Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 05 Settembre 2005 da ale_e_betta

Eylin e Seabill avevano giocato a lungo nella grande casa, dopo essere rinate. Parlavano nascoste sotto il tavolo della grande sala da pranzo, che non veniva mai utilizzata. Tutto era ricoperto da teli bianchi che pendevano come fantasmi stanchi a riposare. Le ragazze si rifugiavano sotto i teli a bisbigliarsi ricordi non loro, anzi piccole memorie che sembravano ad entrambe lontani.
"Tu ti ricordi cosa hai fatto l'anno scorso?" chiedeva spesso Seabill.
"No" rispondeva Eylin "Anzi non riesco neppure a pensare cosa significhi l'anno scorso"
"Sono parole strane, che usiamo perchè ci hanno insegnato, ma delle quali non riusciamo a comprendere"
Il dubbio retò per anni, ma smorzato da nuovi ricordi, da ricchi saperi, da nuove parole.
"ricordi quando giocavamo sotto il tavolo?"
"Si, Seabill, lo ricordo, ma mi sembra così lontano da appartenere ad un'altra vita, i nostri visi, gli abiti, con i quli ci sentivamo qusi principesse.
Non si videro per anni, troppi, dopo questo preve incontro casuale, nel quale non si erano dette nulla se non queste brevi frasi. Parlavano i loro occhi e dicevano cose che non potevano realmente dirsi o forse, più semplicemente, non ne avevano il coraggio.
Passarono gli anni, come foglie che si staccano e volano via senza rendersene conto.

 
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 03 Settembre 2005 da ale_e_betta

Seabil partì, senza alcuna risposta e con troppe domande. ma era abituata ad essere ubbidiente.
Perchè ascolatava quella donna anziana? E chi era, per lei, questa persona?
Ciò che sapeva era che era "normale" ascoltarla.
Camminò per molte ore, fino a quando la stanchezza si impadronì di lei. Dunque sostò, sedendosi a terra, sopra la morbida erba.
Il cielo era chiaro. L'aria piacevolmente fresca.
E l'attenzione sostò sulla bisaccia.
Crucciò la fronte, pensando al perchè del timore di quella sostanza SE immobile... perchè? Poi ogni volta che tentava di pensarci, era raggiunta da forti mal di testa che la costringevano a rinunciare.
Riprese il cammino ed improvvisamente iniziò un temporale. Assurdo: da un secondo ad un altro... dall'azzurro il cielo passò ad un grigio molto scuro.
La ragazza corse alla ricerca di un riparo.
Era la prima volta che intraprendeva un viaggio così lungo, e non conosceva quei luoghi. Ma la fortuna parve assecondarla:
- Una grotta! -, la vide in fondo ad una parete rocciosa. Quindi corse, corse fortissimo... fino a raggiungerla.
Vi si infilò dentro, mentre all'esterno si stava scatenando una bufera.
Acqua che scendeva dal cielo. Comunque, acqua in movimento.
- Non ho da temere... -, sussurrò. pensò alla sua vicina e riformulò nuove domande sul motivo di quel viaggio...
Poi si rese conto di fissare a terra...
una pozza d'acqua...
ferma.
-... no... -
un secondo...
cadde a terra, non riusciva a respirare, una stretta al collo... cosa stava accadendo? La vista le sis tava annebbiando... e...
- ... era inevitabile, Seabil... ora avverrà... -, la voce dell'anziana! La ragazza cercò di focalizzare attorno a sè... ma non vide nulla...
- ... questo era il tuo destino... sei nata per questo. -
Lei raccolse le poche forze,
- Cosa... mi accade... -
- Morirai. E rinascerai subito. Ma non temere: non sarà doloroso... tu già moristi... anni fa... in un altro luogo... uccisa dalle aque di un oceano troppo imponente... io ti salvai. -
- Cos... -
- Sono vecchia. Sono una Magican anziana. Tu sarai il collegamento con il futuro. Tu porterai avanti il mio spirito... -
- Perchè... devo morire... Perchè?! Uugh... -
- La consapevolezza... devi averla dalla nascita... lasciati andare... abbi fiducia... -
Il buio.
Questo ricordava... e poi il suo risveglio. Diversa. Lontana. Distaccata.
Ora, a distanza di anni, nella sua abitazione...
Alzò il viso, guardando il soffitto trasparente sopra di lei.
Vide attraverso il muro, la ragazza dai lunghi capelli scuri osservare l'esterno.
Sorrise, pensando a quanto si sentisse materna... odiava quella sensazione. Ma le divertiva.
Eylin era come una bambina priva di memoria, proprio come lei. Non sapeva perchè aveva deciso di salvarla...
Non era ragionevole.
però... quando incrociò il suo sguardo, nel tempio...
Ecco, fu in quell'istante che seppe di doverla salvare.
E di tenerla al suo fianco.

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 03 Settembre 2005 da ale_e_betta

La mattina era partita presto, avrà avuto dieci o dodici anni. Non ricordava il perchè di quella levataccia all'alba, ma sapeva perfettamente la sua meta. Doveva cercare la Signora che abitava al di là di un territorio inesplrato e arido, che il sole avevo decorato di crepe e polvere. In spalle portava un abisaccia con dell'acqua. lo stesso liquido che avrebbe provocato la traformazione, ma lei non lo sapeva e forse non se lo sarebbe mai ricordato.
"Io vado, ho preso tutto, ma quanto tempo..."
"non preoccuparti" rispose la vecchia "tu sai quello che devi fare, il resto non conta"
" Va bene, a presto"
"Stai attenta e ricorda di guardarti dal tutte le superfici troppo licide!"
"Perchè?"
"Ora vai e non farti domande"
Il sole stava per sorgere, ma quella mattina sembrava particolarmente pigro, come se cercasse tutte le scuse per dormire ancora un po'.

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 01 Settembre 2005 da ale_e_betta

Seabil. Non era sempre stata quello che era. Anzi, probabilmente prima era molto meglio. Non si ricordava la sua infanzia, se così si può definire, ma il resto era chiarissimo.
Il primo ricordo che aveva era di un ponte, di pietra, sul quale correva avanti e indietro senza tregua, sfiorando appena il lastricato freddo. Prima era una ragazza, ecco, qullo se lo ricordava, e si chiedeva sempre come fosse capitata lì.
"Da dove vengono questi segni che ho sulle braccia?"
"Sono sempre state così le tue braccia, non ti devi preoccupare, vammi a prendere un po' di acqua."
Le rispondeva la vecchia vicina, e lei andava a prendere il liquidio di cui aveva tanto timore, ma anche in questo caso non sapeva il perchè, cosa c'era in quel secchio colmo di trasparente che la faceva tremare? Solo l'acqua del torrente le era amica e solamente quando scorreva. Ferma e immobile no, le faceva troppa paura.
Un giorno le venne un dubbio.

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 30 Agosto 2005 da ale_e_betta

In un altro luogo...
Un immenso salone. Molte colonne disposte in modo ordinato lungo la stanza. Un tappeto blu in velluto, portava ad un lato. Qui si trovavano tre troni, disposti a tre altezze diverse.
Il primo, cortruito con il corpo robusto di un palissandro. La stoffa che lo ricopriva era vermiglia.
Il secondo, nato dal ferro. In esso veniva rappresentato un groviglio di arbusti, disposti in modo ordinato.
Il terzo, scolpito nell'alabastro bianco.
Un suono riecheggiò nelle stanze.
Tum.
E poi, veloce, una figura si muoveva lungo il tappeto.
Un mantello bianco, in raso, era trascinato e scivolava dolce sul velluto.
La figura era snella, alta ed elegante nel movimento.
Giunse di fronte ai troni. Si posizionò attentamente sul secondo.
Alzò il viso. Voltò d'angelo. Pelle di perla. Occhi di cielo. Labbra di rosa. I lunghi capelli biondi formavano centinaia di boccoli leggeri. Incorniciavano l'espressione più bella che occhi avessero mai potuto osservare e mirare.
Un secondo rumore. Scomposto.
Tumtum.
E una voce, fievole,
- Posso... raggiungervi? - un uomo intimorito.
- Avanza. -, la risposta dall'essere perfetto. Una donna.
E così una seconda figura si mosse, strisciando a capo basso fin davanti a lei.
- Parla -, disse con una voce linpida ma autoritaria.
L'uomo alzò il viso. Era nervoso. Ls pelle tremava, le rughe ne mostravano l'età, attorno ai cinquanta. I capelli grigi, corti. Il vestito nobile.
- Signora... mi duole parlare... -
- Parla, ho detto. Non irritarmi. -
Un sospiro.
- Signora... L'Ouron ha indovinato ancora. Le sue pagine hanno raccontato il futuro... anche questa volta. -
Il silenzio.
La medtazione.
- Quindi lei è viva. -
- Si. E lei ha salvato la ragazza. -
Silezio ancora.
- Crede di poter creare una congiura contro di Noi?-
- Le pagine dell'Ouron... dicono che... -
Ira:
- NON M'IMPORTA! Non importa cosa possano dire le vecchie pagine ingiallite di un libro ammuffito! -
- Ma Signora... il L'Ouron... non sbaglia mai... -
Voce alterata,
- Ah... quindi la pazza ha rapito la ragazza. E ha in mente di iniziare quancosa contro di noi... -
Questo era quanto.
La donna alzò la mano sinistra.
Mostrò un tatuaggio blu sul palmo della sua mano. Un nome. "Seabil".
- La ucciderò. Anzi: le ucciderò. -

 
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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 29 Agosto 2005 da ale_e_betta

probabilmente erano gli occhi più profondi che avesse mai visto, chiari e infiniti come l'oceano. Proprio per questo motivo non riusciva a fissarli, le sembrava di perdersi al loro interno, fondersi in un tutt'uno con qualche cosa che non conosceva e che in un certo senso le faceva anche paura.
"E' la paura del sapere, io la sento, come te..."
Si girò di scatto nella direzione della lucina parlante, ma in realtà la voce sembrava provenire da un angolo remoto del mondo. Eylin strizzò gli occhi, come per vedere oltre ma non riuscì a scorgere nulla, anche gli occhi della misteriosa sagoma sebravano essere stati assorbiti dalla stanza.
Per la prima volta dal risveglio si accorse di essere all'interno di una camera da letto, ma molto particolare.
Tutto sembrava costruito con la cera delle candele: il comodino candido e quasi trasparente, i vetri sottili e opachi, il letto, con la testata intarsiata e decorata con motivi colorati e perfino il tappeto. La temperatura era fresca, ma non troppo. Si girò verso la lucina, ma era scomparsa.
Si alzò, malferma sulle gambe diafane e cercò di raggiungere la finestra. Nell'attimo preciso in cui si affacciò non riuscì a capire se quanto vedeva fosse vero o se era una proiezione concreta dei suoi più reconditi pensieri, Quello che vedeva attraverso quel vetro era inimmaginabile, era la vita stessa rappresenata ad arte.

 
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Un buongiorno a chi passa a trovarci!

Post n°1 pubblicato il 29 Agosto 2005 da ale_e_betta

Inizio.
Un compito mica da poco... soprattutto quando decidi che ADESSO è importante. Potrei iniziare in mille modi... e tra tutti ne sceglierò uno. A caso.
Sempre perchè la mente vola troppo veloce... e starle dietro è impossibile.
Ale, te lo propongo come una "sfida-allenamento".
Pronti...
Partenza...
VIAAAAAAaaaaaaaaa!

Era sola.
Nel buio della stanza non si udivano rumori. Nessun suono. Nulla. Persino il suo respiro sembrava non esistere.
Si era svegliata. Aveva senza dubbio dormito per molto tempo. Sentiva il corpo intorpidito. I muscoli reagivano a scatti.
"Cosa... è successo? Non ricordo... quando sono andata a dormire? Io... rammento soltanto il tempio... IL TEMPIO? Perchè ho in mente un tempio? Cosa... ? Eppure è ciò che ricordo... Un tempio. E i canti... canti a più voci. A più toni. Canti che mi perforavano la mente. Mi hanno rapita... quei canti... e poi ricordo... occhi. Quegli occhi chiari. Una ragazza... si. Occhi chiari, occhi di mare immobili su di me. Perchè mi guardavano? Io non capivo... sguardo strano... compassionevole... intriso di tristezza... ed io non volevo. Non volevo quella tristezza appicciacata ai quegli occhi. Poi ricordo il ritmo dei canti, diventare più veloce... e più duro... e il calore attorno a me. Dove mi trovavo?"
Si alzò di scatto. Una piccola luce si era formata a mezz'aria, di fronte a lei... e si stava avvicinando al suo naso. Una lucina chiara, tendente al verde. Crucciò la fronte.
- Cosa... -
- Sei sveglia! -, la LUCINA aveva parlato! Una vocina da bambino, chiara e squillante!
La ragazza fece un balzo indietro, inquietata per quella scoperta.
- Ma cosa... ??? -
La lucina si posò sullòe lenzuola.
- Non puoi spaventarti di me... proprio tu! -Crucciò la fronte,
- Proprio io in che senso? -
- Tu... una magican... -
- Magi... che???? -
- Magican... ma possibile che non ricordi nulla? Il tempio, la condanna a morte... e poi... -
La ragazza si avvicinò alla lucina. Ora iniziava a vedere i lineamenti di un corpicino minuscolo... scosse la testa,
- Non ricordo... -
La lucina si alzò in volo, di fronte a lei.
- Beh, prima di tutto, mi presento: il mio nome è Rinray. E tu? -
Gli occhi scuri si socchiusero. Di Rinray ora vide il visino.
- Io sono Eylin... -
Lo spiritello sorrise. E poi si alzò ancora in aria,
- Bene, Eylin. Devi sapere che qui siamo a casa di una grande magican... il suo nome è... -
La porta si aprì.
La luce irruppe nella stanza.
Una sagoma si mostrò davanti a loro.
Eylin notò d'impatto solo un particolare... gli occhi...
Quegli stessi occhi chiari che poco prima. Occhi chiari. occhi di mare.

(... a te il continuo!)


 
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