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« Visioni celestiSciarpe per i senzatetto »

l'isis e il terrorismo di chi non fa distinguo

Post n°323 pubblicato il 17 Novembre 2015 da LunaRossa550
 

Avevo deciso di non scrivere nulla sull'argomento, ma  continuo a leggere cose che mi fanno inorridire,  del tipo "deportiamoli" parlando dei musulmani residenti in occidente, o "bastardi islamici" senza ricordarsi  che a combattere da anni  l'isis in Siria, Libano, Egitto ed in tutto il mondo arabo,  ci sono proprio loro,  che per primi stanno subendo la violenza di questi terroristi. E' di pochi giorni fa che l'Isis ha ucciso 50 musulmani sciiti e ne ha feriti circa 200... I peshmerga curdi,  che a maggioranza sono di religione islamica, sono mesi che combattono l'isis in completa solitudine... ed è dalla sua nascita che l'isis uccide altri arabi tra sciiti, gay, atei, minoranze religiose e persino altri sunniti contrari alle loro pratiche.


Chi invoca la guerra come soluzione al terrorismo, fa solo il gioco di chi vuole seminare odio.

Per sconfiggere  il terrorismo ci vuole altro....  Un lavoro d'intelligence tra tutte le forze che vogliono realmente sradicare chi attenta alla libertà.
E non è una questione di confini nazionali, perché lo sappiamo che i rifugiati politici, che spesso sono trattati da criminali, giungono in Italia ed in Europa,   proprio perché scappano  da quella barbarie. Dividere il mondo occidentale Cristiano dal resto del mondo, aggrava solo la situazione e ostacola gli sforzi per sconfiggere il terrore e leggere i messaggi addolorati di persone di fede musulmana, mi convince ancora di più che stiamo dalla stessa parte.

Mi fermo qui e concludo lo sfogo facendo mie le parole di Cecilia Strada:

"2001: Si lancia la "guerra al terrorismo". Obiettivo: sconfiggere il terrorismo. Ci si investe un volume di soldi da capogiro, si schierano gli eserciti più forti del mondo. Misure di sicurezza straordinarie (dallo shampoo vietato in aereo all'intercettare mezzo mondo, almeno così dicono). E, come effetto collaterale, centinaia di migliaia di morti, feriti, vedove e orfani in nome della "guerra al terrorismo".
2015: Dopo tutte queste risorse investite nello sconfiggere il terrorismo, dovremmo aver vinto, o essere almeno in vantaggio, no? Invece il terrorismo è più forte di prima. Più diffuso, più ricco. Più spaventoso. Tutti ci sentiamo più terrorizzati, tutti vogliamo "fare qualcosa". Ma cosa?
2015: Prima di chiedere altre bombe e altra guerra, per avere "sicurezza", non sarebbe meglio farsi due domande? Su che cosa non ha funzionato? Su quali strumenti sono stati inutili, o controproducenti, e perciò da eliminare? Due domande su quali altri strumenti si possono mettere in campo?
Mi fermo alla logica. senza dire la mia. Mi fermo alle domande. Mi rivolgo a tutti quelli che in queste ore chiedono altre bombe: non credete che dovremmo prima farci queste domande?".

 

Come AGGIORNAMENTO AL POST, pubblico una lettera d'Amore,  troppo toccante, che  Antoine Leiris ha pubblicato sul suo profilo FB.... Antoine, nell'attentato di  Parigi. ha perso l'Amore della sua Vita:

«Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, l'amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.  

 L'ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d'attesa. Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso di anime libere nel quale voi non entrerete mai. Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà l'affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio».

 
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