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Creato da: antovasco il 22/02/2006
Ma di che hanno paura?Parlano,parlano di libertà ma appena incontrano una persona veramente libera ne hanno paura!

 

 

 

Post n°36 pubblicato il 21 Ottobre 2008 da antovasco

 
...sei una cannonata!


 
Apro gli occhi, ho l'immagine del tetto giallastro e di
quel lampadario fatto da mille pezzetti di vetro pieno di ragnatele...dovrei
dargli una pulita qualche volta. Salto giù dal letto con un balzo felino,
afferro i pantaloni che erano lì, buttati sul comodino e cerco d'infilarmeli
mentre mi dirigo verso il cesso. Svuolto la mia vescica, mi sciacquo le mani e
il viso, mi guardo allo specchio dando un'aggiustata ai baffi, corro in camera e
apro l'armadio rimanendo circa 50 secondi a fissare tutte le maglie che vi sono
appese. Guardo quella rossa ma oggi non mi va mentre penso d'indossare quella
nera col teschio dorato. no, mi sa che indosserò quella lì che sta sull'angolo
destro dell'armadio , quella che ha ben in vista il logo di una nota marca di
motociclette.
 
Adesso sono pronto per andare lì fuori e quindi vado giù,
salto in sella alla mia fedele moto, l'accendo e inizio a sgasare facendo un
casino pazzesco per uscire dal parcheggio, volevo terrorizzare quella vecchietta
antipatica del palazzo di fronte e devo dire che mi è riuscito bene. Quella
vecchia rincoglionita ci casca sempre, qualche volta ci resterà
secca.
 
Procedo rumorosamente sino al pub dove vado spesso con i
miei amici, ormai i proprietari mi conoscono abastanza bene, con un gesto
affascinante del mio piede sinistro spalanco il cavalletto e poggio la moto su
di un lato, scendo lentamente guardandomi attorno e punto dritto verso l'entrata
del pub.
 
Appena entrato vengo accolto da un saluto piuttosto vivace
dai proprietari e tutti i clienti si voltano a guardarmi,
 
Ricambio il saluto facendo un cenno col braccio sinistro e
gridando : "eeeeeehhh".
 
A questo punto con passo sicuro inizio a camminare
inoltrandomi all'interno de locale arrivando sino in fondo dove c'è un divanetto
a forma di tavolo, o forse è proprio un tavolo.
 
I miei amici non sono ancora arrivati quindi con un
fischio chiamo la cameriera e mi faccio portare un Talisker senza ghiaccio,
mentre lo sorseggio qualcuno mi batte una mano sulle spalle cercando di attirare
la mia attenzione, mi volto e trovo davanti a me due tizi un po strani, uno si
volta non sembrando interessato alla situazione ma l'altro, evidentemente quello
che mi aveva chiamato, mi fissa e dice :"amigos!!....", è un tizio con dei
baffoni che continuano verso il basso quasi sino al collo, ed ecco di nuovo :"
amigos! escusa... mi presiento, Yo soy Mendez el mexicano", lo guardo e
rispondo: " e allora?", "escusa amico, volevo dirte una cuesa.... sei una
cannonaaaataaaa!!!!

 
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Sono intollerante al razzismo!!

Post n°35 pubblicato il 15 Ottobre 2008 da antovasco


 

Ebbene si, sono diventato intollerante o con tolleranza 0 come preferiscono alcuni. Sono proprio "intollerante" a tutti questi "intolleranti "che abbiamo in questo "bel paese"!! Basta, lo dico chiaramente, se sei razzista stammi alla larga ed esci da questo blog,

 questo blog è ANTIRAZZISTA!!!!

Sono più che indignato e mi vergogno di vivere in questo paese di razzisti, xenofobi!!

Ormai è all'ordine del giorno, ogni giorno episodi di razzismo, fermi e ragioniamo!!!

C'è un malessere generale, ci sono un casino di cose che non vanno, la gente fa fatica ad arrivare a fine mese, gli stipendi non bastano, si vive in un ambiete malato, a questo punto basta un po d'informazione mirata e il gioco è fatto, ci mettono l'uno contro l'altro, è facile far diventare il capro espiatorio il più debole!!

 
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PICCOLO SPAZIO PUBBLICITA'

Post n°32 pubblicato il 19 Marzo 2007 da antovasco

Questo è un invito... ad immergervi nella fantasia!!! Vi propongo questi quattro bellissimi libri per ragazzi e non solo... avventura, amicizia, amore e un velo di mistero caratterizzano queste storie dello scrittore Pietro Moros. I disegni di copertina di questi libri sono stati reallizzati da me!!!

 IL MISTERO DELLE MONTAGNE INCANTATE

 Pietro Moros

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Due ragazze alla disperata ricerca dei loro padri, dovranno arrivare in un mondo nuovo per svelare l’arcano. Un’avventura partita da Genova per arrivare in Valle d’Aosta, dove prenderanno parte alla lotta tra il Bene e il Male.


LA STORIA DEI SETTE NANI

Pietro Moros

immagineVi siete mai chiesti perché i sette nani non avessero una compagnia e per compagnia intendo sette piccole Biancaneve?Lo scopriremo insieme: questa è una storia d’amore, una magica avventura, una ricerca che sembrava impossibile. ...


ZAR

Pietro Moros

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Un piccolo e grassottello criceto cercherà di salvare la città di Genova da un’invasione. Riuscirà in quest’epica impresa? Scopritelo voi stessi seguendo questa storia d’avventura e d’amicizia. ...


I PRIMI GIOCHI INVERNALI

Pietro Moros

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Riuscire a sciare vi sembra facile? Provate ad immaginare come può esserlo per un piccolo cane che dovrà superare i propri limiti per poter realizzare il suo sogno: partecipare ai primi giochi invernali del mondo animale che si svolgeranno sulle...

I libri sono disponibili e acquistabili su www.uni-service.it

 
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una strada particolare!!

Post n°31 pubblicato il 01 Agosto 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Non mi fermo un attimo, continuo a correre e percorrere questa lunga autostrada...beh, forse non è proprio un'autostrada, direi quasi una strada sterrata piena di avvallamenti, di sassolini, interminabili salite e infinite discese, qualche galleria... ma è qualcosa di speciale, il panorama che si può ammirare e toccare con mano da questa strada particolare è davvero stupefacente, questa è... la vita!!!!


Ci sono periodi in cui la vivi così intensamente che non riesci neanche a renderti conto di quello che hai appena vissuto ma subito dopo ti fermi, ti guardi attorno e ti accorgi che tutto è cambiato. Si è vero, mica può rimanere sempre tutto com'è!! In alcuni casi però, cominci a notare che forse non è mutato quello che ti sta attorno ma sei tu che non sei più uguale.

Questo, mi sa, che è proprio quello che mi è capitato, che mi sta capitando. Riflettendoci molto ho capito che è normale, niente di preoccupante, ci sono delle cose, delle situazioni, delle persone che ti cambiano la vita. Non c'è da stupirsi molto, in effetti non è la prima volta che mi succede, è solo che ci sto pensando solo adesso!!! Comincio ad analizare e, porca miseria, quante cose hanno contribuito ad essere quello che sono... anche delle cose talmente piccole, quasi inpercettibili. 
Ci sono libri, canzoni, suoni...basta poco, basta sbagliare l'uscita dell'autostrada, comporre un numero di telefono sbagliato ed ecco che ti ritrovi ad essere una persona completamente diversa.


 
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Like a Rolling Stones!!!!

Post n°30 pubblicato il 10 Luglio 2006 da antovasco
Foto di antovasco

...e si, finalmente ci siamo, è arrivato il momento, mancano poco più di 24 ore al grande evento... l'emozione inizia a farsi sentire già da un bel po, la storia del rock per me che amo il rock è vicina, vedrò finalmente i colossi del rock dal vivo!!! I biglietti poggiati lì, sul mio comodino ormai da più di 6 mesi, adesso li guardo e mi sembrano quasi un po ingialliti, sembra che siano lì da un eternità e ogni mattino appena sveglio gli davo un occhiata per assicurarmi che non fosse un sogno...o forse si?!
Domani sera spero di scoprirlo, credo riusciranno con la loro musica che è una grande realtà a farmi vivere un sogno, è proprio questo il bello del rock, lasciarsi trasportare dall'emozione di ogni singola vibrazione dell'aria provocata dall'insieme di suoni degli strumenti, dalle voci della gente che si amalgamano con quella del cantante...questo è il rock!!! Beh.. che dire, i Rolling Stones tutto questo mi sa che lo sanno fare molto bene, è da 40 anni che lo fanno!!! A domani allora... lo vedremo al primo colpo di batteria!!!!!

 
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...non è la gelosia...è una malattia!!!!!

Post n°29 pubblicato il 30 Giugno 2006 da antovasco

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C'è chi dice NO!!!

Post n°28 pubblicato il 22 Giugno 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Non è un referendum come gli altri

Il 25 e 26 giugno il popolo italiano sarà chiamato alle urne per lo svolgimento del Referendum costituzionale. In ogni società, la scelta sulla Costituzione è una scelta politica suprema nella quale si mette in gioco il destino e l’identità stessa di un popolo organizzato in comunità politica. Il referendum che si svolgerà nel giugno del 2006 è un referendum istituzionale, paragonabile soltanto a quello del 2 giugno 1946 nel quale il popolo fu chiamato a scegliere fra Monarchia e Repubblica. La controriforma della Costituzione, approvata dalla maggioranza di centro-destra nel novembre del 2005, non riscrive soltanto l’intera II parte, ma pregiudica l’impianto della Costituzione italiana nel suo complesso. La “devolution” è soltanto un aspetto. La riforma cambia completamente la forma di governo e mette in discussione anche i diritti fondamentali dei cittadini.

La devolution

Si ridefiniscono i poteri delle Regioni, pregiudicando i diritti sociali più importanti per ciascuno di noi (il diritto alla salute ed il diritto all’istruzione) e mettendo a repentaglio l’unità sociale e politica del Paese. Attribuire alle Regioni la competenza legislativa esclusiva in materia di assistenza ed organizzazione sanitaria e istruzione significa, rispettivamente, demolire il Servizio Sanitario Nazionale e far perdere il carattere universale dell’istruzione. Tutto dipenderà concretamente dalla capacità finanziaria di ciascuna Regione. Significa che avremo venti Servizi Sanitari e differenti modelli di organizzazione scolastica. Ciò comporterà una violazione del principio di uguaglianza e a farne le spese saranno soprattutto i cittadini del Sud. Il diritto alla salute verrà fortemente messo in discussione e quindi di conseguenza avremo ospedali più scadenti, liste di attesa sempre più lunghe, oneri e costi delle cure sempre più alti. Il diritto all’istruzione verrà stravolto, tutto sarà gestito sulla base di valutazione ed esigenze localistiche, con differenti standard qualitativi, differenti regole di accesso e di fruizione delle prestazioni erogate.
Come se non bastasse la “devolution” attribuisce alla Regioni la competenza esclusiva in materia di polizia amministrativa regionale e locale. Questo significa non solo competenza a regolare le funzioni amministrative di polizia, ma soprattutto la competenza ad istituire dei nuovi “corpi armati”, ed a disciplinarne l’armamento e le funzioni.
L’istituzione di corpi armati regionali comporterà degli ulteriori costi che graveranno su ogni cittadino italiano.

Una forma di governo contro la democrazia

La forma di Governo è il cuore di ogni ordinamento democratico. La riforma costituzionale imposta dal Centro-destra opera un vero e proprio trapianto di cuore, sostituendo la forma di governo della Costituzione del 1948, basata sulla centralità del Parlamento e sull’equilibrio dei poteri, con una altra forma, inusitata, costruita sulla prevalenza del Premier sul Governo e sulle Assemblee Parlamentari. Una forma di governo che non esiste in nessun altro ordinamento di democrazia occidentale, ma che il nostro Paese ha già conosciuto nell’epoca fascista.
In questo nuovo ordinamento vengono concentrati nella mani del Capo del Governo tutti i poteri sottratti al Parlamento, al Presidente della Repubblica ed allo stesso Governo.
Il Primo Ministro nello specifico avrebbe il potere di nomina e revoca dei ministri, di sciogliere la Camera dei Deputati, di togliere la competenza legislativa al Senato Federale e trasferirla alla Camera dei Deputati, qualora il Senato dovesse bocciare leggi che gli stanno particolarmente a cuore. Il Presidente della Repubblica perderebbe il potere di scelta del Primo Ministro, non potrebbe più impedire al Governo e al Premier di presentare disegni di legge o decreti incostituzionali e infine perderebbe qualsiasi potere di risoluzione delle crisi politiche.
Il Parlamento (Camera dei Deputati) viene trasformato in un organo esecutivo degli ordini del Primo Ministro assunti in forma di legge. I Parlamentari sarebbero divisi in due corpi separati, tanto che ai deputati dell’opposizione verrebbe impedito di esercitare il diritto di voto rispetto alla scelte fondamentali di indirizzo politico.
Per effetto di queste modifiche, il volto della democrazia italiana sarebbe profondamente sfigurato.
Il ricorso alle elezioni non servirà più al popolo italiano per eleggere i propri rappresentanti, ma sarà soltanto funzionale ad investire un Capo politico, il quale avrebbe poteri pressoché assoluti.
E’ vero che viene ridotto il numero dei deputati (che nel 2016 passerà da 630 a 518), ma – una volta che i parlamentari non possono più esercitare liberamente la loro funzione di rappresentanti del popolo italiano (cioè di rappresentare i bisogni, gli interessi e le aspirazioni degli elettori), il loro numero è fin troppo elevato.
Con questa nuova forma di Governo vengono demolite tutte le garanzie apprestate dalla Costituzione italiana per evitare ogni forma di dittatura della maggioranza. Persino la Corte Costituzionale, che rappresenta l’ultima garanzia contro il pericolo di abusi della maggioranza a danno dei diritti dei cittadini italiani, viene manipolata. Modificando la sua composizione (con l’aumento della componente di derivazione politico-parlamentare), la Corte viene politicizzata ed attratta, nel lungo periodo, nell’orbita dell’influenza del Primo Ministro.
Con questa riforma il nostro paese esce fuori dal sentiero della democrazia e viene nuovamente spinto nell’avventura – che abbiamo già percorso nel nostro passato - di un ordinamento fondato sulla “dittatura elettiva” del Primo Ministro.

Un nuovo ordinamento che travolge i diritti fondamentali dei cittadini.

I promotori della riforma della Costituzione ci hanno assicurato che le nuove regole costituzionali non avrebbero modificato la I Parte della Costituzione, cioè che non avrebbero pregiudicato i diritti e le libertà che la Costituzione italiana garantisce a tutti i cittadini.
Questo non è assolutamente vero!
I diritti e le libertà non esistono in natura: possono essere attuati, riconosciuti, garantiti e sviluppati soltanto attraverso il funzionamento delle istituzioni e dei pubblici poteri. Per esistere, pertanto, hanno bisogno di un ordinamento democratico, di un assetto dei pubblici poteri che, attraverso meccanismi istituzionali adeguati, dia concretezza, protezione e tutela ai diritti ed alle libertà.
Attraverso la modifica della forma di Governo risultano pregiudicati ed indeboliti sia i diritti a contenuto sociale, sia i diritti a contenuto eminentemente politico, vale a dire i diritti di libertà.
I diritti sociali, come per esempio la dignità del lavoro, ed i diritti di libertà nel contesto di un ordinamento si sviluppano e si attuano attraverso la legislazione ordinaria. Anche beni pubblici fondamentali per il popolo italiano, come il ripudio della guerra (affermato dall’art. 11 della Costituzione), trovano la loro garanzia nei meccanismi della democrazia.
I diritti e le libertà solennemente sanciti dalla prima parte della Costituzione, hanno ricevuto solidità grazie agli istituti attraverso i quali è stata organizzata la rappresentanza e sono stati divisi i poteri. Spogliati di tali istituti i diritti e le libertà appassiscono, cessano di essere garantiti a tutti e perdono il vincolo dell’inviolabilità.
La riforma costituzionale voluta dalla destra ci spoglia del patrimonio di diritti e di libertà e ci sottrae quel patrimonio di beni pubblici repubblicani che i costituenti ci hanno lasciato in eredità a garanzia della libertà, della dignità, della felicità e della vita stessa di ciascuno di noi e delle future generazioni.
Il Referendum è l’ultima occasione per salvare i beni pubblici e le libertà che i costituenti hanno prescritto per il popolo italiano, facendo tesoro delle esperienze di lotta contro il nazifascismo. La scelta che siamo chiamati a compiere è cruciale per il destino del nostro Paese. Oggi, come allora, è necessario ritrovare lo stesso spirito, la stessa coscienza di un dovere civile da adempiere: sconfiggere il progetto di demolizione della Costituzione, votando NO al referendum per ricostruire il primato della convivenza civile orientata al perseguimento del bene comune.


da www.rifondazione.it

 
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...eccomi qui!!

Post n°27 pubblicato il 04 Giugno 2006 da antovasco
Foto di antovasco


Beh... (ri)eccomi qui, con le mie emozioni, sensazioni belle, brutte, a volte forti e a volte così sottili da percepirle appena... ma quello che è più importante è che non svaniscano mai.
...è passato un po di tempo dall'ultima volta che ho scritto qui, non so se per pigrizia o perchè non avessi voglia...o forse perchè sono stato troppo impegnato per riuscire a ritagliare un piccolo spazio e stare a digitare 4 lettere sulla tastiera del PC...
No, forse volevo solo stare un po con me in questo periodo così intenso, fatto di brutti momenti intessuti di quei momenti stupendi che ti segnano, un periodo composto da pianti e sorrisi, sorrisi e pianti, paure, incertezze, certezze... tutto così enormemente veloce da non riuscire a capire bene quel che succede ma... sicuramente da vivere!!!

Volevo chiedere scusa a tutti i miei amici perchè ultimamente li ho trascurati un po, li ho un po abbandonati, a volte li ho trattati anche male e sono stato pesante con alcuni di loro...
Voglio ringraziarli tutti però, perchè nonostante tutto mi sono sempre vicini e non mi hanno mai abbandonato...

G R A Z I E ! ! ! ! !


Vi prometto che presto torno on the road!!!

 
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Via i soldati italiani dall'Iraq!

Post n°26 pubblicato il 19 Maggio 2006 da antovasco

E' arrivata l'ora di confrontarsi con la realtà e d'iniziare a parlare di Governo che governa. La squadra è fatta e adesso si può iniziare questo cammino che spero che riporti al nostro Paese quel grado di vivibilità che ci stava cominciando a mancare.
Ecco che il premier si fa trovare pronto e illustra al Senato il programma di governo fatto soprattutto di grandi scelte. La scelta e la strategia della pace, il ritiro delle truppe di occupazione dall'Iraq, Prodi nel suo discorso al senato è stato inequivocabile dichiarando che l'occupazione in Iraq è stato un grave errore. Questo è uno dei passi più importanti, basti ricordare l'articolo 11 della costituzione, perchè, ahimè, la missione italiana in Iraq non è una missione di pace come ci voleva far credere il Governo precedente, la pace non si fa con le armi!!

Altri punti importanti per lo sviluppo del Paese toccati dal neo premier sono quello  della lotta al precariato con l'impegno di una sostanziale revisione della legge 30, anche se a mio parere,"revisione" è poco rispetto al "superamento" di cui parlava il programma; una dura lotta all'evasione fiscale vista come strumento per reperire risorse ma vista anche come segnale per per imporre quella che ha chiamato "una scossa etica"; un'altro punto forte di cui si è parlato è quello dell'amnistia che porterebbe all'allegerimento dell'insostenibile situazione delle carceri; Rifare una legge sull'immigrazione abolendo l'attuale e terribile "Bossi-Fini", tutto questo per cercare di ridare dignità al Paese dopo 5 anni di trauma.

 
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Addio "pizzo"!!!!!!

Post n°25 pubblicato il 06 Maggio 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Continua e si allarga la battaglia antiracket promossa dal comitato siciliano"Addiopizzo", fondato da un gruppo di studenti. Ieri si è svolta la prima giornata siciliana del "Pizzo Free", in uno dei quartieri popolari di Palermo, in piazza Maggione, lo stesso dove nacque Paolo Borsellino. Un'iniziativa ben riuscita a cui ha aderito tantissima gente e tantissimi commercianti che non pagano il pizzo, una giornata di festa all'insegna della legalità. La giornata va avanti sin dalla mattinata con rappresentazioni teatrali e spettacoli nella suggestiva piazza Maggione con spazi espositivi e vari stand dei commercianti che hanno deciso di non piegarsi e di ribellarsi al racket ed estorsioni mafiose. Sono 104 i commercianti che hanno deciso di dire pubblicamente no al "pizzo" e più di 7000 persone che hanno deciso di fare i propri acquisti da loro. La giornata si conclude, dopo l'esibizione di alcuni gruppi musicali e cabaretisti siciliani, cantando e ballando tutti la canzone dei 100 passi!!
Qualcosa sta cambiando davvero...

 
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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 22 Aprile 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Libertà di cambiare canale?? 

Telespettatori o consumatori? Cosa stiamo diventando? Come ci vogliono?    
Arriva dai laboratori olandesi della Philips un invenzione che rivoluzionerà il nostro modo di guardare la TV, un sistema che non ci permetterà di cambiare canale durante la pubblicità nelle trasmissioni in diretta. Questo è il frutto di un sistema che non ci vede come persone ma solo come consumatori e, come tali, privi anche delle forme più elementari di libertà!! Una "Tivvì" che non produce programmi ma che vende consumatori alle aziende... tolta la libertà di fare zapping ma ancora ci rimane quella di spegnere il televisore!!!


 
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Provenzano vota Cuffaro!!

Post n°23 pubblicato il 13 Aprile 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Finalmente u "Zu Binnu" è stato arrestato!! Dopo 43 anni termina con l'arresto la latitanza del boss di "Cosa nostra" Bernardo Provenzano, catturato ieri l'altro in un casolare a pochi chilometri da Corleone. Nel casolare sono stati trovati centinaia di "pizzini" con cui l'ex "primula rossa" di Corleone comunicava, impartiva ordini e gestiva gli "affari", una strategia silenziosa fatta da una fitta rete di relazioni per gestire "tutti gli appalti e i rapporti con i politici". Oltre a questi famosi "pizzini" sono stati trovati anche dei fac-simile elettorali del candidato al Senato dell'Udc Totò Cuffaro, attuale presidente della regione Sicilia. Il ritrovamento di questo materiale elettorale risulta alquanto inquietante....

 
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SONO FIERO DI ESSERE UN... "COGLIONE"!!!!!

Post n°22 pubblicato il 06 Aprile 2006 da antovasco
 
Foto di antovasco

Ormai è chiaro, il premier è arrivato alla frutta, è andato nel pallone più totale!!! Ed eccolo che non usa più quei giri di parole e si ritrova ad offendere la maggiorparte degli elettori italiani dandogli dei coglioni. Si è lasciato andare e ha detto quello che pensa davvero ma questo mi sa che le renderà questi ultimi giorni di campagna elettorale ancora più difficili. Il meccanismo berlusconiano dà segni di instabilità, qualcosa non ha funzionato, ecco passare in secondo piano quell'ultimo appello del "faccia a faccia" con Prodi, in cui non sa più cosa dire e cerca di recuperare dicendo che abolirà l'Ici, proposta avanzata da anni da Rifondazione e sempre bocciata dal governo (ma chi vuole prendere in giro??). Poi continua ad attaccare i "comunisti" che "mangiano i bambini" e a disprezzare la classe operaia recitando testuali parole: "Bertinotti pensa che il fine di un governo sia quello di redistribuire il reddito. Loro vogliono rendere il figlio di un professore uguale al figlio di un operaio...", una sorta di "Contessa" di Pietrangeli al contrario. Caro presidente del consiglio, sono fiero di essere un COGLIONE!!!!

vi invito a visitare un blog da poco nato dove si ritrovano tutti i "coglioni"
www.sonouncoglione.splinder.it

 
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Post N° 21

Post n°21 pubblicato il 29 Marzo 2006 da antovasco
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Spero di ritrovare il mio equilibrio. . .



Datemi del. . .

TIME!!!

 
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PRECARIETA', NO GRAZIE!!

Post n°20 pubblicato il 29 Marzo 2006 da antovasco
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Il popolo francese in rivolta per difendere il futuro


I giovani francesi non ci stanno e continuano le proteste in piazza. Oltre tre milioni a protestare contro la precarietà, il movimento continua a crescere e i cortei si moltiplicano, scuole occupate, autobus e teni fermi, uffici chiusi. Un movimento compatto e sempre più forte a cui si aggiungono, oltre agli studenti, intere famiglie, operai tutti uniti nella lotta. Uno sciopero enorme che riesce a far notizia e a far parlare anche il "New York Times", in genere avaro di questo tipo di notizie. Quindi tutti a protestare contro i Cpe(contratti primo impiego) che sono un monumento alla precarietà voluta dal governo di destra. Oggi si vuole introdurre il concetto di flessibilità/precarietà togliendoci tutti i diritti conquistati lottando nel corso degli anni, facendoci credere di ottenere più libertà del nostro tempo e della nostra vita ma in realtà la precarietà è sfruttamento all'ennesima potenza, manodopera come merce di seconda mano di cui abusare attivamente. Questo è il nuovo mercato del lavoro che deve adeguarsi a questa politica neoliberista e quindi non è un problema che riguarda solo la Francia ma ci coinvolge tutti perché è a carattere europeo.Un problema sociale che riguarda la vita e il futuro di milioni di giovani, d'intere generazioni che, con la "flessibilità", non avranno certezze. Ragazzi che non riusciranno ad avere un futuro, non potranno comprarsi una casa, non riusciranno ad avere un prestito per un'auto nuova e dovranno aver paura a mettere su famiglia. Ecco cosa spinge milioni di giovani a non mollare, a rimanere in strada, ad inventarsi nuovi slogans e a ripetere quelli vecchi. Questo è un problema che ci riguarda molto da vicino, noi abbiamo già la legge "Biagi"che è il nostro monumento al precariato, quello che non riesco a capire è il perchè qui in Italia, pur avendo la stessa ripugnanza nei confronti del precariato, non si riesca a creare un movimento come quello francese.

 
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Grazie David Gilmouor!!!

Post n°19 pubblicato il 27 Marzo 2006 da antovasco
Foto di antovasco

24 Marzo 2006, venerdì sera al Teatro degli Arcimboldi a Milano, ore 21:00 circa si spengono le luci e si accendono gli animi!!! Un'esperienza fantastica, certamente indimenticabile, ecco che parte il primo assolo di una chitarra parlante, vengo attraversato da un brivido che non so descrivere con le parole e agli occhi affiorano alcune gocce di lacrime... La gente rimane immobile, seduta ognuno al proprio posto, stando ben attenta a far partire l'applauso al momento giusto per non rovinare la MUSICA. Se durante tutta la prima parte del concerto riesco a rimanere in qualche modo in uno stato di semicoscienza nella seconda parte, non appena iniziano i pezzi dei Pink Floyd e le prime note di "Shine on you crazy diamond", eccomi in stato di trance, il suono della chitarra che entrando dalle mie orecchie s'intrufola all'interno del mio cervello ed inizia a diffondersi per tutto il resto del corpo mi paralizza, mi toglie la capacità di controllare le mie azioni. E si va avanti con pezzi del calibro di "Wearing the inside out","Breathe", "Time","High hopes" sino a concludere con "Wish you were here" e "Comfortably numb". Il cuore batte forte è l'ultimo assolo, la chitarra sembra che si lamenti, che parli ed io sono su di un altro pianeta, in un mondo parallelo dove posso fondermi con la musica e galleggiare leggero nell'aria. Sublime.... grazie David Gilmour!!!

 
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David Gilmour sto' arrivando!!!!

Post n°18 pubblicato il 23 Marzo 2006 da antovasco
Foto di antovasco


E si, finalmente ci siamo!!! Domani sera sarò al Teatro degli Arcimboldi a Milano per assistere ad uno degli eventi musicale più interessanti. Una di quelle esperienze come poche nella vita, io amo la Musica, quella con la M maiuscola e quindi era impensabile lasciarmi scappare un occasione di questo genere. Gilmour in Italia, e quando mi ricapita di vederlo?? Appena ho appreso la notizia il Dicembre scorso mi sono subito precipitato ad acquistare il biglietto ed è da allora che aspetto con emozione l'avvicinarsi di questa data e adesso eccola qua, è arrivata!! Ci sono vari tipi di concerti: quelli prettamente rock negli stadi e quelli più "soft" in teatro, come dicevo amo la musica e quello che ci sta attorno quindi riesco a vivere i concerti sempre come una continua emozione. Di solito mi piace frequentare quei concerti tipicamente rock che riempiono gli stadi, amo stare in prima fila, amo vivere il concerto sin dalla mattina rimanendo per ore in coda aspettando che si aprino i cancelli e vi assicuro che, appena parte il primo colpo di batteria l'emozione ti sale addosso insieme alle note musicali, vieni attraversato da brividi e inizi a saltare e a cantare a squarciagola appiccicato ad altra gente che non conosci nemmeno ma con cui condividi delle sensazioni!! Ma domani non sarò in uno stadio, non ci saranno effeti luci particolari, non dovrò stare una giornata in coda per accaparrarmi il posto migliore, non potrò saltare, ballare, cantare a squarciagola e non sarò appiccicato e abbracciato con chi mi starà accanto. Domani sarò su di una poltroncina e avrò un posto numerato e rimarrò in un rigoroso silenzio, domani ascolterò la "MUSICA", quella che ti entra dentro e ti blocca, che ti fa rimanere immobile quasi in uno stato di trance!! Spero davvero di poter liberare la mia mente da altri pensieri e almeno per quelle due ore "vivere una favola"!!!!
Beh...questo sarà per me solo l'inizio di un anno all'insegna di grandi concerti, ho già i biglietti per i mitici Rolling Stones e per Roger Waters ma ne riparleremo dopo, quella è un'altra storia.

 
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La lapide sostituita

Post n°17 pubblicato il 21 Marzo 2006 da antovasco
Foto di antovasco

Il sindaco di Milano Albertini fa sostituire, nella notte come un vero e proprio blitz, la lapide dedicata all'anarchico Giuseppe Pinelli. La lapide, su cui era stato fatto scrivere "a Giuseppe Pinelli ferroviere anarchico ucciso innocente nei locali della questura di Milano il 15-12-69",era stata depositata a piazza Fontana dagli studenti e democratici milanesi il 16 Dicembre del 1977.
Ecco un gesto da piena campagna elettorale da parte del sindaco milanese, ha fatto sostituire la lapide, adesso firmata dal comune di milano, cambiando la parola "ucciso" con "morto tragicamente". Un'altro tentativo di cancellare la memoria!?!

 
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Iraq, ancora bombe...

Post n°16 pubblicato il 17 Marzo 2006 da antovasco
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...e si torna a parlare di guerra preventiva

Siamo giunti al terzo anniversario dell'inizio della guerra in Iraq, una guerra che ha distrutto un paese, povera gente morta sotto le bombe "intelligenti". A tre anni da quest'incubo tornano di nuovo i  bombardamenti, si dice che siano i più massicci degli ultimi tre anni. Una guerra che è stata definita preventiva, una guerra al terrorismo, un esportazione di democrazia da parte degli Stati Uniti d'America e dei sui alleati, di cui fa parte anche l'Italia. Una guerra che ha portato solo scompiglio, che ha contribuito sempre più a degenerare e a destabilizzare il medio-oriente e a far aumentare le azioni terroristiche. Non è così che si combatte il terrorismo e di certo non sono le bombe a portare democrazia ma credo sappiamo tutti quali sono i veri motivi che ci hanno portati nel bel mezzo della guerra. Sono fermamente convinto che non esistano guerre giuste, le guerre sono sempre e comunque sbagliate ma il problema è che le guerre ormai  sono parte integrante del fenomeno della globalizazione.
Mentre l'Iraq sta ancora bruciando sotto questi nuovi attacchi l'attenzione non può che spostarsi verso il fronte Iran, ecco che gli Stati Uniti ci riprovano inventandosi nuove minacce e denunciando armi di distruzione di massa inesistenti. Non basta solo l'Iraq, adesso si vuole allargare la guerra anche all'Iran ma credo che dobbiamo fare di tutto per fermarli, non possiamo permettere che vi sia ancora sofferenza e distruzione nel popolo iraqeno e che possano nascere altre terribili guerre, portatrici di distruzione in altri paesi. Dobbiamo fermare il controllo delle risorse petrolifere e il disperato bellicismo statunitense, per questo penso dovremmo scendere in piazza.
Domani 18 Marzo, anniversario dell'inizio della guerra in Iraq,  si svolgerà la giornata di mobilitazione pacifista internazionale con cortei e varie iniziative in tutto il mondo. Il grande popolo della pace torna a farsi sentire, scende in piazza. A Roma s'inizia domattina con un incontro che si terrà al palazzo Valentini alle ore 9:30 cui parteciperanno rappresentanti dei movimenti di vari paesi, nel pomeriggio  alle 14:30 da piazza Esedra partirà il corteo e la sera all'Eliseo concerto dei ragazzi palestinesi dei campi profughi.

 
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Palestina!! un po di storia...

Post n°15 pubblicato il 16 Marzo 2006 da antovasco
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Storia antica della Palestina


I più antichi ritrovamenti umani, scoperti a sud del lago di Tiberiade, risalgono al 600000 a.C. Dal 10.000 al 5000 a.C comunità di agricoltori cominciano a stabilirsi in Palestina, come testimoniano I manufatti in pietra e rame rinvenuti a Gerico e nei pressi del Mar Morto. Intorno al 3000 a.C vi si stanziano I Cananei, che fondano la prima grande civiltà urbana, rappresentata dalla città di Ebla, la più antica del mondo, secondo gli archeologi. Dal 1800 a.C la Palestina subisce le prime migrazioni di popoli nomadi provenienti dalla Caldea e dalla Mesopotamia e di un popolo marinaro proveniente da Creta, I Filistei I quali si stabiliscono lungo la costa, dando vita alla “pentapoli filistea”. Gli Ebrei, una popolazione nomade e dedita prevalentemente alla pastorizia proveniente da Ur in Caldea,si stabilisce nel deserto del Negev, nel Sinai e nel deserto arabo ma, in seguito ad una carestia, si sposta nel vicino Egitto dove, sotto gli Hyksos, raggiunge una certa prosperità. Caduti in disgrazia presso I successori degli Hyksos e ridotti in schiavitù, intorno al 1250 a.C, gli Ebrei ritornano in Palestina, dando inizio ad una serie di aspre lotte con gli indigeni Cananei e con I Filistei, civilta' cittadine e molto piu' sviluppate, che mal sopportano l'arrivo in Palestina di queste tribu' nomadi. Sotto Saul e David, le tribu' israelitiche sembrano trovare una certa unita', e, per la prima volta nella storia ebraica, si forma il regno di Israele, un piccolo regno tribale, a giudicare dalla scarsita' di documenti storici e di reperti archeologici ritrovati, subito divisosi in due piccoli tronconi, il regno di Giuda e di Israele, stanziatisi in parte dell'entroterra palestinese. Nella Palestina costiera e collinare, i popoli del mare e gli indigeni cananei danno vita ad una serie di citta' stato che, vivificate dall'incontro con i Fenici, fanno del commercio marittimo e dell'agricoltura la fonte della loro prosperita'. Nel 722 la Palestina viene conquistata dagli Assiri, che deportano gli Ebrei in Mesopotamia. Sotto il dominio persanio di Babilonia, gli Ebrei godono di diversi privilegi : gli si consente di tornare in Palestina, ma molti scelgono di restare in Mesopotamia; in Palestina rappresentano una minoranza. Nel 333 a.C il Medio Oriente viene conquistato da Alessandro Magno, che crea un impero comprendente sia la Mesopotamia che la Palestina.

Cominciano ad affacciarsi sulla scena mediorientale I Romani che fomentano la rivolta dei Maccabei per estirpare la presenza greca dalla Palestina. Nel 63 a.C il generale Pompeo conquista l’area siro-palestinese, che diventa provincia romana e che tale resterà fino al 395 d.C.

Alcune rivolte ebraiche vengono soppresse con la violenza, finchè un decreto romano interdice ed espelle i Giudei da Gerusalemme; questi si disperdono per tutto il Medio Oriente, Grecia, fino a Roma. Con l'impero bizantino (naturale continuazione di quello romano), la Palestina, in quanto luogo di nascita di Gesù, ha grande considerazione, ma gli imperatori bizantini conducono una politica di persecuzioni contro gli Ebrei, considerati come coloro che avevano rigettato Gesù. Nel 638 d.C , Omar ibn al-Khattab, secondo Califfo dell'Islam entra in Gerusalemme dopo la defezione del languente e corrotto esercito bizantino. La maggior parte della popolazione palestinese condivide con i nuovi arrivati ceppo razziale e linguistico, essendo entrambi di stirpe semitica. Durante il periodo Omayyade, la Palestina e Gerusalemme conoscono grande prosperità: i simboli della nuova Gerusalemme divengono le moschee di Omar e di Al-Aqsa ed alla fine della dinastia Omayyade, nel 750, la grande maggioranza dei palestinesi si sono convertiti all'Islam, anche se permangono comunità ebraiche e cristiane. Dopo la triste parentesi delle Crociate, e dopo l'invasione da parte dei popoli delle steppe, la Palestina resta provincia dell'impero islamico Ottomano fino al 1914.

Storia contemporanea della Palestina


Alla fine del 1800 comincia a farsi strada il movimento sionista, che aspira alla creazione di uno stato che riunisca tutti gli Ebrei dispersi nel mondo.Dopo l’esclusione di altri stati in cui realizzare tale progetto, la scelta cade sulla Palestina e la prima colonia sionista, Petach Tiqva, viene stabilita nel 1878. Teodoro Hertzl, fondatore del sionismo, ritiene che le reminiscenze bibliche possano fungere la catalizzatore verso l'immigrazione degli ebrei in Palestina.

Dal 1882 al 1903 circa 25.000 sionisti emigrano in Palestina per sfuggire alle persecuzioni in Russia e Polonia, aiutati dalla Banca Ebraica di Rothschild. Una seconda ondata migratoria ha luogo nel 1914 e la Palestina vede raddoppiare il numero degli Ebrei sul suo territorio. Nello stesso anno, Russia, Gran Bretagna e Francia, desiderose di spartirsi l’impero Ottomano, dichiarano guerra alla Turchia, aiutate dal nazionalismo arabo che aspira a conquistare l’indipendenza dalle ceneri dell’impero. Nel 1917 la Gran Bretagna promulga la famosa dichiarazione di Balfour, con cui si impegna a favorire “la nascita di un focolare ebreo in Palestina”, nonostante il fatto che gli Ebrei rappresentino meno dell’ 8% della popolazione della Palestina. La I° guerra mondiale termina con la capitolazione ottomana e, tradendo i patrioti arabi che le avevano aiutate, le grandi potenze si spartiscono un territorio immenso: Palestina, Giordania, Egitto e Iraq passano sotto il controllo britannico. Il mandato inglese sulla Palestina viene ufficialmente approvato dalla Lega delle Nazioni nel 1922, nonostante il parere negativo espresso dalla commissione d’inchiesta americana King-Crane, inviata in Medio Oriente due anni prima per accertare quali fossero i desideri della popolazione autoctona. Durante questo periodo l’emigrazione ebraica, aiutata dalla potenza mandataria, aumenta drammaticamente portando la percentuale di ebrei residenti in Palestina al 20%. La percentuale di terra posseduta dagli ebrei passa dall’ 1,7% del 1920 al 6% nel 1947. I palestinesi sono stretti tra due fuochi: da un lato le potenze mandatarie e dall’altro un’immigrazione massiccia di ebrei che mina gli equilibri del paese; grandi scioperi e rivolte arabe infiammano la Palestina finchè gli inglesi decidono finalmente di mettere un freno all’arrivo di ebrei. A questo punto entra in azione l’attività terroristica dei gruppi paramilitari ebraici (banda Stern, Hagana,Tsel, Irgun, Palmach) rivolta in una triplice direzione:

  1) contro gli inglesi (attentato al King David Hotel),

  2) contro l’ONU (assassinio dell’inviato delle Nazioni Unite, lo svedese conte Folke Bernadotte, ucciso da elementi della banda Stern a Gerusalemme),

  3) contro i palestinesi (innumerevoli e cruenti massacri contro la popolazione civile per spingerla ad abbondanare case e terre, che vengono subito confiscate ed occupate da immigrati ebrei).

Alla fine del 1947 la catastrofe è compiuta. La Gran Bretagna, dopo aver mantenuto tutti i patti stretti con i ricchi ed influenti circoli ebraici europei, rinuncia al mandato ed i sionisti dichiarano la nascita dello stato d’Israele sulla base di una divisione della Palestina che i palestinesi avevano rifiutato, appellandosi al diritto di autodeterminazione dei popoli.

Fino ai giorni nostri


La costituzione dello stato d’Israele rappresenta un duro colpo per i Palestinesi, che vengono privati brutalmente della loro terra e della loro stessa identità: è la nakba, la catastrofe, ed i cittadini della Palestina, sottoposti a massacri e pulizia etnica da parte dei nuovi arrivati, iniziano la loro diaspora, riversandosi nei campi profughi appositamente allestiti dall’ ONU, da quell’organismo “supra partes” che avrebbe dovuto garantire i loro irrinunciabili diritti.

La guerra che i paesi arabi dichiarano ad Israele è una guerra di facciata, fatta per tenere buone le masse che sentono vivamente il problema palestinese; oggi sappiamo i retroscena di quella “ guerra”: gli accordi segreti tra i capi arabi e Golda Meir vestita da beduina per la spartizione della Palestina, hanno reso chiaro il tradimento consumato alle spalle dei palestinesi. La guerra i si conclude con l'ampliamento del territorio dall'ONU "concesso" ad Israele e con la spartizione della città di Gerusalemme.

Nel 1964 nasce in Giordania l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP):

i palestinesi si organizzano come possono per prendere in mano la situazione personalmente. La guerra dei sei giorni, una vera e propria aggressione compiuta dall'aviazione e dall'esercito israeliano e che mira alla conquista del resto della Palestina storica, si conclude con l’occupazione da parte di Israele della Cisgiordania, del Golan siriano e del Sinai. L’ONU impone ad Israele lo sgombero dai territori occupati, ma la missione incaricata di far rispettare la risoluzione fallisce. L’OLP, intanto, intensifica le sue azioni di guerriglia contro Israele e quest’ultima risponde con cruente rappresaglie contro i campi profughi in Libano. Nel 1973 la guerra del Kippur mette in discussione la pretesa invincibilità di Israele: gli USA e alcune potenze occidentali sono costrette a fare forti pressioni sui paesi arabi per evitare la sconfitta di Israele. Nonostante le continue richieste dell’ONU di restituire ai Palestinesi i territori occupati nel ’67 , Israele al contrario insedia nuove colonie negli stessi. Nel 1977 Begin, leader del Likud, decide l’attacco contro il Libano, che isola Israele sul piano internazionale; ancora una volta la diplomazia internazionale si muove a favore di Israele, facendo pressioni sull’Egitto affinchè concluda con Israele una “pace separata”, avulsa da una prospettiva di risoluzione globale del problema palestinese. Nel 1981 il I° Ministro israeliano decide di acutizzare la crisi mediorientale con un raid su Beirut e con l’annessione del Golan, provocando le proteste dell’ONU, che considera illegale la conquista di territori con la guerra. Una nuova offensiva verso il Libano (giugno 1982) fa nascere nell’opinione pubblica internazionale un vasto movimento di simpatia verso la causa palestinese, soprattutto dopo gli eccidi perpetrati nei campi profughi del Libano, dove si trova la gran parte dei guerriglieri palestinesi. Sotto la pressione internazionale, Israele si ritira nel 1985 dal Libano, tenendo occupata la fascia sud fino al marzo del 2000, anno in cui, fiaccato dalla resistenza eroica all’occupazione opposta dai guerriglieri Hezbollah, rientra entro i propri confini. Il raid contro il quartier generale dell’OLP a Tunisi nel 1985 suscita la condanna dell’ONU, cosi' come gli assassinii ad opera del Mossad (servizi segreti israeliani) di diversi leaders palestinesi in esilio. Nel 1987 cresce la tensione nei territori occupati e l’INTIFADA, rivolta non armata, spontanea, portata avanti da giovani e giovanissimi che lanciano pietre contro l’esercito israeliano armato fino ai denti, prende in contropiede non soltanto Israele, ma anche la leadership dell’OLP. L'intifada muta la percezione internazionale di Israele, che viene visto attraverso il suo volto di paese colonialista e repressivo, e quella dei palestinesi: armati di pietre contro i carriarmati d'occupazione, abbattuti a centinaia, ottengono la simpatia internazionale verso la loro causa. Bisogna correre ai ripari: ci pensa lo sponsor imperiale di Israele, gli USA, che organizzano una Conferenza di pace tra lo stato ebraico ed i palestinesi.

E'un bluff. Cominciano i colloqui di pace tra Israele ed OLP che vanno avanti per circa dieci anni senza che nessun passo avanti venga fatto verso una risoluzione giusta del problema palestinese: dopo anni di colloqui, l’esercito israeliano occupa ancora i territori palestinesi, imponendo la sua dura legge marziale. Le colonie ebraiche nei territori occupati continuano ad aumentare, ed i coloni armati calpestano ogni giorno le risoluzioni dell’ONU e i diritti dei palestinesi, costruendo nuovi insediamenti ed imponendo la legge del più forte. La rabbia palestinese torna ad esplodere dopo la provocazione del leader della destra israeliana Sharon, l'assassino di Sabra e Shatila, che, con la sua passeggiata nella parte araba di Gerusalemme, vuole sottolineare la sovranità israeliana sull’intero territorio palestinese: ancora una volta ragazzi disarmati sfidano, a colpi di pietra, i carrarmati e le mitragliatrici israeliane. Centinaia di palestinesi disarmati vengono abbattuti nei primi due mesi di rivolta. Tenga presente il lettore che la Convenzione di Ginevra, tutte le convenzioni internazionali e la Carta dei diritti dell’Uomo sanciscono il diritto inalienabile alla resistenza all’occupazione da parte dei popoli oppressi CON TUTTI I MEZZI DISPONIBILI.


(tratto da www.arabcomint.com)


 
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