difficilissimo, se non improbabile, far sì che tutto l'insieme dei dipinti risulti un unica opera d'arte, e non un caos di scarabocchi scoordinati e senza senso.
Se invece restasse una tela bianca (come in effetti lo è) allora tutti i dipinti sarebbe solo pensieri, illusioni non reali che si concretizzeranno solo quando riusciremo ad andare tutti d'amore e d'accordo: e cioè, mai...
ahahahahhahahha

Perché mai?:) Io e te, ad esempio, abbiamo litigato, una volta, ma poi abbiamo fatto la pace.
"Fare la pace", se ci pensi, è un concetto bellissimo: è un'intenzione che si trasforma in azione proprio come quando ci si accinge a dipingere o a fare l'amore.
La mia idea di sopraffazione, legata all'arte, sposava esattamente il tuo ragionamento legato alla tela bianca anche se, già l'idea di avere una tela a disposizione, rappresenta di per sé un artificio legato al legno utilizzato per realizzarla, al tessuto filato, etc., etc... La conclusione era a parziale assoluzione di chi se ne rende "colpevole" in virtù del fatto che, tutto ciò che resta, di quelle sopraffazioni, diventa un dono, perché destinato a sopravvivere ai rispettivi "creatori" e a beneficio dei successivi.
E non credo dipenda tanto dalla qualità dell'artificio, quanto dalla buona intenzione dell'artificiere:))

Un pensiero non potrà mai andarsene finché lo alimentiamo...

L'eutanasia del pensiero?
E quando non è il pensiero ad essere malato, ma la persona che l'ha provocato, suggerisci l'omicidio?
Propendo per la convivenza civile: senza accanimenti terapeutici, magari.

Ci sono dei pensieri che non ci lasciano mai soli, e sono quelli che attendono una risposta, che ci fanno vivere in perenne attesa.
Ma, in fin dei conti, a pensarci bene, la vita è una perenne attesa, spesso questa condizione frena l'energia che emaniamo, ma non la spegne se è vissuta serenamente, in questo caso ci permette di rallentare il tempo e di gustare ogni momento, ogni attimo della nostra esistenza. Ciao, a presto, :-))

E' verissimo quello che hai detto: la caratteristica più evidente, riguardo alla vita, è proprio l'attesa.
E la pazienza, e la capacità di attendere serenamente ogni evento che, inevitabilmente, la scandisce, è la nostra unica arma per renderla vivibile.
Grazie per la tua preziosa riflessione, mia carissima Rita...Un caro saluto:)

...raffiguro i "pensieri" come dei fiori di montagna, ma non soggetti alle vicissitudini della sequenza delle stagioni. Per essi è sempre primavera/estate/autunno/inverno ogni istante ...essendo senza tempo. Essi stanno sempre ad attenderci, ma non desiderano esser recisi, bensì accolti con amore anche quando sono dissenzienti al nostro volere. Così ho seguito il tuo "pensiero" ancora in azione...
un saluto, M@.

Ciò che così sensibilmente descrivi rappresenta, per me, l'ambizione più grande non solo nei confronti dei pensieri, ma in generale.
E mi fa piacere che, a seguire il mio "pensiero", tu abbia espresso un concetto di forma e di tempo indefinito attraverso l'utilizzo di una metafora a me molto cara.
La bellezza, così come l'imperfezione, non andrebbe mai sradicata a nostro esclusivo beneficio, ma ammirata e tollerata dando ad entrambe il diritto di crescere e trasformarsi in ciò a cui, ogni forma di vita ambisce...
Grazie M@, e buona giornata...

... "il pensiero" non passa mai.

Passerà con noi.

una richiesta non ancora esaudita per una vita che vive il silenzio come una dolce via d'uscita

Non è mai stato dolce, quel silenzio.
La vita prova ad esserlo...