Altrove

16,45 - Tanca

E così si è chiusa questa settimana in trasferta a casa della mia famiglia.

Domenica scorsa con borsone e una buona dose di malavoglia, ho chiuso alle mie spalle la porta di casina mia per andare a stabilirmi fino ad oggi nel luogo in cui vivevo fino a quasi due anni fa, in compagnia della nuova, estranea, coppia di coniglietti e di mio padre. Mia madre e mia sorella, titolari della cura dei conigli di casa, erano al mare per una settimana di vacanza.

E sapete che cosa mi ha sorpresa?

La mancanza che ho percepito forte della mia casa.

E quel che ancora di più mi ha meravigliata è stato che, chiusa la porta di casa con cui lasciavo questi nuovi coniglietti, ho sentito il magone.

Sono riuscita a sentire sia la mancanza di casa mia stando là che la mancanza di queste, appena conosciute, palle di pelo mentre ritrovavo il piacere di tornare nel mio nido (e ok, un pochino anche di papà).

Lì per lì ho pensato che niente, io la vita non me la so proprio godere. 

Ma poi ho fatto un passo ulteriore: se la mia casa mi è mancata, vuol dire che sto riuscendo a starci bene; se mi è dispiaciuto lasciare questa neo-coppia di coniglietti dispettosi, vuol dire che due nuovi esserini sono entrati nel mio cuore.

E allora va bene così.