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VACANZE 1999: DALL'EST ALL'OVEST

Post n°84 pubblicato il 09 Aprile 2010 da ConfTrInt
 



1/8 ore 9:36 Prien am Chiemsee La pace


E’ dunque giunto il momento di raccontare la notte
del trasferimento Milano-Monaco di Baviera (Germania).
La prima sorpresa è di quelle che fanno male:
già da Milano il treno si presenta praticamente stracolmo,
con i pochi posti a disposizione spesso prenotati.
Nonostante ciò riesco ad arrangiarmi,
trovando un buco in uno scompartimento.
Per la verità il posto non è precisamente libero,
bensì occupato da un signor zaino:
la ragazza di fronte, resasi conto delle mie intenzioni,
si affretta a liberarlo, ed il gioco è fatto.
Delle sei persone presenti nello scompartimento
tre sono di nazionalità tedesca, una donna e due uomini,
apparentemente del tutto indifferenti al caldo infernale.
La partita è comunque ancora tutta da giocare:
anche il team-Italia si compone di tre elementi:
il sottoscritto, la ragazza (carina..) che ho di fronte
ed un distinto signore alla Milano da bere sui trentacinque.
Riusciamo parzialmente ad imporci,
lasciando passare uno spiraglio d’aria respirabile dal finestrino.
Raggiunto un clima quasi vivibile (il quasi è d’obbligo)
calo il mio asso dalla manica
lanciandomi in una sorta di monologo
attraverso il quale cerco di coinvolgere gli altri due connazionali
nelle mie mai sufficientemente riservate vicende personali.
Il Brambilla è in realtà torinese,
un rappresentante di articoli sportivi
che, per arrotondare,
dà lezioni di tennis e di educazione fisica nella scuola media.
Praticamente un indigente..
La ragazza, inizialmente sulle sue, si mostra un’autentica rivelazione:
affatto italiana ma ceca di Ceske Budejovice
dov’è diretta per trascorrere una settimana in famiglia,
risiede in Italia da circa otto anni
e vive attualmente a Casale Monferrato,
dopo precedenti esperienze a Torino e Mezzo Lombardo (ma esiste?).
Alla sosta che il treno effettua come di consueto a Verona,
scendo con lei per la canonica sigaretta;
appena risaliti il falso-Brambilla ci annuncia trionfante
di essersi aggiudicato una cuccetta
(che vita di stenti e ristrettezze la sua..)
e viene rimpiazzato in scompartimento
da una ragazza milanese (era dunque destino)
che per un paio d’ore aveva goduto di un piacevolissimo viaggio in corridoio.
La notte va secondo il mio referenziato pronostico:
dormono o meglio russano tutti tranne uno a scelta:
non ho mai perso un sorteggio.
Intorno alle quattro esco in corridoio con la milanese (ma non dormiva?)
che mi rende partecipe del gran freddo sofferto
confidandomi poi di essere diretta a Monaco di Baviera
dove raggiungerà il ragazzo in attesa
di sostenere probabilmente per fine settembre
un esame alla scuola per interpreti.
La conversazione non mi esalta
e riprendo così posto in scompartimento
dove il concerto prosegue con inalterata solennità.
All’arrivo alla stazione di Monaco di Baviera (1/8 ore 6:35)
scendo con la ceca e insieme ci concediamo una colazione.
Scopro mio malgrado che al ritorno in Italia
si recherà in Calabria (terra d’origine del suo ragazzo: e figurarsi..)
e, vincendo la mia atavica timidezza
riesco altresì a conoscerne il nome, l’indirizzo e il numero di telefono.
E dire che non ho fatto assolutamente uso di sostanze dopanti..
Ci separiamo per un attimo causa suoi impellenti bisogni fisiologici
per poi ritrovarci sul binario di partenza
del suo prossimo treno diretto a Passau.
Scambiamo ancora qualche parola, un innocente bacio di saluto,
mi lusinga con un “Ci vediamo”,
le prometto una cartolina con saluti da Lisbona
e le nostre strade si dividono. Era proprio necessario?
Dopo circa un’ora, orfano del mio pesantissimo zaino
saggiamente lasciato al deposito bagagli,
raggiungo in treno la ridente e fresca cittadina di Prien am Chiemsee
dove una tranquilla passeggiata
mi conduce al rilassante cospetto del lago omonimo,
con la rincuorante prospettiva di qualche ora di meritato riposo.
In realtà la pausa si limita a qualche decina di minuti
durante i quali prende corpo la stesura della prima parte di questo paragrafo.
Riprendo la marcia e seguendo un percorso consigliato
concludo la mia visita costeggiando il lago.
Di ritorno alla stazione salgo su un treno che, via-Freilassing,
mi porta a Berchtesgaden, paese montano scelto per le vacanze
da un signore che si faceva chiamare Adolf Hitler.
Qui colpiscono le alte vette (in alcuni casi innevate) che dominano la vallata.
Certo con qualche giorno a disposizione
non sarebbero certo mancati suggestivi itinerari..
invece mi accontento di una pizza
che alle quindici mi permette di restare in piedi
e di scattare qualche fotografia di commiato.
Ma come spesso accade dal vivo è tutt’altra cosa..


Commenti al Post:
NienteFluorescente74
NienteFluorescente74 il 10/04/10 alle 03:07 via WEB
E' molto bello...di quel paese,però ti dico,magari ricordo male io,i Virginiana Miller han fatto una canzone,ma ne ricordo un altro nome.. ..Sicuramente,per quel che poco che so,avrò molto da leggere,ma la prima impressione,e che tu sia sempre stato te stesso,anche allora.. ..Leggo conferme,senza averne bisogno,e con piacere..
 
 
ConfTrInt
ConfTrInt il 10/04/10 alle 17:55 via WEB
forse la differenza sta tutta qui... tu mi hai sentito, visto, toccato... (no, non in quel senso!!!)
 
   
NienteFluorescente74
NienteFluorescente74 il 11/04/10 alle 02:27 via WEB
Ma come spesso accade dal vivo è tut'altra cosa...no?.. :) ..E invece,ti confermi..."ti vedo"...guarda che è un complimento eh!.. ;) ..Nono...non in quel senso.. :) ..Notte M..
 
Ninotzcka
Ninotzcka il 10/04/10 alle 17:35 via WEB
La prima volta che sono uscita fuori dall'Italia per trasferirmi a Vienna per un anno, che non avrei mai voluto finisse, sono partita da Taranto, scesa a Bologna e poi ripartita...sul quel treno per fortuna c'era una ragazza austriaca, e prima di dormire siamo riuscite a comunicare, lei in un inglese perfetto, io del tutto ridicolo, ma mi facevo capire...senza di lei non avrei saputo come fare...mi ha accompagnata al cambio dei soldi e poi fino al luogo dove avrei abitato, che poi ho scoperto essere in una via molto conosciuta...non ho ancora mai scritto e raccontato nel mio blog dell'esperienza Viennese, ma mi hai fatto venire una voglia!!!!!! *___*
 
 
ConfTrInt
ConfTrInt il 10/04/10 alle 17:51 via WEB
aneddoto viennese del 1996: una sera conobbi un distinto signore... parlammo e parlammo... successivamente proseguii per Praga, poi tornai a Vienna... rivedendolo incredibilmente di nuovo... in zona Municipio... dove credo tutti gli anni, in contemporanea, ci sono stand gastronomici da un po' tutte le parti del mondo, e un megaschermo con parecchi posti a sedere per vedere e ascoltare concerti di musica classica... terminato il concerto, passeggiammo, mi offrì un megagelato e mi disse: "se vuoi puoi fermarti a dormire da me..." (ehm... ehm... naturalmente rifiutai!!!) p.s. la via dove alloggiavi era mica quella dedicata alla Regina?
 
Roby.Tras
Roby.Tras il 11/04/10 alle 01:27 via WEB
Bellissima descrizione del viaggio in treno... e delle due squadre di personaggi. Sembrava di vederli, così come te... La canzone poi... a scatenare in me ricordi adolescenziali, da sempre miei... e per sempre! <<Your eyes>>... that I can't forget. Roby
 
 
ConfTrInt
ConfTrInt il 11/04/10 alle 08:16 via WEB
a volte un copia-incolla regala grandi soddisfazioni... anche se di parole scritte undici anni fa... grazie Roby... (e buon compleanno, in ritardo)
 
   
Roby.Tras
Roby.Tras il 11/04/10 alle 13:23 via WEB
Sei molto caro... grazie.
 
   
Roby.Tras
Roby.Tras il 11/04/10 alle 13:26 via WEB
Ah, dimenticavo... sono certo che quelle parole, potresti scriverle anche oggi.
 
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ULTIMI COMMENTI

anche io vorrei fare troppo questa esperienza!
Inviato da: lollino950
il 14/06/2012 alle 10:34
 
a quindi non ci sei più su facebook?!?!?!
Inviato da: lollino950
il 14/06/2012 alle 10:33
 
ci sei su fb?
Inviato da: lollino950
il 14/06/2012 alle 10:31
 
sei bravissima a scrivere!
Inviato da: lollino950
il 14/06/2012 alle 10:31
 
..l'ho fatto anche io, qualche settimana fa. E..si...
Inviato da: Nu
il 25/05/2012 alle 12:09
 
 
 

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