Altromondo17

A ragionar sulle distanze se ne addiviene a compromesso:non esiste inarrivabile,se lo si pensa come proprio,come appartenente ad una parte del sè...Così capita anche in amore........Un bacio di per sè stellante,mia deliziosa sig.ra Gabri:sempre un incanto leggerti...........W..........

Ho "giocato" sulla possessività per affermare proprio il concetto di appartenenza indipendentemente dal genere con il quale ci si rapporta.
La mia appropriazione indebita rende vano qualunque tentativo di allontanamento:)
Grazie, mio caro Signor W....

Il rango dell'essere, sebbene colliqui sovente nella staticità dell'esistenza, talvolta sussulta, s'evolve e distingue, ingravidando dei suoi riverberi l'animo proteso. Ma per poter cogliere quel sussulto ed attingere a suoi riverberi, occorre saper discerne il soggetto dall'oggetto, l'essere fenomenologico dalla fenomenologia dell’essere; e questo non è da tutti, perché postula l’aver fatto abiura dell’antropico convenzionalismo. Solo le sintonie elettive s'attraggono e annodano; solo quelle, non altre. - Con tali riflessioni intendo celebrare la sublimità dell'essenza del post, gravido d'astrali e coesive venature, degne di nota ed estimazione (al pari d'ogni altro post che imperla il blog, inclusi i commenti, tutti, che vi ho letto). Ad maiora, semper.

E' un piacere grande, per me, poter celebrare unitamente la riconoscenza e il ri-conoscimento scaturito da questo tuo commento.
Sembrerebbe difficile spiegare il percorso che l'ha permesso, e invece è semplicissimo perché riconducibile ad un significato universale.
Amore, o anche
amare, o anche
farsi amare.
"Let me love you", direbbe un moderno Catullo, che è la cosa più complicata da lasciarsi fare, soprattutto da noi stessi, che tanto ci detestiamo attraverso gli altri.
Perciò è meglio guardare sempre al meglio, così come pensarlo, desiderarlo, volerlo.
Convenzionalmente dovremmo smettere di nutrire speranze o desideri: come se desiderare di non avere desideri non fosse un desiderio esso stesso.
Ma su questo ci sto ancora riflettendo:)
Grazie, Gabriella...

Resta nella mia sera solitaria dove il mio cuore veglia da solo e colma la coppa della sua solitudine.( Tagore).Gioiosa Serata Cara Gabriella ,e una meravigliosa settimana che sia piena di tenerezze e d'amore nel cuore un caro saluto con affetto.Nunzio..Clicca

Due solitudini difficilmente si compensano, se non nella certezza di un'identica mancanza...Grazie di cuore Nunzio: auguro anche a te una deliziosa settimana. Con affetto, Gabriella...

ero già passata ieri sera. MA. mi sembrava troppo personale, o forse, non ero dell'umore giusto io. Mi pare una bellissima dichiarazione di AMORE. Quello VERO. anche se, - solo immaginato, - sognato - sperato. Ma, invece spero tanto davvero che sia vero! non è necessario dirlo Cara Gabriella (permettimi il "cara"). ho letto il tuo commento e ti ho risposto. Ti ringrazio. Un bellissimo regalo di un nuovo Gennaio, per me! il tuo commento Gabriella, tu non sai quanto mi hai fatto bene. :-) Roby

Ho letto solo oggi un tuo commento lasciato qui alcuni giorni fa: gli aghi di pino continuano a pungere, evidentemente...:)
Oggi, ad esempio, mi sono innamorata moltissimo: un po' leggendo e un po' tornando a scrivere dopo queste lunghe e per me impegnative festività.
Anch'io ho trovato un regalo inaspettato! Pensa...
Mi fa piacere percepire il tuo entusiasmo e la tua grandissima forza che riesci a trasmettere con equilibrato metodo. Complimenti Roby...

grazie... "equilibrato metodo", ... ci provo, perchè la mia vita è molto in salita.. leggere questo tuo commento, mi fa "innamorare", ogni giorno della vita. La tua risposta, Gabriella, una fonte di ricchezza interiore, per me. Quello di cui ho bisogno. Ho compreso perfettamente... e te ne ringrazio, sentitamente. Gli aghi di pino.. smetteranno di pungere... forse anche quelle punture hanno il loro motivo. :-)

P.S.: riflettevo sugli aghi di pino... forse sono come le spine delle rose. Sono bellissime le ultime, nonostante le spine.. , e ci sapranno sorprendere se sapremo coglierle.. e, gli aghi di pino, .. i pini danno ossigeno, e non ci abbandonano MAI, sono la nostra vita. Forse quegli aghi ci servono per capire. Scusa la metafora strampalata. Non voglio rovinare il tuo blog. Ma ci riflettevo, e ho voluto scriverlo! tu non accetti "amici" sul profilo, io ho il profilo blindato, eppure eccoci qui. :-) Un sorriso di buon pranzo. Roberta

L'insensibilità non garantisce l'immunità dal dolore, ma pregiudica notevolmente la percezione della gioia.
Scegliere è pur sempre una nostra piccola risorsa, sempre che si sia in grado di farlo. Ed è questo che mi auguro:)

Non volendo inevitabilmente scontentare nessuno, di coloro dai quali ho ricevuto nel corso di questi anni richieste di amicizia, ho preferito non scegliere: questo senza pregiudicare l'instaurarsi di amicizie basate su motivazioni più consone allo spirito del blog.
Di metafora in metafora siamo giunte a concordare che la bellezza, talvolta, ha bisogno di un substrato complesso dal quale estrapolarla: come la spina la rosa e come il disamore rispetto all'amore. Senza il contrario emozionale sarebbe impossibile distinguere ciò che ci fa stare bene da ciò che ci fa stare male, a meno che non si arrivi alla condizione ottimale di riuscire a percepirlo nel suo insieme.
Un caro abbraccio...

Presenza che si riconosce immancabilmente nell'assenza perché un pensiero D'amore ha la capacità della creazione come un DNA della vita un piccolo passo per creare per dare forma e ragion d'essere.Pier

E' quel delizioso mix che permette di non distinguere tra le due variabili, ma di apprezzarle entrambe nella costante che le rappresenta.
Un piccolo passo al centro...