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lavocedelsilenzio

premetto che ho solo bisogno di parlare dei miei pensieri piu' profondi ..uomini non me ne servono ce ne sono troppi in giro ....ma se qualcuno ha qualcosa da dire senza altri fini benvengano....

 

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noi ci reincarniamo?

Post n°341 pubblicato il 03 Luglio 2015 da Amarizia1962

 Credo nel processo della Reincarnazione in accordo con la legge Divina, Universale del Karma, o legge di "Causa ed Effetto". 
Noi non siamo il nostro corpo, in continuo cambiamento nell' arco di tempo della nostra vita, e destinato a perire. La nostra vera Essenza è l'Anima, immutabile ed eterna. L'Anima rappresenta la nostra vera Identità. Essa raccoglie in se, come in un'immensa banca dati, la nostra memoria: tutti i nostri pensieri, tutte le nostre azioni, tutte le nostre opere e li conserva eternamente. 
L'Anima non è creata da Dio, come sostiene la Religione cattolica ed ortodossa, ma fa parte di Dio e quindi è eterna. 
L'Anima fa parte di Dio. Questo concetto è chiaramente esposto nella Genesi : << allora il Signore Dio plasmò l'uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente>>(Genesi. 2,7). Il corpo è creato da Dio, ma l'Anima fa parte di Dio. E' il suo alito, il suo respiro, la sua Energia Spirituale Creativa. E' il principio vitale dell'universo. 
La nostra vera Essenza non è il corpo, cioè la polvere destinata a sparire, ma è L'Anima, il respiro di Dio, Il suo alito che è eterno. 
la nostra Anima quindi è Energia pura Spirituale facente parte di Dio ed eterna. 
A questo punto, corre spontaneo il domandarsi : - qual’è lo scopo della vita sulla terra dal punto di vista dell’Anima? 
L’Anima cerca di sperimentare ciò che sa. L’Anima sa che non ha mai lasciato Dio e cerca di sperimentarlo. 
La Vita è un processo attraverso cui l’Anima trasforma la Conoscenza in Esperienza, e quando ciò che ha imparato e sperimentato diventa una realtà provata, quel processo è completo. 
E’ la Consapevolezza Completa di chi ognuno sia veramente attraverso la Conoscenza Completa, l’Esperienza Completa e la Sensazione Completa di ciò. E’ la fine della separazione tra l’Uomo e la Divinità . 
Il momento della Consapevolezza Assoluta, ossia del Conoscere, sperimentare e sentire Completamente Chi Sei Veramente , viene raggiunto a tappe o in varie fasi. 
Ogni passaggio attraverso tutta una vita può essere considerato una di queste tappe. 
Nessuna Anima arriva alla Consapevolezza Assoluta nell’arco di tempo di una vita. Essa è il risultato globale di molti passaggi (reincarnazioni) attraverso il Ciclo della Vita che genera ciò che potrebbe essere chiamato la “Completezza Completa” o “Consapevolezza Assoluta” . 
Così, vita dopo vita,si determina la sua evoluzione in accordo con la legge universale del karma, fino a raggiungere la Consapevolezza Assoluta che determina la fine stessa del processo della Reincarnazione e consente all'Anima di godere della presenza Divina fondendosi in Essa, divenendo UNO con Dio e con tutto il Creato. 
Non esiste il Giudizio, ne la condanna alla pena eterna.Tutti ritorneremo alla"Casa del Padre", chi prima chi dopo, vita dopo vita, nessuno sarà escluso, grazie al processo della reincarnazione in accordo con la legge universale del karma. 

Noi non abbiamo memoria delle nostre vite passate, ma questo non è un male, anzi, sotto certi aspetti è un bene che sia così. Però può capitare, che si può verificare un riscontro, di solito, quando la reincarnazione avviene in tempi relativamente recenti, e in luoghi di paesi sviluppati e quindi facilmente accessibili, in cui soggetti giovani (8 - 10 anni di età) hanno manifestato di ricordare perfettamente il luogo dove erano vissuti prima di essere nati . Le cronache di diversi giornali in diversi paesi del mondo ne hanno dato degli annunci e alcuni casi sono stati accertati, altri confermati, ma tutt'ora non esiste un responso definitivo. Diciamo che tutto rimane a livello di ricerca. Così anche ci sono le ricerche negli studi di medici ricercatori, dove viene praticata l'ipnosi regressiva che portano il soggetto a regredire nel tempo fino a portarlo all'età fetale, in cui il soggetto spontaneamente si rannicchia tutto assumendo la classica posizione del feto. Dopo questo punto,retrocedendo sempre nella memoria sotto ipnosi, il soggetto manifesta in vari modi l'istante della morte, che può essere avvenuta in maniera agitata se la morte si è verificata in modo violento o da incidente, oppure in tutta calma se c'è stata una morte maturata in un'età anziana . In ogni caso siamo tutt'ora a livello di ricerca comparativa, ma col tempo sono sicuro che si arriverà a una determinazione certa. 

Namastè 
Pietro


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Le storie di bambini che ricordano eventi passati non è affatto una prova che sono reincarnati, come il fatto che uno conosca la storia di Cleopatra non significa che fosse lì quando lei viveva. 
Una mente (quella del bambino) può ricevere delle comunicazioni da spiriti di defunti, e dire cose che non appartengono alla sua mente, ma a quello dello spirito che gli parla. 
Queste storie sono semmai una prova dell'esistenza di un livello spirituale di esistenza, oltre la morte. 
Non si può dimostrare la realtà della reincarnazione con metodi logici: si può dimostrare le ragionevolezza di questo concetto, ma non la sua realtà. renato .m.

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Per i Cristiani che la escludono a priori, prego leggere di seguito: 

Sant'Agostino, nelle Confessioni, si domanda: 
"La mia infanzia ha forse seguito un'altra mia età, morta prima di essa? Forse quella che ho vissuto nel ventre di mia madre? ... E ancora, prima di quella vita, o Dio della mia gioia, io esistevo già in qualche altro luogo o altro corpo?." 

Il suo contemporaneo San Girolamo (347-420 d.C.), vissuto per anni in Oriente, sosteneva la dottrina delle vite ripetute e si preoccupava che la gente non la capisse: 
"Non conviene si parli troppo delle rinascite, perché le masse non sono in grado di comprendere." 

San Giustino, martirizzato verso il 165 d.C., si era interessato sia alla reincarnazione che alla metempsicosi: 
"L'anima abita più di una volta in corpi umani, ma se si sono rese indegne di vedere Dio in seguito alle loro azioni durante incarnazioni terrestri, riprendono corpo in animali inferiori." 

La Chiesa condannò la reincarnazione durante il Concilio indetto dall'imperatore Giustiniano nel 553 d.C. 
Venne cancellata la dottrina e vennero condannati gli scritti sulla reincarnazione (qualcuno aggiunge che all'epoca fossero già inclusi nel breviario). 
E' importante inoltre ricordare che la decisione conciliare venne presa senza il consenso del papa d'allora, Vigilio, il quale, anche se ritrovava a Costantinopoli, non partecipò alla seduta. 

Gesù: “E lui (Giovanni Battista), se volete credermi, è questo Elia che deve tornare” (Matteo, XI, 14)

 
 
 
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