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IL PETTIROSSO

..sopra un cristallo azzurro giocava al fiume la mia anima..(F.G.Lorca)

 

Messaggi del 15/11/2014

SCRITORI CHE PREDISSERO LA TECNOLOGIA DEL FUTURO…

Post n°924 pubblicato il 15 Novembre 2014 da zanna1999

 

 

Alcuni  scrittori hanno un grande dono ,quello di prevedere il futuro e  hanno  il privilegio dopo  di poter dire: “Ve l’avevo detto”.

Particolarmente grandi menti geniali, scrittori della fantascienza per eccellenza che erano e tuttora sono  costretti a proiettarsi  in avanti, descrivendo mondi, possibilità e realtà destinate spesso a concretizzarsi e fare epoca.

 


Jules  Verne ,per ricordarne quello più famoso   , fu quello che in opera   Dalla Terra alla Luna del 1865, anticipava i futuri viaggi verso l'unico satellite naturale della Terra, con un anticipo di 104 anni.
Ventimila leghe sotto i marini narrano di un sottomarino, Nautilus, e solo novanta anni dopo fu costruito il primo sottomarino elettrico.


Esempi di tecnologia o oggetti che  oggi siamo abituati a vedere o usare i scrittori hanno visto prima di noi nei loro sogni o esplorando vaste foreste della fantascienza.


Videotelefono, radar, stampante laser, macchina della verità, bomba atomica, arti bionici, energia solare ,realtà virtuale..etc

 



E naturalmente l’internet. Incredibile ma vero.

Mark Twain, il scrittore statunitense aveva  predetto l’avvento

di Internet già nel lontano 1898.


 Nel racconto  From The ‘London Times’ in 1904  Twain descrive   l’attuale World Wide Web. La storia è un giallo, e prende il via dall’accusa di omicidio mossa all’ufficiale Clayton. La vittima è Szczepanik, l’inventore del Telectroscopio, una sorta di primitivo Internet. Si trattava di uno strumento di pubblico utilizzo capace di connettersi al sistema telefonico mondiale e di rendere visibili (e udibili) a tutti gli avvenimenti quotidiani del pianeta, mettendo in comunicazione ogni angolo della Terra.

La macchina, narra l’autore, funzionerebbe grazie all’apporto di numerosi ‘testimoni’ internazionali separati in gruppi.  Ma ciò che più è sbalorditivo e  che Clayton  tiene l’apparecchio nel suo studio e ne diventa dipendente. Proprio come tante persone oggi.


Com’è possibile tutto ciò?


Io credo che le nostre menti non sono altro che

grandi scrigni, contenitori di  tesori speciali  e che

trovando la chiave giusta possiamo tirarli fuori prima o …poi.

Questione di tempo.

 


 
 
 

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