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L'urlo di Munch

Post n°5 pubblicato il 09 Febbraio 2013 da meg64dgl
 
Foto di meg64dgl

Adesso un'altro capolavoro.

Passando a Munch, questo è il famosissimo e plurirubato "Urlo", nella doppia versione di dipinto e di litografia.

Esploriamo il quadro.

Già da subito si nota che i colori (vespertini) e l'atteggiamento della figura centrale ti portano a sperimentare quel senso di annientamento, di disperazione e di voglia di fuggire che Munch voleva davvero trasferire dalla tela allo spettatore.

Il personaggio è evanescente, quasi un fantasma, così anche le due figure sul ponte. Quest'ultime insieme con il ponte sono l'unica traccia di un mondo reale, che altrimenti sparirebbe nelle nebbie da sogno di questo porto incantato e stregato.

Proprio questo è l'elemento caratteristico di differenziazione tra il dipinto e la litografia.

In quest'ultima, il viso diventa più netto e si vedono le pupille, quasi a scorgere il tormento che sta esplodendo dentro all'uomo. Anche le figure umane sul ponte sono più chiare rendendo la scena più netta, più reale e proprio per questo più angosciante. Le navi appaiono come uscire dalla nebbia e si scorge anche la città.

E così noi partecipiamo del dolore e dell'angoscia di quest’uomo che vive in una realtà che non accetta, e vuole così ribellarsi a tutto ciò che gli preme dentro e lo tormenta.

Due opere simili, ma non identiche, due aspetti dello stesso tema, che avvolge lo spettatore in un aura di tenebra, un posto senza luce chiamato Anima!

 
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