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I loro eroi

Post n°303 pubblicato il 28 Maggio 2011 da antilega

 

La sortita di Borghezio che ha definito il criminale di guerra, il serbo Mladic, un “patriota” ha sorpreso una stampa spesso disattenta su quello che effettivamente la lega rappresenta. Non è stata solo la battuta estemporanea di un patetico razzista da sempre vicino ai movimenti più estremi dell’Europa nera. Borghezio ha espresso di fatto una posizione più volte ribadita da parte dello stesso Bossi e condivisa da una buona parte della base leghista. I massacratori Serbi come ha affermato lo stesso Borghezio sono stati considerati dalla lega come un baluardo per la difesa dell’Europa nei confronti dell’invasione mussulmana. E questa difesa della cristianità avrebbe giustificato qualsiasi eccidio, qualsiasi tipo di violenza.

Bossi non ha disdegnato le “relazioni pericolose” con i leader più ingombranti dell’Europa. Ad iniziare da Jorg Haider, per passare al reazionario russo Zirijnovsky,  al leader dell’estrema destra fiamminga del Vlaams Blok, per arrivare allo stesso Milosevic.

Bossi nel 1999 in un’intervista al “gazzettino” riferendosi ai kosovari albanesi li definisce “straccioni scalzacani” e li accusa di volere rubare la terra ai serbi. La stessa accusa che aveva armato la mano omicida di Milosevic.

Il 26 marzo del 1999 sul giornale “La padania” Bossi arriva ad affermare:  "Non sapevo che ci fossero dei massacri dei serbi nei confronti degli albanesi. Sicuramente c’erano per la pubblicistica americana". E bolla come una “mattarellata” la dichiarazione dell’allora Vicepresidente del Consiglio che aveva parlato di 2000 morti e 300.000 profughi dai balcani.

Nell’aprile del 1999 Bossi vede Milosevic a Belgrado.

Il 21 maggio del 1999 sempre  “La padania” pubblica un articolo di Archimede Bontempi che di fatto sostiene la tesi del complotto anti serbia da parte dell’occidente avallando di fatto le tesi di un generale tedesco che  mette in discussione  l’eccidio perpetrato dagli uomini di Milosevic. Il generale arriva ad affermare una tesi che lo stesso Bontempi fa sua e cioè che: “Gli alti comandi (occidentali ndr) sapevano benissimo che non era in atto un genocidio”.

A Febbraio del 2000 a Belgrado Milosevic tiene il  quarto congresso del suo partito. Arriva ad affermare che “Il presunto genocidio degli albanesi è stato inventato come pretesto per il reale genocidio in atto contro i serbi”. Al congresso è presente la delegazione leghista composta da Sergio Rossi e Archimede Bontempi. Il quotidiano leghista enfatizza la presenza dei leghisti facendo capire in maniera inequivocabile il motivo di questa ambigua amicizia. Su “La padania” scrivono:"le imprese padane debbono partecipare alla ricostruzione del paese".

Qundo la delegazione leghista, presente come avvoltoi interessati, applaude l’assassino Milosevic sono passati quasi cinque anni dal “presunto” massacro di Srebrenica dove furono barbaramente sterminati più di 10.000 mussulmani bosniaci.

A guidare le truppe serbo-bosniache c’era il generale Ratko Mladic, quello che dai leghisti è considerato un patriota e che per noi rimane un criminale dell’umanità.

A tutti quelli che continuano a sorprendersi invitiamo a vedere uno dei tanti video sul massacro di Srebrenica. Ai leghisti lasciamo i loro eroi.

Noi sappiamo da che parte stare!

 

 
 
 
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