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IL PETTIROSSO

..sopra un cristallo azzurro giocava al fiume la mia anima..(F.G.Lorca)

 

 

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SENTINELLA...

Post n°992 pubblicato il 25 Maggio 2015 da zanna1999

 

Sveglio!
Devo restare sveglio per
badare al mio reggimento che
riposa dentro il fosso.
Con coda
d’occhio
su di loro veglio
la lucidità mi schiva:
Beppe dorme, Franco fuma
Salvatore scrive ancora
ma che ha da dire cosi a lungo?
tanto posta non arriva.

Un fruscio tra giacenti foglie!
Chi va là?
È il nemico o il riccio predatore?

Occhio stanco strappa il velo nero.

Sveglio , se no qua si muore!

Cupa notte indietreggia.
L’alba tanto quanto la mia terra ora
mi sembra più vicina.

Cambio.

La mia testa sullo zaino si inchina.


N.

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Commenti al Post:
catanzarogiusep50_1
catanzarogiusep50_1 il 25/05/15 alle 16:25 via WEB
Muti passaron quella notte i fanti, tacere bisognava andare avanti.... Buon pomeriggio
 
woodenship
woodenship il 25/05/15 alle 17:28 via WEB
Forte e sentita:voce che da lontano giunge,carica dell'emozione d'allora........Piaciuta moltissimo...Un bacio di luna novella....W......
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/05/15 alle 23:39 via WEB
Quanti morti inutilmente. Nella prima guerra mondiale (l'unica che abbiamo "vinto") non abbiamo avuto nessun vantaggio. Poi è arrivato Mussolini e volevamo l'impero ... così altri milioni di morti e tragedie inenarrabili.
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/05/15 alle 23:40 via WEB
Se si pensa alla storia d'Italia dall'unità in poi si capisce perfettamente perchè oggi siamo ridotti in questo modo disperato e disperante.
 
monellaccio19
monellaccio19 il 26/05/15 alle 11:49 via WEB
Una pagina importante della nostra storia raccolta in pochi versi: quanto basta perché ognuno di noi si sia sentito coinvolto nella storia scritta dai nostri avi. Storia che non dovremmo mai dimenticare! Buon giorno Nat.
 
diogene51
diogene51 il 29/05/15 alle 10:26 via WEB
Che coraggio, che sopportazione dimostrarono quelle centinaia di migliaia che vissero anni nelle trincee! Tante volte mi sono domandato, come facevano. Erano costretti, dal di dentro (la propaganda, l'obbedienza al dovere, alla necessità) e dal di fuori (venivano fucilati dai commilitoni e dai carabinieri se mollavano)...I "vigliacchi" che si sparavano al piede erano forse i più saggi, in quella immane carneficina che in termini politici, per l'Italia, non portò niente. Pure onore a loro e alle loro vite spezzate!
 
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