La prima rinuncia è quella spirituale. Chiunque sa di “essere”, mette al primo posto la sua relazione con Dio. Non si è in grado di rinunciare all’avere, se prima non si prende coscienza di “essere”. Da questa intima relazione con Dio, nasce la vera rinuncia all’io accentratore, che lascia lo spazio alla santa obbedienza nella libertà di scelta. Ma è sempre l’amore che dirige l’obbedienza e non il contrario. Solo in questa pienezza di Dio, si è capaci di rinunciare all’avere. L’io non ci appartiene più, perché è tutto di Dio, quindi ogni avere che proviene dall’io non ha alcun valore, se non per l’essenzialità della vita umana, di cui il corpo è preparazione a ricevere la gloria di Dio nella risurrezione in Cristo. La prima morte è quella dell’io: prima avviene e prima questa morte germoglierà in noi il Paradiso già sulla terra e ci donerà il frutto dell’infanzia spirituale. Solo così possiamo costruire, sia pur passando attraverso la sofferenza, l’unità tra cielo e terra, tra di noi e Dio, tra di noi e il Suo regno, con tutti i suoi abitanti. Tra un disagio e l’altro, avremo sempre quei grandi incontri dell’anima con il Paradiso e gusteremo gli assaggi di quella gioia senza causa, i cui effetti sono balsamo per ogni ferita. Se siamo di Cristo, niente ci potrà togliere questa dimensione spirituale e saremo veramente come bimbi puri e innocenti, pur essendo adulti intelligenti e accorti. Solo vivendo questa realtà spirituale, si comprende l’inutilità del fare umano, ma contemporaneamente si comprende che la fede, cioè la fiducia in Dio, senza le opere quotidiane non è testimone di sé stessa, perché incapace di vivere il Vangelo. Questo è vivere Cristo nella famiglia, nel lavoro, in ogni ambito della vita; questo è vivere come la famiglia di Nazareth e non ci sono esempi di santità e di discepolato a Cristo più perfetti di Maria e di Giuseppe.
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"Noe'..Noè!" La voce possente di Dio chiama ciascuno di noi e come Noè inchiniamoci stupiti e prestiamo ascolto! Misura, forma e struttura ben precise Dio ha fornito al semplice, ma fervente Noè, che pur senza una personale preparazione, ha costruito da vero ingegniere e architetto l'Arca di Dio. Per niente spaventato e con piena fiducia, convinzione e alacrità, Noè ha eseguito gli ordini del suo Signore lavorando ininterrottamente. Meravigliosa fede, quella di Noé, che ha obbedito a Dio senza chiedere spiegazioni e motivazioni! Egli comanda e Noè obbedisce, perché vive nel Santo Timor di Dio, profondamente convinto della Sua Onnipotenza ed Onniscenza. La Parola di Dio è per Noè legge da rispettare, è certezza assoluta ed ogni suo comando, per quanto possa sembrare strano e incomprensibile, è ricevuto da Noè come vero bene per sé, per la sua famiglia e per tutti coloro che vogliono seguirlo: è convinto che ogni ordine di Dio è finalizzato alla loro incolumità, alla loro salvezza. Impariamo da Noè ad avere una così grande fiducia nel Padre Nostro! Dio, infatti, non ha tempo, ma vive nel tempo della storia umana, perciò non è mai "fuori tempo!" Ogni personaggio,ogni storia ha il solo scopo di ricondurci a Lui. |
Questo seme si inserisce nella natura umana con sottile insidia, portando come frutto inganno e violenza, che a sua volta trasmette germi letali capaci di distruggere non solo il nostro corpo, ma il nostro pensiero, portando alla perdizione la nostra anima. L'uomo si lascia facilmente ingannare dalla forza di satana, proprio perché non è divinamente creativa e quindi invisibile, ma subdola. Al contrario, la forza di Dio lascia segni visibili nella sua creazione, non solo in noi stessi, in quanto sue creature, ma attorno a noi con le meraviglie del cosmo e di tutta la vita che ferve in esso. Il provvisorio principe della terra, nella sua illusoria eternità, ha trasformato questa sua incapacità di creare dal nulla in arma potente contro l'uomo, che è il suo rivale, poiché, per i meriti di Cristo, ha acquistato l'eredità del regno di Dio nella eternità della pace. Satana ha dato a questa arma una forma allettante, di aspetto rassicurante, modificando i suoi contorni in piacevoli suggestioni e allontanando così ogni dubbio sulla sua vera natura. E' l'arma diabolica della illusione, che fa vedere ciò che non è, regala dolci velenosi, dispone barriere dove non ci sono, nasconde l'esplosivo in carta dorata, veste abiti eleganti sotto il sudiciume, mette ostacoli sulla strada piana intralciando il cammino, rimuove gli impedimenti là dove sono necessari, gestisce la vita dell'uomo orientandolo verso mete disgreganti, distruttive, dispersive in cui l'uomo si fa idolo di sé stesso, fino a prendere il posto del Dio Creatore, causando separazione e prevaricazione. Ma la Croce vittoriosa lo ha già vinto e il Risorto ne è la prova! Con lui possiamo vincere il male, perché rende positivo il nostro pensiero, forte la nostra volontà di bene. Non esiste, infatti, alcuna forza diabolica che possa competere con la volontà di bene e quando ciò dovesse accadere sarà solo transitorio se avremo lo sguardo sempre rivolto a Dio. La morte non è vittoria del male, ma riversa il suo veleno su chi la causa. La zizzania, nel tempo di Dio, verrà eliminata.
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Il Timore di Dio è il fondamento su cui l'uomo poggia ogni consapevolezza. Dio è Padre Creatore ed ogni cosa avviene, se invochiamo la sua volontà. Sempre, nel tempo, Lui domina la materia e ciò che è limitato per l'uomo, è illimitato per il nostro Dio. L'uomo offre la sua sottomissione al Padre non per paura, ma perché riconosce la sua infinita superiorità, che nella creazione ha donato, in Cristo Gesù Figlio, una casa al suo amore immenso e misericordioso. L'uomo arriva fin dove Dio vuole, ma poiché il vero amore non può esprimersi che nella libertà, Egli lascia che l'uomo sia arbitro delle sue mete. La volontà di Dio non è una cosa da lui stabilita, ma l'ascolto della propria vocazione. La si scopre giorno per giorno, nel posto e nella situazione in cui ci troviamo e concorre al nostro bene. Per questo il Timore di Dio è santo, perché ci aiuta a santificare la nostra vita, se lo viviamo nel rapporto filiale con Dio.
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Dio non ha date, ma tempi in segni. Dio non può manifestare completamente la sua grandezza, perché l'uomo non è pronto per riceverla. La potenza dell'amore di Dio stravolge ogni progetto umano. I traguardi e le conquiste dell'uomo sono, per Lui, come granelli di sabbia. Dio non ha traguardi, perchè è senza fine. I segni nei tempi sono il passo di Dio. Abbandoniamoci a Lui e vivremo nel suo tempo, acquisteremo la dimensione dell'infinito e potremo seguire l'orma del suo passo, l'unica orma visibile che non lascia traccia, perché non ha passato, non ha futuro, ma solo il Sempre. Se vogliamo entrare nei ritmi del nostro Creatore e Padre, facciamo la sua Volontà, lasciandoci dolcemente travolgere dall'onda del suo amore, come piuma nel mare. |
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