Altromondo17

mani che salvano vite o che le tolgono, mani sapienti di arte e di lavoro, mani tese nel bisogno e mani che soccorrono, mani che carezzano o percuotono.....senza mani non saremmo nemmeno scimmie.

Quante cose sanno fare le mani...

Una parafrasi come commento perché il suo testo dice tutto ciò che sull'argomento si può dire. Lascio solo una glossa.Se si guarda bene la mano, essa presenta una struttura che, quasi in miniatura, ripropone quella del corpo. In effetto, presenta due facce, dorsale e palmare. La parte dorsale è più rigida e fredda, rappresenta ed esprime, secondo un’attenta fenomenologia, l’aggressività dell’uomo e cioè quei sentimenti e intendimenti che lo spingono a muoversi e allungare le mani. L’intenzione? Ecco prendersi ciò che può soddisfare e suoi bisogni e difendersi da ciò che gli mette in pericolo la vita. La parte palmare è diversa. Se la parte superiore è costituita prevalentemente di ossa e tendini mossi dai muscoli dell’avambraccio, la parte palmare, invece, è formata da muscoli propri e ricchissima da terminazioni sensitive. Questa parte è concava, calda, morbida; in quanto tale sembra predisposta ad esprimere sentimenti e propositi di accoglienza e di tenerezza. Nell’uomo però tutto è ambiguo perché la carezza può sedurre per dominare e il pugno chiuso per sfigurare il volto dell’altro. Dunque aggressività e tenerezza, Vigore e Tenerezza. La sfida: Trovare l’equilibrio. E’ la dialettica che tratta di articolare Logos e Pathos. E si sa, l’uomo è di fatto un animale squilibrato che non di rado, come dice il suo bel testo, finisce per morire dello stesso dolore che, senza pietà le proprie mai arrecano agli altri. Il suo commento al post del tango apre uno spazio importante alla riflessione. Terra-Madre.. Grazie! Auguro un buon fine settimane e l’incontro con mani che sappiamo esprimere sincerità e tenerezza. Pace e bene.

I suoi commenti hanno sempre un grande valore didattico: anche questo che anatomicamente analizza, evidenziandola, la dicotomia umana partendo dalla mano fino ad arrivare alla sua più intima essenza.
La questione fondamentale, sulla quale spesso mi capita di riflettere, è se esiste la possibilità di avere un terzo includente grazie a quell'equilibrio a cui lei stesso auspica, e cioè a quella forma armonica fisica e spirituale che accetti, senza negare, ogni natura generandone un'altra: la terza, appunto.
Non è forse questo il concetto che rimanda alla trinità e a quel numero che giunge, nella successione dovuta all'affermazione dei primi due, alla possibilità di un altro??
E' quello che spero:)
Come spero che anche lei abbia potuto trascorrere un sereno weekend...Pace e bene...

https://youtu.be/Agye8u5W5qw

Grazie Alfredo: ho apprezzato moltissimo questa canzone di De Crescenzo.
La prossima volta mi piacerebbe riascoltare "Ancora"...è una delle mie preferite...

C’è tutto uno studio intorno alle mani e al significato delle linee e della loro postura. A me le mani hanno sempre ispirato immagini positive, legate alle cose belle che i ti permettono di fare dalla carezza, all’abbraccio alle tante attività che richiedono la loro operosa azione, ma le mani sono purtroppo anche altro ed è uno spreco di bellezza. Buona serata Gabriella :-)

Hai ragione Loretta: esistono immagini bellissime legate alle mani ed ai "miracoli" che, attraverso esse, è possibile fare.
Non so bene perché io abbia trasformato le mani in uno sciame d'api e raccontato, a mio modo, la tristezza di una fine in netto contrasto con la dolcezza dei loro naturali intenti.
Continuerò a rifletterci...
Intanto, buona serata anche a te:)

Una metafora felice,per parlare di queste mani in modo inusuale,in un ronzare di sentimenti contrastanti che ben esprimono la vita e i travagli che si oppongono alle mani...Pensa che molti fanno risalire l'intelligenza umana all'acquisizione del pollice opponibile.E dunque alla versatilità conquistata dalle mani.Adesso,grazie alla tua poesia,anche nella raffigurazione di api talvolta amorose ed altre animose........Splendente,mia fulgida stella sig.ra Gabri,con versi affascini ed incanti........Bacio e carezza di luna per una notte serena.......W..........

Mi fa piacere, mio caro Signor W., che tu abbia apprezzato la metafora inusuale anche per me: mi "ronzava" in testa da tempo e si è concretizzata inaspettatamente un po' come quando, qualche anno fa, uno sciame d'api ha deciso di trasferirsi a casa mia. E' servito l'intervento di un esperto che, appunto, con le sue mani ed una specie di lanterna fumogena, le ha attirate in una scatola per poi portarle altrove...
Ti ringrazio di cuore augurandoti una splendida giornata:)

Di epidermichemozioni.
Tutte, anche quando il primo passo non è il tuo.
:)

Sono perfettamente in grado di pungere anch'io:)
Grazie...

dissolvenze

Solo dopo.

Bastava solo che mi sfiorassi tu per sentire vibrare tutto in me...
Forse svanirà la tua immagine, ma non scorderò le tue mani...

Un caro saluto. :)
br>https://www.youtube.com/watch?v=zeGTsBy42_E

Difficile dimenticare certe mani: nemmeno Mina sembra esserci riuscita...
Grazie, Flamine, per il meraviglioso brano con il quale hai voluto omaggiarmi.
Un caro saluto a te, appena sfiorato:)

Con la loro capacità di rafforzare e spesso sostituire le parole, le mani manifestano quello che i latini chiamavano ”gesto oratorio”: indispensabili nei contatti sociali e con le loro espressioni di orientare, minacciare, benedire, accarezzare e colpire, diventano uno strumento prezioso di lettura e di comprensione degli altri.
A presto, un abbraccio :-)) Il saluto

Una lingua a sé, quella che le mani sono in grado di parlare: comprensibile ad ogni latitudine soprattutto quando, sfiorando, riesce a trasmettere emozioni altrimenti inesprimibili, se buone...
Spero di ritrovarti presto:) Con affetto, Gabri.

Ci sono degli esseri che sono completamente privi di mani e di piedi, come i serpenti, per esempio.
Chissà cosa si prova ad essere Serpente, deve essere una vita ben triste la sua sempre a strisciare per terra come un Verme.
Spero proprio che un bel giorno gli possano spuntare almeno le ali.
Anche al Verme, ovviamente.

Le mani stringono altre mani; si uniscono tra loro e, come un nido, accolgono le mani dell'altro o sono quelle che, fiduciose, si fanno accogliere; le mani toccano dovunque il corpo amato, lo esplorano lo conoscono lo riconoscono, gli stanno vicine anche a distanza; le mani riparano dalla troppa luce o, nel buio, si protendono in avanti quasi facendosi occhi. Le mani sanno profondamente che non siamo soli al mondo perché, come la bocca, con la loro sensibilità fremono continuamente verso un contatto. E, in un rimescolare di sensi che nell'espressione poetica definiamo sinestesie, possiamo immaginare e agire un maggiore scambio di sensazioni, tale che si possa generare un aumento e un ampliamento delle percezioni. Le mani, nobili rappresentanti del 'tatto', hanno da insegnare agli altri sensi la fiducia della vicinanza,del con-tatto, momento in cui la realtà si moltiplica e spalanca nuove opportunità. Se ci usi anomali e violenti, questi nascono nelle visioni del mondo, negli atti mentali. Ma ascoltando, semplicemente ascoltando le mani, non vi è schiaffo in esse, bensì un contatto carezzevole. Di tante sovrastrutture si può fare a meno, lasciandosi guidare dalle mani curiose che tendono verso un volto, un albero, l'acqua, l'aria, un frutto, la terra. Tendono fino a voler toccare il cuore dell'altro. Per vivere, per sentire la vita, per comprendere come averne cura.

Questa tua magia non poteva non riportarmi alla mente la dolce Simona Atzori che delle "mani" ha dovuto crearsele da sola ...grazie anche a chi le è stato vicino.
La sua dedizione nel "crearsele" pone ancora di più in evidenza la grande importanza che esse hanno nella nostra vita di umani. Come tali non possiamo farne a meno: sono esse stesse vita.
Ma soprattutto ci sarà donata la testimonianza di meravigliosa umanità di Simona Atzori, ballerina e pittrice, nata senza braccia, che porterà anche la testimonianza di una famiglia, la sua, che ha accolto la vita senza alcuna ombra di paura. Di questa Splendida Creatura ho inserito l’intervista completa tenuta a Ferrara l’anno scorso. E’ tutta da vedere …ascoltare …ammirare…e …per chi sa farlo: pregare …ed infine ringraziare Simona e chi l’ha sostenuta.

Un forte abbraccio, M@.