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ENERGIA, Ambiente, Nucleare nel mondo.

Post n°98 pubblicato il 22 Ottobre 2010 da ambientalisticalabr

Sviluppi dell’energia nucleare nel mondo

 

Nonostante la crisi economica internazionale abbia limitato i consumi energetici, specie industriali, dei maggiori paesi industrializzati, il numero di centrali nucleari in costruzione nel mondo è passato da 33 a 61 in meno di due anni, confermando il “rinascimento nucleare” in corso.

 

di Roberto Irsuti

 

La crisi economica internazionale ha rallentato anche il ritmo impetuoso della ripresa del settore nucleare ma ha confermato l’interesse di un numero crescente di paesi, sia industrializzati che in via di sviluppo, per la scelta dell’atomo come componente importante nel soddisfacimento del fabbisogno elettrico.

Già oggi l’energia nucleare rappresenta un terzo dei consumi elettrici europei ed il 14 per cento della produzione mondiale di elettricità. Tutti i paesi interessati stanno rivedendo al rialzo i programmi per la realizzazione di nuove centrali, mentre ben 65 paesi che attualmente non dispongono di centrali nucleari stanno compiendo i primi passi verso la realizzazione di un piano energetico nucleare.

Secondo le previsioni contenute nel recente rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (The International Status and Prospect of Nuclear Power), entro il 2030 si prevede più del doppio dei 438 impianti nucleari oggi in funzione nel mondo. Del resto, negli ultimi 20 anni, a fronte di una crescita del 12% della popolazione mondiale, si è avuto un aumento del 30% del fabbisogno di elettricità.

 

 

I programmi in corso di realizzazione

 

Sono oltre 40 i paesi che nel mondo hanno pianificato o hanno in considerazione lo sviluppo del nucleare; in particolare (secondo i dati della World Nuclear Association) sono stati pianificati 140 reattori per circa totali 150.000 MW (in gran parte previsti in esercizio entro 10-12 anni) ed addizionali 315 reattori per 350.000 MW sono in fase di considerazione.

La Cina prevede in servizio per il 2030 circa 180.000 MW di nucleare, l’India 21.000 MW nel 2020 e 63.000 nel 2030.

Il Giappone,  paese che attualmente genera con il nucleare il 30% del proprio fabbisogno elettrico, vuole ampliare tale percentuale oltre il 2030 realizzando 13 nuovi reattori. La Corea del Sud che ha già in costruzione 8000 MW, ha in programma altri 8000 MW. Negli Stati Uniti, dopo una stasi di oltre 20 anni sono state presentate richieste d’interesse e/o di autorizzazione per 33 nuovi reattori per un totale di circa 45.000 MW. Il governo di Obama ha fornito le prime garanzie di credito per 2 reattori che dovrebbero entrare in servizio nel 2016. Nel frattempo il 55% dei 104 reattori nucleari esistenti ha già ottenuto una proroga della “vita” dai 40 anni previsti a 60 anni; per un altro 35% la proroga è sotto esame o in preparazione.

Dati i bassissimi costi di esercizio, una volta ammortato l’investimento per la costruzione dell’impianto le vecchie centrali nucleari sono in grado di generare elettricità a costi inferiori ad un terzo del prezzo di vendita alla borsa elettrica europea. Per tale ragione il cancelliere tedesco Angela Merkel ha deliberato di prolungare la vita delle centrali nucleari (da 8 a 14 anni in più), che il passato governo rosso-verde nel 2002 aveva limitato in media a 34 anni.

Sempre in Europa, la Russia ha in programma 40.000 MW di nuove centrali da qui al 2030, l’Inghilterra pianifica 4 reattori EPR per 6400 MW (proposti da EdF), 6000 MW proposti dalla joint venture EON-RWE e 3.600 MW proposti da Iberdrola con Gaz de France. La Lituania in collaborazione con Estonia, Lettonia e Polonia sta esaminando la realizzazione di 2 reattori da 1.600 MW e la Romania sta definendo la realizzazione dei Gruppi 3 e 4 (da 700 MW ciascuno) nella centrale di Cernavoda, dove alla realizzazione dei gruppi 1 e 2 ha lavorato Ansaldo Nucleare.

In Bulgaria è in fase di riesame il progetto per 2 reattori da 1.000 MW; la Repubblica Ceca ha iniziato le procedure per 2 nuove centrali, mentre nella Repubblica Slovacca l’ENEL sta lavorando per completare entro il 2013 2 reattori da 400 MW ciascuno.

È interessante notare come siano numerosi i paesi che si apprestano ad entrare per la prima volta nel novero dei paesi produttori di energia elettronucleare. Emblematico è il caso degli Emirati Arabi che, pur con enormi risorse di idrocarburi, hanno recentemente ordinato ai Sud Coreani 4 reattori da 1.400 MW ciascuno. La Turchia ha concluso in questi giorni un accordo con la Russia per 4 gruppi da 1.200 MW ciascuno e sta concludendo un altro accordo con la Corea del Sud.

Ai programmi che mirano a coprire il crescente fabbisogno elettrico mondiale, si affianca anche l’esigenza di rimpiazzare i vecchi impianti elettrici che arriveranno a fine vita nei prossimi 20 anni. Nel soddisfare questa esigenza il nucleare ha il vantaggio di non contribuire alle emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti e di anidride carbonica, la cui riduzione, al di là della reale portata degli allarmi sul clima, è comunque parte integrante delle politiche dell’Unione Europea. 

Nonostante i costosi incentivi spesi per promuovere le nuove fonti rinnovabili, esse continueranno a contribuire solo in minima parte alla copertura del fabbisogno elettrico mondiale (attualmente il 2%) ed europeo (4%). Le principali fonti rinnovabili rimarranno nei prossimi due decenni l’idroelettrico (attualmente il 17% a livello mondiale) e la legna (biomasse).

 

Energia ed informazione

Il mercato mondiale del nucleare è stimato in oltre mille miliardi di euro nei prossimi due decenni; un’impresa nella quale le aziende italiane possono avere un ruolo importante, che sarà rafforzato da quanto riusciremo a fare anche in Italia.

Il governo Berlusconi ha inserito il ritorno al nucleare nel suo programma con l’intenzione di iniziare entro il 2013 la costruzione della prima centrale. Sono stati emanati decreti legislativi nel 2009 e quelli relativi ai siti nel febbraio 2010; si è costituita l’Agenzia per la sicurezza nucleare. Di tutto ciò ne abbiamo parlato con il nuovo presidente dell’AIN, Ing. Enzo Gatta e con il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega per l’energia, On. Stefano Saglia (vedi alle pagine seguenti).

Se ne discuterà il 12 novembre, a Roma, in occasione della Giornata Annuale di Studio dell’Associazione Italiana Nucleare, che si terrà presso l’Auditorium di Via Veneto.

Per il successo del nuovo piano energetico nazionale sarà essenziale la massima trasparenza e soprattutto una corretta, completa, credibile e capillare informazione per i cittadini sui problemi dell’energia e dell’ambiente (non solo sul nucleare). Per questa fase, che non è ancora iniziata in modo sistematico, la nostra rivista farà la sua parte, a cominciare dalla pubblicazione del volume L’energia nucleare ed il consenso degli italiani, che sarà presentato in occasione della Giornata di Studio e dalla diffusione dei volumi di Franco Battaglia, Ugo Spezia, Franco Casali nelle numerose conferenze che si terranno nelle prossime settimane.

 
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La nuova peste uccide ed è spesso invisibile....

Post n°97 pubblicato il 17 Marzo 2010 da ambientalisticalabr

Bimbo di 8 mesi ucciso a Genova Raptus della follia per uso cocaina:

 

 GENOVA  - Un raptus della follia dovuto all' uso di cocaina: e' questo secondo gli investigatori il movente dell'omicidio del piccolo Alessandro, il bimbo di otto mesi arrivato esanime per un grave trauma cranico, ieri mattina al pronto soccorso dell'istituto Gaslini di Genova.

Per la morte del piccolo sono stati arrestati nella notte, con l'accusa di omicidio volontario la madre di Alessandro, Caterina Mathas, di 26 anni ed il suo compagno Giovanni Antonio Rasero, di 29. Secondo quanto emerso, sul corpo del piccolo sono state riscontrate fratture plurime sulla parte posteriore del cranio, bruciature da sigaretta in un padiglione auricolare, e lividi sul collo, provocati probabilmente da pizzicotti.

Dai riscontri effettuati dalla squadra mobile risulta che Alessandro era rimasto con la madre ed il suo compagno dalla sera prima, fino all'arrivo al pronto soccorso. Non e' ancora chiaro chi dei due abbia compiuto materialmente il gesto, ma si ritiene certo il coinvolgimento di entrambi. E' possibile che la donna, che nel corso dell'interrogatorio si e' professata innocente, abbia rimosso l'accaduto, questo potrebbe essere dovuto sia all'uso della droga, sia alla gravita' del fatto.

LA MADRE IN CELLA: 'CHI MI HA PORTATO VIA IL MIO CUCCIOLO?' - "Chi mi ha portato via il mio cucciolo? Non ci posso credere che il mio cucciolo non ci sia più. Non posso credere che sia stato quel ...": piange disperata Catarina Mathas nella sua cella di isolamento nel carcere di Genova-Pontedecimo dove non ha potuto portare nemmeno un ciucciotto, un oggetto appartenuto al suo piccolo Alessandro a cui aggrapparsi in questo momento così buio della sua vita.

Col passare delle ore si fa più forte in lei la consapevolezza di quanto avvenuto in quel lussuoso monolocale di Nervi martedì notte, della morte del suo bimbo, del fatto di essere accusata in concorso col suo accompagnatore di una notte, Giovanni Rasero, dell'omicidio del suo "cucciolo". Stamani il legale della giovane, l'avvocato Igor Dante, è andato a trovarla. La descrive come una madre disperata per la perdita del proprio bambino, di una donna che respinge quasi indignata le accuse che le vengono mosse, di una ragazza niente affatto preoccupata dall'organizzare una strategia difensiva. Le parole di Catarina vengono spesso interrotte da singhiozzi e lacrime, che si alternano con momenti di lucidità in cui si sforza di ricordare.

Continua a dare la sua versione, così come l'ha ripetuta per tre volte ieri sera davanti al pm Marco Airoldi, senza cadere in contraddizione, come spiega il legale. Un racconto che può essere sintetizzato in questo modo: alle 23.30 circa sono arrivati nell'alloggio di Nervi, lei e Rasero si sono fatti di cocaina, e dopo una mezzora circa è uscita lasciando il bimbo. E' stata fuori per un'oretta e al suo ritorno ha controllato che il piccolo, che riposava sul divano, stesse bene e poi si è messa a dormire. E' stato Rasero, alle 10.30 di ieri mattina, secondo il suo racconto, a svegliarla dicendole che Alessandro non si muoveva più, poi di corsa al pronto soccorso dell'istituto Gaslini.

 

Sono stati arrestati nella notte dalla squadra mobile con l'accusa di omicidio volontario del piccolo Alessandro, di otto mesi, la madre del bambino, Caterina Mathas, di 26 anni, ed il suo compagno, Giovanni Rasero, di 29, entrambi genovesi. La coppia, che è stata interrogata per diverse ore in questura. I due sono stati rinchiusi nelle carceri di Marassi e di Pontedecimo. Il bambino era stato trasportato nella tarda mattinata di ieri dalla coppia al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Gaslini con un grave trauma cranico. Era già morto, ma i sanitari avevano tentato una disperata manovra di rianimazione che non aveva dato esito positivo. Constatato che la ferita non era compatibile con una caduta, i medici avevano avvertito la polizia. Caterina Mathas, che risiede con i genitori nel quartiere di San Fruttuoso, aveva trascorso la notte nel monolocale preso in fitto un paio di mesi fa da Rasero in un lussuoso residence di Nervi. Ha sostenuto davanti al capo della squadra mobile Gaetano Bonaccorso, al dirigente della sezione omicidi Alessandra Bucci ed sostituto procuratore Marco Airoldi di aver trovato al risveglio il bimbo esanime nel suo lettino.

COMPAGNO ACCUSA MADRE DEL PICCOLO - Ha mosso delle accuse nei confronti della compagna, Giovanni Antonio Rasero, l'agente marittimo di 29 anni arrestato nella notte a Genova con Caterina Mathas con l'accusa di omicidio volontario per la morte del piccolo Alessandro di otto mesi. Secondo quanto scrivono alcuni quotidiani locali stamani e confermato in ambienti investigativi, nel corso dell' interrogatorio Rasero ha detto di aver visto Caterina mentre "sbatteva" il piccolo e di averla anche invitata a smettere. La donna invece ha professato la propria innocenza, come spiega il suo legale, l'avvocato Igor Dante. Caterina Mathas avrebbe più volte riferito al magistrato e alla polizia di essere stata svegliata dal compagno in quanto il bambino non si muoveva più. Nel corso dell'interrogatorio inoltre, sia Mathas che Rasero hanno ammesso di aver fatto uso di cocaina quella notte. Elemento che sarebbe comunque risultato dall'esame tossicologico disposto dal pm Marco Airoldi, titolare dell'inchiesta. Dalla ricognizione esterna condotta sul corpo del piccolo sono emersi anche segni di sevizie, come bruciature di sigaretta recenti, e lividi.

 

 
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Pd, sindaco di Bologna Delbono ha deciso di dimettersi

Post n°96 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da ambientalisticalabr

Pd, sindaco di Bologna Delbono ha deciso di dimettersi

 

di Michela Suglia

BOLOGNA - Se ne va dopo sette mesi alla vigilia della discussione del suo primo bilancio sapendo di aver fatto una "leggerezza" ("avvicinare vita personale e amministrativa"), ma con la convinzione di essere innocente e di star facendo "la cosa giusta, per quanto faticosa" dato che "Bologna per me viene prima di tutto".

Il crollo di Flavio Delbono, da giugno al timone della città che fu di Cofferati e ora dimissionario perché indagato per peculato, abuso di ufficio e truffa aggravata, è diventato realtà nel pomeriggio in consiglio comunale. A farlo cadere l'inchiesta nata dalle accuse della sua ex compagna e segretaria Cinzia Cracchi, anche lei indagata per peculato e abuso d'ufficio. In aula Delbono ha parlato ai bolognesi ufficializzando una decisione che era già nell'aria nonostante l'annuncio spavaldo di sabato dopo l'interrogatorio in procura: niente dimissioni nemmeno se rinviato a giudizio, sentenziò allora. Parole ardite che non sono piaciute al Pd. Non a caso a mezzogiorno è stato il leader nazionale Pierluigi Bersani a intervenire nell'affaire bolognese. "Delbono dice: 'Prima la citta'. E noi sottoscriviamo", ha tagliato corto. All'ora di pranzo, la conferma delle dimissioni è affidata al capogruppo del Pd locale: il sindaco "ha già deciso di dimettersi", rivela Sergio Lo Giudice, uscendo dal suo ufficio.

Alle 15 l'ora x. Aria tesa, barba di un giorno e gessato blu, Delbono è uscito dalle sue stanze per salire sul ring, seguito da un codazzo di fotografi e giornalisti che forse nemmeno Cofferati ha mai vantato. "Siccome i modi e i tempi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria, rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco, ho già deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica", è stata la frase clou. Un dietrofront rispetto a sabato dettato anche dalla peculiarità di Bologna 'la rossa': "La storia di questa città e la lunga tradizione di amministrazione e impegno civico fanno sì che a Bologna ci sia una cultura diversa rispetto ad altre città", ha spiegato. Poi ha rassicurato i cittadini: "Sceglierò modi e tempi che dovranno tener presente i temi prioritari della città a partire dal fatto che nei prossimi giorni inizierà in aula l'esame per la discussione del bilancio 2010". Un'ora dopo ha affrontato per la prima volta i giornalisti vis a vis, accettando per mezz'ora di rispondere al fuoco incrociato di domande. "Penso di aver fatto la cosa giusta", ha esordito e a chi gli chiedeva che cosa farà ora, Delbono, che è professore di economia in congedo, ha detto: "Sicuramente torno all'Università, poi vedremo". In più salse ha ripetuto di aver deciso "in piena coscienza e autonomia", indipendentemente dalle elezioni regionali imminenti e di aver maturato la decisione tra sabato sera e domenica. Nessun contatto con la segreteria nazionale del Pd ("Mai sentito Bersani"), né con Romano Prodi (un eventuale pressing "non mi ha pesato perché non c'é stato"), mentre ha ammesso di aver parlato con il presidente della Regione Vasco Errani: "Mi ha detto 'In bocca al lupo'".

In ogni caso ha negato di sentirsi vittima di un complotto politico o della magistratura. Al contrario sul piano personale l'amarezza è tanta ed evidente, soprattutto rispetto a Cinzia che con le sue dichiarazioni l'ha portato alla resa: "Ho visto un accanimento e un livore che ha un po' sorpreso anche me". Ma lei non si sente responsabile: "Umanamente mi dispiace ma non sono la causa delle dimissioni", ha detto candidamente. Sensi di colpa non ne ha neanche Delbono, per una città che resta in standby con lo spettro del commissariamento per un anno. "Possono fare un decreto legge - ha spiegato rivolgendosi al governo - un'operazione bipartisan e votare molto prima dei prossimi 13 mesi. Magari già in autunno". Intanto sulle dimissioni fioccano i commenti. A cominciare da Prodi, uno dei primi a chiamarlo subito dopo la sua vittoria al ballottaggio: "Le dimissioni di Flavio Delbono sono un gesto di grande sensibilità nei confronti di Bologna", ha commentato, e la conferma "a differenza di altri, di saper mettere al primo posto il bene comune e non le sue ragioni personali". Toni più duri ovviamente quelli di Alfredo Cazzola, suo rivale al ballottaggio ma soprattutto l'uomo che ha dato il 'la' per il 'Cinzia-gate'.

Quella di Delbono è "una fine più che giusta", ha scandito aggiungendo che in ballo non c'é solo una questione giudiziaria, ma l'immagine di un uomo che "ha avuto un rapporto controverso con la sua compagna" mettendo in discussione anche il Delbono-politico. Critico anche Giorgio Guazzaloca, primo e unico sindaco non di sinistra e poi altro sfidante del sindaco a giugno: "Per Bologna è il punto più basso di 60 anni di storia", quindi l'accusa a Delbono di aver fatto "il ragioniere per sette mesi". Nessuna attenuante nemmeno per Gianfranco Pasquino, che lo sfidò alle urne da anima critica della sinistra: "Sono dimissioni tardive, di un candidato scelto male e che aveva già dimostrato di non essere un buon amministratore e nemmeno adeguato sul piano della rappresentanza".

 
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RIPRESA IMPEGNO PER L'AMBIENTE

Post n°95 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da ambientalisticalabr

Il nostro movimento non è un partito ma occorre schierarsi per dare voce

gambe, forza e realtà a tutte le nostre buone idee e progetti per il futuro.

Per un rinnovato impegno vero e sano a tutela dell'Ambiente occorre riprendere il cammino nel sociale.

A Febbraio occorre una riunione del gruppo per definire le strategie del nuovo anno.

Sarete informati a mezzo telefono, fax email.

Il Comitato Coordinamento per il sud di A. L. augura:

Buon anno a tutti.

 

 
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....BALLOTTAGIO..

Post n°94 pubblicato il 11 Giugno 2009 da ambientalisticalabr

ED ECCOCI... al Ballottaggio per la

Provincia di Cosenza.

Evento storico dopo 35 anni di governo della Sinistra.

Nessun 50% +1 percui la campagna viene prolungata di qualche giorno.

 

Coordinamento Calabria & Basilicata.

 

 
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Ambientalisti Liberal e Alleanza di centro per le libertà...

Post n°93 pubblicato il 15 Maggio 2009 da ambientalisticalabr

CANDIDATI PER LA PROVINCIA DI COSENZA 

Ambientalisti Liberal :

Per la provincia di Cosenza in Calabria gli A. L. nelle liste

di Alleanza di Centro per le Libertà sono presenti

nel collegio elettorale di SAN MARCO ARGENTANO:

il collegio include i seguenti Comuni:

San Marco Argentano;

Cervicati;

Cerzeto + Cavallerizzo (dissesto idrogeologico) di cui ci siamo occupati direttamente;

Torano + scalo;

Mongrassano + scalo;

San Martino di Finita;

Fagnano Castello;

Santa Caterina Albanese;

e altre frazioni limitrofi.... sosteniamo il candidato per A. L.

           ...   L' INGEGNERE

      Fiore Vincenzo   A L T O M A R E   ....

Il Coordinamento Calabria & Basilicata.

Il Comitato Tecnico Scentifico degli Ambientalisti Liberal

 

problematica della radioattività naturale in calabria

 

 Il gas radon è  tra gli inquinanti maggiormente nocivi per la salute  perchè costituisce una tra le principali fonti di mortalità prematura e di rischio oncologico nel nostro paese. A tal proposito  l’Italia in tema legislativo, solo nel 2000 si è parzialmente adeguata alle direttive europee in materia di rischi da radiazione naturale con un’apposita legge, che quasi sempre ignorata dalle amministrazioni regionale.

 

Il problema radon dal punto di vista sanitario non è fine a sé stesso ma è conseguenza diretta della sua presenza in ambienti chiusi, connesso alla geologia locale, così come è emerso da studi eseguiti nel passato sull’altopiano silano.

 

Appare logico capire come l’argomento di radioattività naturale sia strettamente legato all’ambiente e potrebbe essere affrontato in modo esauriente, dal punto d i vista sanitario, geologico, geofisico- ambientale.

 

 

A tal proposito vengono suggeriti i seguenti interventi:

 

-Formazione di uno staff di tecnici professionisti costituito da geologi, ingegneri ambientali,     personale medico, fisici per affrontare l’argomento indicato nella sua interezza.

 

-Necessità d i usufruire di strumenti  sofisticati che misurino   l’esposizione gamma in modo preciso, misuratori di radon in ambienti chiusi, ecc.

 

-Sulla base delle misure raccolte redigere mappature riferite alla concentrazione di radon indoor, d i elementi uraniferi, di esposizione gamma con i software più aggiornati.

 

-Informare i cittadini in modo concreto  sul significato di radioattività in Calabria, sfatando il senso di timore che generalmente accompagna le loro reazioni.

 

riferimento normativo attuale:

 

Direttiva europea sulla radioprotezione della popolazione e dei lavoratori (Dir.96/29

Euratom del 13 maggio 1996).

 

 

 

Ingegnere Fiore V. ALTOMARE  del Comitato Tecnico Scientifico degli Ambientalisti Liberal

sezione Calabria & Basilicata candidato alla provincia di Cosenza collegio

n° 32 San Marco Argentano: Cerzeto, Mongrassano, Cervicati, Torano, San Martina di F, Santa Caterina A., Fagnano castello, nella lista “ Alleanza di centro per le libertà ” –

 

 
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... ALLEANZA DI CENTRO per le Libertà

Post n°92 pubblicato il 07 Maggio 2009 da ambientalisticalabr

ALLEANZA DI CENTRO per le Libertà e Ambientalisti Liberal Calabria & Basilicata.

in Calabria si è raggiunto un accordo elettorale per quanto concerne il programma

e le nuove idee nel settore Ambiente, Energia, Sviluppo sostenibile e da definire da

poco il Progetto Nazionale per l'Eco-Turismo di cui il Ministero si sta occupando.

Gli obiettivi futuri saranno Il Parco del Pollino e quello della SILA.

In vista delle elezioni regionali per l'anno prossimo si sta lavorando ad una equipe

di lavoro col nostro Comitato Tecnico Scentifico degli Ambientalisti Liberal.

 

L'accordo prevede la presenza degli Ambientalisti Liberal nelle liste elettorali

provinciali e successivamente quelle regionali per l'anno prossimo.

 

A tutti un buon lavoro soprattutto per chi è impegnato nel sostegno delle politiche

ambientali e per l'eco-turismo di cui l'Italia e alcune regioni come la Calabria hanno

bisogno per contribuire ad un prossimo sviluppo dell'intera area Mediterranea.

 

L'idea è quella di rafforzare le sinergie tra le associazioni culturali, onlus, di

volontariato e no profit, per far fronte, tramite uno sviluppo endogeno, alla creazione

di aree protette e sostenendo con gli aiuti Ministeriali e delle istituzioni rilanciando

una nuova politica della solidarietà e della reciproca crescita economica, sociale,

culturale senza dimenticare il Mercato anzi indirizzando domanda ed offerta verso

queste politiche.

Ciò è quando il Comitato tecnico scentifico degli Ambientalisti Liberal vuole proporre

per l'Italia.

Coordinamento Calabria & Basilicata.

 

 
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....

Post n°91 pubblicato il 17 Marzo 2009 da ambientalisticalabr

...Rifiuti speciali e.... politica italiana.

Alla comunità degli ambientalisti liberal

Non so se mai vedrà la luce la bramata –città di Dio- teorizzata da S. Agostino o se sorgerà la più laica città degli uomini profetizzata dal grande filosofo umanista Tommaso Moro, ma noi che, continuiamo testardamente a non  deporre le armi dei valori e della ragione, sappiamo che dobbiamo lasciare la nostra impronta. Dobbiamo dire no, alle comode rassegnazioni, alle illusorie attese del nuovo Salvatore laico o cattolico che sia, no al mortifero riflusso nel privato. Forse aveva ed ha ragione il passionale filosofo francese Sartre quando sosteneva che l’uomo ogni giorno è posto di fronte ad un bivio, ad una scelta fondamentale da cui ne segue tutta una serie di conseguenze : scegliere di essere o di non essere, di esistere come individuo o di annullarsi nel comodo gioco della fuga dalla dura realtà, di pietoso e sterile ripiegamento su se stesso, di un mitico, fanciullesco ritorno alla comoda inconscia tranquillità gioiosa e serafica – del protettivo ventre materno-. Non illudersi e non rinunciare a dare  il nostro fattivo contributo perché questo mondo sia il meno peggio dei possibili peggio che la storia ha offerto e che, il futuro può prepararci,  è e rimane la missione o la destinazione di persone  concrete, laiche, tormentate ma determinate, prese dal vortice del caos degli eventi ma che illuministicamente credono che la ragione, pur se limitata e claudicante, rimane la facoltà che ci aiuta a far luce nelle tenebre, a indicare e rischiarare un periglioso cammino, a non rinunciare, come diceva Kant, alla profonda aspirazione di esseri che vogliono conquistare, difendere, esercitare e far esercitare la   morale, tenera, fragile ma determinata libertà.

Sarà il fremito primaverile, l’annuncio della stagione del risveglio, le prime tenere viole e primule che vestono del bello la terra, ma oggi ero in vena di qualche divagazione filosofica esistenziale.

Dopo questa breve –cultural divagazione-  offerta come un possibile occasione di riflessione passiamo ad informarvi su nuovi accadimenti.

 

Iniziative interne a F.I. nel nostro ruolo di vice-responsabili del Dipartimento ambiente e responsabili dell’eco-tursimo.

Premesso che l’atto di nascita del Pdl  non sancirà la immediata fusione delle forze politiche che danno vita alla nuova formazione ( bizzarre stranezze del nostro schizofrenico mondo politico) ma che, quasi sicuramente le due formazioni vivranno ancora per qualche mese , abbiamo presentato due iniziative che sono state approvate e che, se non accadde fattacci, dovrebbero vedere presto la luce. L’approvazione è venuta dal coordinatore dei dipartimenti – quasi tutti solo sulla carta- il sen. Friggerlo, amico d’infanzia del grande capo Berlusconi. Partirà dai prossimi giorni un corso via web rivolto a tutti gli eletti negli enti locali, agli amministratori comunali, provinciali e regionali di F.I. dove veicoleremo i contenuti e le proposte, da noi elaborate, su una cultura e politica ecologica, liberale, su basi scientifiche e con un approccio laico e pragmatico. Lo strumento sarà il sito-portale di F.I.. La prima missiva ricalca il nostro manifesto appello e poi seguiranno, sui diversi temi, le nostre analisi e proposte. Sarà un rapporto interattivo e vedranno la presenza dei nostri esperti che, con spirito di servizio e tanta, santa disponibilità, risponderanno alle più disparate richieste. Per adesso il corso avverrà nei recinti di F.I. se, poi si allargherà anche al territorio di A.N., si vedrà.

La seconda proposta accettata riguarda tre seminari incentrati sul turismo ambientale connessa, a seconda dell’area territoriale coinvolta, con temi come la questione energetica, i rifiuti e altro. Il mese dei seminari  interni, per adesso è stata fissata a Maggio, poi vi informerà sui giorni specifici. Il primo seminario si terrà in Lombardia probabilmente a Brescia e riguarderà il nord-italia, il secondo avverrà a Roma per il centro e il terzo si terrà a Bari per il centro-sud e le isole. Per un partito che non ha mai fatto seminari interni, mi sembra importante che noi siamo i primi, anche se potremmo essere gli ultimi di F.I.. La bizzarria del tutto è parte integrante della globale bizzarria di queste costituzioni di grandi contenitori politici.

Mi sembra scontato che una volta definita data e luogo dove si terranno le assisi è importante che i nostri rappresentanti sul territorio si muovono subito per partecipare alla preparazione e iniziare quella entrata soft dentro questo pentolone politico. 

Congresso costitutivo del PDL

Si tratterà di una grande operazioni mass-mediale, senza alcuna reale decisione e discussione, tutto è stato o sarà definitivamente deciso nei prossimi giorni. Seimila sono i delegati e per usare un vecchio detto – passata la festa gabbato lu santo- noi abbiamo chiesto alcuni delegati, siamo in attesa. Sia chiaro che la presenza di nostri delegati è un atto puramente simbolico politico, un minimo di riconoscimento, ma non inciderà sulle decisioni dell’assise che non saranno altre che ratificazioni di scelte compiute nei ristretti salotti di quelli che contano. Se avremo questi delegati vi informerò immediatamente.

 Centro studi

 Pur se con ritmi da –adagio, adagio, adagio- la nascita del centro studi liberambiente “  per un concreto governo dell’ambiente” è avvenuta. Assieme a Tortoli abbiamo fissato per il 28 aprile la tenuta della prima convenzion programmatica sui rifiuti speciali pericolosi. Sarà la nostra uscita pubblica e l’appuntamento si inserisce all’interno della nostra campagna sui rifiuti medesimi e rappresenta uno dei momenti significativi. Il convegno si terrà a Roma presso una sala della camera dei Deputati, sarà aperto da Antonio Martino, seguirà l’intervento del Ministro dell’Ambiente, la Prestigiacomo, poi  quello di Tortoli e il mio. Il testo definitivo vi verrà trasmesso nelle prossime settimane, mi sembra importante la vostra massima partecipazione.

Progetto sul turismo ambientale

Sul fronte governativo la malattia dello stretto collaboratore della Brambilla, Giorgio Medail, ha prodotto la momentanea paralisi di questo importante iniziativa economica turistica. Vi farò sapere nei prossimi giorni.

                                                                             Silvano Vinceti 

 
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RIUNIONE DEL GRUPPO AMBIENTALISTI

Post n°90 pubblicato il 06 Marzo 2009 da ambientalisticalabr

RIUNIONE DEL GRUPPO AMBIENTALISTI Liberal.

Domenica incontro RIUNIONE DEL GRUPPO AMBIENTALISTI Liberal per discutere delle

prossime elezioni amministrative nella provincia di Cosenza.

Raduno presso l'uscita cosenza nord alle 10:00.

 

Ambientalisti Liberal di Calabria e Basilicata.

 

 

 

 
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ETRURIA...

Post n°89 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da ambientalisticalabr


Sempre in tema di Etruria,

ne approfitto per metervi al corente dei risultati della mia "incursione" radiometrica ad Allumiere.

 

purtroppo l'amico Rodolfo Pilato è stato colpito da influenza fulminante (ne so qualcosa anche io...) e non mi ha potuto accompagnare, quindi siamo andati (io, Amelia e Nerio) un poco a caso e non siamo riusciti ad entrare nei cunicoli minerari, ma i risultati sono comunque interessanti.

Allumiere e la Tolfa sono due centri che sorgono su di un piccolo nucleo di vulcaniti acide, circondato da un'ampia distesa di arenaria macigno ed argille scagliose. è una condizione molto interessante da studiare come site-test, grazie proprio alla sua limitata estensione.

 

Brevemente:

1 - argille ed arenarie, che si estendono fino a Civitavecchia, hanno valori di esposizione radioattiva (gamma) perfettemente nella media nazionale (5-10 microRn/ora), che aumentano leggermente nelle piane alluvionali che ricevono materiale vulcanico.

2 - il nucleo vulcanico, costituito prevalentemente da ignimbriti compatte e ben cementate, nelle quali si trovano i giacimenti di alunite (allume), hanno ovviamente valori notevolmente più alti, ma non eccezionali (20-30 microRn/ora). Come riferimento, cito valori di 40/50 in alcune valli abruzzesi e di 60/80 delle tufiti laziali (il vero problema!!)

3 - sorprendentemente, ho misurato invece valoro molto più alti nel centro storico di Allumiere (laTolfa non so..), fino a 60/80 microRn/ora nelle strade e 100-120 entrando di straforo in qualche casa o negozio.

 

Prima che mi scoprissero e mi cacciassero a pedate, ho fatto in tempo a capire che l'alta radioattività non proveniva dalle pietre delle murature portanti, ma dagli intonaci (interni ed esterni) ottenuti macinando un materiale tufaceo scuro tipo pozzolana, di cui ignoro la provenienza (se locale, importata da altri giacimenti laziali, o da discariche minerarie).

In ogni caso l'uso del materiale tufaceo per gli intonaci appare ovvia, mancando calce e cave di sabbia nelle vicinanze, ed essendo le ignimbriti durissime e difficili da macinare.

 

Con il senno del poi, oggi sappiamo che questa scelta comporta l'introduzione di materiale radioattivo (U-Th) nelle case, aggravata dalla forte permeabilità degli intonaci che favoriscono il rilascio di radon negli ambienti domestici.

Per quanto le indagini siano assolutamente preliminari, credo sia il classico caso dove una corretta informazione ed alcune piccoli accorgimenti tecnici (la rimozione degli intonaci interni, od almeno la loro impermeabilizzazione con apposite vernici) potrebbero risolvere il problema.

Se la soluzione sembra semplice, ancora di più appare criminale l'inadempienza delle pubbliche amministrazioni, sia nel prendere atto del problema sia nell'applicare le direttive europee e le stesse leggi italiane (p.es. la 241 del 2000...).

Mentre poilitci più o meno legambientali  e WWF vari si preoccupavano di bloccare la vicina centrale nucleare di Montalto di Castro, portando valanghe di voti a casa e contribuendo ad avvelenarci l'aria di petrolio, la gente stava morendo, e muore tuttora, di radioattività...

 

Cari amici, spero di riuscire ad organizzare quanto prima il nostro seminario!!

 

a presto

Antonio Moretti

 
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