Creato da anglotedesco il 29/07/2010
Calcio, politica italiana ,estera,economica e...tirata di orecchie ai paladini come Marco Travaglio,Michele Santoro e compagnia

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

angeligianabaterussogiuseppeferdipredaSky_Eagleserenella1210cheguevaraeramortoanglotedescopsicologiaforensecielostellepianetisanvassOdile_GenetengircsilandiaLePassioniDiDominaDRAGO_18
 

Ultimi commenti

Forza Marsiglia!
Inviato da: chiaracarboni90
il 26/05/2011 alle 12:41
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

PIL giapponese e italiano dal 1990 al 2011

Post n°8 pubblicato il 20 Novembre 2012 da anglotedesco
 
Tag: pil




Ho trovato della analisi interessanti fatte da IL MULINO e ho cercato di sintetizzarle al meglio.Interessante questo dati sulla crescita del Pil negli ultimi 21 anni.Questo dimostra,per l'ennesima volta che il Giappone, a differenza dell'Italia ha una propria moneta e che il suo debito enorme è in mano ai cittadini giapponesi a differenza dell'Italia che, dopo la separazione tra Banca d'Italia e Tesoro dal luglio 1981, si ritrova con gran parte del proprio debito in mani straniere che ovviamente fanno i loro interessi e i nostri tassi d'interesse sono molto superiori a quelli del Giappone che sono vicini allo zero.
Germania,Italia e Giappone detengono il primato di aver avuto i tassi di crescita del Pil piu bassi tra tutti i paesi della zona Ocse nell'arco di tempo che va dal 1990 al 2011.Solitamente questi tre paesi non hanno in comune l'idea della stagnazione economica ma quella dei miracoli economici del dopoguerra.Non ci sono dubbi che per molti anni questi paesi siano passati di successo in successo: rapida costruzione post-bellica (che con l'euro sarebbe impossibile),straordinario aumento del tenore di vita,creazione di stati sociali avanzati,affermazione di prodotti manufatti di chiara qualità sui mercati mondiali.
Negli anni 70' Italia-Germania-Giappone continuarono a svilupparsi a tassi superiori a quelli della media degli altri paesi dell'Ocse.La Germania ha attraversato un momento infelice tra la seconda metà degli anni 90' e la prima metà dell'ultimo decennio,tra il 1991 e il 2006,la crescita tedesca è stata identica a quella italiana.


CRESCITA PIL DAL 1946 AL 1953

ITALIA     :8,5%

GERMANIA   :10,7%

GIAPPONE   :8%

RESTO OCSE :2,7%


DAL 1953 AL 1973

ITALIA    :5,1%

GERMANIA  :4,8%

GIAPPONE  :8,0%

RESTO OCSE:2,9%


DAL 1973 AL 1990

ITALIA    :2,7%

GERMANIA  :2,0%

GIAPPONE  :3,0%

RESTO OCSE:2,0%


DAL 1990 AL 2011

ITALIA    :0,6%

GERMANIA  :1,4%

GIAPPONE  :0,3%

RESTO OCSE:1,5%

L'esperienza italiana è diversa da quella tedesca e giapponese che furono colpiti da forti apprezzamenti dei loro tassi di cambio reali.Questo portò,a sua volta, a ingenti perdite di quote di esportazioni sui mercati mondiali.In Italia non ci fu un vero boom a inizio periodo,non ci furono shock negativi in particolari frangenti,ci fu uno shock con risvolti positivi al momento dell'espulsione della Lira dallo Sme,dato il forte deprezzamento che ne conseguì.Durante la seconda metà di quegli anni 90',l'Italia fu sottoposta alla cura dimagrante che le venne imposta dalla necessità di soddisfare almeno uno dei parametri di politica di bilancio del Trattato di Maastricht richiesti per poter partecipare all'unione monetaria europea.
Tra il 1994 e il 2000,stime dell'Ocse mostrano che che il disavanzo di bilancio strutturale fu ridotto dal 7,5% all' 1% del Pil.Una stretta fiscale di tale mole non può non aver negativamente inciso sulla crescita del paese.

VANTAGGI GERMANIA E GIAPPONE CON LA GLOBALIZZAZIONE

Germania e Giappone hanno ottenuto vantaggi dal processo di globalizzazione dell'economia mondiale.Una prima conseguenza di questo processo di apertura è stato l'aumento del peso del commercio,questo ha a sua volta aumentato l'influenza del tasso di cambio reale nel trasmettere impulsi positivi o negativi.
Da quando esiste l'euro,l'Italia ha vissuto anni di costante apprezzamento,mentre la Germania è riuscita a mantenere la sua competitività e lo stesso ha fatto, pur con vistose fluttuazioni,il Giappone.
Altre differenze tra l'Italia e gli altri due paesi è nella struttura della sua industria e del suo commercio internazionale.Per questa struttura è completamentare con quella delle regioni emergenti con cui gli scambi sono rapidamente aumentati,piu grandi sono i potenziali vantaggi che la globalizzazione può generare.
Germania e Giappone hanno avuto anche un'altro vantaggio dalla globalizzazione, data la loro vicinanza geografica a due aree che si sono drammaticamente aperte al commercio mondiale nell'ultimo ventennio:l'Europa orientale e la Cina.La Germania ha sfruttato tale vicinanza geografica per delocalizzare molte delle loro attività a forte intensità di manodopera.Questo ha non solo ridotto i costi di produzione,ma ha anche decisamente contribuito all'abbassamento degli stipendi in patria.L'Italia,invece, si è ritrovata spiazzata,a causa,forse dei suoi successi precedenti,i distretti industriali dell'autunno caldo in poi avevano ottenuto ottimi successi su molti mercati europei.
Mentre Germania e Giappone negli anni 80-90 perdevano ingenti fette di mercato mondiale,la quota italiana di prodotti manufatti sulle esportazioni mondiali non scendeva.La piu recente globalizzazione però ha indebolito le piccole e medie imprese.Non solo queste aziende devono competere con imprese in paesi emergenti specializzate in simili prodotti,ma al contempo beneficiare di minori costi del lavoro.Esse data la loro dimensione,trovano molto piu difficile delocalizzare alcune delle loro attività verso questi piccoli paesi,cosa che normalmente le piu grandi aziende tedesche o giapponesi hanno fatto con maggiore facilità su larga scala sia in Europa orientale sia in Cina.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

MICHAEL STURMER:"Con Berlusconi sarebbe la fine dell'euro"

Post n°7 pubblicato il 05 Novembre 2012 da anglotedesco



Magari Silvio Berlusconi facesse saltare l'euro,per la prima volta gli farei i complimenti anche perchè sono convinto che dalla politica non uscirà.Continuo a considerare il presidente del Milan un vergogna per questo paese e mi domando come possa essere stato cosi a lungo Premier,purtroppo però molta gente lo considera il male assoluto e in realtà non è cosi. L'italiano è facile da fregare, basta che uno vada in tv e parli con buone maniere e tutti ci cascano.Se l'Italia uscisse dall'euro sarebbe un grande successo ,come con lo SME che era un anteprima dell'euro visto che la nostra moneta era agganciata ad altri organi europei.Nel 1992 l'Italia svalutò del 20% e l'inflazione scese dal 5% al 4% e mi ricordo che allora per un giovane trovar lavoro non rappresentava un problema,sopratutto al nord.
Le dichiarazioni di Michael Sturmer fanno pena.Mario Monti appoggia la Merkel,la destra piu neoliberista d'Europa,cioè quella che ha portato la Grecia in questa situazione drammatica e si rifiuta di ammettere che le imprese tedesche usano le nostre privatizzazioni,abbassano il costo del lavoro italiano rendendo piu competitive le aziende tedesche.
Sarebbe meglio che questo signore guardasse il proprio paese.Gli anni successivi all'euro, sono state fatte le famose riforme (spizza la Hartz), quelle che Mario Monti vuol proporre anche qui (per questo lo adorano cosi tanto) cioè quelle che hanno flessibilizzato ulteriormente il lavoro.La riduzione relativa dei salari tedeschi è proseguita anche negli anni tra 2008 e il 2010  consentendo appunto di assorbire una flessione della produttività,che si è ridotta dello 0,6% rispetto alla media dell'eurozona e che hanno creato i minijob da 400 euro al mese di cui 1/3 della popolazione tedesca è costretta ad accettare,inoltre hanno registrato delle variazioni della domanda interna piu basse della media europea.Si, perchè si parla di Volkswagen, e a dir la verità gli operai di quella grande multinazionale guadagnano il doppio di quelli della Fiat, però mica tutti hanno la fortuna di lavorarci ,ci sono anche le piccole-medie imprese e li la situazione è uguale a quella italiana.
Quello che si sta facendo in Europa è deciso sopratutto dalla Germania,è una politica che non produce stabilità,ma il contrario.Si sta sviluppando con l'accumulo di fattori tra di loro diversi ,sopratutto devastanti ,e ce ne accorgiamo noi nel sud dell'Europa ma anche in Francia le cose sono messe male, la disoccupazione giovanile è a livello record.Il successo tedesco è tutto dovuto nelle esportazioni e il tasso di crescita è aumentato alla grande a partire dal 2003.Nel 2011 l'incremento grazie alle esportazioni è arrivato a superare la media europea di oltre il 25%.
Ho sentito degli interventi assurdi dal pubblico dell'Ultima Parola di Paragone, parlano di riforme della Germania che l'Italia non ha fatto, bene, gli consiglio di leggere quello che ho scritto sopra.

da LA REPUBBLICA del 29 ottobre 2012-Intervista a Michael Sturmer (storico e intellettuale ex consigliere di Helmont Kohl) di Andrea Tarquini

"Credo che Angela Merkel non reagirà.Ma per la Germania Berlusconi è il volto brutto,egoista dell'antieuropeismo.Un suo ritorno al potere sarebbe il crollo dell'euro"

"Verso di lui qui  (in Germania) c'è da tempo sfiducia,mentre è Monti che gode di prestigio e fiducia di Angela Merkel.Establishment ed elettori qui vedono Berlusconi come un uomo senza scrupoli o malfattore,da cui ci si può sempre attendere solo il peggio.Mentre appunto c'è grande fiducia verso quanto Monti dice e tenta di fare.Per i tedeschi è palese che da tempo Berlusconi dovrebbe essere finito in prigione,così come è chiaro che non ci andrà"

"L'Italia è un paese troppo pesante,non è la Grecia,e nemmeno la Spagna,aprirebbe una reazione a catena fatale per tutta l'eurozona.Speriamo che gli elettori lo sappiano.Un suo ritorno sarebbe una bufera tremenda! Berlusconi con quel linguaggio si appella al nazionalismo piu egoista e aizza odio contro la Germania.E' molto pericoloso,e qui si teme che col suo potere mediatico essi possa rafforzare questo eco e questi umori".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

ALAIN WINANTS:"Bruxelles? Un covo di spie! "

Post n°6 pubblicato il 02 Novembre 2012 da anglotedesco

 



Non penso che ci sia bisogno di molti commenti.

da LIBERO del 23 ottobre 2012-Articolo di Leonardo Piccini

Bruxelles è sede di numerose organizzazioni internazionali:qui si trovano la maggior parte delle istituzioni europee e il quartier generale della NATO,ma anche spie e informatori provenienti da mezzo mondo.E' questa la rivelazione sioccante di Alan Winants,direttore del servizio segreto belga,il piccolo ma efficientissimo Security Service,specializzato nella lotta al terrorismo e al controspionaggio,che in un'intervista al Bruxelles Observer ha affermato:

"Ci troviamo in un paese con una forte concentrazione di diplomatici,uomini d'affari,delegati presso istituzioni internazionali come la NATO e l'Unione Europea,così per un ufficiale dei servizi segreti questo è il posto ideale in cui risiedere.Io,ad esempio, ho smesso di incontrarmi a pranzo co un amico che lavora presso l'ambasciata russa,un delegato al gruppo di lavoro presso il consiglio della Ue per i paesi ex sovietici,quando mi sono accorto che tutto quello che faceva era di fare domande,mentre non raccontava mai nulla di se"

"Non stiamo parlando di poche decine di persone,ma di diverse centinaia che agiscono sotto copertura.I russi sono scatenati perchè la politica energetica e la posizione assunta dalle istituzioni dell'Unione Europea stavano creando loro non poche preoccupazioni,e questo è un settore in cui non si bada a spese:si raccolgono informazioni,si influenzano le decisioni degli alti funzionari della Ue e della Nato".

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Marco Travaglio a Milano.La libertà d'informazione e Lega Nord

Post n°5 pubblicato il 24 Ottobre 2012 da anglotedesco

 




Lunedi sono andato a Milano per sentire Marco Travaglio, da quando è vicedirettore del Fatto Quotidiano gira molto meno a presentare i libri.E' uno che vale sempre la pena di  ascoltarlo e riprenderlo.Prima con Gherardo Colombo ha parlato di Libertà d'informazione all'università di via Sant'Antonio poi ,con una mezz'ora abbondante di ritardo, alla libreria Feltrinelli di Piazza Duomo per la presentazione del libro L'ILLUSIONISTA.

LIBERTA' D'INFORMAZIONE IN ITALIA

Marco Travaglio riesce sempre a tirar fuori quel qualcosa che ti spinge a credere che negli Usa c'è libertà di stampa e in Italia no.Ha ragione quando dice che i giornali sono tutti in mano alle banche,finanza,grandi multinazionali ma si dimentica che anche negli Usa è la stessa cosa, anzi peggio.
Caro Marco ti consiglio di leggere i libri di Censura dei media americani e ti renderai conto di quello che dici.Purtroppo l'ultimo libro è uscito nel luglio 2010, adesso è stato sostituito da TUTTO QUELLO CHE SAI E' FALSO che è interessante ma non a livello di PROJECT CENSORED che comunque si può trovare in rete, in inglese.
Come al solito il suo giornale è il piu libero di tutti perchè non ha padroni, poi vai a vedere e leggi che l'informazione è a senso unico.Prendiamo la materia piu importante, l'economia.Ci scrivono degli economisti neoliberisti come Fabio Scacciavillani (ha lavorato 20 anni per Banca mondiale e Goldman Sachs, è peggio che collaborare con la 'Ndrangheta) e sopratutto Michele Boldrin uno degli economisti piu arroganti e stupidi che si possano trovare. L'hanno mandato dagli Usa per cercare di rincoglionire quella bassa percentuale di persone sveglie, usa l'arroganza per zittire tutti coloro che non la pensano come lui, gli da del bugiardo e ha il coraggio di attaccare persone che la politica la conoscono meglio di lui. Mi vorrebbe di voglia di chiedere a questo signore chi si crede di essere.Nega l'evidenza in maniera imbarazzante, se ne frega se ci sono dei dati precisi che confermano che con l'euro questo paese ha perso competitività sopratutto nel settore industriale. Quello che mi sta sulle scatole e che elementi del genere prima provocano offendendo e sparando falsità per accontentare i loro padroni (in questo caso gli economisti criminali americani) ,poi fanno le vittime quando qualcuno li minaccia oppure gli mollano qualche ceffone.Se pensa di capire tutto, che vada in Parlamento a cercare di cambiare le cose.

 

IL LIBRO L' ILLUSIONISTA SU UMBERTO BOSSI E LA LEGA NORD

Sulla Lega Nord e la politica italiana, c'è poco da dire, sono d'accordo con Travaglio e mi piace.Si dimentica però che i problemi sono altri.Prima di tutto non è vero che senza L'Unione Europea,senza l'unione monetaria, ci sarebbe stata la secessione in Italia. La maggior parte del nord non l'avrebbe voluta , e poi i leghisti non hanno l'intelligenza per dividere un paese come questo.Ridicoli quando date la colpa al partito di Bossi per aver condizionato in negativo questo paese.Il problema è chi ci ha fatto perdere la sovranità monetaria (Romano Prodi), la libertà di sceglierci il nostro programma economico, di avere una banca centrale pubblica che stampa moneta senza problemi e non chiederla in prestito ai mercati di capitali privati. Boldrin può fare l'arrogante fin che vuole, ma negli anni 70-80 (prima della separazione Banca d'Italia-Tesoro,luglio 1981) l'Italia a livello di produzione industriale era strepitosa,siamo e visto che parli di corruzione, c'era anche in quegli anni.Dunque consultate qualche grafico e cominciate a fare l'informazione giusta e non star zitti di fronte alla criminalità finanziaria.

I VIDEO CHE HO GIRATO

CANALE YOUTUBE: http://www.youtube.com/user/anglotedesco





ççç



òòò

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

La Grecia è ricca ma deve restare povera

Post n°4 pubblicato il 23 Ottobre 2012 da anglotedesco



La situazione greca è decisamente peggiorata con l'ingresso nell'euro,grazie anche alla Goldman Sachs che il nostro presidente del consiglio Mario Monti conosce bene, perchè ha aiutato il precedente governo a truccare i conti grazie a transazioni legali che hanno permesso ad Atene di vivere al di sopra delle proprie possibilità ingannando le autorità, però anche negli anni 70' -80'-90' i greci non se la passavano benissimo, a differenza invece dell'Italia che è quelle dei grandi paesi che piu ha pagato la scelta fatta dal professor Romano Prodi.
Mi rivolgo non ai super esperti che conosco tramite Facebook e Youtube e che spesso si lamentano perchè sanno già tutto,ma quel 90% che sanno poco o nulla di queste cose.La Grecia è in crisi dal 2009 (ottobre per la precisione),quando il nuovo governo guidato da Giorgios Papandreou rivede al rialzo lo stime relative al deficit pubblico annunciate dal precedente governo di centrodestra.Il rapporto tra deficit e Pil del 2008 viene portato al 7,7%.Ancora peggio è la manovra per il deficit per il 2009,che è rivisto dal 3,7% al 13,6%.
Pubblico due pezzi di articoli che c'erano la settimana scorsa sulla Stampa e La Repubblica

FRANCOIS HOLLANDE-La Stampa 18 ottobre 2012

"Farò di tutto perchè la Grecia resti nella zona euro e disponga delle risorse indispensabili da qui alla fine dell'anno senza che sia necessario infliggerle delle nuove condizioni rispetto a quelle accettate dal governo Samaras.Ma mi rivolgo anche agli spagnoli e ai portoghesi:è venuto il tempo di offrire una prospettiva al di là dell'austerità.La Spagna deve poter conoscere le condizioni precise per accedere ai finanziamenti previsti per accedere ai finanziamenti previsti il 28 giugno.E non ha senso aggravarle.La Francia è il tramite fra l'Europa del nord e quella del sud.Io rifiuto la divisione.Se l'Europa si è riunificata non è per cadere nell'egoismo e nel ciascuno per sè".

HANS PETER KEITAL (Presidente Confindustria tedesca)-La Repubblica 19 ottobre 2012-Andrea Tarquini

"Un uscita greca potrebbe significare il caos nell'intera ue.Dobbiamo aiutare la Grecia,ma questo non significa una garanzia che resteranno per sempre nell'eurozona.Cerchiamo di stabilizzare il paese in 5 o 7 anni,per poi decidere insieme.In cambio Atene deve essere pronta a rinunciare a parte della sua sovranità".
La settimana scorsa i greci hanno fatto bene ad accogliere in quel modo Angela merkel.Il vero obiettivo di quel viaggio non era quello di salvare quei tanti greci che stanno morendo di fame,ma promuovere gli interessi tedeschi ed è per questo motivo che la cancelliera tedesca appoggia il governo Samaras,che abbassa la testa e obbedisce.
Ma la Grecia in realtà le risorse per risollevarsi ce le avrebbe ,hanno enormi riserve enesplorate di oro ,petrolio e gas naturale.Lo spiega molto bene l'interessante blog THE ECONOMIC COLLAPSE:

Secondo Bloomberg , c’è una quantità enorme di oro in Grecia. Questa recente crisi economica ha accelerato l'approvazione di sfruttamento di una attività mineraria, che presto porterà la Grecia ad essere il maggior produttore d'oro in tutta Europa ...
L’estrazione dell'oro sta prendendo piede dopo che la Grecia ha iniziato quello che è stato definito un programma di approvazioni "fast-track". Le aziende canadesi e australiani hanno detto che con i loro progetti estrarranno circa 425 mila once d’oro entro il 2016, per un valore di 757 milioni dollari al prezzo di mercato del 5 ottobre, contro le 16 mila once prodotte nel paese nel 2011.
C'è chiaramente la prova che in Grecia si è svegliato il potenziale dell’ industria mineraria", ha dichiarato Jeremy Wrathall, Presidente di Glory Resources, una società con sede a Perth. "I politici si rendono sempre più conto che una posizione favorevole all’industria mineraria è quella giusta per creare un potenziale occupazionale."
La Grecia, che è anche veloce a monitorare quali vendite demaniali devono essere proposte, è destinata a superare la Finlandia come maggior produttore d'oro del continente nel giro di quattro anni, appena che le autorità di regolamentazione di Atene firmeranno gli atti sulle miniere tenuti fermi per più di un decennio dalla enorme burocrazia e dai vincoli ecologici.
Ma la Grecia non è solo oro. La Grecia nuota anche nel petrolio e nel gas naturale. Si scopre che la Grecia è seduta sul bordo occidentale di un mammut assolutamente sub-mediterraneo pieno di petrolio e gas, e ci sono anche enormi giacimenti di petrolio e gas naturale, nella parte occidentale del paese.Un articolo della Reuters  di luglio scorso spiegava di come le imprese straniere si stanno affrettando a sfruttare queste enormi risorse ...
La Grecia ha ricevuto otto offerte da parte delle imprese per la ricerca di petrolio e gas naturale in tre zone della parte occidentale del paese; il ministero dell'energia ha detto che Atene cerca di ridurre il debito risparmiando sulle importazioni di energia.La Grecia, che attualmente non produce quasi nulla di petrolio o gas naturale, si propone di sviluppare potenziali riserve di idrocarburi come parte di uno sforzo per rinnovare la sua economia e ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.
Quindi, quanto petrolio e gas naturale ha esattamente la Grecia ? I numeri indicati finora sono impressionanti. Quanto segue viene da una fonte di notizie greca.
Fino ad oggi le offerte per l'esplorazione di idrocarburi hanno riguardato tre blocchi: il primo è nel golfo di Patrasso, il secondo al largo della costa di Katakolo - nella Grecia occidentale - e il terzo a Ioannina, nella Grecia nord-occidentale.
Secondo le prime stime nel golfo di Patrasso ci possono essere 200 milioni di barili di greggio, altri 80 milioni a Ioannina e quasi 3 milioni al largo della costa di Katokolo.Inoltre, secondo l'United States Geological Survey, nel mare tra Creta, Cipro, Israele ed l’Egitto, ci sono circa 15 miliardi di metri cubi di gas naturale e petrolio che aspettano solo di essere estratti.
La verità è che la Grecia ha abbastanza petrolio e gas naturale da poter pagare tutti i suoi debiti. Il valore del gas naturale su cui è seduta, da solo, è stato stimato in migliaia di miliardi di dollari. Segue un estratto di articolo dell'inizio di quest'anno di F. William Engdahl
 dicembre 2010, quando sembrava che la crisi greca potesse ancora essere risolta senza grandi salvataggi o privatizzazioni, il Ministero dell’Energia Greco formò un gruppo speciale di esperti per ricercare le potenzialità di petrolio e di gas in acque greche. La Greece’s Energean Oil & Gas ha aumentato i suoi investimenti nella trivellazione delle acque al largo dopo una piccola scoperta di petrolio nel 2009, poi sono state iniziate indagini geologiche più approfondite. Secondo stime preliminari, ora si ritiene che il valore totale del petrolio in mare aperto nelle acque greche sia maggiore di 22 miliardi di barili nel Mar Ionio al largo della Grecia occidentale e più di 4 miliardi di barili nel Nord Egeo.
Il sud del Mar Egeo e il mare di Creta sono ancora da esplorare, quindi i numeri potrebbero essere significativamente più alti. Un precedente Consiglio nazionale greco in un rapporto sulla politica energetica ha dichiarato che "la Grecia è uno dei paesi meno esplorati in Europa in materia di potenziali idrocarburi (petrolio e gas)". Secondo un analista greco Aristotele Vassilakis - "indagini già fatte che hanno misurato la quantità di gas naturale, stima che scorte possono raggiungere i nove miliardi di dollari ". Anche se ne fosse disponibile solo una frazione, questa basterebbe per trasformare le finanze della Grecia e di tutta la regione.
Un esperto dell’Università di Tulane, David Hynes, ha dichiarato che la Grecia potrebbe risolvere del tutto la crisi del debito pubblico sviluppando i suoi giacimenti di gas e petrolio. Una stima cautelativa indica che lo sfruttamento delle riserve già scoperte potrebbe portare al paese più di 302 miliardi di euro in oltre 25 anni.
Quindi, a differenza di molte altre nazioni in Europa, negli anni a venire le cose sembrano essere molto promettenti per la Grecia, se i greci gestiranno le loro risorse in modo corretto e non lasceranno che gli stranieri vengano a rubare tutta la loro ricchezza.
E forse è per questo che c’ è esitazione per spingere la Grecia fuori dalla UE. Sembra probabile che molti dei politici di primo piano in Europa sappiano di tutto questo oro, petrolio e gas naturale su cui poggia la Grecia.
Speriamo che il popolo della Grecia potrà riconoscere questa massiccia quantità di ricchezza che è proprio sotto i propri piedi e che riesca a trovare un modo per riuscire a far restare questa ricchezza nelle loro mani. Molti dei loro problemi potrebbero essere risolti abbastanza rapidamente e si potrebbe iniziare a godere i benefici di una enorme svolta economica.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963