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Guardia o ladro.

Post n°322 pubblicato il 03 Marzo 2015 da gaza64
 
Tag: giudice

 

- Qual è il tuo gioco preferito?

- Guardia e ladro.


- Quale ruolo ti piace assumere nel gioco?

- Quello del ladro.


- Perché ti senti in colpa?

- Perché mi piace essere rincorso.


- E quando vieni catturato?

- Non succede mai.


- Perché?

- Perché prima che sia possibile me ne sono già andato.


- Corri veloce, allora.

- Abbastanza.


- E in prigione chi ci va?

- La guardia.


- Come mai?

- Perché non è riuscita a prendermi.


Solo per questo?

- No: soprattutto per aver tentato di farlo.


- Non era quello il suo ruolo?

- Sì.


- Però?

- Mancava la motivazione per farlo.


- E chi avrebbe potuto fornirla?

- Un giudice.


- Ma quel ruolo non è previsto nel gioco!

- Per questo il ladro se n'è andato.


- E quando è tornato?

- Si è giudicato.

 

 

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Commenti al Post:
GnothiTauton
GnothiTauton il 03/03/15 alle 12:19 via WEB
delizioso (a parte il video che - confesso - non guardo mai)
 
 
gaza64
gaza64 il 05/03/15 alle 17:38 via WEB
Grazie di cuore...
Tengo particolarmente a questa canzone, che ho amato moltissimo all'epoca della sua pubblicazione e che, ancora oggi, mi provoca emozioni intense tanto da considerarla come la pietra miliare della mia playlist:)
Un caro saluto...
 
angiolhgt
angiolhgt il 03/03/15 alle 12:44 via WEB
L' insopportabile ruolo -percepito direi sin dalla tenera età-di chi insegue per mettere in prigione l'innocente : un innocente che fugge il suo carceriere è un eroe. E' il fascino più che del ladro, del fuggitivo braccato, fascino sfruttato da tutto un filone dell emozionificio hollywoodiano. Fuggire : il sogno di "evasione" dei curiosi, degli uomini liberi. Non a caso la parole evasione viene così spesso usata fuori luogo diventando una metafora.
 
 
gaza64
gaza64 il 05/03/15 alle 18:02 via WEB
Molto affascinante davvero: ho dei ricordi vivissimi in cui, nel giardino della scuola materna, correvo inseguita dai miei compagni di gioco:)
La sensazione del vento tra i capelli, la libertà di poter essere ovunque seppur nel limite di uno spazio dove comunque c'erano alti e profumati pini marittimi dietro i quali nascondersi, o riposarsi...
Perciò mi piace la tua definizione di fuga: romantica e in un certo senso "dovuta", in considerazione di quella libertà conquistata e per nulla scontata.
Grazie per il prezioso contribuito...
 
   
angiolhgt
angiolhgt il 05/03/15 alle 21:28 via WEB
se tutte le volte che siamo fuggiti "dal carcere" di una situazione presente (per disagio o per noia) non solo con la mente, aggrappata alla fantasia o all'immaginazione, ma anche fisicamente credo che saremmo vissuti come eterni viaggiatori incantati che guardano trascorrerei ll tempo come un paesaggio dal finestrino di un treno. Fuggire è un impulso di slancio vitale o di paura ma quando la paura è quella della vita stessa allora fuggire non è più un atto di libertà verso verso la felicità e l'autoaffermazione ma incapacità di costruire dentro e fuori di noi il futuro.
 
     
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 11:24 via WEB
Credo che la libertà assuma tante ed infinite sfumature da non poter essere ricondotta ad un concetto solo.
Dipende dalle circostanze che la rendono necessaria ma che sussistono sempre se, a volersi liberare, si sottintende una prigionìa altrimenti inaccettabile.
Grazie...
 
Marion20
Marion20 il 03/03/15 alle 17:44 via WEB
Ciao carissima, bel post! Marion
 
 
gaza64
gaza64 il 05/03/15 alle 18:59 via WEB
Grazie a te, carissima! Gabriella.
 
fraeduardo
fraeduardo il 04/03/15 alle 08:59 via WEB
Per lasciare un commento nel suo blog ed essere all’altezza del senso che hanno i suoi testi e le sue immagini penso che ci vuole essere “poeta”, essere illuminato dalle muse, altrimenti si rischia la banalità, ripetere luoghi comuni, alterare la ricchezza esistenziale e antropologica di ciò che lei, in modo letterariamente stupendo, suggerisce. Il suo blog è un connubio felice tra testi ed immagini, c’è sempre corrispondenza, sintonia e complementarità. Questo ultimo post, per esempio, rivela una sensibilità particolare per invitare all’introspezione, a guardarsi dentro e scegliere, a dire – come il suo ladro – “chi siamo” e dunque “giudicarsi”. Sa Gabriella, quando vedo attentamente le immagini con cui lei “accompagna” i testi, mi viene in mente il test di Rorschach che, quando facevo il marinaio – secoli fa – mi hanno fatto per sapere se potevo o no formare parte dei corpi speciali. Direi che il suo blog sa porre sempre la “questio” essenziale, lasciando al lettore la responsabilità di scegliere, di “giocarsi”. E’ l’abilità che appartiene allo psicologo e ai grandi letterati, scrittori. Mi fermo qua. Non sono un poeta e dinanzi a questo post faccio silenzio e penso. Lei ha lasciato un bellissimo commento nel mio blog sottolineando una logica di cui oggi abbiamo urgentemente bisogno: la logica dell’incontro tra i diversi. Grazie. Buona giornata. Pace e bene Gabriella.
 
 
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 10:19 via WEB
Buongiorno...
Mi fa davvero piacere che lei abbia apprezzato le immagini che utilizzo per arricchire il senso di ciò che scrivo, e che tentano di tradurre, in una lingua diversa, lo stesso concetto.
Conosco abbastanza quella "lingua" che, istantaneamente, spesso mi regala immagini che sono sintesi di ciò che, solo successivamente, mi trovo a dover tradurre in parole...
Le sue, mi preme dirlo, sono un balsamo per la mia anima: pertinenti e senz'altro "all'altezza" di un'elevazione che non conosce altri strumenti che l'introspezione: in quel discendere al buio della propria esistenza così come in quella di molti altri "viaggiatori".
La diversità, per me, è sempre stata fonte di grande curiosità intellettuale ed emozionale: mi piace accorciare le distanze che, spesso, ci separano l'uno dall'altro e capire i motivi che le hanno determinate. Le paragono a ferite sanabili solo attraverso cure che, pur non toccando materialmente, diversamente accarezzano.
Grazie infinite per la sua preziosa attenzione. Pace e bene a lei, Fraeduardo...
 
woodenship
woodenship il 04/03/15 alle 17:45 via WEB
Rubi più che un sorriso,mia dolce sig.ra Gabri:l'innocenza e la bellezza del gioco stanno nella libertà e nella possibilità di deciderne le regole.Cosa che,di volta in volta,permette di creare e ricreare nuove realtà e ruoli.Ecco perchè è necessaria una dose di scanzonata scapestratezza,per affrontare la realtà in quanto gioco in cui la posta è la vita.Se ci si rende conto subito di ciò si rischia di lasciarsi annichilire,prima ancora di avere portato a termine il gioco.Se invece si mantiene vivo e desto lo spirito fanciullo,allora si potrà comparire e scomparire,ricreando ciò che per noi è giusto e sbagliato,basandosi solo sul senso innato della giustizia di ognuno.......Semplice,godibile,tenero gioco di versi che converge in una verità incontrovertibile.......Un abbraccio ed una carezza di petali vellutati.........W.........
 
 
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 11:08 via WEB
Concordo assolutamente sulle caratteristiche che attribuisci al gioco, e mi ritengo sufficientemente scapestrata da concedermi qualche sovvertimento alle regole che lo caratterizzano, come in questo scritto:)
Di fondo rifuggo dagli stereotipi: non per una consapevole presa di posizione, ma per indole.
Ammiro gli spiriti liberi anche di ricredersi: soprattutto quando ritornano sui propri passi per affrontare la vera fuga dalle proprie responsabilità ed evitare che ci rincorrano in eterno.
Un caro ed affettuoso abbraccio: calmo, dopo tanto e scellerato vento:)
 
amore_nelcuore1
amore_nelcuore1 il 04/03/15 alle 21:29 via WEB
le ombre della notte calano e spandono i loro mistici fascini auguro una meravigliosa e dolce serata Cara Gabriella che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto...Nunzio.......Clicca... Buona Notte serena di pace e amore
 
 
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 11:15 via WEB
Come una calda coltre a ripararci gli occhi già chiusi altrove...Grazie Nunzio per il dolce augurio che ricambio per oggi.
Ti abbraccio con affetto, Gabriella.
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 06/03/15 alle 13:46 via WEB
E' la quarta volta che passo da qui! ahahah

Il problema è che il "commento" si è dimostrato più ladro di me e, quindi, mi costringe ad impersonare la figura della "guardia" ...pur essendo, per indole "ladro". Del tipo come nel gioco da te magistralmente adattato.
Fra "Libertà" e "Potere", per quelli come noi, non c'è partita che tenga ...di qualsiasi giogo si tratti.
Soprattutto quello reale che ci vede impegnati ogni giorno. Sulla opportunità di pervenire ad un equo giudizio finale assimilo la scelta fatta dal tuo splendido ladro a quella proposta da "Io&Me" quando ricorrono al terzo "incomodo" ...che è molto consono quando impersona il buonsenso, non tanto quello che si suole definire "comune", bensì quello che anche con la sofferta imperturbabilità ti permette di essere non debitore verso nessuno.
(Se non verso di te per la crescita che proponi alle anime vaganti nel web).
Un abbraccio, M@.
 
 
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 17:04 via WEB
E come mai?:)))

A me fa piacere, comunque...
Un ladro anche tu, quindi: braccato in una quotidianità che, del gioco, sembra aver perduto la leggerezza ed esaltato lo scopo della vittoria fittizia.
Conosco e condivido i tuoi sentimenti a riguardo, e più passa il tempo più mi accorgo di vivere in un teatro dell'assurdo assurdamente protratto.
Ho voglia di persone nuove: di uomini e donne coraggiosi in grado di cancellare con una parola l'orrore nel quale siamo costretti a "giocare", nostro malgrado.
E' un dilemma enorme, quello che mi pare di affrontare ogni volta che penso ad una soluzione, perché l'insubordinazione stessa, attuata per sovvertire un potere più grande e limitante, non potrebbe che sostituirne ad esso un altro, quando considero il potere il reato più grande.
Credo sìa un processo talmente lungo da non avere la possibilità di osservarlo di persona, ma spero comunque che arrivi presto così come lo sento io, adesso.
Grazie M@rio: per la tua quadruplicata presenza e per il rinnovato affetto con il quale, sempre, la contraddistingui.
Un abbraccio, Gabri...
 
archetypon
archetypon il 06/03/15 alle 14:28 via WEB
...
 
 
gaza64
gaza64 il 06/03/15 alle 17:05 via WEB
...
 
eugenia1820
eugenia1820 il 06/03/15 alle 22:57 via WEB
Un po' guardia, un po' ladro, dipende dalle circostanze.
Ho letto tutti i commenti con attenzione e sinceramente li ho trovati molto esaurienti. Chapeau!
 
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 10/03/15 alle 11:33 via WEB
A dire la verità, a me piaceva di più fare la guardia, forse perché il vento che sentivo tra i capelli durante l'inseguimento mi faceva sentire libero da un'ingiustizia che altrimenti sarebbe diventata carcere.
In quel gioco, infatti, la figura del giudice non era prevista, e forse non per una pura distrazione di gioco ma per una inconsapevolezza portata da una società che non era - allora come oggi - in balia dei ladri ma di coloro che dal gioco dei "grandi" si sottraeva.
Io ti propongo come modello di giudice, sicuro che, come guardia, non avrò bisogno d'inseguirti, ma spero che questo non ti dispiaccia. :)
 
 
gaza64
gaza64 il 12/03/15 alle 12:11 via WEB
Il giudice è un ruolo che mi piace:)
Ma anche quello della guardia, altrimenti, come ladro, non avrei potuto fuggire.
E' un gioco infinito, quello che chiamiamo vivere: sempre diverso per ruoli e circostanze che, a considerarle e sperimentarle tutte forse, non avremmo bisogno di averne più tante.
Ci vediamo in tribunale?:)
 
   
FlamineFurrinale
FlamineFurrinale il 14/03/15 alle 15:08 via WEB
E che ci verrei a fare in tribunale con te se già vorresti tu essere il giudice, il ladro e il poliziotto?
Non mi resterebbe che provare a fare il tribunale, ma non saprei come... :)
 
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